Is Arenas

“Stava facendo un pompino ad arte al marito…”

Ciao a tutti sono Gian e questo è un racconto di una
giornata al mare di un sabato di luglio di 10 anni fa.
Allora avevo 25 anni ed ero fidanzato con Anna, una ragazza alta 145 cm una quarta di seno e fisicamente un po pienota con la sua taglia 46 ma con un bel viso.
Quel sabato faceva un caldo pazzesco e volevo andare a tutti i costi al mare, ma la mia lei non ne voleva sentire. Decisi di andare da solo.
Andai nella spiaggia di Is Arenas, nell’oristanese in Sardegna, nota per la pineta appena dietro la spiaggia e la frequentazione di nudisti, dato anche la vastità di quest’ultima che permetteva una certa tranquillità di esibirsi.Percorso in auto il sentiero in pineta fino ad arrivare ad una insenatura conosciuta appunto da chi praticava nudismo giunsi alla mia meta.
La spiaggia era piena di singoli così mi incamminai fino al punto in cui trovai tre copie di nudisti che distavano 50/60 mt tra loro.
La terza copia attirò la mia attenzione.
Lei sui 45 anni,alta 165 cm, mora con una terza di seno, un culo davvero sodo che il marito massaggiava con cura, con il piacere dei passanti e il mio, la sua figa ben rasata a lasciar vedere le sue bellissime labbra e poco sopra di esse un piccolo ciuffetto di peli.
Lui corporatura media moro sui 50 anni fisico atletico alto 175 cm, un bel uomo.
Mi misi a 10 mt da loro, stesi il mio asciugamano e mi denudai. Lei mi rivolse un sguardo interrogativo, ma lascio passare la cosa è non mi diede importanza. Il marito invece sembro più interessato, si distese supino nel suo asciugamano e chiamo la moglie accanto a sé.
Inizio un lento coccolarla con bacetti sul collo, sulla guancia, in bocca e poi di nuovo sulla guancia e infine sulle orecchie di lei che sembrava gradire più del dovuto. Lui sapeva dove colpire per farla sciogliere. Ora un lento movimento delle mani accompagnava la sequenza di baci. Pian piano accarezzava l’orecchio non interessato, giù nel collo fino ai sui seni a stuzzicare i capezzoli ormai duri come il marmo. Il mio arnese cominciava a reagire alla situazione e in un istante era sull’attenti. Lui noto la cosa è con le mani scese sino alla figa della moglie, la quale allargo le gambe per permettere al marito di massaggiarla meglio possibile. Intravedevo ora anche le sue piccole labbra. Stavo ormai facendo scorrere la mano su e giù nella mia asta. Lei gemeva in silenzio con gli occhi chiusi, lui mi fece cenno di avvicinarmi. Non me lo feci ripetere due volte. Stavo fianco a lei e continuavo a guardarli quando presi coraggio. Era la prima volta che mi trovavo in una situazione del genere, allungai la mano sul suo seno a sfiorare i cappezzoli, erano durissimi come immaginavo e cominciai a leccarglieli, la sua pelle aveva un profumo stupendo e sentivo subito il bisogno di assaggiare i suoi umori. Scesi verso giù dove la mano del marito ancora armeggiava con il suo citoride, mi lascio spazio e mi immersi in quelle labbra stupende, ero inebriato dal gusto dei suoi umori, ora i sui gemiti sembravano più forti ma soffocati.
Stava facendo un pompino ad arte al marito. Quell’asta entrava e usciva completamente dalla bocca in un lento movimento e mai avrei pensato di vedere una cosa simile se non nei film porno anche perché il cazzo di lui era di tutto rispetto con i sui 22 cm per 5 cm di diametro. Alternava un sega seguita dalla sua lingua che percorreva tutto l’arnese dalle palle alla capella, a un’immersione completa fino a leccarsi le palle. Ero estasiato e quasi invidioso non so se di lui per il gran bel lavoro che la moglie gli stava facendo o di lei che armeggiava con quella verga venosa, e non sono gay. ll mio cazzo non ne poteva più, non era certo come il suo essendo normodotato, avevo voglia di quella figa. Lo poggiai alle labbra e con una piccola spinta le fui dentro, lei sussulto, aveva una caverna caldissima quasi venni, rimasi fermo a gustare quella sensazione per un attimo e inizia un lento stantuffo, era fradicia, ma sentivo chiaramente le pareti della sua figa avvinghiarsi sul mio cazzo. Ero ormai inebbriatto aumentai il ritmo, lei godeva e succhiava ormai come una maiala senza freni inibitori sentivo che stava per avere un orgasmo e io con lei. Stavo per esplodere, lei urlò in un piacere liberatorio, io non so neanche quanti schizzi le feci dentro e il marito che le venne in faccia, in bocca, nei capelli e sui seni, non finiva più. Lei era sovrastata dal suo sperma. Era incredibile, con due dita si portava tutto lo sperma sparso nel suo corpo in bocca per ingoiarlo. Finito tutto ci presentammo, lui si chiamava Marco e lei Giada. Parlammo per un po del più e del meno e di quella spiaggia per poi salutarci e sperare di rincontrarci.

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Prime Esperienze

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