““La immaginavi così? Sai mio marito mi ha chiesto se a volte tu avessi provato a sfiorarmi o…di più… e si è meravigliato che forse solo tu non avessi mai osato”…”
Avevo promesso a Elda, moglie del mio amico Sandro di andare a
casa loro per vedere i lavori di ristrutturazione in corso, avevamo discusso più volte delle varie soluzioni ed ero curioso di scoprire quali soluzioni avessero infine preso in considerazione.
Aprì la porta con un sorriso, una stretta di mano morbida e decisa, la osservai indossava un abito estivo beige sottile ed un po’ corto, di quelle stoffe che ondeggiano ad ogni movimento i capelli fluenti, biondi: affascinante come al solito.
“Ciao sono venuto da solo, tu sai che Carla non può muoversi al mattino, quel maledetto ufficio non le lascia un attimo di tempo, vorrà dire che ‘riferirò’.
“Figurati. Si ho sentito Carla, del resto so che al mattino…ma sono felice tu abbia trovato il tempo, ero ansiosa di mostrarti…insomma di un tuo giudizio, sai che ci fidiamo del tuo gusto. Vieni e scusa la confusione ma con gli operai in casa sembra di non riuscire ad aver ragione della polvere e dei calcinacci”. Il pian terreno era ancora da iniziare, avevano solo svuotato di tutto e la sua voce rimbombava sulle pareti vuote.
La vidi salire la scala a chiocciola, “ vieni ti mostro i lavori al secondo piano…non ancora finiti, dammi un parere”.
La seguii facendo attenzione sugli stretti gradini, lei mi guardò “ ti vedo esitante…dai su non temere…la scala è solida anche se i gradini sono solo appoggiati, li fisseranno la settimana prossima”.
Alzai gli occhi, lei era a metà scala accennò ad un saltello come per rassicurarmi della stabilità dei gradini e mi aspettava sorridente, vedevo le sue gambe lisce e sode, il vestito beige, leggero, corto, lasciava scoperte le sue cosce nude fin quasi ai glutei rotondi. Era il sogno di ogni uomo quella visione, dissimulai l’emozione.
“Sali mettendo i piedi in questi punti, mi raccomando” mi disse muovendosi sinuosamente per il gradino successivo, guardai di nuovo in alto e rimasi a bocca aperta nell’ammirare le gambe dischiuse, trasalii nello scorgere il pelo chiaro che faceva capolino.
“senza fretta con attenzione…fai piano”.
Ad ogni gradino sostava un attimo chinandosi appena in avanti, un gioco seducente, eccitante, il vestito ondeggiava sul bel sedere ed il sesso appariva a tratti.
Rimasi a bocca aperta, ero meravigliato da tanta impudenza, del resto come poteva non immaginare che dalla mia posizione potessi non osservarla così…indifesa.
Elda mi era sempre piaciuta, era una bella donna, solare e ben fatta, ogni uomo la trovava desiderabile ed io non facevo eccezione. L’amicizia di lunga data fra le nostre due coppie, l’aver condiviso i bei momenti delle cene e delle vacanze, aveva tramutato il desiderio in ammirazione. Ora però mi sentivo frastornato ed un po’ colpevole per quegli sguardi indiscreti.
Arrivati al secondo piano si voltò “ allora ti è piaciuta la…scala?”
“La…scala? Ah si certo! Carina, cioè volevo dire, non mi aspettavo, davvero…bella”
“Anche a mio marito piace. Sapendo che saresti venuto qui oggi, mi ha chiesto di mostrartela, ci tiene al tuo parere”
La guardavo stupito, non riuscivo a capire il suo gioco, era tanto che ci conoscevamo e quella situazione mi sorprendeva. Certo pensai, avrà capito che la trovo attraente, del resto bella come è sarà abituata a sentire lo sguardo degli uomini ‘addosso’. Anche se non mi aveva mai dato l’impressione di essere una donna cui piacesse scandalizzare. Arrivammo in cima alla scala dove si apriva un soggiorno molto luminoso, si accomodò sul divanetto, invitandomi a sedere sulla poltrona di fronte.
Era eccitata, potevo intuirlo anche dai capezzoli che turgidi disegnavano la stoffa.
“Vuoi un brandy?”
Portò due bicchieri e ne versò chinandosi in avanti: il suo decolté era fantastico, potevo intravedere le areole brune .
La osservavo davanti al me, le gambe accavallate, il vestito era risalito ma non se ne curò più di tanto, ad un tratto scavallò le gambe, nella manovra mi apparve il sesso per un istante, poi risistemò il vestito.
“Allora? Che ne dici del resto?”
“Beh, tutto mi piace, ben progettato, carino ed elegante, ma c’è altro che impreziosisce l’ambiente e non è una sorpresa, lo immaginavo del resto conoscendoti da un po’. Ma non credevo potesse interessare il mio parere , soprattutto non immaginavo potesse interessare a tuo marito”
E lei “Interessa sempre il parere di un buon amico…discreto”
“Sai Elda, dissi facendomi coraggio, non vorrei essere superficiale, vorrei esaminare meglio se non ti dispiace”
Mi guardò per un attimo, socchiuse gli occhi come a pregustare il seguito ed aprì le cosce lentamente sollevando il bordo dell’abito, vidi le sue mani scivolare sulla pelle, era tremendamente eccitante vedere il suo sesso nudo dopo tanti anni di conoscenza senza aver mai avuto il sospetto di desideri tanto erotici.
“La immaginavi così? Sai mio marito mi ha chiesto se a volte tu avessi provato a sfiorarmi o…di più… e si è meravigliato che forse solo tu non avessi mai osato”.
Le dita ora carezzavano il pelo liscio ed apparivano le labbra rosa, umide.
“non credevo fosse importante il mio parere”
“a molte donne piace sentire gli sguardi del desiderio, vedi…quanto piace?”
Allargava le cosce sempre più, carezzando il clitoride che appariva turgido e lucido di umori.
“immagino che alle donne piaccia sentire l’ammirazione degli uomini, e sono lieto di essere un ‘privilegiato’ e…dimmi, davvero altri hanno tentato con te…una donna sposata?” “Molte volte le donne non dicono, soprattutto al marito; ma ti assicuro che qualcuno, a volte insospettabile, prova…tenta e non sempre è spiacevole”
“quindi anche a te è capitato…”
Vedevo le cosce aprirsi e chiudersi frementi accompagnando il movimento della mano
“si è capitato…a volte alle feste di sentire una mano che furtivamente si insinuava sotto la gonna…”
“e tu?”
“Dipende…qualche volta ho scoraggiato…qualche volta ho lasciato fare…quella mano insolente”
“e, se ora tentassi?”
Socchiuse gli occhi muovendo piano le labbra.
“devi correre il rischio, non trovi?”
Mi avvicinai incerto, lentamente, poggiai la mano sulla pelle nuda, la sentii vibrare, man mano risalivo fino a sfiorare i primi peli lisci e morbidi.
“è bello sentire la tua mano, credo che sia il tuo giorno fortunato, ma devo avvertirti, non ci sarà…altro”
“Elda, è già tanto così”
Fece posto alla mia mano, era fantastico sentire il suo sesso gonfio, morbido, era tanto umido che gli umori quasi colavano fra le cosce.
Presi fra le dita il clitoride, capivo il suo desiderio, voleva che lo tormentassi , lo facevo scivolare fra le dita, lo vedevo gonfiarsi umido di umori, si ergeva fiero non appena le mie dita scivolavano verso le grandi labbra. Lei si muoveva dolcemente venendo incontro ai miei movimenti, mi guardava con occhi sognanti e appoggiava la sua mano sul mio polso seguendo le evoluzioni, come ad incitarmi. Poi riprendevo a carezzarla mentre le sfuggivano piccoli gemiti.
Appena raggiunsi l’entrata, aprì ancor di più la gambe invitandomi a penetrarla, il dito fu quasi risucchiato, la pareti mi carezzavano, immaginai quanto potesse essere bello fare l’amore con lei. Ora si muoveva ritmicamente con sensualità , ogni volta che veniva incontro alle mie dita dischiudeva le cosce, il sesso si dilatava ad accogliere il frutto del desiderio , poi si chiudeva come a volerle trattenere e avviluppare mentre scivolava indietro. Una danza perfetta che durò a lungo, accompagnata da gemiti appena sussurrati. La guardavo estasiata mentre mi accarezzava il polso, riconoscente del piacere che le davo. Il ritmo divenne più veloce, mentre godevo di quel nuovo piacere.
Appena un attimo dopo fu colta da spasmi, socchiuse gli occhi e serrò le gambe quasi ad imprigionarmi le dita, sentivo la vagina contrarsi dal piacere una, due, tre volte e poi ancora in attimi lunghissimi.
I gemiti di piacere poi si susseguirono più lenti fino a scomparire.
“è stato bellissimo, grazie. Ora sai…mi sento un po’ imbarazzata ma è stato più forte di me” disse abbassando il vestito con dolcezza.
“lo dirai a tuo marito?”
“dirò qualcosa…non tutto. So che si eccita quando gli racconto di queste provocazioni ed anch’io, ma qualche piccolo segreto è bene tenerlo per me…del resto anche con Carla credo vi raccontiate qualcosa…vero?”
“si certo” risposi senza convinzione, non sapevo cosa volesse dire esattamente.
Mia moglie non aveva nulla da raccontare….sicuramente, pensai.
Continuai a riflettere su quei momenti per tutto il giorno, ero eccitato, naturalmente, ma ogni tanto mi tornava alla mente quella frase di Elda su mia moglie ; cosa avrà voluto dire esattamente? Parlava così…genericamente o sapeva che mia moglie era stata oggetto di attenzioni…insomma ero confuso.
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