“A quel punto mi disse: “Mi daresti una mano col reggiseno?” e si girò di schiena agevolandomi nel compito…”
Ero seduto al tavolo che l’aspettavo fuori dal locale e controllavo i
messaggi sul mio cellulare, ad un certo punto alzai lo sguardo e vidi lei avvicinarsi con un’aria molto spensierata, indossava un fantastico tubino blu ed un paio di scarpe basse in tinta, era molto diversa da come ero abituato a vederla, era molto più rilassata, lo si capiva dallo sguardo, dai sorrisi e da come parlava, sembrava di stare a tavola con una amica di vecchia data.
Il clima disteso, complice anche il Negroni sbagliato, facilitava la conversazione e favoriva lo sgretolarsi dell’imbarazzo e così lei si lanciò in una domanda pseudo-professionale: “Posso chiederti una cosa? Ma come ti sei trovato come me? Dimmi sinceramente: hai ottenuto i benefici che ti aspettavi?”.
Ovviamente l’occasione mi fu servita sul piatto per farle i complimenti per le sue capacità professionali, che poi era vero, e per il tocco magico delle sue manine, inoltre le dissi che avevo notato una certa partecipazione in quello che faceva che non è comune e che secondo me era un sintomo del fatto che le doveva piacere molto il suo lavoro.
Lei imbarazzata ma visibilmente contenta mi rispose che non poteva essere altrimenti per chi fa un mestiere come il suo e che comunque il risultato è anche merito della collaborazione dei pazienti ed io ero stato un ottimo paziente.
Dopo i reciprochi complimenti mi chiese come stavo adesso, ed io sorridendo e con un po’ di vergogna le dissi: “Sai che proprio ieri sera ho avuto la geniale idea di farmi coinvolgere in una partita di calcetto con i colleghi ed ho preso un bel calcio sul sedere che mi fa ancora male, ma non credo sia niente di chè…”
Lei mi rispose: ”Ah, ma sei sicuro? Guarda che se è una contrattura domani potrebbe farti ancora più male, se ti va posso darti un’occhiata, ovviamente senza andare in studio e a titolo gratuito… se vuoi anche ora, abito qua vicino, e a casa mia ho un lettino da massaggi.”
Di fronte a questa sua offerta non potei dire di no e così dopo mezzora mi ritrovai a casa sua in boxer seduto sul lettino che l’aspettavo mentre era andata a lavarsi le mani.
Mi fece sdraiare prima sul fianco e poi con la pancia sotto, iniziò a toccarmi e sentivo dolore, mi disse: “E sì, si tratta effettivamente di una contrattura, se vuoi posso farti un leggero massaggio per rilassare il muscolo…” io le dissi: “Beh, mi faresti solo un favore…”
“Però… sarebbe meglio che ti togliessi i boxer mentre vado a prendere l’olio” ovviamente non mi feci pregare, li tolsi e mi rimisi a pancia sotto offrendogli la vista del mio fondoschiena.
Iniziò così un fantastico massaggio circolare che prendeva la natica e la mia coscia sinistra, se c’è una cosa che adoro è farmi massaggiare il sedere, credo sia per me una delle zone erogene in cui sono più sensibile e così mi godetti beatamente il suo tocco magico non senza avvertire una certa sensazione di piacere e che andava via via concentrandosi nella mia eccitazione.
Ad un certo punto l’effetto hard era diventato talmente evidente che per quanto schiacciato dal peso del mio corpo disteso sul lettino fuoriusciva in modo imbarazzante in mezzo alle mie gambe, lei non poteva non notarlo.
Dopo un 10 minuti di massaggio mi disse: “Allora come va? Va meglio? Sento i muscoli molto più sciolti”. Sollevai la testa mi girai verso di lei e dissi: “Direi che va molto meglio e che mi ha fatto molto bene e non solo al fondoschiena”.
“In che senso?” disse lei, “Beh direi che si vede…” risposi facendo un cenno con la testa verso l’effetto hard.
Lei mi guardò negli occhi, mi sorrise e mi disse con aria maliziosa: “Beh ma se un semplice massaggio decontratturante ti fa questo effetto, cosa ti succede se fai un massaggio tantra?”
Io le rispondo che non saprei, non avendo mai provato a fare un massaggio tantra, e lei mi disse: “Sai io ho fatto un corso sul massaggio tantra, il tantra è una filosofia orientale basata sulla riattivazione dei chackra, tra questi c’è anche il chackra della sfera sessuale…”
Poi aggiunse: “…in effetti è un massaggio molto sensuale, se vuoi possiamo provare ma devi sapere che nel tantra sia il massaggiato che il massaggiatore devono essere in totale nudità per favorire la partecipazione del corpo e dell’anima”.
A quel punto le dissi: “Beh ma io sono già in totale nudità…io”, lei mi fissò e mi disse sorridendo: “Ehh…in effetti hai ragione”.
Iniziò così a slacciarsi il vestitino blu sulla schiena e lo fece scivolare ai suoi piedi mostrandosi in tutto il suo splendore con un completino intimo di raso color carne, sollevò poi i piedini nudi dal vestito e fece un passo alla sua destra avvicinandosi al mio sguardo estasiato. A quel punto mi disse: “Mi daresti una mano col reggiseno?” e si girò di schiena agevolandomi nel compito. Cascato anche quello a terra fece un passo in avanti e con delle movenze molto femminili si sfilò il perizoma mostrandomi una splendida visione del suo meraviglioso culetto in primo piano.
A questo punto senza voltarsi mi disse con un filo di voce molto sensuale: “Il tantra prevede che il massaggio venga fatto corpo a corpo su un tappetino, vieni con me..” e mentre disse queste parole senza voltarsi mi allungò la mano come invito a stringergliela e a seguirla. Fu quello che feci, mi sollevai dal lettino liberando finalmente il mio sesso schiacciato del peso del mio corpo e le presi la mano.
Mi sembrava di essere in un sogno, il mio desiderio era già salito alle stelle e con esso il anche il mio uccello, non sapevo bene cosa mi aspettasse ma sapevo che sarebbe stata una sensazione fantastica.
Descrivere un massaggio tantra è una cosa molto difficile, si tratta di un insieme di sensazioni psico-fisiche straordinarie che vanno anche oltre il semplice piacere sessuale, l’orgasmo è solo una piccola parte del piacere che si prova e che in alcuni casi può anche non arrivare prolugando il piacere all’infinito.
Non voglio descrivere nei dettagli cosa successe dopo e quali sensazioni ho provato, e non lo farò per due motivi: il primo per non togliere a chi non ha mai provato il tantra il piacere di scoprirlo di persona, e il secondo per non deludure chi invece ha avuto il piacere di provarlo.
Dopo quella volta con Chiara ci vedemmo ancora e furono sempre sensazioni fantastiche, tuttavia ad un certo punto la nostra relazione finì consapevoli di aver toccato forse il culmine del piacere erotico che potevano provare i nostri corpi e che non sarebbe stato possibile andare oltre.
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