Prima di iniziare questo racconto verità, premetto che di religione non mi è mai importato nulla, e sono sempre stata atea, nonostante una famiglia cristiana e credente. mia madre poi, e sempre stata devota alla chiesa, mai una parolaccia mai una bestemmia in vita sua, a volte quando aveva tempo faceva una scappata in chiesa a trovare il parroco Don Ettore. Un’uomo sui sessant’anni, un po corpulento ma non grasso, pochi capelli in testa brizzolati, occhiali sul naso, viso paffuto e maniere sempre gentili, che a me facevano sempre pensare ad una persona che prendeva per il culo tutti. non mi sono mai fidata delle persone troppo gentili e accondiscendenti, nascondono sempre qualcosa di sporco dietro quella facciata. E dato il mio istinto allenato, sbaglia di rado,anche quella volta ci vidi giusto. Mamandiamo con ordine, per farvi capire come sono fatte certe persone sopratutto di chiesa. Come ho accennato poc’anzi, mia mamma frequentava abbastanza Don Ettore, non so che andasse a confessare al prete,ad ogni sua visita, ma sicuramente gli aveva raccontato della nostra situazione, del fatto che aveva un figlio travestito, che la faceva impazzire ogni volta con le sue porcate e le sue avventure amorose con mille uomini. Don Ettore, sembrò stranamente prendersi sin dal primo istante a cuore la situazione di mia madre, tanto che una mattina mamma tornando a casa dalla solita visita alla chiesa e al prete, mi disse che Don voleva vedermi e parlarmi. Replicai che non avevo la minima intenzione di stare ad ascoltare le prediche eclesiastiche di un prete fasullo, ma mamma insistette cosi’ tanto, che alla fine dovetti cedere, se non altro per farle un favore,dato mamma me ne faceva di continuo. cedendo quindi alla pressione di mamma, decisi di andare a trovare Don Ettore, che abitava proprio sopra la chiesa. quando l’uomo mi vide alla porta, mi accolse con un sorriso a tutta bocca pregandomi di accomodarmi. entrata in casa sua, una modesta casa ricavata come accennato sopra la chiesa, mi accomodai sul divano del salotto, data la stagione ero ben poco coperta, e avevo addosso solo una semplice T-shirt nera, un paio di Shorts sgambatissimi in Jeans trucidi (già al tempo andavano di moda) delle scarpe da tennis in tela bianche, capelli legati a coda di cavallo, occhiali da sole neri sul naso, e leggermente truccata. non avevo messo lo smalto alle unghie, ma le avevo laccate,tenevo le unghie molto lunghe e ben curate, ogni tanto le smaltavo, quando mi impigrivo gli mettevo su un po di smalto laccante alla buona, e le lasciavo cosi’. il prete invece era vestito nonostante la stagione calda, con il suo classico abito nero e ilo collarino bianco allacciato al collo, con i suoi occhiali da vista dalla montatura d’orata. iniziò subito a parlarmi della cosa che le aveva raccontato mamma, io invece, svogliatamente lo ascoltavo con la testa rivolta altrove, ero piu interessata alla casa in cui mi trovavo, che alle sue chiacchiere senza senso. Certo che ne fanno di soldi sti preti mi son detta tra me, con la storia dell’8 per mille, le elemosine della domenica e altre donazioni varie, sfido che viveva in una casa come quella,e poteva permettersi una montatura d’orata agli occhiali, che supposi valevano solo per la montatura che avevano, un mucchio di banconote. ero quasi tentata di salutarlo e rientrare a casa dicendogli che non ero affatto interessata ad incontrare il signore e menate simili, quando il discorso che l’uomo iniziò a prendere destò tutto d’un tratto la mia attenzione fino a quel momento rivolta altrove. L’uomo mi disse che avevo bisogno di una bella purificazione corporea, dato ero piena di energie negative, che mi facevano contrasto con quelle positive di mia madre. in sostanza Don, chiedeva se fossi daccordo nel farmi fare un rito purificatore che mi incuriosi’ non poco devo dire. Mamma aveva già accettato ovviamente, e mancava solo il mio consenso. L’uomo mi accarezzò la testa con una mano e sorridendo maliziosamente, disse che sarebbe stata una cosa meravigliosa, Dio e sempre con noi disse. iniziavo ad avere dei sospetti e il mio istinto, come dicevo all’inizio non sbaglia mai in questi casi, ma accettai la situazione, alla fine poteva anche essere divertente vedere di che si trattava, anche se in parte lo avevo già intuito. Lasciai quindi la casa del prete e rientrando a casa mia, raccontai della mia visita a Don a Mia mamma. La visita del prete, avvenne qualche giorno dopo la mia visita da lui, una mattinata, in cui mi feci trovare in intimo come mi aveva detto l’uomo. Mamma si oppose e mi ordinò chiaramente di coprirmi e mettermi qualcosa di piu decente addosso, ma ribattei, che era stato proprio l’uomo a volermi cosi’. Mamma fu incredula fino all’arrivo di Don Ettore, che appena mi vide con calze a rete autoreggenti, reggicalze, perizoma, reggiseno, capelli sciolti sulle spalle e sulla schiena, ben truccata non fece altro che apprezzarmi in tutto. Mentre mamma si vergognava come una ladra, mentre il prete si accomodava, chiedendomi di sedermi accanto a lui, e mettendomi subito una mano sulla coscia, spiegò a mamma e a me, di cosa si trattasse quello strano rituale. Come sempre ascoltai distaccata, ma ero comunque eccitata dalla situazione che si era creata, e quindi non opposi nessuna resistenza alle attenzioni dell’uomo di chiesa, che intanto che parlava, continuava a cambiar posto alla sua mano, una volta sulla mia coscia, poi la spostò quasi sul mio cazzo dentro allo slip già bello duro. Quando l’uomo vedendo il gonfiore strabordare dal perizoma, con un gesto deciso, estrasse il mio bel cazzo dallo slip nero, per tenerlo in pugno, e masturbarmi lentamente, ne io ne mamma riuscimmo a credere a ciò che aveva appena fatto. Mamma piu di me, rimase esterrefatta, ma il prete come fosse una cosa del tutto normale, continuò a masturbarmi parlando guardando dritto negli occhi a mamma che lo ascoltava imbarazzatissima. Io invece ero li che mi trattenevo a stento, dal sborragli in pugno. Don adesso, assecondava con stupore di mamma, il fatto che la mia femminilità non andava repressa, ma accentuata. Vede signora, disse l’uomo… ‘Il signore approva, siamo tutti figli suoi,l’amore e una cosa divina, un dono del creato… non va represso anche se a lei può sembrare immorale quello che sto facendo, non lo è’. Non potevo credere alle mie orecchie, e nemmeno mamma che era sempre piu’ allibita dai discorsi deliranti dell’uomo. Ciò che stava blaterando non stava ne in cielo, ne tantomeno in terra, a me comunque fregava ben poco dei suoi deliri, ero piu concentrata sulla sua manona che mi masturbava piano e lenta, feci il gesto di coprire la sua manona con la mia manina, aiutandolo nel masturbarmi, e iniziai a sospirare davanti a mamma, che aveva una faccia che vi lascio immaginare. inevitabilmente, ho finito per sborrare sulla mano del prete dopo un po. Don Ettore, si fece una gossa risata, anche se non sapevo che ci fosse da ridere, mi lasciò il cazzo solo per ripulirsi con un fazzoletto di carta che mamma prontamente gli porse, scusandosi con l’uomo. Don invece era soddisfatto e disse a mamma di non scusarsi, che era tutto parte del rito. a quel punto, con il cazzo fuori dal perizoma ancora duro, mi sono rilassata sullo schienale del divano, mentre il prete, ordinò a mamma di prendere una delle tre fumiere, non so il nome esatto di quegli aggeggi che spargono fumo e incenso profumato tipo lanterne, le disse di accenderle tutte, e di portarle una in camera da letto, l’altra di sistemarla in corridoio, l’ultima l’avrebbe lasciata li in salotto. Mentre mamma ben felice di ritirarsi per qualche attimo, se la filò in camera da letto con la fumiera, Don mi chiese di aiutarlo a spogliarsi della tonaca. Inutile dire che lo aiutai piu che volentieri, e senza controbattere, mentre l’uomo con un sorriso beffardo mi teneva sotto il suo sguardo, poi azzardò che avevo proprio un bel Culo. Disse proprio Culo, non mi posso sbagliare, lo ringraziai, e appena fu nudo, dovetti io stavolta ricambiare il complimento al suo bel Cazzo già duro, che aveva nascosto bene sotto l’abito nero. Aveva un cazzo lungo nodoso e non troppo grosso di spessore ma a me piaceva davvero. Tornata mamma in salotto, e vedendo l’uomo completamente nudo, e con il cazzo duro tra le gambe, si imbarazzò ancora di piu di prima, ma ancora una volta l’uomo di chiesa, riusci’ a convincerla che non c’era proprio nulla di male. ‘Il Signore ci ha creati cosi…’ disse il maiale prontamente per giustificarsi. A quel punto, mamma chiese al prete quali fossero le sue intenzioni, e li il maiale svelò l’arcano del rito, vuotando il sacco, e dichiarando apertamente che doveva avere un rapporto sessuale con me per purificarmi dalla negatività accumulata nel tempo. Disse anche, che mamma poteva e doveva assisterci perchè la riuscita del rito dipendeva anche da lei. Mamma ormai del tutto inebetita dalle parole dell’uomo, accettò la condizione senza batter ciglio. Mi meravigliai della cosa,dato io l’avevo tartassata per anni per farle accettare la mia condizione di Troia, e adesso questo maiale con i suoi modi e chiacchiere, in un paio di giorni, aveva convinto mia madre ad assisterci mentre mi scopava davanti a lei. Assurdo ma vero. Mi convinsi una volta di piu’, del potere inebetente che hanno certi personaggi, come mamma molte altre persone sicuramente si lasciavano ingannare da questi cialtroni in divisa. Ma a me importava poco ciò che blaterava, a me detta crudamente, interessava che mi scopasse, di avere il suo bel cazzo nodoso dentro, il resto era solo una sceneggiata di contorno che mi interessava meno di zero, anzi che mi divertiva devo dire. Andammo dunque tutti e tre in camera da letto, sul bel lettone matrimoniale, dove Mamma aveva dormito per anni, e che ora morto papà, divideva con me ovviamente. L’aria si era nel frattempo impregnata di fumo profumato, che dava alla cosa un sapore arabesco o eclesiastico se vogliamo. il sole del mattino, filtrava dalle pesanti tende e dalle finestre chiuse. L’uomo si mise al collo, quella strana striscia di colore viola decorata, che i preti di solito usano indossare quando danno messa o benedizione in chiesa, a qualcuno potrebbe esser sembrato una blasfemia, ma l’uomo senza preoccuparsene, indossò la striscia mettendosela al collo, completamente nudo, con addosso i suoi occhialini d’orati, mi invitò sul lettone al centro,dove stava lui inginocchiato e prendendo in mano il suo Bel cazzo, mi invitò a fare il mio dovere di Donna, mentre lui iniziava la purificazione corporea, recitando non so che preghiera, forse inventata da lui al momento. non mi son fatta pregare, mi son scostata da un lato i lunghi capelli, strisciando fino da lui a pancia sotto, ho guardato mamma con un sorrisetto, mamma aveva una faccia assai preoccupata e niente affatto contenta, ho aperto la bocca, mentre l’uomo recitava ‘L’amore del Signore’, come se mi stesse dando la classica ostia a messa. Imboccai tutta l’asta del suo bel cazzo e iniziai a fare avanti e indietro con la testa succhiandolo. Mentre quello recitava chissà quali cose inventandosi pure dei paragrafi della bibbia, e gemendo a tratti mentre gli succhiavo il cazzo, mamma assisteva li seduta a bordo letto, con una faccia che vi lascio immaginare. infondo era stata lei a buttarmi tra le braccia dell’uomo, perchè dovevo vergognarmi? almeno stavolta la colpa ,e possiamo chiamarla colpa,era sua non mia. Quindi feci il mio dovere di Troia, succhiando meglio che potevo davanti a mamma, d’altra parte non era certo la prima volta che mia madre, assisteva a quelle scene. Aveva avuto già in passato, l’occasione di vedermi all’opera e aiutarmi con altri uomini, perchè scandalizzarsi dunque adesso? mi rendo conto che farlo con un prete e ben diverso che farlo con il primo uomo trovato per la strada, ma data la situazione, era meglio la prendesse come veniva. Infatti dopo qualche minuto, sembrò che mamma mi avesse letta nel pensiero, la sua faccia da preoccupata, si era ora fatta piu rilassata. Cosi’, quando Don Ettore, le chiese aiuto per la prima volta, per la penetrazione, mamma non cercò scuse inutili, o cercò di sfuggire, anzi fu ben felice di assistere l’uomo nella penetrazione al mio culetto. Mamma dunque sali’ sul lettone con l’uomo nudo e me in intimo, mi fecero posizionare sdraiata a pancia sotto, con le gambe allargate, la faccia appoggiata sul cuscino che mamma mi sistemò lei stessa, il prete si mise sopra di me, con il suo bel cazzo nodoso dritto e duro appoggiato al mio culetto al centro dello spacco, mentre chiese a mamma di allargarmi le natiche, in modo da agevolargli l’entrata. Mamma senza batter ciglio, si prodigò mettendomi le sue dolci manine su entrambe le natiche, e allargandmele chiedendomi se mi faceva male, la rassicurai che era un piacere sentire le sue dolci manine sulle mie chiappe. Mamma fece una delle sue famose battutine ‘Non ti ci abituare…’ mi disse mentre l’uomo eccitato come me, spinse dentro piano piano e poco alla volta, la sua grossa cappella, era sopra di me, braccia tese sollevato come se dovesse fare le flessioni, la classica posa insomma. affondò il primo colpo, recitando, o meglio blaterando qualcosa con la bocca mezza chiusa che ne io, ne mamma capimmo. Poi affondò ancora di piu’ facendomi gemere di piacere, mentre ora metà del suo bel cazzo mi penetrava nel culetto, sempre tenuto aperto dalle dolci manine di mia madre. un’altra spinta, e il suo cazzo entrò fino alle palle mentre l’uomo si appoggiava ora con il pancione alla mia schiena flettendosi, mamma quindi si tolse, lasciandomi le chiappe, mentre l’uomo gemette e io insieme a lui. ‘Sia lodato il signore…’ borbottò il prete, mentre iniziava a stantuffarmi su e giu.’Cosi Sia’ gli fece eco mamma, io sospirai e gemetti ancora. il fumo della lanterna si stava spegnendo, e mamma fu pronta a riaccenderlo, mentre il prete si dava da fare per aprirmi bene il culo a colpi di cazzo, ogni tanto gemeva, ogni tanto borbottava qualche preghiera a casaccio inventata da lui immagino come sempre. era meraviglioso, a quel punto non mi fregava piu chi fosse il prete, se un maiale e basta, o un mitomane religioso, mi interessava solo che mi scopasse fino infondo e che lo facesse con l’aiuto di mia madre. tutto era cosi’ eccitante, che sborrai nuovamente sul letto sotto. ma ne l’uomo ne mamma videro, dato ero a pancia sotto, solo io sentii il bagnato della mia sperma. riaccesa la fumiera, mamma tornò al suo posto a bordo letto a guardare l’uomo che faceva le flessioni sul mio culo, e io che gemevo e godevo forte come la Vacca che ero. al prete cadde la striscia talare dal collo, e mamma fu pronta a raccogliergliela, e rimettergliela al collo. Don la ringraziò prontamente, e le chiese di aiutarlo a cambiare posizione, doveva purificarmi meglio e doveva farlo in varie posizioni, era necessario per eliminare la negatività dentro di me, e donarmi l’amore di Dio. quante vaccate non raccontava quel ciarlatano, ma a me poco importava ripeto, mi interessava l’uomo puro non il prete o le boiate che raccontava. Come uomo alla fine ci sapeva anche fare, non so da quanto non facesse l’amore, ma da come mi stava scopando, credo fosse molto tempo. Dunque Don Ettore, si tolse gli occhiali che diede a mamma,che li mise sulla testiera del lettone, mentre lui mi fece mettere sdraiata ora su un fianco, scostandomi lui stavolta i lunghi capelli dal viso, mi sollevò una gamba con una mano, mentre spingeva dentro al mio culo ormai bello slargato, nuovamente il suo bel cazzo nodoso,affondandolo dentro tutto con un colpo solo. Chiusi gli occhi e gemetti ancora, mentre Don adesso intanto che si muoveva avanti e indietro con il bacino, mi fece voltare con la testa per baciarmi sulla bocca. Mi infilò la lingua in gola, feci altrettanto tenendo con la coda dell’occhio lo sguardo su mamma che osservava attentamente la scena. Don mi chiamò ‘Amore & Cara’ intanto che mi baciava e scopava, mi chiesi come facesse a muoversi tanto agilmente vista la sua mole non proprio snella, anche con la panza,l’uomo riusciva ugualmente a fare movimenti che di solito una persona in carne come lui non riuscirebbe a fare. e io godevo come una Troia, senza vergogna e senza ritegno davanti gli occhi attenti di mia madre. presi fiato, staccandomi dalla bocca dell’uomo, e mandai un bacio a mamma fissandola dritta negli occhi, con un sorrisone, lei mi ricambiò il sorrisone e il bacio, poi l’uomo mi voltò nuovamente la testa verso di lui, per continuare a baciarmi, intanto che mi rompeva il culo e nel silenzio totale di quella mattina di sole, le palle dell’uomo che sbattevano contro il mio culetto sudato, facevano un piacevolissimo suono di ‘CIK CIAK… CIK CIAK…’ continuo. il suono che piaceva a me, quella era musica per le mie orecchie, il cik ciak delle palle di un uomo,che sbattono sul mio culo. L’uomo gemette e credetti stesse per venire, invece fu un falso allarme, nonostante tutto Don Ettore, si stava rivelando un vero Toro da monta, resistente e molto bravo anche nelle posizioni. Non sarà stato una gran bellezza di uomo, ma era devo riconoscerglielo, un vero Toro da monta. Anche mamma vedevo era stupita da quanta energia,avesse un uomo della sua età e stazza fisica. Ci fu un terzo ed ultimo cambio di posizione, stavolta Don vollecavalcarmi proprio come fossi la sua puledra, mi fece con l’aiuto di mamma alzare. mettere a pecorina, e sempre con l’aiuto delle manine sante di mia madre, che mi teneva spalancate le chiappe, il Prete maiale, salito in piedi sul lettone, si mise sopra di me infilandomi il suo bel cazzo nodoso per la terza volta e sedendosi sul mio culo stantuffandomi a cavalcioni con le gambe larghe blaterando le solite frasi senza senso che solo lui capiva. non resistetti il piecere era troppo, e iniziai ad urlare di piacere cosi’ forte, che mamma dovette chiedere all’uomo di non farmi male, rassicurai mamma che urlavo di piacere, non certo di dolore. Mamma si preoccupava sempre che l’uomo non mi facesse male o mi sfondasse troppo il culetto, ma il porco sembrava non darle ascolto tanto era impegnato con me. altre stantuffate dell’uomo, e altre mie urla di piacere. cosi’ non si poteva andare avanti, i vicini potevano sentire o comunque si doveva fare piu discretamente disse mamma. Don Ettore pensò alla svelta una soluzione, senza smettere di stantuffarmi ovviamente, era troppo distante con il viso per tapparmi lui stesso la bocca con la sua, quindi quasi ordinò a mamma di pensarci lei a farmi tacere. Nel dare l’ordine, usò un tono rigido, quasi di potere, mamma che non sapeva come farmi tacere, ci pensò un istante, poi si avvicinò a me dal lato del viso, sempre restando a bordo letto, si protese avvicinando il suo viso al mio, e mi diede un bacio. Avevo baciato miliardi di volte mamma, ma era la prima volta che la baciavo sulla bocca, e rimasi un po stupita e sorpresa da quel gesto improvviso. non solo, mamma aveva preso da sotto in mano il mio cazzo duro, e aveva iniziato a masturbarmi facendomi sborrare ancora in poco tempo, mentre ricambiavo il suo bacio senza lingua ovviamente, era un bacio casto tra madre e figlia. A me piacevano i maschi e non provavo alcuna attrazione verso mia madre, che comunque lo aveva fatto immagino per zittirmi dato urlavo troppo. Cuore di mamma, cosa non si fa per i propri figli. intanto il prete maiale mi cavalcava stantuffandomi su e giu come un matto, stavolta ci mise poco lui a riempirmi. Infatti dopo altre poche stantuffate dentro al mio culo, l’uomo e venuto sborrandomi l’intestino e riempiendomi il culo di calda sborra appiccicosa, che iniziò a colare a rivoli dalle mie coscie calzate a rete. l’uomo venne gemendo e sospirando lungamente, e non tolse il suo cazzo dal mio buco, prima di avermi svuotato tutta la sua sperma fino all’ultima goccia. solo una volta piena e lui svuotate le palle, mi ha estratto il cazzo, che ha fatto un risucchio uscendo dal mio culo bello aperto e sfondato. a quel punto anche mamma si e staccata da me, lasciando che mi afflosciassi sul letto esausta. che gran scopata, che meraviglia, ero felicissima, ma mai quanto l’uomo che prima riprese fiato, continuando ad ansimare sorridendo a me e mamma, poi con un filo di voce disse ‘Adesso sei purificata Cara, sia fatta la volontà del signore’. Mamma gli fece eco con un ‘Amen’, mentre io sorridevo a tutta bocca felice della purificazione appena ricevuta dall’uomo, che ho voluto ringraziare e baciare nuovamente sulla bocca. l’uomo filò in bagno chiedendo permesso, per lavarsi e darsi una sistemata, rimasi quindi in camera da letto sola con mamma, guardando le lenzuola sporche di sperma e macchiate di alone bagnato. fui io a rompere il ghiaccio per prima dicendo ‘Dovremo lavarle adesso’. Mamma replicò con ‘Ammeno che stanotte non vuoi dormirci cosi’…’ perchè No? dormire sulla sborra asciugata non era poi una cattiva idea, e dissi a mamma che le avrei lasciate su ancora un giorno o due. sorridemmo entrambe, poi tornando serie, la ringraziai di tutto, per quella magnifica scopata che mi aveva aiutata a fare con l’uomo. la risposta di mamma mi lasciò a bocca aperta ancora una volta ‘Tela sei meritata’ ha detto leei sorridendomi. Poi aggiunse che quell’uomo non era Don Ettore, e non era nemmeno un vero prete. cominciavo a non capirci piu nulla a quel punto, e chiesi spiegazioni. Mamma disse che aveva organizzato tutta quella messinscena, per me aveva trovato un’uomo di fiducia, lo aveva fatto passare per Don Ettore, e tutto il resto solo per accontentarmi. Se quello non era il vero prete, come faceva ad esser entrato nella sua casa sopra la chiesa? io del resto non avendo mai frequentato la chiesa, non conoscevo le facce dei preti o del personale dell’oratorio annesso alla chiesetta. prima che l’uomo tornasse da noi, mamma fece in tempo a raccontarmi, che per non compromettersi, aveva trovato questa persona Gay dichiarato, e dopo essersi assicurata che fosse sano, pulito serio e rispettoso delle regole, gli aveva proposto di inscenare la storia della purificazione eclesiastica perchè era stufa di vedermi raccogliere ogni tipo di maschio per le strade e portarglieli a casa senza nemmeno sapere chi fossero. pensava cosi’ di farmi contenta e di farmi fare l’amore una volta per tutte come si deve con un uomo fidato. però ancora non mi spiegò il fatto che quell’uomo, si era trovato in casa di un prete vero, e il prete dove era finito? mamma non fece in tempo a svelarmi altri particolari, che avremmo poi potuto riprendere una volta soli magari stasera a letto insieme, con le lenzuole che odoravano sperma. l’uomo uscito dal bagno e ricomposto, prima di rivestirsi, vuotò anche lui il sacco, dicendo che si era divertito parecchio, che gli piacevo e che voleva frequentarmi seriamente. magari ci sarebbe scappata una bella relazione chissà… lo ripeto ancora, non era un granchè di bellezza, ma dato come mi aveva scopata quell’uomo, meritava sicuramente altre possibilità, poi chissà. restammo in contatto e ci vedemmo ancora facendo l’amore nuovamente con mamma presente nei mesi sucessivi. Fu una conoscenza inattesa e un’esperienza unica, anche se non avevo scopato con un vero prete di chiesa, avevo scoperto quanto amore mamma aveva nei miei confronti, e quanto amore avevo io scoperto per quell’uomo panciuto, stempiato dall’aria gentile e bonacciona.