Era il lontano Agosto 1998 quando compiuti i diciotto anni, e i miei genitori e i miei zii, decisero di mandare me e mia cugina in vacanza premio per il conseguimento del diploma.
Non capivamo se erano bacucchi oppure non ci pensavano neanche che la vicinanza di due persone del sesso opposto poteva causare il patatrac.
Comunque, come da accordi partimmo per la Tunisia per questo viaggio di 14 giorni.
Sulle prime ero un po’ imbarazzato perché non sapevo come attaccare discorso su ciò che realmente mi interessava, ma fu lei a togliere le castagne dal fuoco, infatti cominciò a parlarmi del suo ex ragazzo, che si erano lasciati perché lui era molto geloso, ed io ne approfittai per buttarla un po’ piu’ sul personale.
Mi accorsi che l’unico dei due che aveva delle remore ero io, che lei non aveva problemi di nessuna sorta a parlare di sesso ed in cuor mio speravo che non avesse problemi neanche a metterlo in pratica.
Come si fa un ragazzo ed una ragazza in una camera matrimoniale?
Il dilemma si sciolse subito, infatti prima ancora di disfare le valige mia cugina mi disse che aveva assoluto bisogno di farsi una doccia.
Quando me la vidi uscire dal bagno con addosso solamente un asciugamano a tenersi i capelli, penso proprio che non sono stato capace di nascondere la mia eccitazione, che tra l’altro si vedeva dal bozzo che formava nei miei calzoni.
Mi chiese se mi vergognavo di quella situazione, ma la mia risposta non si fece attendere e che un rapido avviluppo la spostai repentinamente sul letto, dove cominciammo a baciarci ardentemente.
Le leccai abbondantemente i seni, mentre lei un po’ goffamente terminava di svestirmi.
Poi ci avventurammo in uno splendido 69, che ci portò al settimo cielo.
Il sapore dolcissimo del suo miele mi inebriò talmente tanto che non resistetti piu’ di cinque minuti e innaffiai il suo faccino del mio liquido riproduttivo.
Ma come spesso capita le insaziabili sono le donne ed infatti senza neanche riprendere fiato, cominciò a strusciarsi, chiedendomi di farla sua.
Dopo un altro minuto di leccamento di fica, gli appoggiai la mia asta all’entrata e lentamente e molto dolcemente entrai dentro di lei.
Non doveva avere avuto molte esperienze perché la sua conchiglietta era molto stretta e questo tra l’altro aumentava la mia eccitazione.
Anche lei doveva godere molto perché sotto l’influsso dei miei colpi di maglio, rantolava di volerne sempre di piu’, di continuare all’infinito.
Naturalmente non piu’ di dieci minuti dopo stavo scaricando il mio seme sul suo faccino, e dopo esserselo leccato con golosità , mi ha proposto un osceno bacio dove travasava il mio sperma nella mia stessa bocca.
In un primo momento rimasi sorpreso, ma in seguito, con l’eccitazione che mi ritrovavo arrivai alla conclusione che non era poi tanto male.
La notte naturalmente era appena cominciata, ma altre situazioni, tipo la deflorazione del suo culetto saranno l’oggetto di nuove storie che mi riservo di inviarvi quanto prima.
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