Il mio nome è Giulia ho 31 anni, detto dagli altri sono una che piace ossia ho il mio fascino, ho un fisico esile e la mamma ha pensato bene a non farmi una bella terza di reggiseno ma la ringrazio per la prima piacente, tutto ciò concentrato in un metro e sessanta. Roscetta, occhi chiari, imperfezioni??non mi sembra e tutto mi viene in mente, mentre mi trovo qui seduta nella stanza dove la mia sorellastra prova e riprova il suo vestito da sposa.
Lei così perfetta, alta quanto basta, un bel seno da mostrare, certo un po’ di fianchi, ma si sa piacciono.
Premetto, prima di continuare, la mia sorellastra (figlia del secondo marito di mia madre) si chiama Anna e ha conosciuto il suo promesso sposo in vacanza in Sardegna. Si chiama Roberto, un bel ragazzo ansi direi proprio un gran bel fico, carnagione scura, capelli scuri e due occhi chiari a tal punto di perdercisi dentro, palestrato e ben curato un tipo che a vederlo non si fa mancare nulla ma proprio nulla, dopo due anni di fidanzamento ecco il fatidico giorno.
Ritornando a noi mi trovo qui in questa stanza, mentre Anna parla parla non fa altro che parlare del ‘SUO’ giorno ed io sempre seduta lì a vedere, sentire e se proprio devo dire cercar di esser partecipe della sua gioia.
Non è neanche un anno che sono tornata da Lisbona e certo le cose a casa sono cambiate. Mi trovo qui tra visi sorridenti e felici pensando che ormai saranno la bellezza di 6 mesi che avevo iniziato ad essere l’amante di Roberto o come lo chiama lei ‘il suo passerotto’, ero talmente presa nei miei pensieri che non sentii minimamente Anna che continuava a chiedermi quale tipo di scarpa ci stava meglio.
Io ‘quelle chiare candida come sei?!’
Anna attizzosa ‘dai non scherzare lo sai che ci tengo (riferito alla sua verginità) e il mio passerotto l’ha capito ed aspettato’
Quante volte ho la voglia pazza di sbattergli in faccia che mi sbatto il suo ‘passerotto’ ma perché privarmi del mio torello ihihih.
Facciamo un piccolo passo indietro’era giugno dell’anno passato e dopo tre mesi a Lisbona mi decisi di tornare a casa, partii da Roma dopo che il nuovo marito della mamma mi portò con sé nella casa al mare con una banalissima scusa e restare lì la notte. Un uomo affascinante e siccome come dice la mamma non ho pudore in nulla quella sera mi divertii proprio, andammo al ristorante, me lo ricordo come se fosse oggi ihihih, e dopo uno due bicchieri di vino mi lasciai andare al mio fascino da provocatrice’leggevo sul suo viso l’imbarazzo di un bambino, ma sotto al tavolo sentii l’eccitazione di uomo voglioso’uscimmo dal locale senza dire una parola, ma arrivati in macchina entrata lo guardai e deliziosamente gli dissi ”.rilassati papino’ e nel frattempo tirai giù la lampo dei pantaloni, lo tirai fuori guardai i suoi occhi e comincia con la lingua a leccare la cappella, evitava di guardarmi e così mi fermai e gli dissi ‘..guardami, guarda com’è brava la tua figliastra’, lo tenevo stretto nella mano era duro duro eccitatissimo lo ripresi in bocca e lo feci eccitare finché non venne, mi leccai la bocca e nel ritornare a casa non ci fu una parola detta, ma percepivo il suo imbarazzo verso di me ed adoravo sentire l’ansia l’angoscia di uomo che sa di aver sbagliato e nel pensare ciò mi bagnai tutta gli presi la mano e la misi in mezzo alle mie cosce e gli sussurrai ”senti com’è bagnata fermati qui con la macchina, subito!!!’ e mi masturbai con la sua mano e quando sentii di venire gli dissi ‘..leccala’ non ci pensò due volte si chinò e venni che una favola e si leccò tutto il mio liquido. Arrivammo a casa e la notte fu un vero divertimento, non tanto la mattina dopo al rientro la mamma lo tartassava di domande ed io lì a ridere come una matta, neanche una settimana che avevo il biglietto pronto per Lisbona.
Dopo tre mesi tornai anche perché ormai a Lisbona ne avevo combinate troppe e così decisi di tornare nel caldo e amorevole ambiente familiare, premetto mia madre non seppe mai nulla di quella notte ihihih, ma di certo dire che era estasiata al mio ritorno e dire veramente troppo.
Ore 12: 30 arrivo a Fiumicino faceva un caldo allucinante e per fortuna mi ero messa un vestitino di lino con zeppe a Lisbona prima che partii pioveva’dopo tutta la trafila per prendere i bagagli esco fuori e chi mi ritrovo davanti Roberto un vero ben di dio con lei Anna la dolce sorellastra tra baci e saluti uscimmo dall’aeroporto neanche saliti in macchina Anna cominciò a raccontare di tutto ed io lì ad ascoltare e fissare quei due occhi spettacolari ma ovviamente senza malizia ihihih. Non sentivo nulla di quello che diceva Anna pensavo che in fin dei conti non fosse la prima volta che vedevo Roberto, ma in lui c’era qualcosa di diverso.
Ritornai a stare nella mia intima stanza e con tutti i miei giochini sessuali quella stessa sera mi chiamò Omar da Lisbona voglioso di sentirmi godere per telefono e non so chi, ma qualcuno alzò la cornetta del telefono da un’altra stanza e ascoltò tutto fino alla fine, di certo non poteva esser stata la mamma né la sorellastra ma un omino in casa il papino tanto caro o il futuro cognatino???
La mattina dopo scesi come al solito con una magliettina e mutande e appena Anna mi vide, non l’avessi mai fatto ‘Giulia sai benissimo che non è modo per andare in giro per casa??’ ribadii ‘bè non vedo tutto questo gran ché da mostrare’ e la mamma ‘dipende il come si porta’ praticamente era meglio che mi diceva ‘vatti a cambiare puttanella ihihih’ sono strana, ma preferisco la sincerità e poi da mia madre un po’ di complicità ed invece nulla’.andai in camera a cambiarmi’incontrando Roberto sulle scale gli sussurrai al suo orecchio che il mio abbigliamento non era stato gradito peccato vero?e lui ”si peccato!!!’
Ritornai in cucina sentì un’aria così pesante la faccia di Anna sembrava un circo appena iniziato, tutti mi fissavano mi sentii per un attimo sotto accusa ‘di cosa??ancora non avevo fatto nulla”iniziò la mamma a parlare con la sua voce così soave e nel momento giusto fastidiosa vedevo muovere le sue labbra, ma i miei pensieri erano altrove (come al solito) ma al momento fatidico ecco che le mie orecchie percepiscono bene quello che mi stanno dicendo Anna e Roberto hanno deciso di sposarsi’..stavo per strozzarmi con il cappuccino li avrei potuti anche denunciare ihihih’.rimasi perplessa ma poi con la mia fredda falsità sorriso a 32 denti verso Anna baci e abbracci e tutti felici e contenti a parlare dei preparativi’.mi allontanai e mi accorsi che tanto la mia presenza non era molto gradita’da quel giorno l’incubo iniziò lei era Anna la sposa ed io la sorella della sposa’..a rischio di dimenticare il nome!!!
..’Ri-eccomi qui nella stanza dei preparativi, ormai la dolce sposa è riuscita, finalmente, a decidere cosa indossare. Uscimmo dal negozio e notai dall’altra parte della strada una macchina ferma con una donna intenta a rimettere la gomma ed ecco che mi venne un déjà vue. Tutte decisero di andare al magazzino dell’intimo.
Anna ‘bè sai per la prima notte di nozze!!!’
Io ‘ti consiglierei un bel blu elettrico per una notte elettrizzante ihihih’
Anna ‘ma no!!! Un bianco candido come una calla’ mi guardò con quella faccia da ebete come vorrebbe dire ‘dì come me ce ne sono rimaste poche:ovvio riferito alla sua verginità”bè dipende dai punti di vista’.
Io ‘attenta la calla lo sai ha il pistillo che macchia!?!?!?’ mi guardò con l’espressione di una che vuole o non voleva capire, ma non ne ebbe neanche il tempo che la mami la trascinò tra gli scaffali. Mi squillò il telefono era lui Roberto.
Io ‘ciao sono con Anna e company nel mega magazzino dell’intimo’
Lui ‘che ne dici di un bello argentato come piacciono a noi?!?! A questa sera?solita stanza?’
Io ‘certo torello a stasera’.
La solita stanza, il posto dove nessuno può sapere e sentire ottimo per l’anonimato’mi veniva da ridere solo al pensiero ihihih e poi in questa situazione!!!!
‘.cominciai a pensare a come era iniziato tutto con il mio bel torello’tornavo da una festa apposta per festeggiare l’arrivo dell’inverno, la moda di queste feste d’inizio e fine stagione o per meglio dire la banale scusa per fare festa ossia tutto e di più.
Affittammo uno chalet, eravamo in sette io la mia amica Luana il suo coinquilino Valerio, il nostro amichetto gay Danny colui che era l’esperto in musica arrivato con il suo nuovissimo amichetto Tommaso e infine la nostra coppia preferita Luisa e Andrea erano veramente fatti l’uno per l’altro (anche se questa tesi mi crollo nemmeno dopo un giorno passato qui).Alle 16.00 arrivammo sul posto era bellissimo e dopo aver messo a posto e fatto le solite cose per aprire una casa in affitto la festa iniziò’..voglia di mangiare ben poca ma il vino andava giù che una meraviglia’la musica nel sottofondo nel pensare a tutto ciò mi accorsi che mi stavo facendo una bella pomiciata con l’inquilino di Luana, mi fermai di botto e lui ‘tutt’ok???sembrava che la cosa non ti dispiaceva?’. Mi guardai intorno, un po’ stordita Danny era preso a metter dischi, Luana e Luisa davanti a un tavolo a parlare e a preparare botte per tutti, non vidi Tommaso e Andrea. Riguardai Valerio dicendogli ‘scusa ma urge bagno’.
Andai e senza bussare entrai e vidi il tenero Tommaso incularsi l’arpia di andrea’PANICO’entrai nel panico mi richiusi la porta davanti’.non rimasi scioccata per aver visto due uomini incularsi, ma Andrea Lui che con Luisa facevano tutto e sempre insieme orge, scambio di coppie e lui che non volle farsi fottere da un uomo di fronte a lei bè non lo trovavo onesto o nel profondo forse capii che per Andrea era diverso’era intimo. Ma cavolo Luisa?’?’?’.
Corsi al bagno del piano di sopra, vomitai e mi feci una doccia più fredda che calda, andai in stanza mi preparai una botta, scesi e affrontai gli altri’..posai la borsa andai verso Luisa e Luana presi la cannuccia feci la mia botta e tranquillamente dissi ‘vado via’ e con la più calma ‘se non è domani sicuramente mi farò sentire nei giorni seguenti’. Mi conoscevo fin troppo bene e neanche provarono a convincermi. Presi la borsa e uscii dallo chalet. Presi la macchina per ritornare verso casa, dovevo fare solo un centinaio di km un’ora e mezza e mi sarei rilassata sul letto magari sentendomi con Omar.
Ma non andò così.
A meno di 70km (credo) sbagliai strada e senza farci caso mi ritrovai in una strada non proprio asfaltata, certo a forza di pensare a quei due!!! Che rabbia, ed ora chi chiamo???…mi viene in mente che Roberto stava da solo a casa d’amici e così lo chiamai. Cercai di tornare indietro ma mi bloccai sulla neve.
Arrivò accompagnato da un suo amico ed io ‘peccato’ pensai ‘stasera va proprio male’.
Roberto ‘Donne donne ancora che prendete la macchina ‘.ma non stavi ad una festa?!…mmmm direi proprio di sì dall’alito e dal vestito’
Mi accorsi di essere uscita da casa con indosso solo l’intimo e un misero spolverino di finta pelle”’ ‘piacere Simone, bella festa direi?!?!…’ rimasi in silenzio e con lo sguardo di sicuro facevo ben capire che sarebbe stata di suo gradimento. Mi avvicinai a Roberto ‘serve una mano?’ ‘ho portato lui apposta’ ‘peccato dicono che ci son fare con le mani’.
Cominciarono ad impegnarsi con la macchina ed io cominciai a tirar fuori tutta la ‘troietta’ che era in me. Mi avvicinavo a loro strusciando il mio corpo su di loro i fari erano accesi mi ci misi davanti e danzando muovevo lo spolverino facendo intravedere l’intimo sotto’.mi stesi sul cofano’neanche un secondo che mi ritrovai Simone davanti a me ero eccitatissima gli dissi ‘Leccala’.succhiala’mordila fammi godere’ Roberto era lì di lato a me a guardare quanto stavo godendo. Lo avvicinai a me gli sbottonai i pantaloni e cominciai a succhiarlo il mio bel cazzo da torello. Nel mentre Roberto mi baciava Simone venne su di me scansai Roberto guardai Simone con sfida ‘Leccalo è buono’.su dai’.SUBITO!!!’ e così fece e così lo leccai anch’io. Roberto rimasi lì senza dir nulla io mi chinai e cominciai a succhiarlo, a leccarlo fino a sentirlo in gola quel bel cazzo’.mi gustava e sentivo che piaceva anche a lui, mi tirò su mi baciò mise la mano fra le mie gambe ‘sei eccitata, ho voglia di fotterti hai una fichetta spettacolare’.’mi tirò su ancora quanto bastava per mettere il suo cazzo nella mia fichetta, mmmm godevo si godevo, mi girai e vidi Simone tutto preso a farsi una sega e come facevo a non farlo partecipare.
Roberto rimase un po’ perplesso ma nell’enfasi del momento mi gustai una favolosa doppia penetrazione, il modo migliore per festeggiare l’inverno’..
Mi portarono a casa ansi Roberto mi porto a casa, Simone la macchina ihihihih da quella notte Roberto diventò il mio torello.
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