Quella sera ( https://raccontimilu.com/etero/la-gita-scolastica-dove-tutto-inizio/ ) fu un nuovo inizio. Franca era spigliata, cominciò ad indossare abiti più sexy ed aderenti, addirittura comperava, a mia insaputa, abiti biancheria e scarpe da mignotta e si faceva trovare agghindata come una troia di strada. Ne seguivano scopate sempre molto gustose sia per me che per lei. Perfino la spesa del sabato divenne un rito che aspettavo con ansia per tutta la settimana. Lei si preparava con autoreggenti o con reggicalze, senza mutande e reggiseno e vestitini attillati che ne esaltavano la sensualità Poi metteva scarpe che senza essere altissime le consentivano però di dondolare ed avere una camminata molto sexy. Mi capitava all’interno del grande centro commerciale dove ci recavamo, di staccarmi per cercare qualcosa lasciandola sola e vedere uomini che la scrutavano come lupi famelici guardano la preda. Ero molto contento ma quegli sguardi degli altri maschi non mi infastidivano. Sapere che si era scopata un altro mi eccitava e dentro di me mi auguravo che lo facesse magari potendola vedere.
Avevo la sensazione che anche lei desiderasse riprovare l’adrenalina ed il piacere di un cazzo diverso fino a che una sera mi disse:
“Andrea non volermene ma io sento il bisogno di più cazzi e non parlo di quelli di gomma che mi infili tu insieme al tuo ma di cazzi di carne, mi mani che mi palpano, di lingue che mi fanno sussultare. Non credo di poter resistere per cui te lo dico sinceramente. Ti amo e non ti lascerò mai e penso che vedermi scopata da un paio di cazzi potrebbe essere uno spettacolo che ti piacerebbe parecchio, però se preferisci che me li procuri da sola non avrò difficoltà, farmi scopare davanti ai tuoi occhi mentre ti fai una sega però sarebbe una cosa molto eccitante. Scegli tu, aiutarmi a realizzare le mie fantasie o fare in cornuto ignaro, o godere insieme delle mie fantasie. Ovviamente lo stesso vale per te, potrai scoparti chi vuoi”.
“Franca, non mi stupisce quello che mi stai dicendo e devo confessarti che lo stesso desiderio lo ho io. Ti vorrei vedere presa da due cazzi uno davanti ed uno nel culo che gemi sbatacchiata come una foglia in una tempesta di vento. Voglio vederti godere e poi scoparti quando gli altri uomini ti avranno riempita e baciarti e sentire il sapore dei loro cazzi attraverso la tua bocca”.
Franca trasalì: “Avevo intuito che la cosa ti eccitasse ma non pensavo che fossi così incline ad essere cornuto, va bene organizziamoci ma qualunque cazzo prenderò, non dovrà essere motivo di dissidio fra noi. Se oltre al sesso cominciassi anche lontanamente a piacermi, lo allontanerò e tu mi aiuterai a farlo.”
Eravamo in sintonia anche su questo cominciammo a parlare di come farla chiavare da cazzi sconosciuti senza che potessero avere un impatto nella nostra vita. No ad amici e conoscenti ovviamente, sì a perfetti sconosciuti meglio se lontani da casa nostra. Fu così che, memori della prima scopata con un estraneo, decidemmo che lo avremmo sempre fatto ad almeno 200km da casa nostra. L’idea anche se un po’ scomoda aveva il grosso vantaggio di tenerci ragionevolmente distaccati da qualsiasi implicazione affettiva oltre che da “scandali”.
Cominciammo a guardare su riviste e siti in cui bull si offrivano, Franca selezionava mensilmente 3 o 4 candidati che poi contattavamo per arrivare alla scelta. Ogni mese organizzavamo un weekend in una città facilmente raggiungibile. Il copione era sempre lo stesso. Partenza venerdì pomeriggio, arrivo nella città prescelta e lasciavamo le valige in hotel. Conferma con il bull locale dell’appuntamento per il sabato tardo pomeriggio, cena con Franca tutta frizzante e vestita sexy, scopata prima di andare a dormire fantasticando su cosa avrebbe fatto con il manzo del giorno dopo. Il sabato visita della città, ritorno in albergo, Franca si preparava vestita molto da maiala, aperitivo e cena con bull. Durante questi due momenti il bull e Franca cominciavano a toccacciarsi sotto il tavolo raccontandomi cosa stavano facendo e dandomi del cornuto. Passavo quelle tre ore circa con il cazzo duro per l’eccitazione pensando a Franca che lo stava massaggiando o facendogli piedino. A volte lei andava in bagno seguita dal bull di turno e quando tornava mi baciava in bocca facendomi sentire il sapore del cazzo di lui a cui aveva dato un paio di boccate. Capitava che in parte ci sgamassero così passavo per cornuto in pubblico. Ciò provocava a me vergogna ed eccitazione ed a Franca solo eccitazione. In quei casi mia moglie rimarcava la cosa e mi mostrava le corna sul tavolo. Finita la cena uscivamo ed in auto (io alla guida con le indicazioni del bull) loro di dietro iniziavano le danze. Giunti a casa del bull spesso mi facevano spogliare nudo e commentavano la mia erezione. Ricordo in particolare una volta a Perugia quando avevamo contattato uno studente universitario di colore che nelle foto che ci aveva mandato sfoderava un manganello da film porno. Franca già all’aperitivo aveva cominciato a tessere le lodi sulle dimensioni e la durezza del cazzo del ragazzo dicendomi che sarei stato molto contento quando lo avessi visto. Il ragazzo aveva chiesto a Franca se aveva mai scopato con due o più uomini insieme. Era capitato solo una volta in un cinema porno dove la avevo portata vestita da mignotta e due uomini sui 50 si erano messi la fila dietro di noi ed avevano iniziato a palpeggiarle le tette. Franca si era alzata ed era andata con loro nei bagni dove li aveva spompinati e scopati a turno. Tornando a Perugia alla domanda del ragazzo Franca bluffò un poco dicendo sì che per lei prendere due cazzi insieme era la quasi normalità. Il ragazzo (Babu senegalese) fu lesto a fare una proposta.
“Il mio compagno di appartamento lo ho spedito a dormire da un nostro amico in vista di questa sera ma ha visto le tue foto e mi ha detto che gli sarebbe piaciuto conoscerti, ti farebbe piacere se a casa ci fosse anche lui a riempirti per bene?”
Franca mi guardò cercando la mia approvazione che raccolse con un mio sguardo di ricambio. Vederla scopata da due o più cazzi era, nel tempo, diventata una delle mie fantasie preferite e quando scopavamo fra di noi simulavamo la cosa ed io venivo in breve.
“Certo che può venire, mi dispiacerebbe che dormisse sul divano. Anzi già che ci sei digli che se vuole può portare anche l’altro ragazzo, ho tre buchi e con tre cazzi sarei bella piena come piace tanto al mio cornutone”.
Babu telefonò al suo amico ed in francese facendo anche grasse risate; non parlo il francese ma qualche parola la comprendo ed intercettati “salope” e “cocu” (troia e cornuto), finimmo di cenare e ci avviammo, questa volta a piedi visto che il ristorante e l’abitazione di Babu erano poco distanti, La, ad aspettarci ,c’erano due altri ragazzi di poco meno di 25 anni, alti entrambi più di 1 metro e 90, con splendidi sorrisi che accolsero Franca molto calorosamente baciandola e mentre la abbracciavano le mettevano le mani sul culo per controllare la mercanzia. I nomi degli altri due ragazzi erano Kumi e Sefu. Fecero sedere Franca su di un divano ed i due si misero ai suoi fianchi. Intanto Babu era andato in cucina a prendere una bottiglia e 5 bicchieri, aprì la bottiglia ne versò il contenuto e bevemmo tutti. C’era un momento di imbarazzo e così Babu mi disse se lo potevo accompagnare in cucina perché voleva mostrarmi una cosa. Babu mi disse che i due suoi amici non erano abituati a scoparsi donne davanti al marito per cui, a parte la tastatina quando avevano abbracciato Franca, non sapevano come partire.
“Diamogli 5 minuti e vedrai che quando torneremo di là tua moglie avrà “preso in pugno” la situazione”. Non poteva essere miglior profeta, tornati nella stanza Franca era ancora seduta ma i due ragazzi erano in piedi davanti a lei, Franca aveva i loro cazzi già semiduri uno per mano e li stava leccando alternativamente per farli crescere fino a raggiungere una piena erezione. I due mi guardarono quando entrai ma notando che Franca non aveva fatto una piega, Kumi si rivolse a Babu e gli disse “hai proprio ragione, la troia è degna di questo nome ed il cornuto ancora di più” fini la frase ridendo subito seguito dalle risa anche degli altri due.
Franca quando i due cazzi furono belli eretti mi guardò e mi disse “Desideravi tanto vedermi scopata da due cazzi, stasera sono tre e tutti belli grossi, molto più del tuo, mi sa che la prossima volta che mi scoperai ballerai nella mia figa sfondata, per intanto mettiti nudo e goditi lo spettacolo caro il mio maritino cornuto”. Finito di parlare si tolse il corto vestito che grazie alle mani dei due giovani era già risalito, restando in tanga e reggiseno. Si fece slacciare il reggiseno da Babu e si sfilò il perizoma.
“Vieni Babu, voglio assaggiare anche il tuo disse piegandosi per portare la bocca all’altezza del cazzo del giovane uomo. Intanto Sefu si era infilato un preservativo e si era portato dietro Franca cominciando a strofinare la cappella sulle grandi labbra. “Non perdere tempo mettimelo dentro che ho voglia di cazzo” le disse Franca. Sefu non perse tempo, prese Franca per i fianchi diede una spinta e mezzo cazzo scivolò dentro come un coltello caldo nel burro.
“La troia è bagnatissima” esclamò Sefu.
“Certo cosa credi che i vostri cazzi mi abbiano lasciato indifferente? Lo spettacolo piace anche al cornuto guardate come lo ha dritto. Tu intanto pompami come si deve”. Sefu cominciò a darci dentro sempre di più, anziché per i fianchi prese Franca per le tette strizzandole e pizzicandole i capezzoli che nel frattempo si erano inturgiditi come chiodi. Ad ogni colpo di Sefu Franca ingoiava il cazzo di Babu mentre Kumi in piedi si menava lentamente l’uccello aspettando che venisse il suo turno. Poco dopo Franca gli fece segno con l’indice di avvicinarsi ed incominciò a dividersi spompinando ora uno ora l’altro.
Era chiaro che il gioco fosse guidato da Franca che comandava i tre uomini a bacchetta, loro erano ben contenti perché bel caso peggiore venivano segati.
Dopo averli lubrificati per bene con la lingua, Franca estrasse un tubetto dalla borsetta e disse Sefu di ungerle il culo che lei cazzi grossi così non li aveva mi presi dietro e che questa era una buona occasione per farsi sfondare. Sefu non se lo fece ripetere spremette il tubetto e poi iniziò ad infilare le dita una, due tre e poi cominciò un lento lavorio di dentro e fuori per allenare il buco. Dopo 5 minuti Sefu che già indossava il preservativo sempre alla pecorina appoggiò la cappella sull’ano e spinse un pochino, il buco bello dilatato dalle dita “inghiottì” la cappella del giovane che così si sentì autorizzato a spingere di più. Tre colpi con un po’ di dolore per Franca ed il cazzo era dentro tutto e le palle ad ogni colpo sbattevano sulle natiche. Intanto Franca disse a Babu di mettersi anche lui il profilattico. Rivolgendosi a Sefu “adesso siediti sul divano ma non far uscire il cazzo dal buco del culo altrimenti perdi il posto” tutti scoppiammo in una risata. Sefu fu molto cauto ed una volta seduto cominciò a godersi il su e giù che Franca faceva sul suo cazzo e si aggrappava alle tette palpeggiandole per bene. Franca fece segno a Babu di infilarsi nella sua figa cosa che fece immediatamente. I due erano arrapatissimi, Franca di più e sembrava posseduta per i versi che emetteva. Io intanto mi segavo mentre Kumi si era portato ad altezza bocca di Franca che fra un gemito e l’altro lo spompinava. Sefu fra la scopata in figa, quella in culo e lo strofinamento attraverso la parete col cazzo di Babu venne urlando in francese. Quando il suo cazzo cominciò a ritirarsi, Franca non ancora sazia fece mettere Babu sul divano gli montò sopra a cavalcioni e disse a Sefu di infilarsi anche lui il preservativo. Sefu pensava che avrebbe dovuto prendere Franca nel culo ma mia moglie prese il cazzo e lo indirizzò verso la figa. I due cazzoni erano grossi ma Franca così infoiata e lubrificata che riuscì a prenderli entrambi in figa. I due si assestarono un attimo e poi cominciarono a pomparla alternativamente facendola venire. Appena terminato l’orgasmo Franca disse di uscire che voleva gustarsi la loro sborra. I due erano molto prossimi a venire così ubbidirono, la presero per i capelli facendola inginocchiare, si tolsero i preservativi e segandosi la riempirono di sborra in faccia e sulle tette, tre quattro fiotti copiosi ciascuno, Franca era piena. Mi fece cenno di avvicinarmi e mi prese per la testa dirigendola sulle tette. “se vuoi venire anche tu dammi una bella ripulita”. Ero all’apice dell’eccitazione, avevo già ripulito qualche sborrata di bull ma mai così grosse e soprattutto mai due in un colpo solo. “Bene” disse Franca facendomi rialzare e prendendo in mano il mio cazzo. Cominciò a segarmi ed a leccarmi ed in meno di un minuto venni aggiungendo il mio seme a quello dei due ragazzi.
“Anche se ti è passata l’adrenalina ora finisci di pulire”. Mi avvicinai eccitato dalla troiaggine di mia moglie e ci diedi dentro ripulendo ed ingoiando tutto quello che le trovavo addosso, il mio amico di sotto trovò la cosa molto eccitante e tornò dritto. I ragazzi si accorsero e fecero notare la cosa a Franca. “Il cornuto gradisce questi lavoretti sembrerebbe” disse Babu. Franca sorrise divertita ed al tempo stesso stanca. “Avete una doccia?” i ragazzi le indicarono il bagno, Franca andò a lavarsi dicendo “per stasera abbiamo finito, sono stanca e voglio tornare in albergo” e quando ebbe finito tornata rivestita sia io che i tre ragazzi ci eravamo rivestiti a nostra volta. Chiamammo un taxi e tornammo in albergo, in ascensore Franca mi sussurrò nell’orecchio “spero tu ti sia divertito quanto me perché voglio ripetere l’esperienza di questa sera”. Poi mi mise la mano sul cazzo che era duro ancora da casa dei ragazzi, tornando infatti fantasticavo su quello che era successo e che mi sarebbe piaciuto replicare. “Sembra che anche tu sia del parere” disse Franca. Entrammo in stanza mentre ci stavamo baciando appassionatamente, appena dentro e chiusa la porta si inginocchiò e cominciò a spompinarmi per sentire il mio sapore. Quindi ci spostammo sul letto per un 69 quindi la presi in tutti i buchi con reciproca soddisfazione, le sborrai nel culo e Franca ebbe un orgasmo mentre le massaggiavo il clitoride ad ogni colpo.
Facemmo la doccia insieme e quindi andammo a dormire, il mattino successivo avevamo ancora un po’ di cose da vedere per poi tornare a casa.
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