“Lei avrebbe lavorato tutta la mattina fino alle 13…”
Come si dice…fidarsi è bene e non fidarsi è meglio…
Bene, la
storia si basa su questo criterio poco simpatico…
Controllando il telefono di mia Moglie Marika, mi aspettavo di trovare almeno un’indizio su un suo probabile tradimento, Whatsapp, Facebook, Mail, Safari, ma…. niente, pulito come al solito.
Non so perché iniziai a farlo, ma non mi sentivo tranquillo, c’ era qualcosa che mi diceva di non potermi fidare al cento per cento.
Premetto che Marika è una persona impeccabile, impagabile sul lavoro, un’ottima mamma, e la casa non conosce disordine, insomma lei è una donna senza macchia; a letto mi permette di fare numeri che non mi fanno desiderare altro che lei ed il suo corpo, in pratica é al tempo stesso mia moglie e la mia intrepida amante…che cosa posso desiderare di più?
Forse è proprio questa perfezione che portò il mio inconscio a renderla poco credibile o magari colpa di alcune storielle saltate fuori a spezzoni riguardo le sue esperienze antecedenti al nostro rapporto che mi convinsero poco…
Ho controllato il suo telefono molte volte ma nonostante le mie paranoie lei era protetta nella sua fedeltà.
Ultima idea…attivai l’opzione di ritrovamento del telefono e salvai così le credenziali sul mio iPhone.
Volevo seguire i suoi spostamenti nelle giornate in cui saremmo rimasti da soli, ed in totale libertà.
Pochi giorni dopo si presentò l’occasione perfetta per iniziare ad utilizzare questo nuovo trucchetto.
Lei avrebbe lavorato tutta la mattina fino alle 13.00, poi avrebbe dovuto accompagnare il bimbo dalla nonna per poi presentarsi alll’appuntamento con la sua estetista fissato per le 14.30;
Io invece, avevo tutta la giornata completamente libera e misi la scusa di andare a trovare un mio amico fuori Città, (ci vado almeno una volta a settimana rimanendo li anche per cena), creando così la circostanza ideale per spingere Marika ad organizzare la giornata a suo piacimento e senza alcun vincolo.
Rimasi invece in casa per seguire gli spostamenti……..
Tutto da programma; così verso le 14.30, iniziai a seguire i suoi movimenti.
L’auto percorreva la giusta direzione sulla mappa, andando a fermarsi esattamente vicino al negozio della sua estetista dove rimase ferma per almeno un’ora e mezza, tutto il tempo del trattamento;
L’attesa fu parecchio noiosa ed il sito A69 rimase la mia compagnia per tutto il tempo. Tra annunci e racconti vari, mi feci prendere dallo sconforto, immaginai che Marika avesse una storia fuori dal nostro rapporto e che magari la protagonista di uno di quei racconti potesse essere davvero lei. Pensandoci bene, non ero solamente preoccupato ma colpa forse dell’eccitazione, una parte di me era quasi arrapata che i miei sospetti si rivelassero reali e quasi desideravo una conferma; mi stavo scoprendo un po cuckold? O forse era semplicemente la voglia repressa di poter avere accanto la miglior partner di giochi trasgressivi?
I dubbi mi assalirono e non sapevo quale reazione aspettarmi per un possibile tradimento, ero eccitato e questo non poteva essere normale…
Il tempo passò in fretta e tardai nel seguire l’icona sul telefono e giudicando la mappa, Marika era giunta quasi vicino casa nostra; ero nei guai, non avevo una scusa plausibile per farmi trovare là e soprattuto volevo continuare il mio ‘gioco’.
Di corsa, presi la giacca e andai a spostare la mia auto, parcheggiandola dietro un palazzo poco distante, tornando poi a piedi verso casa;
La vidi rientrare di corsa e attesi qualche minuto prima di decidere cosa fare, poi l’avrei chiamata con una semplice scusa.
Dopo mezz’ora ancora non sembrava avere intenzione di scendere, così provai a chiamarla a lungo ma senza ricevere alcuna risposta.
Dopo circa un’altra mezz’ora, eccola uscire nuovamente di fretta con la sua auto, fu proprio in quel momento in cui il mio telefono prese a squillare:
Lei: -ciao amore-
Io: – ciao tesoro, volevo dirti che rimango sicuramente a cena da Alessandro –
Lei: – lo sapevo gia, tanto è così ogni volta, non preoccuparti –
‘Il piano proseguiva senza intoppi e lei era sicura di avere la giornata tutta per lei’
Io: – Se ti dispiace torno presto…avrei anche una certa voglia –
Lei: – Non preoccuparti, divertiti, ultimamente ti vedo stanco, perciò rilassati e non preoccuparti…magari quando torni ti faccio una sorpresina…Magari uno dei miei pompini che ti piace tanto –
Io: – Non dirmi queste cose al telefono, lo sai che mi fai arrapare, anzi mi è venuto già duro –
Lei: – Tienilo in tiro allora così sarà ancora più eccitante –
Lui: – Ti amo puttanella mia –
Lei: – Anche io maialino –
Lui: – A dopo –
Lei: – Ciao amore –
Chiusa la conversazione decisi quasi di interrompere la mia stupida indagine,
Era perfetta, già pensava alla nostra serata, alla mia felicità, non era giusto pensare certe storie su di lei e così la telefonata mi scosse profondamente la coscienza.
Senza una meta precisa e intento a cancellare quelle cose dalla mia testa, decisi di fare un giro con l’auto, per poi tornare a casa un po’ prima, con la scusa che Ale avesse preso l’influenza e mi sarei goduto mia moglie in tutta la sua perversione di donna.
Dopo un bel giro fuori città, decisi di fermarmi ad un bar per un caffè;
nell’attesa del mio espresso, con il solito gesto inconsueto di aprire il telefono e guardare la bacheca di Instagram, notai che l’applicazione utilizzata per seguire mia moglie non si era chiusa, anzi mi diede la nuova posizione di Marika in quel momento.
La sua auto era ferma in un posto insolito, un posto dove non c’è praticamente nulla, l’indicatore di movimento sembrava stabile e attivo lungo una traversa di un viale del nucleo industriale – ‘che cazzo faceva lì?’-
Il caffè perse d’improvviso il sapore, la testa prese a pulsarmi fortissimo. Di corsa presi l’auto per raggiungere il posto indicato e con lo sguardo perplesso tra la strada ed il telefono mi vennero in mente mille pensieri, per la prima volta, ebbi davvero paura di avere ragione riguardo i miei sospetti.
-‘perché era lì? con chi? Cosa stava facendo?’-
Il cuore mi batteva a mille ma ad un certo punto mi resi conto che dentro i pantaloni stava succedendo l’irreale, così ebbi una forte erezione.
-‘cazzo, ero anche eccitato’-
Avevo un mix di emozioni e pensieri fuori controllo, avrei potuto scoprire qualcosa di brutto su mia moglie ma il mio cazzo voleva uscire fuori da protagonista;
Posteggiai l’auto qualche centinaio di metri prima del luogo in questione, il buio faceva ormai la sua parte e fece scomparire la vettura nell’ombra.
Piano piano arrivai sul posto, la sua auto era parcheggiata all’interno del cancello di una piccolo fabbricato, uno di quei capannoni da rimessa per distributori alimentari; sembrava tutto spento ed il silenzio faceva da padrone tranne per le luci che uscivano dalle finestre sul retro dello stabile, dovevano essere gli uffici.
Col cuore in gola controllai prima l’auto, ma era vuota, così mi avvicinai piano piano fino ad una delle finestre in cui sembrava esserci vita, facendo attenzione a non fare rumore.
-Impossibile-
Vidi le mie paure fare da attrici in quel teatro a luci rosse, dando vita alla sceneggiatura più triste e sporca a cui potessi fare da spettatore;
Marika era lì, inginocchiata a terra difronte ad un uomo del quale non riuscì a vedere il volto, almeno in quel momento, perché copero dal suo corpo;
era tutto così triste, surreale.
Mia moglie stava facendo un pompino ad uno sconosciuto.
Volevo esplodere, magari anche morire in quell’ istante, ma come un guardone assatanato rimasi impietrito a godermi la scena, ero l’intruso più improbabile che si potessero aspettare, ero il cornuto di turno, ma in qualche modo, mi stava piacendo…
Tempo alcuni minuti di forsennate pompate a colpi di lingua, sempre più frequenti e compiaciuti che lei iniziò uno spogliarello da puttana senza pudore; lui la toccava arrapato, con il cazzo in tiro, pronto a scoparla;
Ma di nuovo a tu per tu con quel cazzo maestoso, stavolta di fianco e distesa sul divano, continuò a deliziarlo con un avido ingoio senza sosta;
Vedevo perfettamente il cazzo scomparire dentro la sua bocca;
la stava soffocando ma a lei piaceva;
Con un ultimo gesto, prese il cazzo dalla base dell’asta, lo diresse sul viso e con la bocca spalancata e la lingua di fuori, si inondò la gola di tutto il succo di quel tizio senza nome;
Alla fine le scappò anche un malizioso sorriso, sinonimo di appagamento nel vedere il suo ‘uomo godere e del sentirsi troia e sporca fino in fondo.
Quella era la madre di mio figlio, ma in quel preciso istante riuscivo solo a vedere una lurida sconosciuta.
Lui non sembrava aver perso alcun colpo, aveva il cazzo ancora pieno di vigore e dopo l’ultima occhiata di complicità tra di loro, la prese per la mano e la sbattè con forza contro il muro, mettendola a pecora.
Lei era incantevole, un culo sodo e perfettamente aperto, due seni pendolanti per la sua quarta misura abbondante, i piedi nudi e l’atteggiamento da ragazza vogliosa;
Fu quello l’istante in cui non riuscì più a trattenermi, in cui saltarono gli ultimi schemi mentali.
Ero li, con il cazzo in mano, turgido per la più grande erezione mai avuta a godermi mia moglie nel suo stato più selvaggio, che si stava dando interamente a qualcuno che non fosse suo marito, che non fossi io.
Iniziai una sega violentissima, volevo esplodere, godere, e non pensai ad altro.
Senza troppo indugi, l’uomo le schiacciò il viso sul muro, e la vacca fu pronta per essere montata;
Lei, mamma esemplare e moglie perfetta si stava facendo sbattere da quel porco che senza pietà la penetrò schiaffeggiandole il culo insultandola a morte…a lei piaceva…alla puttana tutto questo piaceva.
Con un gesto fraudolento e dopo alcuni minuti di furia incontrollabile, lui sfilò il cazzo gonfio e venoso e si piegò per sputare sul buco del culo; I seni erano ancora agitati per le forti percussioni, quando senza neanche chiedere niente, gli infillò due dita nel culo e si fece largo per preparla ad essere inculata.
Dopo quattro o cinque stantuffate di dita nel culo e le urla di consenso di Marika, con un solo colpo tremendamente deciso, le piantò il cazzo dritto dritto nel suo buco più stretto facendola piegare in due spezzandogli il fiato;
Lei non sembrava più reagire ma al secondo affondo eccola che si animò nuovamente in un movimento di bacino che supplicava di essere sfondata come non mai;
Fu lei a decidere il ritmo, era in preda al più grande orgasmo che abbia provato.
Con una mano iniziò a toccarsi violentemente il clitoride ed il suo corpo prese a tremare come una foglia al vento, urlò di piacere, supplicò di farla godere il più a lungo possibile, inveì contro l’uomo con parole che sarebbe impossibile pronunciare ancora;
A ritmi tremendi quel tizio stava letteralmente rompendo il culo a Marika e dopo alcuni interminabili minuti, con l’ultimo colpo di cazzo, si svuotò le palle completamente nelle viscere di mia moglie, che impazzita, prese ad urlare in preda ad un orgasmo incredibile, terminando con uno squirt che a me non aveva mai regalato.
Intanto sotto di me, avevo capitolato con la più grande venuta che abbi mai fatto,.cornuto e soddisfatto!!!
La vacca si distese esausta sul divano, senza forze, mentre lui era ancora arrapato ed intento a leccargli i piedi nudi e sudati.
Dopo essere venuto schifosamente per aver visto mia moglie essere inculata in quella maniera, presi l’auto e girai per la città fino a tardi, aspettando l’orario in cui di solito rientravo a casa; Ero a pezzi, le certezze di essere l’unico uomo della sua vita andarono a farsi fottere insieme al culo di Marika, che ignara di tutto, mi avrebbe aspettato come sempre a casa insieme a nostro figlio.
Una volta a casa:
Lei: – Ciao amore –
Io: – Ciao tesoro –
Lei – Non ce la facevo più ad aspettare, Il piccolo è rimasto dalla nonna –
Mi accolse in casa vestita solamente di un piccolo tanga rosso, utile solo a separare le chiappe e le grandi labbra. Si inginocchiò sotto di me e tiro fuori l’uccello ancora provato per la grande venuta di qualche ora prima;
Senza dire nulla mi guardò negli occhi e dopo alcune leccate sulla cappella lucida ed odorosa lo accolse con un solo colpo fino in gola, la sua mano intanto mi tastava il culo mentre l’altra sprofondo quasi interamente dentro la sua fica.
La voglia di cazzo di quella donna era la conseguenza della sua seconda identità.
Un compromesso al quale ero disposto a scendere.
Votate e date consigli per il seguito!!!
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