“Esitò un istante ma poi avvicinò la faccia a quella della sua amante e sentì il pastoso succo di Augusto che lei gli passò…”
«Domani partite?» chiese Augusto e si mise a sedere.
«Sì.» disse Claudia.
«A che ora?»
«O molto presto o subito dopo pranzo.»
Augusto annuì.
«Perché?» chiese Claudia.
«Per organizzare i pasti.» rispose Augusto.
«Partiamo dopo pranzo, tesoro.» intervenne Luigi.
Claudia si girò verso di lui e lo baciò. «Sì, direi che è meglio.» disse sorridendo.
«Io vo’!» esclamò Augusto e scese dal letto.
«Grazie, Augusto!» disse Claudia.
«Buonanotte!» fece eco Luigi.
Augusto raccolse i suoi vestiti, gli lanciò ancora un veloce sorriso e uscì dalla stanza.
* * * * *
«Aspetta!» fece Augusto e tese l’orecchio.
La giovane donna che lo stava seguendo su per le scale, si arrestò.
Era una bella mora sui trentacinque anni. Indossava un vestito chiaro su cui erano stampati dei motivi floreali.
Augusto annuì e riprese a salire e Maddalena lo seguì.
Giunsero davanti alla porta dei due milanesi. Augusto appoggiò l’orecchio e disse «Non sento scorrere l’acqua, devono aver finito con la doccia, bussa!» lui non poteva perché stava reggendo un grande vassoio su cui aveva messo caffè, brioche, tazzine e alcuni panini.
«Chi è?» disse la voce di Luigi da dentro.
«Sono io! Ho la colazione.» rispose Augusto reprimendo una risata.
«Arrivo!»
Luigi, con un asciugamano fissato in vita, aprì la porta e trasalì nel vedere la giovane donna.
Claudia si affacciò sulla porta del bagno e strabuzzò gli occhi. Rientrò e si avvolse nel grande telo bianco con cui si era asciugata.
«Ci fai entrare? Questo pesa!» disse allegro Augusto e Luigi si scostò per farli passare.
Augusto posò il vassoio sul tavolino e si sedette nell’unica poltrona. Maddalena gli si mise in grembo.
«Che sorpresa..!» esclamò Claudia che era uscita dal bagno.
«Il buongiorno si vede dal mattino.» rise Augusto e presentò la sua accompagnatrice alla coppia.
«Direi proprio di sì…» convenne Claudia mentre stringeva la mano a Maddalena fissandola negli occhi. Poi prese un cornetto e gli diede un morso.
«Me lo fai assaggiare?» domandò Maddalena sorridendo ad occhi socchiusi.
Claudia ne staccò un pezzo, se lo mise tra i denti e si avvicinò alla donna che aprì la bocca e ne prese un pezzo.
Deglutirono la loro porzione senza staccare le labbra e poi si baciarono. «Vieni…» mormorò Claudia e, presa la ragazza per mano, la condusse al letto dove l’aiutò a spogliarsi.
«cazzo…» mormorò Luigi.
«Direi di sì.» rispose Augusto con gli occhi puntati sulla protuberanza che ne rendeva evidente l’erezione. «Mangia qualcosa.» gli disse.
Luigi si avvicinò al tavolino e stava per allungare una mano verso un cornetto, quando Augusto, con un gesto deciso, lo liberò dell’asciugamano.
«Ma cosa fai?» esclamò Luigi.
«Tanto, tra un po’ te lo saresti levato… Non credi?» Augusto si era alzato e iniziò a sbottonarsi la camicia. Luigi mangiò la sua brioche guardando l’altro mentre si spogliava. Quando questi fu nudo, si avvicinò. «Secondo me, te sei uno a cui gli garba…» sorrise.
Luigi si stupì nel sentirsi eccitato. Ora, illuminato dalla luce del giorno che filtrava dalla finestra, il cazzo di Augusto appariva in tutta la sua maschia e sfacciata bellezza.
«Ti piace, eh?» mormorò Augusto.
Luigi non rispose. Spostò lo sguardo dal cazzo agli occhi dell’altro che si avvicinò fino a che le punte dei loro uccelli si sfiorarono. «Allora? Maiale!» rise a bassa voce Augusto.
Il cuore di Luigi batteva all’impazzata – a quel contatto aveva sentito come una scossa. Si stupì del piacere che ne era derivato. Si era aspettato ribrezzo, e invece…
E invece Augusto gli si inginocchiò davanti per averlo davanti alla faccia. Il cazzo ondeggiava al ritmo delle pulsazioni del cuore di Luigi.
Augusto lo accarezzò delicatamente ma poi lo afferrò e lo strinse nel pugno. «Ti farò godere…» disse e se lo infilò in bocca. Lo estrasse lucido di saliva e lo scappellò del tutto. Gli leccò il frenulo e poi iniziò a spompinarlo sul serio.
Le due donne, entrambe ormai nude, stavano distese prone, affiancate e girate verso gli uomini, per seguire l’evoluzione di quanto stava succedendo.
Luigi incrociò lo sguardo di Claudia che gli lanciò un bacio.
Augusto interruppe il pompino e si alzò. Afferrò il cazzo dell’amico e lo guidò verso il letto.
«Beh? Tutto qui?» protestò Maddalena.
«Mica abbiamo finito. Ora si fa sul serio. Fate spazio, ragazze!» rispose Augusto che fece distendere Luigi sulla schiena. Poi gli avvicinò il cazzo alla faccia. «Si fa un po’ per ciascuno…» disse.
Luigi allungò una mano e afferrò il membro la cui punta era lucida di eccitazione e lo tirò a sé per prenderlo in bocca. Poi lo succhiò chiudendo gli occhi. Augusto si mosse per mettersi a sessantanove e riprese ciò che aveva interrotto poco prima.
Claudia, senza distogliere gli occhi dai due uomini, stuzzicava i capezzoli di Maddalena che gradì il gesto sospirando e inarcando la schiena. Poi si distesero ed imitarono i due maschi.
Luigi diede ancora una leccata attorno al glande del suo compagno di giochi facendolo sussultare.
«Cazzo..!» sibilò Augusto.
«M’è venuta voglia di fica.» disse Luigi. Augusto voltò il capo verso le donne. Claudia aveva sentito e sollevò la testa dal sesso di Maddalena e gli sorrise.
Augusto si avvicinò e la baciò sulla bocca. «Ti piace?» mormorò lei. «Mi piace, sì.» confermò lui.
Maddalena si sfilò da sotto Claudia e raggiunse Luigi.
«Possiamo saltare i preliminari, credo…» disse quest’ultimo a bassa voce.
«I miei li ho già fatti.» confermò lei sorridendo e si mise gattoni sbattendogli in faccia il suo bel culo tondo. Luigi la montò e il suo cazzo le scivolò dentro fino ai coglioni.
Poi iniziò a pomparla.
Augusto e Claudia li avevano imitati e le due donne si ritrovarono una di fronte all’altra in quella doppia pecora simmetrica e speculare (e cos’altro? ah, sì: lasciva e maiala!).
Già che c’erano, perché non approfittarne per leccarsi le lingue a vicenda mentre i due stalloni faticavano alle loro spalle?
Il primo a venire fu Augusto che, estratto il cazzo, spruzzò su capelli, nuca e schiena di Claudia.
«Porca puttana…» ansimò con la testa rovesciata all’indietro.
«Tu, vienimi dentro.» disse Maddalena rivolgendosi a Luigi che si limitò ad annuire a occhi chiusi accelerando il ritmo delle pompate. «Cazzo! Cazzo! Cazzo! Cazzooooo, troiacagnaputtana, sborroooo!»
Su quell’ultima esclamazione, Luigi aveva arrestato il movimento del bacino e spinto il cazzo più in fondo che poté quasi volesse far arrivare il suo sperma fino alle corde vocali della ragazza. Maddalena si godette le contrazioni dell’eiaculazione ad occhi socchiusi e sorrise.
«Girati, gira la fica verso di me.» udì dire a Claudia e intuì l’idea dell’amica.
Eseguì e percepì la lingua della milanese che lappava la sua sorca grondante sborra.
Augusto si avvicinò e le disse «Me lo dai un bacio?»
Claudia rise rauca e lo baciò.
Maddalena si voltò e si unì ai due.
«Vieni qui!» disse Claudia a Luigi che era rimasto ad osservarli in piedi, di fianco al letto.
Esitò un istante ma poi avvicinò la faccia a quella della sua amante e sentì il pastoso succo di Augusto che lei gli passò.
«Ti sto trasformando in una discreta troia…» mormorò Claudia, quando si staccarono.
Luigi la fissò negli occhi per alcuni istanti, poi lei gli mise una mano dietro la nuca e lo trasse a sé per baciarlo ancora.
«Che bellini, che sono i tuoi amici..!» commentò Maddalena rivolta ad Augusto che le mise un braccio attorno alle spalle ed annuì in silenzio sorridendo.
Si ritrovarono distesi in quattro, messi perpendicolarmente rispetto al verso del letto a fissare il soffitto dalle travi a vista.
«Mi sa che ci docciamo un’altra volta…» mormorò Claudia.
«Magari non subito.» disse Augusto e rise.
Luigi si sollevò reggendosi su un gomito e, con la mano libera, accarezzò il cazzo dell’altro uomo.
«Uè! Ma non è che mi diventi frocio?» esclamò Claudia mettendosi a sedere.
«Dipende da te!» ribatté lui. Ebbe una debole risata e poi, a bocca aperta, si fiondò sull’uccello barzotto di Augusto…
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