Ero un ragazzetto di 18 anni, era un periodo che coi miei genitori non riuscivo andare dâaccordo, frustrato per questo e perchĂŠ mi sentivo diverso dai miei normali amici, vivevo come si dice sul filo di una lama, nellâincertezza piuâ assoluta.
Da ragazzino avevo avuto un rapporto omosessuale col mio prof. Di italiano, mi trovavo molto bene con lui, sentivo affetto, calore umano,
aveva iniziato a coinvolgermi con calde carezze, con baci sulle guance, poi piano piano i baci sono diventati sempre piuâ seri, piuâ caldi ed io rispondevo volentieri ai suoi baci, poi in bagno a casa sua ero scivolato e mi ero un poâ ammaccato, lui era venuto trafelato e spaventato, si era sdraiato sul letto e tolto i pantaloni, vedendolo arrivare spaventato lâho calmato e poi il mio viso si è diretto sul gonfiore delle mutande, mi sedetti sul water, abbassai le mutande e diedi un bacio sul suo pene che subito ebbe un contraccolpo di vigoria, profumava di buono allora lo presi in bocca, lo leccai, mi piaceva ciò che facevo, andavo su e giu per quel salsicciotto di carne che rinvigoriva sempre di piuâ nella mia bocca, ad un tratto, non riuscendo a trattenersi mi riempĂŹ la bocca del suo caldo sperma, che io inghiottii golosamente; ricordo che lui mi disse che ero una piccola troietta e questa cosa invece di infastidirmi mi piacque moltissimo.
Il giorno dopo rubai a scuola un paio di mutandine femminili e prima di andare dal mio prof le indossai; innocentemente gliele mostrai subito e vidi dal suo sguardo che gli piacevo, iniziò cosÏ a baciarmi complimentandosi con me, mi palpava il culetto, avevo indosso solo quelle mutandine e lui allora mi mise addosso una vestaglietta rosa di sua nipote, una volta indossata ricominciò a palparmi il culo, e venendomi dietro sentivo il suo pene si era eccitato, mi abbracciava dal di dietro e mi leccava orecchio e collo, lÏ capii che chiunque mi avesse fatto questo trattamento avrei ceduto subito rendendomi innocuo davanti alle avances erotiche di chiunque.
Di mia iniziativa mi abbassai mostrando il mio culetto vergine al mio prof. Che non ce la fece piuâ, estrasse il suo uccello e delicatamente me lo mise dentro e iniziò subito a scoparmi con gran vigore; era la prima volta e mi piacque subito tantissimo avere un uccello nel mio culo:
ricordo che dissi al mio prof â sa mi piace ciò che mi stĂ facendo, mi piace tantissimo, me lo può fare anche i prossimi giorni?â
e lui âCerto, mio tesoro, se ti piace, ti scoperò tutti i giorni, e tiiii sborreròòòòòò dentrooooooooâ
Una ondata di liquido caldo invase il mio culo provocandomi un ulteriore piacere.
Per altri due anni questo nostro amore fisico andò avanti, ero la sua ragazzina, in casa sua mi vestiva come una ragazza della mia etĂ , eâ.furono due anni stupendi.
Ora ormai 18enne, non avevo nĂŠ ragazze ne veri amici.
Una sera avvenne una cosa che per un niente avrebbe cambiato del tutto la mia vita.
Era estate, una sera caldissima eravamo me e la mia famiglia in casa di amici di famiglia, ma faceva troppo caldo allora chiesi il permesso di uscire per fare quattro passi, uscii e dopo un bel 15 minuti che passeggiavo entrai in un bar per bere una birra fresca, il locale era pieno ed al bancone câera un signore, vestito con dei pantaloni corti rosa e relativa camicia rosa, aveva addosso un profumo dolce molto intenso, aveva un viso bello, aperto, ben rasato, mentre bevevo la birra facemmo conoscenza, si chiamava Luigi ed abitava lĂŹ vicino, lavorava nella moda, mi piacevano i suoi modi garbati, mi ricordava molto il mio prof, e questa cosa fece sĂŹ che la conoscenza reciproca si fece sempre piuâ intima
La birra era fresca ma piuttosto alcolica e questo mi aveva stordito un poâ, cosĂŹ non feci caso quando Luigi mentre mi parlava aveva iniziato a palparmi le gambe, mi ero reso però conto che si faceva tardi, allora avvisai i miei genitori che sarei tornato a casa da solo, visto che abitavamo a non piuâ di 1km. Dai nostri amici
Una volta tornato Luigi tornò alla carica nella sua opera di seduzione, si era alzato dal suo trespolo e mentre continuavamo a parlare mi girava attorno; ad un tratto sentĂŹĂŹ che si era fermato dietro a me, mi trovai il petto circondato e stretto dalle sue braccia, e le sue mani subito avevano iniziato a palparmi il petto, poi si mise a baciarmi le orecchie ed il petto, sentendo che io pativo particolarmente questa cosa, aumentò il ritmo con le sue leccate; sentiva dal mio respiro che stavo cedendo al suo trattamento, ma imperterrito continuò fin quando ceduto, caddi nelle sue braccia, a questo punto mi portò in toilette e si mise a baciarmi senza ritegno, io ero ancora un poâ intontito ma piano piano cominciavo a rispondere ai suoi baci con sempre piuâ vigore, fin quando eravamo talmente eccitati che non riuscivamo a smettere.
Mi prese per mano, uscimmo dal locale e mi portò a casa sua, io lo seguivo come incantato; mentre camminavamo verso casa sua, per tenermi caldo mi baciava sulla bocca, mi palpava con maestria il culo e soprattutto mi leccava le mie parti erogene.
Arrivammo a casa sua che ero ancora caldo per lâeccitazione.
Entrammo e trovai subito una grande sala con due grossi divani e molti cuscini, il colore rosa regnava ovunque in ogni tonalità , mi prese ancora per mano ed entrammo nella toilette, qui lui mi spogliò tutto, mi mise un rossetto rosso fiammante, di barba non ne avevo per niente, poi mi mise una parrucca con lunghissimi capelli corvini, i capelli mi arrivavano fin dopo le spalle, infine mi spruzzò addosso tanto profumo,
aveva un odore insinuante e dolce che mi stordÏ, mi mise davanti lo specchio e vidi che il mio viso si era notevolmente effeminato, mi truccò per bene anche gli occhi e la mia parvenza femminile era completa.
Luigi mi guardava e sorrideva, mi diceva che gli piacevo moltissimo, mi mise poi un paio di mutandine rosa, ero veramente carina, e lui non resistendo piuâ mi abbracciò dal didietro e iniziò a baciarmi ovunque, io tenevo la testa reclinata dietro per essere baciato meglio, le sue braccia, le sue mani curate mi stuzzicavano il petto, sentivo che il suo uccello si stava ingrossando, allora mi girai, mi sedetti sul divano dove eravamo andati, gli abbassai la patta e mi misi in bocca il suo uccello iniziando a fargli un pompino, il suo uccello entrava ed usciva lentamente dalla mia bocca, poi con la mia lingua leccavo tutta lâasta, i suoi mugugni mi confermavano che ciò che gli facevo era di suo gradimento, ad un certo punto mi prese il capo fra le sue mani e mi faceva il ritmo, sentivo la sua sborra salire, salire e continuavo la mia opera, si questa persona mi piaceva moltissimo, mi sentivo felice essere lĂŹ con lui, maâmentre pensavo e continuavo il mio pompino lunghi e caldi fiotti di sperma riempivano la mia bocca, inghiotti subito tutto facendolo immensamente felice, gli ripulii accuratamente anche lâuccello con la lingua, il suo sguardo era fra il meravigliato e la contentezza di avermi trovato; una volta pulitomi mi abbracciò teneramente.
âIvano, sei una persona squisita, non ho mai avuto un amante tenero, delicato e appassionato come te, sono contentissimo di averti trovato, sei piuâ caldo a fare lâamore di una donna, il tuo culo e la tua bocca sono deliziosi, fai lâamore proprio come una donna, anzi meglio di una troia di stradaâ
âCaro Luigi, mi sei piaciuto subito, mi ricordi tanto il mio professore, e sono felice di avere fatto lâamore con te, di avere fatto la tua donna, e come dici di avere fatto meglio di una troia di strada, anzi sarei felice che continuassimo a vederci in modo di essere ancora la tua troia, abitiamo viciniâ
âIvano, sono contentissimo di quello che mi dici, sarei contentissimo se tu continuassi a essere la mia donna, anzi la prossima volta che ci vediamo, ti vesto proprio come una donna e ti trucco per bene, vedrai diventerai una bellissima ragazzaâ
âLuigi, puoi considerarmi e trattarmi giĂ adesso come la tua donnaâ
Prima di uscire da casa ci abbracciammo, e uscii.
Arrivai a casa che era un poâ tardi, mio padre dormiva, ma mia madre che era sveglia mi fece una ramanzina, che durò per piuâ di mezzâora; la lasciai sfuriare ed andai a letto.
I giorni seguenti mia madre continuò a rompere duramente, andava avanti giorni e giorni ed io non ne potevo piuâ, in piuâ mi mancava la dolcezza di Luigi, mi ero accorto che mi stavo innamorando di lui, allâennesima sgridata, sbattei la porta e andai dal mio amico.
Suonai piuâ volte ma non rispose, mi venne un magone da farmi quasi piangere, me ne andai via sconsolato.
Ero talmente sconsolato che non mi accorsi che proprio lui mi stava chiamando, mi sentii toccare e nel voltarmi riconoscendolo gli misi le braccia intorno al collo.
Andammo a casa sua subito, non appena entrati gli sbottonai i pantaloni per mettermi in bocca il suo uccello, ma lui mi fermòâ
Piano Ivano, anchâio ho voglia di fare lâamore con te, però prima voglio prepararti come ho detto lâaltra voltaâ
Abbassai gli occhi proprio come una donzella, e con la voce piuâ femminile possibile gli dissi âobbedisco amoreâ e andando verso la toilette cercai di camminare sculettando il piuâ possibile.
âCaro Ivano, ti stai comportando e muovendo proprio come una ragazzina, voglio darti un nome femminileâ
âLuigi, io sono la tua ragazzina, la tua donna, la tua troietta, mi sento di essere tua, il mio cuore è tuo e se sono la tua donna, è giusto che mi chiami con un nome da donnaâ
âBeâ dâora in poi ti chiamerò Luisa, ti piace?â
âLuigi, io sono la tua donna e tu decidi per me, io ti amoâ
âA queste parole Luigi si commuove, mi prende il viso fra le sue mani e mi bacia.
In toilette mi sveste lui, con gesta molto lente come se mi facesse uno streeptease, una volta nudo, inizia a truccarmi veramente.
Per prima cosa mi mette del fard color ocra, poi una crema lucente, il solito rossetto rosso fiammante, poi mi trucca pesantemente gli occhi delineando i contorni degli occhi con una matita nera, poi mi colora le sopracciglia, la solita parrucca corvina, poi mi mette orecchini, collana ed bracciale di corallo rosso, fatto questo mi gira lo specchio, e â..
Non riesco a riconoscermi, davanti a me câè il viso di una bellissima fanciulla, anche Luigi ne è meravigliato, âLuisa, sei proprio bellissima, e sarai ancora piuâ affascinante con un bel vestito addosso.
Apre lâarmadio e prende un vestito rosso fuoco, con piccole spalline, e soprattutto cortissimo, me lo fa indossare, anzi prima di mettermelo mi annoda un corpetto di pvc con due tette della 4 misura, ed infine il vestito, che incredibilmente mi casca proprio a pennello, le mie finte tette risaltano sotto il vestito e il fatto piuâ arrapante è che mi copre appena il sedere lasciando libere le gambe inguainate in calze autoreggenti rosse, sotto un bel perizoma, infine delle scarpe con un piccolo tacco, ero pronta e lui affascinato, provai a fare alcuni passi, tentando di sculettare e nel frattempo camminare con quelle scarpe, incredibilmente vidi che riuscivo benissimo a camminare e sculettavo proprio come una troietta, Luigi andò a prendere una macchina fotografica e mi immortalò in moltissime pose.
âLuisa sei talmente bella che voglio fare un giro fuori con te a mostrarti, sei una bellissima donnaâ
âMa Luigi, ho paura, è troppo prestoâ
âLuisa non preoccuparti, sei talmente donna che neanche tua madre ti riconoscerebbeâ
âBè se lo vuoi tu, andiamoâ
Usciti di casa, ci incamminammo nella strada, e alcuni fischi di ammirazione nei miei confronti, mi assicuravano e davano ragione al mio Luigi, che piano piano mi stava conducendo al bar dove ci siamo conosciuti, entriamo e lo stesso barista di quella sera ci accoglie.
âSig. Luigi, ma con che bella signorina che è stasera, ma lei non è gayâ
âMio caro barista, ti ricordi il ragazzo di quella sera?, quello giovane che bevve una birra rossa e poi andammo via assiemeâ
âSi certo, lo ricordo quel ragazzino, era molto carinoâ
âBè caro barista quel ragazzo è diventato questa ragazza, ti piace la trasformazione?ora è la mia donnaâ
Il barista mi guarda e rimane sbigottito, â sei bellissima, sei proprio bellaâ
Lo ringrazio timidamente e mi stringo vicino al mio Luigi.
âè proprio bella, e si comporta proprio come una signorinaâ
Beviamo le nostre birre e usciamo dal locale, guardiamo un poâ di negozi e vicino al negozio dove eravamo vedo mia madre, un senso di sgomento, terrore mi invase tutto il corpo provocandomi brividi, Luigi se ne accorse e mi chiese il motivo di tanto tremore.âLuigi, la signora qui a fianco è mia madre, ho pauraâ per tutta risposta Luigi si gira e mi mostra proprio a mia madre, âChe bella roba che ha questo negozio, è vero signora?â rivolgendosi a mia madre, i nostri sguardi si incrociano, dentro di me sto tremando, ma lei non mi riconosce e risponde affermativamente a Luigi.
âLuigi, non ce la faccio piuâ, portami a casaâ
Lui mi guarda con quel viso dolce, mi sorride e mi accontenta.
Arrivati a casa sua, lo abbraccio con ardore, voglio essere sua completamente, voglio appartenergli, gli dico quello che voglio fare al suo orecchio allungandomi sui tacchi, questo gli provoca una eccitazione fulminea, sento che il suo sesso è giĂ dritto, svettante nrei suoi pantaloni.
âVieni, gli dico portandomi in camera da letto, voglio essere la tua donna veramente, prendimi, fammi tua, impossessati di me, voglio essere tua vestita da donna, come una puttana, mi tolgo solo le mutandineâ
Lui è supereccitato, io mi siedo sul letto, lui mi prende le gambe, se le porta sulle spalle ed entra con un colpo solo nel mio culetto, iniziando subito a scoparmi con gran foga con lunghi e veloci colpi, ad ogni suo affondo il mio corpo sobbalza tutto, sento il suo uccello aprirmi completamente, è tutto dentro, e mentre mi scopa si abbassa e ci baciamo voluttuosamente.
âLuigi, scopami, scopa la tua troia in calore, prendimi fammi tua, la tua Luisa vuole appartenere a te, rendimi donna, vieni in meâ
âLuisa, ti amo da impazzire, oggi ero orgoglioso di uscire con te, sei tremendamente sexy, affascinante, e tu mi ecciti da impazzireeeeeâ
Il mio culo si riempĂŹ di sborra calda, ero donna, mi aveva preso e ero diventato sua.
âLuisa, perchĂŠ non vieni ad abitare con me, ormai ci amiamo, tu sei la mia donna oraâ
âMio caro Luigi,domani torna mio padre, gli confesso la mia omosessualitĂ e che giĂ amo una persona, vedo come reagisce, se mio padre e mia madre mi accettano cosĂŹ allora rimango con loro, ma continueremo a vederci tutti i giorni, se invece faranno fuoco e fiamme, farò le valigie, ormai sono maggiorenne e verrò ad abitare per sempre con teâ
âMia cara Luisa, io sarei contento lo stesso anche se i tuoi genitori ti accettassero, ma se purtroppo la risposta sarebbe negativa, vieni pure da me, vivremo felicemente e tu sarai come fossi la mia moglieâ
Mentre uscivo urtai contro una scatola contenente delle medicine, mi abbassai a prenderle e vidi sparpagliate per terra una scatola particolare, la presi e lessi il fogliettino interno: erano ormoni, era una scatola contenente 4 liste di 30 ormoni lâuna.Luigi mi disse che le aveva comprate in Svezia dopo un defilè, le appoggiai e me ne andai.
Arrivò il giorno dopo, mio padre arrivò verso le 11, io lo aspettai alla porta, lo feci entrare, gli porsi una sedia e gli dissi a muso duro âPadre, devo confessarti una cosa importante, bada bene dalla tua reazione dipenderĂ il nostro futuro, e ti ricordo che ormai sono maggiorenneâ
Mio padre mi guardò stranito, non mi ero mai comportato in quel modo e fissandomi negli occhi mi disse âBè dimmi cosa câè di tanto importante?â
âPadre, io sono omosessuale e recentemente mi sono innamorato di una persona bellissimaâ
âCooooooosaaaa, tu sei un culo, un frocioâ
Gridò come un pazzo, mia madre uscÏ dalla stanza spaventata da questo urlo
âMoglie, io vengo a casa e mio figlio mi confessa che è un culo, un frocio e tu non sapevi niente?â
La mia madre mi guardò in viso, uno sguardo cattivo, di vergogna, capii che la mia vita in quella casa era finita, difatti di lĂŹ a poco il mio stesso padre mi preparò la valigia, anzi le valigie, visto che non mi voleva vedere piuâ aveva giĂ preparato piuâ roba possibile.
Presi le valigie, e sdenza voltarmi piuâ indietro me ne andai.
Arrivai a casa di Luigi, mi fece entrare e scoppiai a piangere come un bambino, lui mi mise un braccio sul collo e mi consolò teneramente, ogni tanto mi baciava sulla guancia, mi accarezzava i capelli.
Piansi, e piansi per due ore e lui rimase vicino a me per tutto il tempo.Alla fine ci baciammo teneramente, poi i baci si fecero sempre piuâ ardenti, piuâ focosi, poi lui mi girò, mi abbassò i pantaloni e dolcemente entrò in me, iniziò a scoparmi piano piano, il suo corpo era appoggiato al mio, sentivo il suo uccello pulsare dentro di me, sentivo le nervature del suo sesso, i suoi colpi aumentarono, aumentarono, le sue braccia mi cingevano il petto eâ..mi leccava orecchie e collo, orecchie e collo ed io mi sentivo sempre piuâ sua, sempre piuâ sua, mi sentivo sempre piuâ la sua donna, andai in estasi per quelle leccate e per la sua scopata, ero in estasi e venni prima io, venni in modo copioso, poi sentii alcuni colpi e anche lui riversò in me tutto il suo caldo seme, con la lingua gli pulii il suo uccello, poi pulii il pavimento, proprio come una donna.
âLuisa, ora togliti quei vestiti da maschio, e mettiti questi da donna, dâora in poi tu ti vestirai solo come una donna, imparerai a truccarti e sceglierti i vestitiâ
Mi svestii e mi misi una bella gonna nera di pelle, collant color carne, mutandine rosa di cotone, una camicetta, poi un leggero rossetto, un trucco sul viso ed una parrucca, infine dei sandali con un tacco di 4 cm.
Una volta finito mi rivolsi al mio Luigi e gli chiesi se andavo bene cosÏ, lui mi guardò affettuosamente ed annui.
Ad un tratto mi ricordai delle pastiglie, le andai a prendere, ne presi tre ma prima di metterli in bocca, guardai in faccia Luigi,
âLuisa, quegli ormoni sono molto forti, bastano la metĂ di quelli normali che si comprano in Italia, Se vuoi iniziare fai pure, mi fai anche felice perchĂŠ trasformandoti ancora di piuâ in una donna, mi fai capire che è per sempreâ
Ingoiai le tre pastiglie, il giorno dopo altre tre, e poi tre, e poi altre tre, luigi aveva ragione, giĂ da quelle poche pastiglie il mio corpo si era giĂ leggermente trasformato: il mio viso si era ulteriormente effeminato, i peli erano scarsissimi, mi ero arrotondato, anche il mio culetto si effeminò diventando unvero polo dâattrazzione.
Dopo solo due mesi e mezzo di quelle pastiglie avevo giĂ una prima di seno, i capelli lunghi, i fianchi ora erano femmilinei, infine dopo un anno la trasformazione era piuâ che completata, a me piacevano le grosse tette ed ora avevo una 5 abbondante, il mio viso ora era di una gattina in calore perpetuo, ed il mio corpo era come quello di una ninfa:bellissimo.
Luigi ed io eravamo sempre piuâ innamorati uno dellâaltro, ogni volta che facevamo lâamore era come la prima volta, eravamo felici.
Ma arrivò un brutto giorno, io ero in casa da sola, suonano alla porta e vado ad aprire, mi trovo in casa tre trans uno piuâ grossa dellâaltra, erano enormi, la piuâ piccola era alta ca. 1,80, e tutti con enormi cazzi; io sono sempre stata piccola e quindi in breve tempo mi sopraffarono, mi strapparono il vestito, mi denudarono completamente e mi furono addosso coi loro grossi cazzi, una senza tanti scrupoli me lo infilò dentro con violenza, sentĂŹĂŹ un gran dolore, anche se ormai era abituato il mio culo, mi scopò con estrema violenza, unâaltra me lo mise in bocca ed unâaltra si faceva la sega per poi incularmi anche lei; le mie urla non bastarono, in pochissimo tempo unâondata di sperma mi riempi culo e bocca, mi avevano aperto, violentato, sbattuta come uno straccio, scoppiai a piangere, ma loro senza alcuna pietĂ mi lasciarono lĂŹ senza pietĂ : purtroppo nel momento che stavano x andare, arrivò il mio Luigi, le vide e tento qualcosa ma loro erano troppo forti, lo presero, lo sollevarono e lo buttarono giuâ dal balcone del 6 piano, purtroppo cadde subito di testa e se la fracassò morendo sul colpo.
Disperata e piangente non sapevo cosa fare, passai giorni e giorni a letto a piangere, mangiando pochissimo.
Una mattina decisi che non potevo piuâ stare nella mia condizione, cercai un dottore specializzato per farmi tornare ragazzo e dopo tanta sfortuna trovai un dottore giovane, carino e alle prime armi; iniziai cosĂŹ la controcura e nel frattempo ero diventata la sua amante, visto che scoprii che il dottore era gay.
La cura era molto lunga, ma dopo un anno tornai normale, o quasi, perchĂŠ il dottore mi disse chiaramente âIvano ora tu sei tornato esternamente uguale a come eri una volta, ma dentro di te, câè il 50% di femminilitĂ ancora, basta che ricominci a riprendere gli ormoni e in pochissimo tempo ti rispuntano ancora i seni, guarda tu, ormai sei grande per decidereâ
Decisi di rimanere ragazzo per sempre anche se gay; per un poâ di tempo frequentai ancora il dottorino, solo per fare sesso, ma un giorno mi disse che aveva trovato un posto vicino alla sua cittĂ dâorigine e aveva accettato; per salutarci meglio andammo in un ristorante e poi a casa sua.
Non lo rividi nĂŠ sentii piuâ
Avevo 26 anni e mio padre e mia madre mi avevano accettato per come ero, e tornai a casa.
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