“Mi sono masturbata violentemente, ho preso sonno solo verso le tre di notte…”
1.
Mi chiamo Mariangela, ho 31 anni, sono sposata felicemente con Maurizio
di 34, viviamo tra Brescia e il Lago di Garda. Io sono procuratrice legale in uno studio associato, mio marito è dirigente d’azienda. Per il momento non abbiamo figli, perciò condividiamo feste e vacanze con i miei suoceri, due persone adorabili, davvero sempre gioviali e premurose, Gloria di 59 anni e Alfonso di 63.
L’anno scorso abbiamo affittato un appartamentino di due camere e bagno dalle parti di Milano Marittima per trascorrere insieme ai miei suoceri i week end di luglio e la vacanza di agosto. Un giorno, al ritorno dalla spiaggia, credendo che nel bagno non ci fosse nessuno, sono entrata d’impeto, senza bussare, ma ho sorpreso mio suocero interamente nudo che era appena uscito dalla doccia e si stava asciugando. Mi sono subito scusata e sono uscita in tutta fretta, più frastornata che imbarazzata, per la visione delle dimensioni del suo cazzo, ben più vistoso di quello di mio marito. L’avevo visto molle e penzoloni, figuriamoci come doveva essere in piena erezione!
Sta di fatto che quella sera a tavola non riuscivo a guardare in faccia mio suocero; ma lui, che aveva compreso il mio stato d’animo, appena alzati da tavola mi ha tirata da parte e mi ha detto di non preoccuparmi, che non era successo nulla di grave, che per conto suo aveva già dimenticato l’episodio.
Quella notte non riuscivo a prender sonno, ero agitata e, per dare sfogo al mio turbamento, avevo svegliato mio marito e l’avevo “costretto” a scoparmi. Ma il fantasma di mio suocero non mi abbandonava, avevo netta la sensazione di scopare con lui, anziché con mio marito, e difatti Maurizio è rimasto piuttosto interdetto per la insolita foga con cui godevo, ansimavo e sbrodolavo.
Mio marito si è riaddormentato subito, io sono andata in bagno per farmi un bidè. Ma, passando in punta di piedi davanti alla camera dei suoceri, che aveva la porta solo accostata, non ho resistito dal guardare dalla feritoia. La stanza era in parte illuminata dall’abat-jour, mia suocera era distesa a gambe larghe e mio suocero la stava pompando alla grande. Ero come ipnotizzata da quella scena, l’enorme cazzo di mio suocero entrava ed usciva dalla ficona della moglie rilasciando per aria quel tipico rumore del risucchio. Alfonso era instancabile, la cavalcava con grande energia ed aveva una resistenza inaudita. Sospiravo pesante, mi prendeva la voglia tremenda di essere al posto di mia suocera. Per non farmi scoprire mi sono rifugiata di corsa nel bagno a farmi un ditalino liberatore.
Quel week end è finito così, lasciandomi una agitazione interiore che non riuscivo a dominare. Speravo che col passare dei giorni mi sarei distratta e rasserenata, ma la settimana successiva le cose si sono messe subito nel senso contrario.
Eravamo arrivati al mare il giovedì sera, ma il venerdì mattina mio marito viene richiamato urgentemente dall’azienda per una improcrastinabile missione in Svizzera, ed io resto sola in compagnia dei miei suoceri. Non vi dico che notte ho passato, sola nel letto, ad immaginare che nell’altra stanza mio suocero Alfonso impalava mia suocera Gloria. Mi sono masturbata violentemente, ho preso sonno solo verso le tre di notte.
La mattina del sabato il caso ha voluto mettermi alla prova: mia suocera aveva preso appuntamento con la sua parrucchiera ed io mi sono ritrovata sola in spiaggia con Alfonso. Dopo aver preso un po’ di sole, mio suocero si è alzato e mi ha proposto di fare due passi lungo il bagnasciuga.
Abbiamo conversato del più e del meno, poi, siccome eravamo sudati, abbiamo deciso di fare una bella nuotata per rinfrescarci. In acqua ci siamo sfiorati più volte, ma nulla più; nell’uscire dall’acqua, non ho potuto fare a meno di osservare il suo enorme pacco, posto in evidenza dal costume bagnato ed attaccaticcio.
Dopo essere stati mezz’ora al sole per asciugarci, ci siamo diretti verso la cabina per cambiarci e fare rientro a casa. Nella cabina sono entrata io per prima, ma, proprio mentre stavo per infilarmi il costume asciutto, ho visto uno scorpioncino nero muoversi proprio sul mio reggiseno. Questi animaletti mi fanno una impressione terribile, ho emesso un grido di terrore che ha spinto mio suocero ad accorrere e a bussare alla porta della cabina. Mi sono messo addosso un telo da mare ed ho aperto; Alfonso ha fatto irruzione preoccupato, poi, quando si è reso conto della cosa, ha prontamente ammazzato lo scorpioncino, poi mi ha sorriso paternamente e mi ha abbracciata per rassicurarmi.
Mi sono stretta a lui perché ancora scossa dall’episodio, ma sentirmi tra quelle braccia robuste e, soprattutto, avvertire il suo bozzo impressionante contro la mia pancia mi hanno fatto perdere ogni capacità di autocontrollo. Il telo da mare è caduto per terra, mi sono ritrovata le mie poppe piuttosto rigogliose schiacciate contro il suo petto villoso, mentre le sue mani mi stringevano le spalle e, subito dopo, le natiche.
Nel giro di pochi secondi ci siamo avvinti in un abbraccio straripante, poi lui mi ha preso il viso a due mani e, fulminandomi con uno sguardo ammaliatore, mi ha dato un bacio prima a labbra chiuse, poi con la lingua in bocca.
Senza interrompere il bacio ha preso un materassino appoggiato alla parete, lo ha fatto cadere per terra e mi ha spinto dolcemente a distendermi supina. In un lampo si è tolto il suo slip mostrando la grande balestra inalberata tra le gambe. Mi è venuto sopra e, senza dire una parola, mi ha appoggiato la punta del glande sulla patatina e, muovendosi piano, mi ha introdotto il suo cazzo smisurato fino a farmelo arrivare in fondo, fino alle tonsille avrei detto.
Sono stati minuti stupendi, mi sono sentita riempita come non mai. Per una buona mezz’ora mi ha cavalcata con vigore, provocandomi due orgasmi; lui pompava e resisteva, poi mi ha chiesto se prendevo la pillola, ma io gli ho messo le gambe dietro la schiena come per dirgli che lo volevo dentro e volevo che scaricasse tutto il suo sperma nelle mie viscere.
Finalmente la scarica è arrivata, lui ha rantolato di piacere, io ho avuto un altro orgasmo.
Ero felice come non mai, avevo realizzato il mio sogno proibito, ma sentivo anche tanta vergogna per aver tradito mio marito. Alfonso ha intuito il mio turbamento e mi ha subito rincuorata dicendomi che anche lui aveva desiderato questo momento e che erano anni che mi desiderava. Siamo rimati ancora un po’ stretti a baciarci come due amanti, poi ci siamo rivestiti e siamo rientrati a casa stanchissimi.
Vedendoci spossati, mia suocera ci ha chiesto come mai e lui prontamente le ha detto che forse avevamo nuotato troppo.
L’episodio della cabina non ha avuto seguito nei giorni e nelle settimane successive. Ma un’altra volta il caso ci è venuto in soccorso. Una mattina d’autunno mia suocera è stata ricoverata per un’operazione di appendicite; durante la permanenza della moglie in ospedale, mio suocero veniva da noi a mangiare, ci scambiavamo occhiate eloquenti, ma la presenza di mio marito era un deterrente insuperabile. Ma, miracolosamente, mio marito è stato proprio in quei giorni mandato a Londra dalla sua azienda per un importante meeting internazionale. Con mio marito all’estero e mia suocera in ospedale, ci è stata data una occasione favolosa per dare sfogo alla nostra passione repressa.
E, difatti, la sera stessa che mio marito era partito, mio suocero è venuto a dormire con me nel lettone ed abbiamo passato una notte di fuoco. Alfonso ha dato il meglio di sé, mi ha leccato a lungo la patatina lavorandomi per bene il clitoride e spingendosi sino al buco posteriore. Sentendo la sua lingua nel solco delle natiche, ho avuto un brivido, pensando che quel bestione mi avrebbe spaccato in due.
Alfonso mi sussurra con la sua voce suadente:
– Adesso, cara la mia Mariangela, ti farò provare come un uomo vuole la sua femmina…..
Rabbrividisco, avevo capito bene, mi vuole inculare. Tentai una debole protesta:
– Ma Alfonso ho paura, non l’ho mai fatto…. con questo tuo bestione mi apri in due…..
Mi rassicurò sorridendo:
– Mariangela, ti voglio troppo bene per volerti fare del male, non preoccuparti, sarò attentissimo. anche mia moglie la prima volta aveva paura, ma poi dopo averlo provato dietro non riesce più a farne a meno. sentirai che bello, avrai degli orgasmi bellissimi e poi mi ringrazierai. lo sfintere è un muscolo elastico, mettiti a pancia in giù con un cuscino sotto……
Mi sono sdraiata come mi aveva detto, mi ha spalmato la crema per il viso che avevo sul comodino, frizionandomela sul buchino; prima mi ha introdotto un dito, poi due; quando si è accorto che mi ero rilassata, ha appoggiato il suo pene sul buco e mi ha detto di spingere come se dovessi andare di corpo. Mentre lui cominciava la penetrazione, ho sentito una fitta e l’ho supplicato:
– Alfonso fai piano ti prego, mi fa male.
Mi ha detto premuroso che, se volevo, la smetteva subito; ma essere posseduta da lui era la cosa che più desideravo, perciò l’ho incitato ad andare avanti. Ho sentito un dolore boia, mi è parso che il suo palo lacerasse la mia carne facendola sanguinare; ma, quando l’ho sentito tutto dentro, gli ho detto di fermarsi un attimo per fare in modo che il mio canale posteriore si abituasse al suo bestione. La sua cavalcata è stata impetuosa, mi ha fatto delirare per quel piacere violento, ho orgasmato urlando, alla fine della sgroppata mi ha eiaculato dentro e in questo modo ha un po’ lenito il bruciore tremendo.
Nei due giorni seguenti di assenza di mio marito scopammo giorno e notte, con una piccola pausa per la visita in ospedale a mia suocera. E, mentre mi intrattenevo al suo capezzale, sentivo sinceramente di invidiarla: lei lo aveva per sè tutti i giorni e notti per farsi scopare e inculare, mentre mio marito non mi scopava mai abbastanza e non mi aveva mai chiesto il culo.
Nei mesi successivi siamo tornati a soffrire la lontananza forzata e la repressione della nostra passione. Abbiamo dovuto attendere l’inizio dell’estate successiva per tornare a passare insieme i fine settimana al mare.
Un sabato mattina dei primi di luglio stavamo prendendo il sole, ma mi stavo annoiando, perciò chiesi a mio marito se mi portava a fare un giro sul pattino. Ma, per tutta risposta, quel mollaccione di Maurizio mi disse che non dovevo essere così irrequieta, che lui era stanchissimo e che voleva essere lasciato in pace a dormire sotto l’ombrellone.
Ero visibilmente contrariata per il tono scocciato di mio marito; prontamente mio suocero si è intromesso cogliendo la palla al balzo:
– Non è il caso di arrabbiarsi per così poco …. se Mariangela vuol fare un giro sul mare, la porto io.
Abbiamo preso un pattino, ho disteso sopra un asciugamano grande ed abbiamo preso il largo, spingendoci tanto lontano dalla riva che gli ombrelloni della spiaggia sembravano piccoli stuzzicadenti colorati. Mi sono sdraiata sull’asciugamano, mi sono tolta slip e reggiseno, ho allargato le cosce e ho mostrato senza pudore ad Alfonso la mia fica aprendo le piccole labbra:
– Guarda che io sono pronta. dai vieni e scopami, ho preso la pillola, mi puoi venire dentro.
Si è tolto gli slip, si è disteso vicino, ha cominciato a baciarmi e leccarmi su tutto il corpo, poi mi ha succhiato con voracità le labbra della fica ed il clitoride; poi si è inginocchiato tra le mie gambe, mi ha introdotto il suo bestione nella figa e mi ha pompato per un tempo interminabile prima di inondarmi l’utero della sua sborra. Una chiavata memorabile, con il cielo ed il mare unici testimoni. Alla fine ci siamo rilassati nudi l’uno a fianco all’altra. Mentre eravamo sdraiati a riposare mi ha chiesto:
– Ma, dimmi, mio figlio com’è a letto?
Le ho risposto senza reticenze:
– Quando eravamo fidanzati lo facevamo tutte le sere, ma poi la foga è andata scemando, adesso solo due volte alla settimana, una sveltina e poi dorme. il più delle volte non riesco nemmeno a godere, ho perfino pensato di farmi un amante, ma poi ho desistito. sono ancora innamorata di lui e poi adesso che me ne faccio di un amante? Ora ho te che mi scopi…..
Mi risponde un po’ pensieroso:
– Cercherò di trovare il modo di parlargli e vedere cosa si può fare per rimediare.
Ribatto subito:
– Ma sei matto? Se si accorge di noi siamo fritti, io perdo lui e tu tua moglie!
(continua)
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