Io e Valentina, due troie per sette maschi

“Quello che ho in bocca prima di venire si toglie il preservativo e mi schizza in bocca il suo sperma…”

Valentina ha la fortuna di poter ospitare perciò a volte è così
carina da condividere con me i maschi che invita a casa sua. Quando siamo insieme siamo una coppia trav…olgente. Una sera mi chiama e mi dice

– Daniela ho assoluto bisogno di te, forse ho esagerato perché mi ha telefonato Alfredo e mi ha proposto di venire stasera con tre suoi amici. Non ho saputo dire di no ma poi mi sono un po’ pentita perché credo che quattro insieme siano troppi anche per me, vieni ad aiutarmi amore.

– Dio mio Valentina ma non sai niente di loro?

– No, sono amici di Alfredo, che conosci anche tu, mi sembra di potermi fidare

– Ok prendo le mie cose e vengo.

Valentina è veramente una grande amica, non posso lasciarla sola in una situazione del genere, ma poi confesso che la cosa eccita un po’ anche me.

Arrivata da lei, come d’abitudine, vado filata in bagno e mi cambio e mi trucco accuratamente. Ho una specie di guepière in microfibra nuova che voglio inaugurare stasera, e poi le mie favolose gambe inguainate in calze nere velatissime ed un perizoma quasi inesistente. Indosso sopra un tubino nero e le mie scarpe tacco 15. In un attimo sono da Valentina.

– Dany sei uno sballo – mi dice subito Vale

– Dai non scherzare, anche tu sei stupenda – un po’ di complimenti ce li facciamo sempre.

Ed effettivamente Valentina è superba, alta 10 cm più di me, longilinea, gambe liscissime che lascia sempre scoperte, senza calze, una bocca carnosa che fa impazzire gli uomini ed un culo rotondo come se lo avesse disegnato Giotto. Se fossi un maschio me ne innamorerei.

– Insomma dimmi qualcosa di questi tre amici di Alfredo, ma non gli hai chiesto almeno l’età, le dimensioni del membro, insomma qualcosa in più

– Macché sono stata una stupida, sono rimasta sorpresa ed eccitata dalla sua proposta e la mia natura di puttana non ha saputo balbettare altro che “sì venite pure”.

Non finiamo il nostro discorso che già il campanello suona, andiamo tutte e due ad aprire ed ecco che entra il nostro amico Alfredo e dietro di lui i suoi amici ma la sorpresa è che non sono affatto tre ma sei!

– Scusa Valentina, forse dovevo avvertirti ma alla fine i miei amici avevano altri amici che volevano conoscerti, per fortuna vedo che c’è anche Daniela

Valentina risponde un po’ seccata

– Beh sì mi sembra che uno squillo potevi farmelo, se non ci fosse stata Daniela credi che mi sarei fatta scopare da sette maschi?

– Dai su non ti arrabbiare vedrai che stasera vi tratteremo bene

Intanto io passo in rassegna tutti gli altri, alcuni belli massicci come piacciono a me altrimeno appariscenti ma in genere quello che conta è quello che hanno dentro i pantaloni e come lo usano.

Tre di loro già mi sono addosso, sento le loro mani dappertutto, un paio mi alzano il vestito e mi smanacciano le chiappe, un altro va a cercare le mie tettine, me le scopre e comincia a succhiarle (una cosa che mi fa delirare). Intanto li sento dire “che bella troia che sei, sei veramente una zoccola tutta da scopare” e frasi del genere.

Alfredo e gli altri tre si dedicano a Valentina, che nel frattempo non sembra più così “seccata” (so bene che puttana sia anche lei), sembra proprio che si siano divisi le “prede”.

Poi le cose cominciano ad essere più confuse perché cominciano a spogliarsi e così vedo i loro cazzi, un paio dei quali veramente fuori misura. Mi prende il terrore che sia uno di quelli ad iniziare a penetrare il mio culetto strettino.
Un’orgia di cazzi comincia a darsi il turno nella mia bocca mentre sono inginocchiata davanti a loro, Vedo con la coda dell’occhio che qualcuno passa da Valentina a me e viceversa. Dopo neanche dieci minuti i cazzi sono tutti durissimi ed è Alfredo ad avere un’idea “geniale”

– Venite qua tutte e due e chinatevi sul divano una vicina all’atra.

Io e Valentina ubbidiamo, da brave troiette sottomesse. Io credo di aver capito cosa vuole fare. Tutti indossano i preservativi e sento un mano dietro che va a esplorare il mio buchino con le dita ben lubrificate. La cosa mi piace da impazzire, un cazzo nel frattempo comincia a scoparmi in bocca, io mugolo di piacere e sento Valentina, a cui stanno facendo lo stesso trattamento, mugolare altrettanto goduriosamente. Poi comincia ad entrare un cazzo nel mio culo, lo sento, fortunatamente non è dei più grossi, spinge con forza, cerco di rilassarmi e alla fine sento quel dolore lancinante e magnifico che provo ogni volta che l’anellino cede. Urlo, ma il cazzo enorme che ho in bocca fa sì che esca soltanto un mugolio un po’ più forte. Il cazzo comincia a pomparmi nel culo e sento ancora fitte di dolore che piano piano lasciano il posto soltanto al piacere. Vicino a noi ce ne sono tre che aspettano il turno e si masturbano allora ne cerco uno con la mano per segarlo io.

Poi Alfredo dà un ordine e tutti sfilano i loro cazzi e “ruotano”. Ecco qual era l’idea “geniale” di Alfredo.Una specie di “giostra della troia”. Noi due lì chine sulla spalliera del divano a gambe larghe e tutti quei porci che ruotavano nei nostri “buchi”.

Ecco perciò che quello che stavo segando mi schiaffa il cazzo in bocca ed un altro mi entra nel culo al posto del primo. Ormai il buchino è dilatato e sente meno dolore anche se il porco mi entra dentro con un solo colpo di reni che mi fa quasi svenire. Ricominciano tutti e due a scoparmi, uno in bocca ed uno nel culo, fino a che Alfredo non dà di nuovo l’ordine e, di nuovo, ruotano i cazzi.

Ad un certo punto (perso il conto di quanti mi hanno già inculata) sento appoggiarsi al mio sfintere un “calibro” mostruoso e lui chinatosi un po’ su di me mi dice “se ti faccio male fammi un segno con la mano” e comincia ad entrare (che dolce!). Il cazzo è enorme ma il culo è ormai spanato da quelli precedenti. Comunque mi fa male ma voglio premiare la sua gentilezza e non faccio alcun gesto, lo lascio entrare, non posso “stringere i denti” perché quello che mi sta scopando in bocca non apprezzerebbe, ho le lacrime agli occhi dal dolore ma resisto. E’ lui il primo a sborrare dentro di me. Ovviamente con il preservativo il liquido non mi invade le viscere ma lo sento nettamente ansimare e venire. Dopo di lui gli altri, anche se notevoli, mi sembrano tutti accettabili.

In un attimo in cui sono senza cazzo in bocca dò un’occhiata a Valentina e la vedo in visibilio. Chissà se ha già preso il cazzo gigante? Poi dò un’occhiata a lui, accasciato sul letto col suo meraviglioso cazzone ora moscio. Mi inorgoglisce il fatto di averlo fatto godere io.

Il gioco va avanti per ore, alle due di notte io e Valentina siamo distrutte. Il culo mi brucia come se fosse in fiamme e la mascella è quasi slogata. Ci stanno scopando gli ultimi “resistenti” che vengono forse per la seconda o terza volta. Quello che ho in bocca prima di venire si toglie il preservativo e mi schizza in bocca il suo sperma. Degno finale per una troia in calore come me.

Vado vicino a quello con il cazzone, mi sdraio vicino a lui e gli chiedo come si chiama. Roberto. Mi faccio dare il suo cell e gli dò il mio. “Mi piacerebbe rivederti” gli dico e dentro di me penso “che gran troia che sei Daniela, vuoi proprio farti sfondare!”

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