Mi hai chiamato nel tardo pomeriggio dicendomi che avevi in serbo per me una serata speciale. Mi faccio bella per te…. Indosso un abito molto corto e scollato, morbido, intimo di pizzo nero. Il tuo preferito. Ti aspetto al bar appena fuori la facoltà , ma al tuo arrivo, nn sono sola. Mi vedi chiacchierare amabilmente con un mio coetaneo. Siano in confidenza, perché il suo braccio é poggiato allo schienale della mia sedia. Ti avvicini e vi presento, é un mio vecchio compagno di scuola. Hai fretta di andare e lo saluto frettolosamente e la sua mano si poggia sui miei fianchi. Nn dici una parola. Quando ti chiedo dove mi stai portando, mi dici secco, a casa. Protesto, voglio la mia serata. Iniziamo a litigare, o meglio faccio tutto io perché te nn fiati. Continui a guidare. Arrivati a casa scendo sbattendo lo sportello, sono furiosa. E te lo dico. Te lo urlo, e tu ancora niente. Vado in camera da letto a spogliarmi e tu accendi il camino. Le mie urla hanno spaventato anche il cane, ma tu niente.
Torno da te, continuo a sbattere ciò che mi capita per le mani. Indosso una vestaglia leggera. Tu, all’ennesimo rumore, ti alzi di scatto, ti fiondi su di me, mi prendi per mano e mi strattoni fino alla poltrona davanti al camino. Mi sollevi la vestaglia, mi spingi sulle tue ginocchia e inizi a sculacciarmi. Cerco di divincolarmi dalla tua presa, ma mi é impossibile. Uno. Due. Tre. Fa male. Sei arrabbiato. Inizio a sentire che la pelle mi brucia. Tu lo vedi. Forse hai esagerato e mi concedi una carezza… é la fine… Mi sollevi, mi strappi i vestiti, ti spogli e mi impali su di te…. Mi muovi su e giù, ho le gambe oscenamente aperte e le tue mani sul seno, la tua bocca mi morde la spalla….la tua mano destra scende, e inizia a violentare il mio clitoride. L’orgasmo é vicino, e lo senti anche tu. Allora aumenti il ritmo e io godo… Mi accoccolo su di te ma tu nn mi abbracci. Mi porti in bagno e ti infili sotto la doccia con me. Mi dici di lavarmi da sola, mentre tu sei li che mi guardi…mi prendi la testa e la infili sotto il getto dell’acqua. E mi lavi i capelli….
Usciamo dalla doccia e mi asciughi con cura. Nn c’è malizia nelle tue mani, solo cura…. Esci dal bagno, e vai in camera a vestirti. Ti seguo. Nn oso parlarti. Quando esco ti trovo seduto sulla stessa poltrona. Mi avvicino e mi inginocchio tra le tue gambe.
Ti accarezzo le gambe e le mie mani raggiungono e si impossessano del tuo sesso. é duro. Sculacciarmi ti eccita, lo so. E la rabbia per la gelosia ti fa lo stesso effetto…. Ti tolgo i boxer e la mia lingua si avvicina alla cappella, la sfiora appena. Hai un brivido e nn riesci a nascondermelo. Le mie mani scendono a massaggiarti le palle mentre la lingua scende e percorre tutta l’asta. Lo imbocco tutto fino alla base e mi soffermo qualche secondo. E poi lo tolgo. Faccio così un paio di volte e poi inizio a pompare. Voglio farti godere, voglio farti venire in fretta. Quindi succhio mentre la mia lingua avvolge la cappella. Lo sento più duro che ma e so che é il momento di aumentare il ritmo. So che tra poco verrai…. E infatti all’improvviso mi afferri la testa con entrambe le mani e me la tieni ferma mentre sento i flotti caldi del tuo seme inondarmi la bocca, mentre io ingoio il tutto diligentemente. Lo ripulisco a modino e quando mi sollevo per andarmene, mi strattoni e cado in braccio a te. Stavolta mi abbracci però, e mentre io appoggio la testa sulla tua spalla, ti giri e mi baci. Un bacio di rabbia, di passione, di gelosia, di fuoco. E poi mi sussurri guardandomi fissa negli occhi: SEI MIA PUNTO
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