Mi chiamo Ketty che è il diminutivo di Caterina, nome troppo serio per una donna come me.
Quanto stò per raccontarvi è accaduto circa due anni fà ed ha condizionato la mia vita per un anno intero, lasciandomi, poi, segnata per il resto della mia vita.
Sono una giovane donna di 35 anni, sposata con un uomo parecchio più grande di me, e madre di un figlio che oggi ha 18 anni.
Sono quella che la gente definisce una bella donna e gli uomini una gran figa
Il seno ed il culetto sono i punti di forza del mio corpo, ancora giovane e tonico come quando avevo vent’anni, risultato di una vita piena di attenzioni, rinunce e movimento
Sessualmente sono pluriorgasmica e fortemente attratta dal sesso in ogni sua forma e maifestazione.
L’educazione, molto rigorosa, ricevuta da ragazza, ha fatto sì che la prima esperienza sessuale completa l’abbia avuta la prima notte di matrimonio, con il catastrofico risultato di scoprire che il mio partner, dotato al di sotto della norma, soffriva di eiaculazione precoce .
Lascio a voi immaginare cosa tutto questo abbia voluto dire per una ragazza che del sesso aveva solo una conoscenza teorica, ma con una voglia ed una determinazione di imparare tutto e subito degna di miglior causa
Sempre per la mia educazione rigorosa, mi son guardata bene dal circondarmi di amanti o presunti tali, per cui, a parte qualche piccola trasgressione giusto per assaporare e coltivare quello che giudico il più grande piacere esistente sulla terra, ho passato la mia vita sessuale tra giocattoli ,vibratori, membri di gomma e tanta, tanta masturbazione.
I problemi sessuali di mio marito non mi hanno impedito di rimanere in cinta dopo pochi mesi dal nostro matrimonio, così, a soli 17 anni, mi son ritrovata mamma di un bel maschietto
Questa maternità precoce non mi ha permesso di intraprendere una carriera lavorativa, per cui , visto che non lavoro, faccio la mamma e la casalinga a tempo pieno, ma con tanto tempo a mia disposizione.
Dati questi presupposti,uno dei miei passatempi preferiti per arrivare a sera,è quello di viaggiare in internet , specialmente nelle chat a sfondo erotico, dove, in perfetto anonimato, intreccio spesso qualche relazione virtuale, giusto per trovare la giusta eccitazione per poi ricorrere , anche più volte al giorno,alla masturbazione, per soddisfare il mio continuo bisogno di godere.
Solo per inciso chiarisco che il computer per me è un animale sconosciuto, del quale conosco poco, solamente come entrare in google e, da qui, in una chat erotica,scegliere la stanza in cui voglio entrare , chattare, uscire, cancellare tutto e chiudere il computer.
Tutto il resto per me è un mistero
Per tutto quello che non è strettamente personale e di cui posso avere bisogno, ricorro a mio figlio che, da quando aveva 14 anni, sembra un laureato in informatica
E qui incomincia la mia storia
Circa due anni fà, mentre giravo in una chat erotica, in una stanza improntata alla sottomissione che ero solita frequentare, venni contattata da uno tale che nel nick si definiva un “ mentalista “
Era una persona gentile , educata, non volgare, che ebbe tutta la mia attenzioe, perchè in nessun momento di questa nostra prima “ chiacchierata “ cercò, in alcun modo, di conoscere i miei dati personali, a parte quellli fisici, come il numero di telefono o la citttà in cui vivevo, e , tantomeno, di proporre un incontro.
Lui si limitò a parlarmi dei suoi studi , dei suoi interessi , del tipo di rapporti che gli piaceva instaurare con la persona con cui stringeva amicizia
Lui mi disse che il suo interesse principale, quando instaurava un rapporto d’amicizia con una persona, stava tutto nel cercare di conoscere la mente della persona che gli stava di fronte , e, nel momento in cui avese ritenuto di aver capito quali fossero i sui i pensieri, i desideri nascosti , le ambizioni , i suoi freni inibitori, molte volte sconosciuti anche dalla persona stessa, cercare di condizionare la sua mente, quindi, il suo comportamento, allo scopo di raggiungere il miglior e più soddisfacente tipo di vita.
Non dimenticate che eravamo in una chat erotica, per cui era logico e sottinteso che i nostri discorsi avessero comme punto di riferimento il sesso, per cui è facile immaginare il contenuto dei nostri discorsi, e quale aspetto della mia personalità interessasse approfondire a quella persona, ma il dialogo mi sembrò corretto , non volgare, e sufficientemente eccitante da far sì che la mia mano induggiasse, per la maggior parte del tempo, sulla mia fighetta, al punto che , nel momento di salutarci, ci scambiammo un appuntamento per ritrovarci l’indomani alla stessa ora, nella stessa stanza, di quella stessa chat.
Così è iniziata la mia frequentazione con Stefano, un uomo di cinquant’anni, sposato con figli, con due lauree, uomo molto colto ed intelligente, dal quale rimasi affascinata al punto da lasciarmi trascinare, giorno dopo giorno, in uno stato di quasi sottomisione, che mi imponeva di ascoltarlo attentamente, di obbedirgli e di fare realmente tutto quello che lui mi chiedeva di fare
Infatti non passò molto tempo che i nostri discorsi passarono, dallo studio della mente, a quello del corpo, ed al condizionamento nella gestione della mia sessualità, facendomi abbandonare tutte le vecchie abitudini per lasciare a lui il compito di stabilire quando, quanto e come dovessi godere per soddisfare le mie voglie di giovane donna
Era piacevole e coinvolgente il modo che quell’uomo aveva di impormi sempre di più la sua volontà
Lui fece ricorso ai tanti modi che conosceva per farmi eccitare ed alle tante cose che io avevo in casa per farmi godere, al punto che ci sentivamo anche quattro volte al giorno per permetttergli, come diceva lui, di scoparmi il corpo e la mente.
Intanto i giorni, prima, e le settimane, poi, passavano in fretta
Ormai non avevo più una mia vita sessuale indipendente, ma solo quella condizionata dalla volontà e dal desiderio del mio “ mentalista “
Il fatto che lui fosse riuscito a condizionare a tal punto la mia mente, rendeva il rapporto sessuale molte simile a quello reale, perchè, ormai, il mio piacere, i miei orgasmi ,dipendevano, non più da me , dalla mia volontà, ma dall’uomo che mi stava vicino mentalemnte, come succede in tutte le coppie del mondo dove, generalmete, è il maschio a dettare tempi e modi della vita sessuale della coppia.
Nei rari momenti di lucidità, fui più volte tentata di interrompre questa relazione ed, in un particolare momento, fui proprio sul punto di dirgli che riprendevo la mia indipendenza , quando mi scrisse una mail dicendomi che non gli piaceva come mi vestivo per andare al supermercato, troppo seria, troppo madre di famiglia , soprattutto con quella gonna che arrivava al ginocchio.
Rimasi sorpresa da quella descrizione particolareggiata del mio abbigliamento, troppo facile da confutare se non corrispondente alla realtà, ma imbarazzante nel caso avesse qualche riferimento , anche solo parziale, con la realtà
Cercai di non farci caso, anche se mi sentivo turbata dal fatto che la sua descrizione corrispondesse perfettamente e completamente alla realtà , ma , quando il giorno dopo lui mi disse che la mini che avevo addosso in quel momento mi stava molto bene ed esaltava le mie splendide gambe,ebbi la certezza che lui avesse dei poteri straordinari che gli permettessero di vedermi.
Lo so che tutti riderete di me, ma io vi assicuro che, spaventata da questa convinzione, in quel preciso momento la mia vità cambiò, perchè era riuscito a suggestionarmi ad un punto tale che ero sicura dei suoi poteri e del fatto che, se non gli avessi obbedito e fatto realmente quello che mi ordinava di fare, lui avrebbe potuto far del male a me ed alla mia famiglia , cosa che aveva incominciato, velatamente, a farmi sospettare che sarebbe potuta accadre se non gli avessi dato ascolto o non lo avessi obbedito
Ebbi conferma dei suoi poteri straordinari l’indomani.
Dopo ogni incontro in chat lui mi dava ordini sul come soddisfare la mia voglia di sesso.
Mi diceva a che ora farlo. in che parte della casa , se in cucina, in camera da letto, in bagno, nella stanza adibita a studio della famiglia, se limitarmi alla masturbazione, oppure avere un rapporto completo ed in quel caso mi indicava che misura di cazzo usare, che tipo di vibratore, cosa fare, se penetrarmi in figa , nel culo o entrambe,la posizione da assumere , il numero di orgasmi da raggiungere e così via.
Anche quel giorno mi salutò dandomi le disposizioni per soddisfare i miei desideri.
Ma quel giorno non era il giorno giusto, ed, all’ora che lui mi aveva indicato, mi limitai ad una veloce masturbazione raggiungendo un solo orgasmo.
L’indomani si limitò a dirmi che ero stata una sciocca, che se credevo di prenderlo in giro avevo sbagliato persona , che se avevo deciso di non raggiungere le vette del piacere che lui mi aveva promesso, bastava che glielo dicessi.
Ed a questo punto mi ripetè esattamente quello che mi aveva detto di fare il giorno precedente e quello che, invece , mi ero limitata a fare , con quale vibratore lo avevo fatto, quanto tempo ci avevo messo a godere, quante volte avevo goduto, ed , infine, in che stanza l’avevo fatto.
Mi venne un colpo, certa ormai che quell’uomo potesse vedermi.
Gli chiesi perdono, gli spiegai il perchè mi ero comportata in quel modo e gli giurai che da quel momento non avrei mai più disobbedito a nesuno dei suoi ordini.
Da quel momento le cose cambiarono radicalmente
Dire che ero in soggezzione è dire una banalità, dire che divenni la sua schiava è solo spiegare, in parte, quello che accettai di diventare per quell’uomo
Conoscendo benissimo la mia predisposizione per il sesso, lui ha incominciato a pretendere sempre di più dalle mie prestazioni.
Quendo , quasi giornalmente , andavo al supermercato, mi diceva che minigonna mettere, se indossare o meno le mutandine, se sì di che colore metterle, di fare in modo che chi mi seguisse sulla scala mobile potesse vedere il mio culo.
Mi diceva se indossare il reggiseno o meno, e quanti bottoni della camicetta lasciare aperti.
Immancabilmente, poi, ogni volta, al mio rientro a casa, mi chiamava per dirmi che ero stata brava ed obbediente come piaceva a lui, che era stata bellissima ed eccitante la vista, dal fondo della scala mobile, del mio culetto senza mutandine, o che l’azzurro mi stava benissimo, e tutti gli altri pricolari che caratterizzavano il mio abbigliameno e comportamento in quelle visite giornaliere al supermercato
Dal momento che si covinse del mio stato di sottomisione totale, incominciò a pretendere che lanciassi dei segnali, anche se discreti, agli uomini che incontravo, sino a dirmi di prepararmi mentalmente perchè dovevo abituarmi all’idea di avere un qualche rapporto sessuale con qualcuno che non fosse mio marito e che tale rapporto avrei dovuto averlo a casa mia, perchè per lui sarebbe stato più facile seguirmi con la mente nei posti dove, ormai ,la sua mente era abituata a vedermi.
Alla sera commentava qualche mia passeggiata in centro o nei negozi, per dimostrarmi che, con la sua mente, era in grado si sapere tutto di me perchè, ormai, eravamo in “ simbiosi “ e lui s’era impadronito completamente della mia mente
Ero terrorizzata e decisa ad accontentarlo per evitare qualche guaio.
Così ,il giorno dopo il suo ultimatum di darmi da fare per farmi scopare da un uomo, nel pomeriggio colsi l’occasione della visita a casa nostra di mio cognato, il fratello minore di mio marito, uomo brillante , simpatico, che non aveva mai nascosto le sue simpatie per me, e che ogni volta che ci incontravamo, magari in tono canzonatorio, non mancava di dirmi quanto gli piacessi e quanto lo eccitassi.
Come fratello, lui conosceva benissimo i problemi sessuali di mio marito, per cui non era da escludere che , dietro la battuta scherzosa , ci fosse , da parte sua, un vero interesse per me
Anche questa volta, dopo i saluti e le cose che doveva dirmi, incominciò a corteggiarmi.in modo scherzoso, ma pressante, e, quando mi fù vicino, anziché, come le altre volte, cacciarlo dicendogli, ridendo, di non fare lo stronzo, gli dissi di stare attento che nella sua cameretta c’era mio figlio.
Questa mia reazione diversa dal solito, lo deve aver sorpreso al punto di diventare serio, di dirmi che saremmo stati attenti e, prendendomi per un braccio, attirarmi verso di lui
Gli dissi che non potevamo farlo, che era pericoloso,ma anche questa era una reazione diversa dal solito e lui se ne accorse
Mi attirò con decisione contro il suo corpo, mi mise la lingua in bocca ed una mano sotto la minigonna.
Fortunatamente avevo le mutandine, altrimenti avrebbe potuto pensare che stessi aspettando qualcuno.
Era un mese esatto che la mia sessualità veniva soddidfatta unicamente dalla masturbazione, toys, vibratori, per cui non era da meravigliarsi se la mia figa divenne in un attimo un lago di umori
Eravamo in cucina, lui si aprì la zip dei calzoni , tirò fuori un cazzo lungo e grosso, mi disse di girarmi e di appoggiare i gomiti sul tavolo e ,da dietro, spostato il perizoma , me lo mise in figa.
Ogni volta che un cazzo vero mi penetrava, provo le stesse sensazioni che avevo provato tanti anni fa, quando mio marito mi aveva sverginata, salvo poi terminare la scopata in 10 secondi, per cui ogni volta che un cazzo entra in me ,provo il terrore che tutto finisca in un paio di secondi
Lui, invece, ci sapeva fare e ci mise un bel po’ di tempo prima di uscire dalla mia figa, dirmi di girarmi e, senza che dicesse altro, vedermi chinare per prenderglielo in bocca ed ingoiare il suo piacere.
“ Ho sempre pensato che dovevi essere una gran troia” mi disse come fosse un complimento.
Ora avevo un amante che , però, ero sicura di poter gestire a mio piacimento.
Il mio padrone, cosa che ormai non mi sorpreneva più, mi diede dimostrazione che era a conoscenza di tutto quello che era avvenuto e mi disse che ero stata brava e da quel momento incominciò a gestire anche i rappoerti sessuali con mio cognato.
Era lui che decideva quando, come e cosa fare nei nostri incontri e, devo ammetterlo, l’intervento di quell’uomo nella mia vita migliorò notevolmente il mio stato di “vergine bianca”,
Mio cognato divenne un assiduo frequentatore della nostra casa, specialmente quando mio marito era assente per lavoro, ma non del mio letto, perchè a decidere se concedermi o meno a lui non ero io, ma il mio “ maestro “
La cosa precipitò dopo alcuni mesi da quando avevo iniziato a chattare con il mio mentalista.
Un giorno mi disse che era giunto il momento di fare il salto di qualità , fatto che avrebbe trasformato il mio far sesso da una cosa eclusivamente fisica, in una cosa completamente diversa, dove l’aspetto fisico sarebbe statao superato dal coinvolgimento della mente, cosa che avrebbe portato molto in alto l’asticella del mio piacere sessuale
Dovevo lasciarmi guidare da lui, pensai, perchè ormai non ci potevano essre dubbi sul fatto che lui avesse il possesso della mia mente perchè, ormai, erano infiniti i fatti e le situazioni che lui conosceva, anche se fatte nel cuore della notte e nel buio del mio letto.
Un pomeriggio mi disse di andare in camera mia , di spogliarmi nuda e di scoparmi con un cazzo di gomma, e di non smettere per nessun motivo sino all’orgasmo, che dovevo avere in piedi davanti allo specchio dell’armadio e mi raccomandò di lasciare la porta della camera socchiusa, perchè così avrei provato l’ansia e l’incertezza che qualcuno potesse vedermi, quindi, la mente avrebbe accentuato di molto il mio piacere fisico
Feci fatto come mi aveva detto di fare.
Come al solito, mi piaceva masturbarmi, sdraiata sul letto, ad occhi chiusi ,immaginando cazzi enormi che mi penetravano da tutte le parti e non ci volle molto per sentire l’onda di piacere che stava per travolgermi e, quando misi i piedi a terra per mettermi davanti allo specchio e stavo già iniziando a godere, vidi qualcosa muoversi nello spiraglio della porta lasciata leggermente aperta e intravidi la sagoma di mio figlio che si stava masturbando mentre mi guardava.
Non tolsi la mano dalla mia figa, ma come fossi sospesa nel vuoto, ho cotinuato a godere in modo osceno ed intenso come mai provato prima in tutta la mia vita, continuando a fissare quella porta come uno zombi, finche mi accorsi che dietro quello spiraglio aperto non c’era più nessuno
Ero sconvolta, non sapevo cosa fare, avevo difficoltà a capire cosa stesse accadendo
Guardai il computer quasi a chieder a lui una risposta.
C’era una chiamata
Risposi subito ed era lui che chiedeva il contatto in chat
Mi disse che ero stata brava, che il settimo cielo lo avevo finalmente raggiunto, che dovevo star calma e serena che aveva tutto sotto controllo.
Mi disse di non far niente e di obbedirgli alla lettera
Mi fece ripetere quel gioco, lo stesso gioco, nei tre giorni successivi, con io che mi masturbavo con gli occhi chiusi e la consapevoezza che mio figlio mi stesse guardando e gli oragsmi che provavo erano di un’intensità indescrivibile.
Il quarto giorno mi ordinò di non masturbarmi e di rimanere ferma, sdraita sul letto , nuda,con le gambe leggermente divaricate
Obbedii senza discutere
Dopo un po’ sentii mio figlio entrare in camera, sdraiarsi accanto a me , mettersi su un fianco, passare la gamba sul mio bacino, appoggiare la testa sulla mia spalla, una posizione che avevamo assunto tante volte quando dormivamo nello stesso letto in assenza di mio marito
A differenza delle altre volte, questa volta sentivo il grosso cazzo di mio figlio appoggiato sulla mia pancia
Giunti a quel punto non mi era stato detto cosa avrei dovuto fare per cui agii d’istinto prendendo quel cazzo in mano ed, accarezzando la grossa ed umida cappella , lo accompagnai tra le grandi labbra a lo strusciai un paio di volte contro il clito, per imboccarlo, subito dopo, all’ingresso della vagina e introducendolo nel mio corpo per la più fantastica delle scopate che avessi mai fatto o che avrei mai fatto in futuro
Mi girai sopra di lui tenendolo con entrambe le mani sul suo culetto da bambino ed incominciai lentamente a farlo scendere nel mio utero ,per fermami immediatamente perchè sentisse le contrazionii della vagina per l’orgasmo che mi stava travolgendo.
Da quel momento siamo diventati amanti.
Da quel giorno e per sei mesi abbiamo scopato tutti i giorni, in tutti i modi possibili , in tutti i momenti della giornata , per ore e ore.
Abbiamo soddisfatto ogni forma di desiderio, ogni tipo di trasgressione , raggiungendo e superando ogni depravazione, sempre giudati e controllati dal mio mentalista, vero padrone della mia mente e del mio corpo, che disponeva di me e della mia obbedienza al punto di impormi un rapporto a tre con mio figlio ed un suo amico.
Quel primo rapporto multiplo diede inizio a tutta una serie di piccole orge cui mio figlio faceva partecipare sino a sei uomini che dovevo soddisfare più volte in un unico incontro ed in tutti i modi possibili
Dire che ero diventata la schiava di mio figlio è dire una banalità.
Dire che la cosa mi piaceva è dire un altra banalità
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