“-Dimmi-
-Sei sola?-
-Stavo in doccia, qualche problema?-
-Sì, è ancora duro, vorrebbe la tua gola-
-Anche io sono ancora bagnata…”
“Diamine!” proprio mio fratello doveva tornare a casa. Tornai in cucina e
iniziare a cucinare, perché, tanto per cambiare, i nostri genitori erano a lavoro.
-Cosa stai preparando?- chiese mio fratello avvicinandosi.
-La cena, farò degli hamburger e l’insalata, fattelo andare bene-
Non rispose, si limitò ad aspettare sul divano.
Cenammo in silenzio, l’atmosfera in casa mi soffocava ormai.
Il giorno dopo ci fu un nuovo incontro con le mie amiche a casa di Michela questa volta. Facevamo uno spuntino e chi stesa sul letto e chi seduta, spettegolavamo.
-Con Francesco come va?- domandò la padrona di casa a Simona.
-Un po’ male…non mi cerca, sparisce spesso e non scopiamo-
“Ma che si è messo in testa?” pensai
-Credo si scopi un’altra…-continuò con tono lamentoso.
-Ne sei sicura?- chiesi subito, sudavo freddo.
-No, non ho prove. In realtà a volte profumo da donna su sui vestiti o sulla pelle, un profumo che non è mio, è molto simile al tuo Eli-
“Cazzo”
-Davvero? Che coincidenza-
-Sì, infatti, tranquilla so che non lo faresti mai-
C’era mancato un pelo, ripresi a respirare con regolarità.
-Infatti- commentai.
Passammo a tutti altri argomenti: gossip di scuola, film, serie, ragazzi ed altri…
Arrivata la sera mi incamminai verso casa, quando nel tragitto incontrai Francesco, nella sua macchina.
-Vuoi un passaggio?- offrì
-Se non disturbo…-
-Quando mai, sali-
Entrai e mi sedetti affianco a lui davanti.
-Dove sei diretta?- mi chiese guardandomi.
-A casa-
Deglutì, il modo con cui mi guardava, così dolce, mi eccitava.
Girò l’angolo e partì.
Guardava fisso davanti a sé e vederlo guidare, mi stava facendo bagnare più del previsto.
Notai un bozzo sul cavallo dei pantaloni, così gli sussurrai:
-Qualcuno è sveglio-
-Eh già. Quella stronza non me l’ha data- replicò senza distogliere lo sguardo.
-Ti ci vuole un aiutino, allora-
Aprì la patta, feci uscire il cazzo e iniziai a segarlo lentamente.
-Cosa fai?-
Lo zittì e lo presi tutto in gola di botto.
Emise un gemito forte, senza distrarsi, spingeva il bacino all’insù. I primi conati giunsero, ma continuai a succhiare con vigore.
Il calore del suo cazzo e il sapore un po’ dolce della pre-sborra, mi inebrariono e cominciai a far roteare la lingua, assaporando tutto, assieme alle sue spinte.
-Brava, così, succhia- ansimava e spingeva forte. Non mi fermai e appena parcheggiò, non so dove, mi prese la testa e mi scopò fortissimo la gola.
Mi piaceva questa sua imponenza.
-Bevi tutto- mi ordinò prima di qnsimare e scaricarmi sei fiotti in gola che io ingoiai senza sforzo. Era dolcissimo, che buono!
-Come sei brava- mi scostò dal cazzo e mi iniziò a limonare.
Mi misi a cavalcioni e il cazzo strusciando sulle mutandine, prese vigore di nuovo. Le lingue vorticavano e le sue mani mi palpavano il culo.
-Siamo arrivati- annunciò.
-Che peccato- protestai.
Mi staccai e uscì dalla macchina, ancora eccitata. Lui partì e io andai subito sotto la doccia. Passai il sapone sul seno, massaggiando lentamente, avevo voglia…
L’acqua gelida finiva sulla mia pelle bollente, facendo scorrere il sapone.
Da un lento massaggio, passai a palparmele con energia.
Il telefono squillò e io risposi dopo essermi asciugata le mani.
Misi il vivavoce e il volume basso, era Francesco.
-Dimmi-
-Sei sola?-
-Stavo in doccia, qualche problema?-
-Sì, è ancora duro, vorrebbe la tua gola-
-Anche io sono ancora bagnata…-
-Sei in accappatoio?-
-No, sono nuda…-
-Immagino già il tuo seno, la tua fighetta- sentivo il suo smanettare in sottofondo.
-Palpati le tette per me- ordinò.
Ripresi a palparle con più energia, ansimando lievemente.
-Ora, fai scendere una mano, fammi sentire come ti scopi-
Infilai subito quattro dita, scopandomi così forte che doveva sentirmi.
-Quante ne hai messe?- chiese.
-Quattro…- ansimai e appena iniziai a massaggiarmi il clitoride, venni urlando.
-Sì, piccola, così- mi seguì poco dopo.
-Sei fantastica-
-Anche tu-
Attaccamo e dopo essermi lavata, preparai la cena.
-Sei molto rumorosa- commentò mio fratello, entrato in cucina.
-Scusa..- mi limitai a rispondere imbarazzata.
-Tranquilla, è normale masturbarsi- mi rispose poggiandosi dietro di me.
Il suo cazzo era durissimo e doveva essere enorme, mi aprì le chiappe e si insinuò in mezzo, da quanto era doppio.
-Che cucini?- mi cinse i fianchi e appoggiò il viso sulla mia spalla.
Il bagnato si stava insinuando nelle mutandine, la voce tremava: -La cena…-
-Che buon profumino- e rise.
-Da quando mi fai complimenti?-
-Non posso sorellina?- si strinse di e dovette sentire che ero bagnata, il suo cazzo ebbe un sussulto dietro di me.
-Inizia a preparare la tavola va’-
Rise e fece come chiesto, dopo cena rimase sul divano a guardare la televisione in felpa e boxer, mentre io andavo in camera mia. Stavo per mettermi sotto alle coperte, quando sentii degli ansimi. Andai in cucina di soppiato e beccai mio fratello a segarsi sul divano. Ero di spalle non potevo vederlo interamente. Scorgevo la testa inclinata e sentivo gli ansimi. Senza far rumore incominciai anch’io a toccarmi. Infilai quattro dita e morsi il labbro per non emettere fiato.
-Uuuuh sì, così…ciuccia…-
Chissà a chi starà pensando…
-Ti piacciono i cazzi grossi eh?-
“Non immagini quanto…”
-Prendilo, prendilo tutto in gola-
Non resistevo più, venni sulle mie dita e quando stavo per andarmene sentii i suoi respiri più affannosi.
-Sì, Eli ingoia piccola mia. Sei mia giusto?-
Tirò indietro la testa e ad occhi chiusi sparò schizzi di sborra. Scappai in camera mia, non volevo mi vedesse e poi non mi aspettavo si masturbasse su di me…
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