Dal Ginecologo (pub 36)
Francesca ricorda perfettamente la prima visita ginecologica alla quale era andata accompagnata dalla madre dopo che da qualche mese le erano venute le mestruazioni. Come per tutte le altre ragazze della sua età era sempre un incubo poiché si pensava di mostrare qualcosa che era sempre tenuto nascosto nella propria intimità. È stato così anche per lei.
I primi anni ed ogni volta che doveva presentarmi dal medico scelto dalla madre (era lo stesso suo ginecologo, ovviamente) le sembrava di dover affrontare una battaglia tanto era nervosa fin dalla mattina, poi con il passare degli anni e le confidenze con le amiche e le esperienze sia omosessuali che eterosessuali, a Francesca iniziava a piacere anche l’idea di mostrare il suo corpo, ma dopo le prime esperienze eccitanti con la sua amica Forica aveva capito quanto fosse bello sentirsi sfiorare tra le gambe da una lingua femminile e quanto soprattutto fosse sbalorditivo esplodere un numero impressionante di orgasmi davanti ad una donna, quindi ha deciso di cambiare ginecologo per scegliere una di sesso femminile quando si è trasferita in città, però non sapendo a chi rivolgersi, Mirta l’ha tolta dalle difficoltà indirizzandola dalla sua ginecologa. Mentre Mirta ne parlava, Francesca ha capito che anche questa donna era bisessuale la sua mente fantasticava e sentiva l’eccitazione aumentare nel suo corpo facendole quasi d’istinto infilare la mano sotto il vestitino leggero che indossavo a casa. Mirta la osservava ed approvava i suoi gesti ed anche lei faceva le stesse cose mettendo le sue dita nella figa toccandosi il clitoride ma Francesca era più sensibile e dava solo una leggera pressione con dita le tra le labbra già umide della sua fighetta gonfia.
Il nome della ginecologa era Anna il cui ambulatorio era molto vicino a dove abitava lei e così si è decisa a prendere un appuntamento per telefono sperando di poter sentire la sua voce per sapere almeno cosa avrebbe dovuto aspettarsi.
Mentre Francesca parlava ala telefono, Mirta la osservava per capire quale fosse lo stato d’animo della sua giovane amante nel sentire la voce della ginecologa che fin da subito è sembrata convincente e rassicurante. La donna ha detto che avrebbe fatto una visita di routine ed il pap-test ma e Francesca ha spiegato che desiderava cambiare il ginecologo poiché quello che fino a quel momento la seguiva non le sembrava adatto e nel dare altre informazioni ha anche detto che viveva a casa con Mirta. Lei si è posta subito la domanda se fosse stata un po’ troppo confidenziale o se la ginecologa ha capito le intenzioni ma la voce della dottoressa si è fatta improvvisamente più dolce come quasi a ringraziarla di averla scelta tra le tante ed ha fissato l’appuntamento per il giorno successivo.
Francesca ha trascorso il resto della giornata fantasticando su come potesse essere la donna, su cosa le avrebbe fatto, su cosa avrebbe provato nel sedersi a gambe divaricate davanti ad una donna sapendo che sarebbe stata lì per motivi di salute e non solo per piacere come aveva fatto altre volte con le sue amiche. Lei si sentiva accaldata e la voglia di toccarsi le aveva tenuto compagnia per tutte quelle ore del pomeriggio.
Mirta aveva in parte alleggerito quella voglia toccandola e leccandola tanto da farle avere un magnifico orgasmo in cui ha gridato il piacere per quel che la mia amante le dava.
Quando Mirta è andata in negozio, Francesca ha indossato nuovamente il vestitino leggero a mezza coscia ed un perizoma chiaro; Il vestitino leggero le sembrava anche troppo pesante. Sentiva il perizoma ad ogni passo strusciare tra le natiche sempre più inumidito.
Infine prima di cena Francesca si è distesa sul divano con la mente sempre rivolta al giorno dopo, a quello che sarebbe stato, a quello che sarebbe potuto accadere e con gli occhi semichiusi sentiva gli umori scivolare fuori come da un recipiente che si era aperto. Ha sollevato le ginocchia lasciando che il vestitino si attorcigliasse sui fianchi e con le dita ha data l’avvio a manovre rotatorie sulle cosce interne e sulle ginocchia fino a sentire i brividi pervaderle il corpo e lo stomaco contrarsi a ritmi sempre più elevati.
I polpastrelli sfioravano ogni centimetro delle cosce che ormai sentiva fragili ed ha divaricato le gambe per lasciare che le dita riuscissero a toccare anche il bordo del perizoma, sentivo nella testa il suo respiro diventare più pesante, seguiva il ritmo della respirazione e le pulsazioni di desiderio della mia figa che premeva contro la trasparenza del perizoma.
Le sue dita già sotto il triangolino del perizoma, si sono mosse in senso rotatorio sulle labbra che sentiva sempre più gonfie e socchiuse.
Il perizoma le sembrava talmente fradicio come se si fossi fatta la pipì addosso ma non aveva intenzione di sfilarlo; adorava quella sensazione di bagnato che partiva dal basso ventre fino a giungere al bordo dell’indumento.
Le dita esperte si stavano ormai muovendo vorticosamente sulla figa che sentiva pulsare sempre più forte.
Una leggera pressione ed ecco che anche il clitoride si è affacciato dalle piccole labbra per farla contorcere dal piacere al suo strofinamento.
Francesca voleva vedersi mentre si sditalinava ed è corsa davanti allo specchio restando in piedi.
Stava ancora immaginando il giorno seguente quando la mano si è sollevata dal suo perizoma per sfilarlo in un attimo e rientrarvi dentro rapidamente sentendo le contrazioni dell’orgasmo giungerle al cervello. Con due dita ha iniziato a titillarsi il clitoride stringendolo e rilasciandolo. Ad ogni movimento sentiva lampi di piacere che salivano e scendevano dal cervello alla figa senza più lasciarle il tempo di ragionare.
Così facendo è arrivata al punto di non ritorno e non poteva più fermarsi.
A quel punto le dita hanno allargato le labbra bagnate ormai dagli umori per intrufolarsi nel suo piacere dando inizio ad un veloce movimento dentro e fuori senza sosta sentendo sulle dita i rivoli uscenti dalla figa che giungevano fino alle cosce ormai spalancate.
In un attimo Francesca ha avuto contrazioni intense che le hanno riempito ancor di più il perizoma e le dita del suo adorato succo. È rimasta così per qualche minuto lasciando che le dita lentamente si fermassero automaticamente fino a recuperare un po’ di fiato e portando le dita alla bocca le ha leccate fino a lasciarle lucide con la saliva.
Era incredibilmente eccitata, non poteva neanche immaginare che solo per aver preso un appuntamento dal ginecologo sarebbe stata capace di godere così tanto e così a lungo con le sue dita.
Durante la notte Francesca è stata un fuoco con Mirta la quale, anche lei assatanata, la amava in continuazione fino allo sfinimento.
Al risveglio mattutino, Francesca si è sentita pronta per il grande evento e, nonostante la serie di orgasmi notturni, si è svegliata ancora più eccitata. Si è fatta una doccia veloce, ha controllato i peli e li ha eliminati ancora una volta per assicurarsi di avere la pelle ancora più liscia per assaporare le mani della dottoressa senza tralasciare alcun particolare sognando ancora i suoi occhi che tra poco l’avrebbero scrutata in mezzo alle gambe e le sue dita le avrebbero allargato la figa ed anche massaggiata.
Mettendosi davanti allo specchio si è chiesta se indossare i ciondoli nei piercing, ala fine decide di indossarli.
Passa una mano tra le gambe e si è ritrovata già bagnata sulle grandi labbra. Nel contempo la paura si è fatta strada in lei, paura di aver interpretato male la dolce voce della dottoressa, paura di fare una pessima figura facendosi vedere tutta eccitata e addobbata, paura di scoppiare sulle dita in un orgasmo sicuramente inaspettato.
Per presentarsi alla ginecologa ha scelto un abbigliamento piuttosto provocante composto da una gonna blu scuro sopra al ginocchio con una camicetta azzurra semitrasparente da dove si intravedeva un top che metteva in risalto le mie tette. Quell’indumento non era trasparente ma leggero e si potevano intuire le protuberanze ornate dai ciondoli dei capezzoli che sentivo sempre più indurirsi. Ha indossato anche un perizoma blu in pizzo da dove traspariva chiaramente la sua fighetta ben curata. Per concludere un paio di autoreggenti color panna molto velate con una riga blu notte e balze nello stesso colore sorrette da un reggicalze a stringa, sempre blu. Quelle calze si intonano bene con il vestito e con l’intimo. Le scarpe con tacco 10 sono blu scuro e azzurro aperte sul davanti.
Alle 11 del mattino eccola a suonare il campanello e la porta dello studio ginecologico. La sala d’attesa è deserta ma sente delle voci al di là di una porta.
Francesca si accomoda ed i minuti passano in silenzio mentre legge, accavalla nervosamente le gambe e sente la stoffa del perizoma strofinarsi, ancora una volta umida, sulle sue cosce. Le voci giungono dalla stanza chiusa ed il suo corpo comincia a fremere dal desiderio di vedere la ginecologa, di sentirla su di lei a scrutarla minuziosamente in ogni anfratto del corpo.
Vorrebbe godere ma la paura e l’ansia tornano ad impossessarsi di lei.
D’improvviso la porta si apre senza lasciar vedere chi ci fosse dentro l’ambulatorio e sente le loro voci più chiaramente. Poco dopo Francesca vede uscire due donne, una sulla quarantina ben vestita ma con un corpo piuttosto flaccido ed abbondante e dietro una donna che a prima vista poteva dimostrare 35 anni, carina, snella, con capelli corti biondi ed un camice bianco che le arriva poco sopra le ginocchia, gli occhi vanno subito a squadrare quella che dovrebbe essere un’infermiera, la osserva dalla testa ai piedi e nota in lei uno sguardo vivo, una pelle pulita e bianca, un collo slanciato ornato da una catenina d’oro. Quella giovane di età non definita ha il camice sbottonato fino a sopra le tette che si possono distinguere e valutare in una buona seconda taglia che sembrano lasciate libere senza alcun sostegno.
La cosa eccita ulteriormente Francesca nel momento in cui si alza dalla sedia e si avvicinai alla porta. Le due donne, già visitate dalla dottoressa, salutano ed a quel punto Anna, la donna con il camice, la guarda fissa negli occhi porgendole la mano presentandosi ed invitando a seguirla.
Lo studio è piccolo ma ben addobbato e si capisce subito quanto sensibile e dolce sia quella donna che adesso invita Francesca ad accomodarsi di fronte a lei che prende posto sulla sua sedia dietro ad un tavolo non ampio ma bello.
Iniziano a parlare ed Anna chiede della vita trascorsa a Francesca, delle sue esperienze precedenti con I precedenti ginecologi ed ogni tanto sente quello sguardo talmente forte contro il corpo da sentirsi costretta ad abbassare gli occhi. Anna ha fatto alcune domande di carattere generale e Francesca ha continuato a risponderle con sincerità ormai fidandosi dei suoi occhi.
Era bella e più la guardava più avrebbe voluto spiare sotto il camice.
Di tanto in tanto gli occhi scendono lungo il suo corpo e da sotto il tavolo si può scorgere la forma delle sue gambe affusolate e la limpidezza della sua pelle che appariva essere vellutata.
Francesca si sentiva eccitare in maniera frenetica e se ne accorse ancora più facilmente nell’attimo in cui Anna ha iniziato a fare domande legate alla vita sessuale. Francesca le ha raccontato tutto o quasi ma ad ogni parola sentiva crescere sempre di più la voglia di spogliarsi davanti a lei. Infatti si muoveva sulla sedia come se scottasse e quasi sicuramente anche la dottoressa se n’è accorta.
Forse per questo motivo ha offerto un bicchiere d’acqua a Francesca ed appena si è messa di spalle, ha notato subito che sotto non portava nient’altro che lo slip.
Francesca cominciava a fremere, sentiva bagnarsi, aveva voglia di togliersi tutto davanti a lei ed offrire il suo corpo a quelle mani che sicuramente avrebbero saputo come farla godere, la minigonna lentamente era risalita lasciando che la balza delle calze rimanesse leggermente scoperta.
In un attimo ha cercato di ricomporsi tirando la mini a coprire almeno la balza ma ha notato subito che I suoi occhi si erano appoggiati per un istante sulle cosce e su quel bordo in pizzo che in quel momento Francesca sentiva stringere.
La dottoressa le ha chiesto se fosse pronta ad iniziare la visita. Francesca non vedeva l’ora, si sentiva veramente eccitata e non chiedeva altro che di aprire le gambe e mostrare il corpo agli occhi della professionista.
Mi è levata la camicetta lasciando il top, si è sfilata la sottana ed il perizoma e un attimo dopo era seduta sulla poltrona pronta ad aprire le gambe davanti a lei.
Le prime parole di Anna sono state “Francesca sei bellissima, lo sai? I piercing che hai ti fanno ancora più bella. Mi piacciono le ragazze che hanno il coraggio di abbellirsi come hai fatto tu nelle parti intime”
“Grazie le sue parole mi lusingano. Li devo togliere?”
“No, no, non mi danno fastidio. Li sposterò se sarà necessario”
Francesca si è sentita trasalire e si è messa comoda sentendo flussi di umori che stavano ormai riempiendo le pareti vaginali, si sentiva una gatta in calore.
Francesca è salita sul lettino ed ha allargato le gambe e le mani della ginecologa l’hanno aiutata ad appoggiarle sui supporti in pelle che in un primo momento sembravano freddi.
“Stai tranquilla” le ha detto Anna “Rilassati e cerca di controllarti. Bella come sei è un piacere vederti” ed immediatamente, rincuorata, Francesca ha adagiato le spalle allo schienale voltando la testa per osservare l’attività della donna che ha visto prendere da un cassetto un paio di guanti di lattice facendole venire in quel momento una fitta di desiderio che le ha avvolto la figa facendola contrarre come se stesse per avere un cazzo dentro. La dottoressa si è avvicinata guardandola negli occhi che provava, per altro con molta difficoltà a tenere aperti tanto era il calore che sentiva pervadere il suo corpo. Un attimo dopo ha sentito le mani appoggiarsi sulle cosce aperte.
Francesca ha respirato profondamente cercando di controllare i suoi impulsi che avrebbero voluto subito portarla all’orgasmo. Le mani di Anna e le sue dita erano talmente dolci che non è stato facile trattenere sospiri più profondi, poi la donna si è levata il guanto dalla mano sinistra per avere forse miglior presa e dopo un attimo Francesca ha sentito le dita sfiorarle la figa per allargarla e farle emettere un gemito ma Anna non si è spostata di un millimetro continuando con l’indice ed il pollice della mano sinistra a tenerle divaricate le labbra della figa che Francesca sentiva pulsare.
La ragazza si è rilassata tenendo gli occhi aperti godendo nel vedere che Anna le stava ammirando la figa bagnata e si è domandata si fosse accorta che era molto bagnata, ma poi, in fondo, era questo che volevo e avrebbe fatto di tutto pur di godere davanti a lei.
Francesca sentiva l’aria fresca entrarle nella figa ed era in preda ormai a degli spasmi senza sosta.
Lentamente l’altra mano di Anna si è avvicinata alla fessura spalancata e Francesca ha potuto scorgere il suo dito medio pronto ad entrare in lei. La ginecologa l’ha guardata negli occhi quasi volesse la conferma che poteva continuare; era ciò che desiderava da tante ore ed in lei è sorta una preghiera affinché, oltre le dita, spingesse dentro tutta la mano per farla urlare dal piacere facendola godere come una troia.
Francesca ha sentito chiaramente la prima falange entrare nella figa, poi anche la seconda e la terza fino a sentire la punta di un dito toccare l’utero.
Un urlo di piacere ha accompagnato la penetrazione costringerla a chiedere “Ti ho fatto male?”
Con un filo di voce Francesca è riuscita a sussurrare “No Anna, tutt’altro! “
La donna ha allora ripreso a muovere lentamente il suo dito contro le pareti interne della vagina ed ogni movimento seppur impercettibile provocava delle fitte di piacere meravigliose.
La giovane sentiva la figa sbrodolare come una fontana ed ormai ero convinta del fatto che Anna se ne fosse accorta ma ormai non le importava più essendo chiara la situazione.
Francesca si è resa conto che muoveva involontariamente il bacino ad ogni suo più piccolo movimento. La ginecologa si è fermata un istante sussurrandole lascivamente “Prima il dovere tesoro!”
Francesca l’ha lasciata fare ma ormai sentiva le contrazioni dovute orgasmo che si stava formando ed ha l’ha invidiata un po’ perché poteva vedere tutto da molto vicino. Per completare la visita la ginecologa ha preso il divaricatore e lo ha appoggiato sulle grandi labbra cariche ormai di umori per aprirle la figa ancora una volta e le sensazioni che provava erano straordinarie.
La ragazza avrebbe potuto godere anche subito se avesse spinto un po’di più ma voleva che anche la dottoressa provasse piacere nel provocarle l’orgasmo.
Poiché Anna svolgeva in quel momento svolgeva i suoi compiti professionali con un pizzico di perversione, ha acceso una lampada per osservare l’utero e nello stesso tempo ha preso uno specchietto che mi messo davanti alla figa spalancata per far godere Francesca di quella immagine sensazionale che mai aveva avuto la fortuna di ammirare e che talvolta aveva desiderato.
Francesca sentiva I miei capezzoli duri come chiodi e ha azzardato, con una mano, a sollevare il reggiseno andando ad afferrare prima una mammella e poi l’altra che ha massaggiato dolcemente stringendo e stuzzicando I capezzoli riprendendo a gemere sempre più forte per la voglia di avere un orgasmo.
Anna guardava il piccolo antro buio illuminato da quella luce che si spostava da destra a sinistra dentro la figa ed ha levato il divaricatore constatato che era pieno dei umori. Allora sorridendo ha detto “Stai impazzendo dalla voglia vero?”
La sua giovane paziente non poteva far altro che confermare la sua osservazione annuendo e continuando a stringersi I capezzoli e muovere il bacino verso di lei.
Anna ha poggiato gli arnesi sul tavolino, si è sfilato il guanto dalla mano destra, che poco prima era stata nella figa, e con le mani stavolta scoperte le ha allargato ancora le labbra della figa dando un bacio proprio nel mezzo.
Francesca stava per impazzire dal piacere, sentiva le sue labbra sulla sua figa, i suoi denti sul clitoride e le dita che la allargavano sempre di più. Anna con la lingua ha iniziato a saettare sul clitoride ed esplorare l’interno della figa. A lei è venuto da stringere ancora più i capezzoli e lasciarsi andare in preda ormai a spasmi orgasmici che non poteva più controllare. Una mano l’ha ha appoggiata sulla testa per tenerla sulla figa ed Anna da esperta qual era le faceva vedere le stelle del paradiso.
Francesca si contraeva, sentivo il clitoride molto duro e sensibile, e dalla figa uscire una buona dose di umori che subito la bocca avida della donna ha aspirato senza lasciarne traccia.
L’amante di Mirta stava godendo e non ha tardato a sentir salire l’orgasmo come non mai. Ad ogni colpo della lingua rispondevano le dita che torturavano i suoi capezzoli che sormontavano le mammelle che parevano esplodere.
Anna stava titillando il clitoride con una grazia ed una dolcezza mai provata da Francesca nelle altre esperienze con le sue amiche ed i gemiti ormai erano stati sostituiti da vere e proprie grida di piacere mentre con le mani spingeva la testa contro di sé quasi a volerla tutta dentro. È arrivato anche il momento nel quale ha sentito la figa penetrata da tre dita che sembravano lunghissime ed in quel momento ha lanciato un urlo di piacere che non si è placato rapidamente.
Francesca era venuta.
Le dita della donna si muovevano ritmicamente dentro la figa ruotando contro le pareti vaginali fino ad arrivare a toccare l’utero.
L’orgasmo stava facendo sgorgare flussi che colavano sulle dita e sulle labbra sempre pronte a succhiare ogni goccia.
Nonostante le urla e le contrazioni Anna non si fermava, anzi quasi sadicamente spingeva più forte le sue dita dentro Francesca continuando a leccare e stuzzicare il clitoride come se volesse consumarlo ma così facendo ha provocato un secondo travolgente orgasmo lunghissimo e eccezionalmente potente che l’ha lasciata tramortita con le gambe aperte su quel lettino ginecologico.
Anna si è avvicinata a Francesca andando vicinissima alle labbra guardandola negli occhi e con le sue labbra ancora piene di umori l’ha baciata sulla bocca mischiando le salive per farle sentire il sapore degli orgasmi, infine l’ha guardata negli occhi e le ha detto “Grazie, sei stata stupenda!”
Anna ha sorriso baciandola ancora una volta.
Sollevandosi da me si diresse verso la scrivania.
A fatica Francesca si è risollevata ed iniziato a rivestirsi lentamente ancora stordita dalla potenza di quel secondo orgasmo che ancora le faceva pulsare la figa.
Finita la vestizione, ma senza indossare indumenti intimi, si è avvicinata alla dottoressa, le ha preso gentilmente di mano il referto che aveva nel frattempo preparato e le ha dato un bacio sulle labbra ringraziandola ancora e sussurrandole “Spero di rivederti presto fuori da qui”
Anna ha annuito ricambiando le carezze e l’ha accompagnata alla porta dalla quale non sarebbe mai voluta uscire.
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