Come sempre, prima consiglio vivamente a tutti di leggere i miei altri racconti, al fine di capire meglio la nostra storia, semplicemente selezionando il mio nome autore LOLLI tra quello degli autori troverete tutti i miei racconti che riguardano mia madre. Scrivetemi anche a albert.lolli@libero.it, risponderò sempre a tutti con piacere!
Mattina presto, mi scrive luca āporta la cagna a questo indirizzo [..]. i chiodi reggono tuttoā ricordaglielo!ā
Vado in camera e faccio alzare mamma, ha ancora gli occhi scolati di trucco, le lacrime di ieri sera mentre infilavamo i nostri cazzi nella sua gola hanno lasciato solchi di nero profondo sul suo visino bellissimoā la guardo beneā è arrapante da morireā magra come non è mai stata, a discapito della sua etĆ ormai è quasi una splendida trentenne, piuttosto che una cinquantenneā viso lucido, tirato, curatissimo, pancia quasi piatta, belle gambe anche se non lunghe, il seno grande, grandissimo, da toccare e succhiare, mette voglia di strizzarlo fino a farle maleā e non è un caso che si tratta di una delle nostre passioni.
ālegati bene i capelli dietro la testa, perizoma di ordinanza, tacchi e bustino senza reggitette, sopra un cappotto lungo leggero cosi per strada non attirerai troppi sguardiā
con gli occhi stanchi, della nottata e forse anche della vita che sta conducendo, mi accenna un āokā, mi rigiro e gli dico āha detto luca che i chiodi reggono tutto!ā mamma sbarra un poā gli occhi, unāespressione a metĆ tra la paura e il dubbio di non sapere cosa gli si prospetta davantiā.
La zona da raggiungere è un poā fuori mano, un magazzinetto di luca che conosco bene, ci andavamo da piccoli con i giornaletti a farci le seghe e con le prime ragazzette a cercare qualche primo approccio sessualeā
Ci sono 2 auto fuori, una di luca e una di un altro nostro amico, uno dei piu presenti, un sadico di prima cartella.
Entriamo e tutto è come lo ricordo, stanza scura, umidiccia, tavole di legno a terra e sul soffitto, pareti mezze ammuffite e scaffali vari.
Al centro della stanza un oggetto nuovoā un palo di legno, quadrato, mezzo ammuffito anche questo, alto un metro grosso modo, sarĆ largo10-15 cm per lato questa specie di quadratoā chissa a che serve, di certo non a impalarla perche la forma quadrata certo sarebbe tosta ma veramente difficile da gestireā vediamo cosa si sono inventati
Mi accomodo sul divanetto, quante seghe li, quanti baci toccatine e chi piu ne ha piu ne metta su quei cusciniā per fortuna sono ben rivestiti e non sono macchiati o sporchiā mi siedo e mi gusto lo spettacolo
Luca spoglia mamma, prende una cinghia e lega le sue mani dietro alla schiena, la fa avvicinare al palo che lui chiama ātotemā e gli dice di inginocchiarsi. Lei esegue e si trova con il viso praticamente appoggiato alla superfice superiore del palo.
Luca la sistema bene, mette le sue gambe bene, leggermente larghe rispetto alla base, le ginocchia una da un lato e una dallāaltro del totem, e le lega strette al palo stesso. Analogamente alle gambe sistema le tette penzoloni di mamma, non ādietroā al palo, ma una da un lato e una dallāaltra, lo sterno va a toccare quindi la superfice verticale e io da davanti in pratica vedo due gambe a terra, due tette a mezzāaria e la faccia di mamma appoggiata sul paloā
A questo punto luca prende un martello e un chiodo abbastanza grande, solleva il viso di mamma, la guarda negli occhi e gli dice āora farĆ maleā mamma è sudata in volto ma ha paura a muoversi, luca gli apre la bocca e gli dice ātira fuori la linguaā mamma esegue iniziando a respirare sempre piu velocemente, ha paura e si capisce, lāaria trasuda tensione e terrore, luca tira con forza la lignua di mamma, la appoggia sul lato superiore del totem, poggia il chiodo al centro di essa e SBAM, un colpo secco e mamma è fissata al palo, un chiodo di 10 cm attraversa per intero la sua lingua e si conficca nel palo di legno, il totem del terrore di luca, mamma piange, suda copiosamente per la tensione e per la posizione non certo comoda, si muove a scatti leggeri ma la lingua gli fa male, non può muoversi troppo, respira affannosamente e la lingua completamente fuori la fa faticare ancora di piu ad inalare lāaria. Passano un paio di minuti, mamma è meno agitata, ma non certo meno preoccupata, luca è accanto a me a parlare āora ti faccio vedere, non ci fermiamo mica qui.ā Si alza e torna da lei, gli accarezza il volto e gli palpeggia le tette, ne prende una in mano e fa āora vedrai le stelleā, chiama lāaltra ragazzo, gli serve una mano, la tetta destra di mamma è appoggiata al fianco del palo, la lingua sempre fuori inchiodata sopra, luca libera le mani di mamma, prende la mano destra e la appoggia sul fianco della tetta, con il palmo rivolto verso fuori. Fa distendere a mamma bene la mano, le dita devono toccare il più possibile la mammella e gli dice āora inchioderemo le tue unghie lunghe al paloā passando per le tetteā mamma inizia a respirare nuovamente con affanno, come prima la lingua di fuori la fa faticare, suda, è piena di gocce di sudore in volto e sul corpo.
Luca con lāaiuto di Michele inizia lāopera e pianta 4 chiodi nelle lunghe unghie di mamma, perfora le tette e attacca il tutto al paleoā è poi lāora dellāaltra tettona, stesso trattamento.
Lo spettacolo è fantastico
Mamma ha la lingua attaccata al palo, in alto, nella faccia superiore, ai lati si vedono le mani, girate al contrario, aderire alle tette, le unghie spuntano lunghe e sono bucate, senza aver sfiorato le dita, e come un panino con uno stuzzicadenti, fermano le tette al palo.
è una delle posizioni piu scomode mai viste in vita mai le mani girate a quel modo inarcano la schiena e le scapole di mamma in un modo alquanto innaturale, la lingua inchiodata cosi in basso la fa stare chiusa su se stessaā ma è una spettacolo. La cosa piu incredibile è che nemmeno una goccia di sangue scende a terra, in compenso il sudore cola a terra, un poā lo sforzo dei muscoli per quanto scomoda sta, un poā il terroreā
Ma non è finita
Luca prende e slega le gambe di mamma āalzati a 90 gradiā come se potesse alzarsi in piedi, è piegata in avanti, inchiodata in tutti i modi, le gambe larghe per mettersi piu comoda altrimenti starebbe troppo inarcata rispetto al palo
ānon abbiamo finitoā tuona luca e prende dalla tasca una specie di doppio uncino molto piccolo āquesto lo mettiamo sulle narici, cosi sollevandolo sembrera che avrai un naso da porcoā anzi da scrofa!ā mette questa specie di doppio gancio dentro le narici, fa passare una cordicella al centro e la lega dietro alla coda di cavallo di mammaā ha proprio un naso da maiala ora!
Le due ore successive luca le usa per torturare mamma e scoparla, il suo culo è una via a doppio senso, entriamo e usciamo di continuo, ci diamo il cambio ogni pochi secondi per meglio sodomizzarla e piu a lungo possibile, mamma piange e suda, il respiro è sempre affannato, vedo le guance gonfiarsi mentre cerca di respirare veloce veloce in quel modo cosi scomodoā
Dopo un poā ci stanchiamo, le sborriamo sul volto e iniziamo a āschiodarlaā lei è terrorizzata, trema e ha spasmi muscolari e crampi per la posizione scomodissima tenuta, obbligata per non spezzarsi le unghie o strapparsi tette o linguaā
Crolla a terraā ma è strano, sorride quasiā āho goduto da mattiā dice in un flebile sussurroā.
Alla vacca piace essere trattata cosiā non ci fermeremo certoā
Come sempre scrivetemi numerosi a albert.lolli@libero.it, risponderò come sempre a tutti con piacere, che vi sia piaciuto o meno, che vi sentiate incuriositi o meno.
Alla prossima!
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