Francesca l’altro e io (prima parte)

“Francesca che si era accorta della mia erezione, seduta sempre sul bidè, mi aprì la patta del pantalone, mi tirò fuori il mio cazzetto in tiro e lo prese in…”

Quello che vi voglio raccontare riguarda una storia che mi è stata
raccontata da amici in confidenza e che riguarda un fatto accaduto e ampliato di fantasia. Per rendere più seguibile il racconto lo descriverò in prima persona.

Ciao sono Mario un cornuto ancor prima di sposare Francesca e viviamo una zona dell’entroterra siciliana (tutti i nomi che andrò a citare sono di fantasia, mentre i fatti sono realmente accaduti).
All’epoca dei fatti io avevo ventiquattro anni e la mia Lei aveva venti anni. Le nostre madri erano amiche sin dall’infanzia e il loro più grande desiderio era di vedere me e Francesca sposi. Francesca ed io sin da ragazzi ci siamo sempre frequentati, così a poco a poco ci siamo innamorati, ma non abbiamo mai avuto la possibilità di stare soli per un approccio sessuale per la presenza di famigliari. Dopo gli studi liceali ho conseguito la laurea breve che mi ha dato la possibilità di trovare lavoro, ma non avendo soldi abbastanza da affrontare le spese di un matrimonio i miei futuri suoceri e i miei genitori ci vennero incontro. Per la casa i genitori di Francesca misero a disposizione una loro vecchia casa, mentre i miei genitori si sono accollati i costi della ristrutturazione. Mentre i lavori di ristrutturazione andavano avanti, i mobili e i divani che avevamo comprato c’erano stati consegnati e ammassati nel salone già rifinito. La madre di Francesca negli ultimi tempi prima del matrimonio aveva allentato la sua presenza, così Francesca ed io quelle poche volte rimasti soli abbiamo potuto avere i primi momenti intimi (per intimità s’intendeva una sega a me e un ditalino alla fighetta di Francesca), però col tempo scoprivo che Francesca ogni volta che ci trovavamo in intimità diventava sempre più sboccata e porca. Purtroppo quelle poche volte che Francesca mi segava non avevo un’erezione sufficiente, mentre lei sbrodolava e mi bagnava tutta la mano. Un pomeriggio siamo andati a casa per vedere i lavori come andavano. Quel giorno c’era solo Armando, un uomo rimasto vedovo sulla cinquantina robusto e di bell’aspetto, che stava sistemando il terrazzino, presi dall’entusiasmo di vedere i nostri sogni realizzarsi, ci siamo seduti sul divano, messo in una posizione che Armando non poteva vederci, e ci siamo masturbati a vicenda. Francesca mi masturbava ed io ancora una volta ho sborrato sulle sue cosce senza un’eccessiva erezione, mentre Lei in un momento di massimo godimento stralunava imprecando un cazzo enorme nella sua fica. Francesca voltandosi verso il balcone vide Armando che sistemava il ballatoio, ed esclamò “voglio un cazzo vero, enorme! Come sarà il cazzo di Armando? A vederlo deve averlo enorme!– Amore è solo un gioco e poi Armando è di un altro paese! Fammi provare, ti prego!” Si ricompose e chiamò Armando con la scusa di provare a spostare qualche mobile. Mentre chiedeva informazioni per quando fossero finiti i lavori, visto l’imminente giorno delle nozze, con cenno della testa mi indicò di andarmene. Io allora con una scusa, dissi che andavo in macchina a prendere una cosa, e pregai Francesca di aprirmi il portone perché non avevo le chiavi. Dopo una ventina di minuti dopo ho suonato al citofano per farmi aprire, e una volta entrato in casa, vedo Armando che si sistemava la cintura dei pantaloni, mentre Francesca dal bagno mi chiamò. Quando entro in bagno era seduta sul bidè che si stava lavando la fica, e con il dito mi fece il segno di avvicinarmi a Lei. Quando gli sono stato vicino, con voce bassa mi disse che gli era piaciuto, ma che aveva perso la verginità. In quell’istante ho avuto un’erezione mai avuta. Francesca che si era accorta della mia erezione, seduta sempre sul bidè, mi aprì la patta del pantalone, mi tirò fuori il mio cazzetto in tiro e lo prese in bocca facendomi il suo e il mio primo pompino della nostra vita. Qualche giorno dopo, i falegnami erano andati a casa per il montaggio della camera da letto,così con la scusa di vedere com’era venuta la nostra camera siamo ritornati a casa. Quando siamo entrati in casa, ancora una volta Armando era al lavoro da solo per le rifiniture delle prese elettriche. Da lì a breve ci avrebbe raggiunto anche la mamma di Francesca per vedere il mobilio della camera da letto. Francesca, quando vide Armando solo,mi disse: “Amore, io ti amo ma per l’ultima volta fammi scopare ancora con Armando, però stai attento se arriva mia mamma!” Con una scusa, ancora una volta ad alta voce, dissi: “vado un attimo in box, torno presto”. Apro la porta faccio finta di richiuderla sbattendo forte e mi nascondo nello sgabuzzino. Subito dopo ho sentito rumori provenire dalla camera da letto, sono uscito dallo sgabuzzino e mi sono avvicinato alla camera. Sentivo Francesca ansimare di piacere e dire porcaggine, così mi sono appostato dietro la porta socchiusa e vedo Armando che la stava pompando alla pecorina. Mentre i due davano sfogo al loro amplesso, sento suonare al citofono. Mi affretto e vedo al videocitofono la futura suocera, gli apro e corro verso la camera da letto, apro la porta e dico a Francesa di ricomporsi perché era arrivata sua mamma. In quella frazione di secondo, vedo il cazzo di Armando uscire dalla fica di Francesca che era di una dimensione, penso di 25 cm, ma la cosa più impressionante era la sua cappella enorme. Quando la suocera è entrata in casa, si è subito diretta in camera, Armando era corso sul balcone rivestendosi, mentre Francesca si era rinchiusa in bagno. Un’esclamazione della futura suocera dalla camera richiamò la mia attenzione, perché con voce stizzita diceva: “è mai possibile che appena soli, combinate subito qualche porcheria! Non potevate aspettare il giorno delle nozze?”Io avevo il viso rosso e nella mia mente ho pensato che per fortuna non si era accorta di niente.

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