“Torno indietro e racconto la situazione…”
Cosa c’è di più canonico di due amanti irregolari che scopano in
un motel a ore? Con i primi caldi la mia fica anale si è risvegliata e chiede cazzo. Sai quel voglino di sesso passionale e porco insieme? Un uomo che ti sappia trattare da regina e da puttana nello stesso tempo? Be’, proprio sul sito vedo un last di un uomo non lontano dalla mia città che cerca una troia passionale per una mattinata di sesso bollente. Qualche messaggio, ed ecco organizzato l’appuntamento per il weekend. Il mio futuro amante non ospita, ma da vero signore offre un motel.
Esco di casa con tutto l’occorrente nella borsa e guido fino al motel, è una struttura un po’ grande, una vecchia casa colonica che ha sul fronte strada un ristorante e un cartello indica “ingresso motel” nel retro. C’è una siepe che copre tutto il lato posteriore da occhi indiscreti, entro nel parcheggio riservato e chiamo il mio amante.
“Sono qui, sei già arrivato?”
“No, ma mi sono messo d’accordo col proprietario.” Risponde lui. “Trovi la tessera per aprire la porta della stanza 3 sul davanzale ha detto. Entra prima tu e preparati, io arrivo fra una mezz’ora e voglio trovarti già troia, non voglio vederti da maschietto.”
“Certo,” rispondo io, “mi troverai già pronta e vogliosa!”
Ci sono diverse porte, tutte con piccola finestra, che danno sul parcheggio. Scendo dalla macchina e vado alla numero 3, sul davanzale c’è una tessera magnetica come aveva detto. Apro la porta ed entro, la stanza non è grandissima ma pulita e con un bel lettone e un bel bagno.
Mi preparo più in fretta che posso, ci vuole tempo: mi denudo, reggicalze, calze velate nere trasparenti con riga, completino intimo sexy, babydoll nero di pizzo quasi trasparente, minigonna, camicetta, parrucca, decoltè nere con tacco vertiginoso e infine la parte più lunga, il trucco.
Quando ho finito guardo l’ora, la mezz’ora è già passata e mando un messaggino: “La tua troia ti aspetta nella stanza numero 3.”
“Sono in ritardo, arrivo fra 10 minuti.” Risponde lui.
Ok, aspettiamo… decido, visto che c’è il parcheggio coperto dalla siepe, di fare due passi al sole. Mi piace stare al sole vestita da troia.
Apro la porta e faccio qualche passo, quando mi giro verso la casa vedo la porta che si chiude, forse col vento. Corro, ma è tardi: sono chiusa fuori.
Che fare? Chiamo il mio amante e gli spiego la situazione.
“Vai alla reception, è sul lato, fatti dare un’altra chiave, io sono in arrivo e voglio trovarti in stanza pronta.” Ha un tono perentorio, quasi di rimprovero. Giustamente.
Mi avvio sul lato della casa, un passo dopo l’altro sculettando. C’è una porta con la targhetta reception e busso. Mi apre una ragazza di poco più di vent’anni, rubiconda e un po’ in carne, ma molto carina e simpatica.
Le spiego l’accaduto, lei mi dice di aspettare, torna dentro e ricompare subito dopo con un’altra tessera. “Ecco, questa dovrebbe aprire.”
La ringrazio e mi avvio per tornare alla camera, cercando di non sculettare troppo. La chiave apre e torno dentro.
Giusto un minuto e sento bussare alla porta, vado ad aprire ed è l’uomo che ho abbordato online: alto, magro, cinquant’anni, una faccia un po’ dura ma molto maschia come piace a me, vestito in modo elegante nonostante il caldo.
“Ciao, entra.”
Lui mi bacia su una guancia. “Sei splendida!”.
“Grazie,” rispondo arrossendo e chiudendo la porta dietro di lui.
Il copione forse lo conoscete già, qualche altro complimento di rito, io che faccio la timida, lui che si avvicina e come anticipato nei messaggi mi bacia prima sul collo, e mentre cresce l’eccitazione mi ritrovo la sua lingua in bocca e le mani sul culo, mi lascio andare alla passione e in poco tempo lui è nudo e io sono rimasta solo con calze e reggicalze, sul letto, a spompinarlo con gola profonda (una delle mie specialità).
“Ho voglia di impalarti.” Dice lui indicando i preservativi sul comodino.
Non lo faccio aspettare, ne prendo uno, lo gommo e sono su di lui. Lo infilo nel culo palpitante con un mvimento lento ma deciso, senza lubrificante, come piace al mio culo sfondo.
Lo cavalco baciandolo con passione, poi è lui che dirige le danze e mi scopa in tutte le posizioni, anche fuori dal letto: sulla sedia, gamba sulla scrivania, contro il muro… In ogni posizione cerco la sua bocca, lui diventa sempre più violento nell’inculata, e quando siamo di nuovo a pecora sul letto comincia a stantuffare come un matto tenendomi le mani dietro la schiena, io da brava troia lo lascio fare e a un certo punto lancia un grugnito e assesta tre o quattro colpi di cazzo spingendolo dentro fino alle palle. È venuto.
Io ho goduto, ma non ho avuto orgasmi, peccato, è stato comunque bello.
Un po’ di chiacchiere sul quanto è bravo a scopare, su quanto sono troia, siamo già in tarda mattinata.
“Ti dispiace se esco a fumare una sigaretta?” Chiedo io.
“Sì, intanto faccio la doccia.” Risponde lui andando verso il bagno.
Io mi rimetto gonna e camicetta, l’intimo non importa, sistemo la parrucca, il trucco ha tenuto (a parte ovviamente il rossetto), mi rimetto le scarpe, prendo il pacchetto di sigarette e l’accendino ed esco, avendo cura di accostare la porta in modo da non chiuderla.
Accendo la sigaretta e mi godo il calore, il vento fresco, mi godo le sensazioni che il mio culo appena violato mi regala. Chiudo gli occhi con la faccia verso il sole.
“Sai se c’è del sapone?” Vengo risvegliata da lui.
È nudo, bagnato, è uscito, è davanti alla porta… chiusa!
Corro verso di lui, la porta è veramente chiusa.
Lui mi guarda un po’ stranito. “Scusa…”
Ridiamo come matti.
“Come facciamo?”
“Vai tu in reception, io sono nudo…”
“Ok.”
Vado sul lato della casa, busso ma nessuno risponde. Busso ancora, nessuna risposta. Sento però del rumore provenire dal lato sulla strada, mi affaccio all’angolo e vedo che il ristorante ha cominciato l’attività, è ormai ora di pranzo. È pieno di gente e la gentile locandiera sarà sicuramente a lavorare al ristorante.
Torno indietro e racconto la situazione.
“L’unica è andare al ristorante.” Mi fa lui. “Io sono nudo, devi andare tu.”
Mi guardo e penso che forse sia meglio togliere le calze velate (troppo da troia), abbassare la minigonna che sto tenendo a livello quasi inguinale, riesco a farla arrivare di poco sopra al ginocchio. Fra l’altro la sensazione del sole sulle gambe nude è bellissima.
Torno all’angolo, il ristorante è pieno, vedo la ragazza che sta prendendo ordini ad un tavolo. Mi faccio coraggio e mi avvicino.
Lei mi nota, così come mi hanno notato i tanti che pranzano sui tavoli esterni nel sole primaverile, le faccio un cenno e lei annuisce. Che vergogna! MI riavvio subito sul lato.
La ragazza arriva nel giro di pochi minuti.
“Scusami tanto!” Esordisco io. “Ma mi sono chiusa fuori di nuovo…”
“Eh, le porte fanno quello scherzo, bisogna sempre uscire con la chiave!” Mi fa lei con aria un po’ scocciata, ma in fondo ha lo sguardo di chi comprende.
Torno con la terza chiave sul retro, ho il cuore che mi batte a mille.
“Eccola!” Faccio io mostrando la tessera al mio amante nudo. “E che emozione farmi vedere da tutti!”
“Ti è piaciuto?” Lui si avvicina a me, cingendomi la vita.
“Sono tremendamente eccitata…” faccio io avvicinandomi a lui con sguardo lascivo.
“Non qui.”
Apro la porta, vengo spinta dentro di peso e sbattuta letteralmente contro il muro, lui mi bacia con grande passione mentre le sue mani sono ovunque, la camicetta viene aperta e tolta, la gonna casca al pavimento e rimango nuda solo con i tacchi a spillo.
Mi chino e prendo il suo bel cazzo in bocca, in breve è già duro, le sue mani sono sulla mia nuca e me lo spingono fino in gola. Sono eccitata da morire, con le dita mi masturbo il culo.
Vengo presa e buttata sul letto, lui è sopra di me, le mie gambe aperte, il suo cazzo davanti al mio culo, la sua lingua in un orecchio, sono eccitata a mille “scopami, ti prego scopami!” non so se sto ansimando o gridando.
Il suo cazzo entra con un colpo secco nel mio culo, le mie gambe si chiudono su di lui, stantuffa da dio. Ci rotoliamo nel letto, alterno bocca e culo sul suo cazzo senza preservativo, vorrei che tutti mi vedessero farmi scopare così.
Sono al massimo dell’eccitazione, mi trovo sopra di lui a cavalcarlo forsennatamente, sto per raggiungere l’orgasmo e comincio a stringere il culo e muovermi come se gli stessi facendo un pompino con l’ano. Più stringo e più godo. Lo bacio, nelle orecchie ho le sue parole “che troia, che vacca, che culo sfondato”.
“Sto venendo…” sussurro io, chiudo gli occhi e cavalco al meglio quel bel cazzo.
“Vieni troia, vieni presto.” Fa lui. “Vieni che sto per sborrarti nel culo.”
“Sì, sono la tua trioia, ingravidami, voglio la tua sborra dentro di me!”
Ecco arrivare l’orgasmo, non trattengo i gemiti di piacere, l’unica cosa che sento sono le sue parole: “Ahhhh eccotela, ti sborro in culo maiala, ti ingravido!”
Lo bacio con passione mentre tremo per l’orgasmo, senza staccare la lingua dalla sua rallento il ritmo… che goduria!
Me lo sfilo dal culo.
“Pulisci puttana, che devo andare.”
Io non me lo faccio ripetere due volte e gli pulisco il bel cazzo mezzo floscio dalla sborra e dai succhi del mio culo peccaminoso.
“Queste sono per la camera.” Fa lui sulla porta dopo essersi frettolosamente rivestito e allungandomi 50 euro. “È tardissimo e devo andare.”
Lo saluto con un bacio su una guancia, prendo i soldi (quanto mi piacerebbe che fosse il compenso per la prestazione!) e chiudo la porta dietro di lui.
Che amante! Penso mentre vado verso il bagno. Sento colare del liquido dal mio culo, lo raccolgo con due dita e lo lecco. E ha anche una sborra buonissima!
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