Ero un pò nervoso. Aspettavo la visita di una coppia che mi aveva contattato via mail. Generalmente non accetto di incontrare persone conosciute sul web, primo perché non scatta quel qualcosa che mi spinge poi ad “agire”, e secondo perchè spesso si trovano a scrivere delle persone piene di problematiche e comunque non disposta ad accettare le mie regole. In questo caso avevo fatto un’eccezione, e per questo ero nervoso. Suonò il campanello. Sapevo che la vista della coppia mi avrebbe fatto capire, fin da subito, se volevano effettivamente giocare con le mie regole. Avevo ordinato a Lei, che di nome si chiamava Paola, di presentarsi vestita di un solo collare, e niente altro sotto un mini soprabito. Il marito, Luca, me l’avrebbe dovuta portare sino in casa per farmela scopare a mio piacimento. Lui giurava di godere nell’essere umiliato. Lo avremmo scoperto in poco tempo.
Aprii la porta. Lo spettacolo era interessante. Paola era una donna mora, carnagione scura, ben fatta. Aveva un cappottino veramente corto, chiaro. Le stava molto bene. E si intravedeva il suo collare, segno della sua volont’ di sottomettersi ai miei voleri. Luca aveva un viso un pò spaurito, ma anche eccitato. Lo si vedeva da lontano. Li feci entrare, e senza neanche scambiare una parola, presi per la mano Paola e la portai con me. Luca ci stava per seguire, ma il mio sguardo gli fece subito capire che avrebbe dovuto fermarsi li, ad aspettarci. Feci entrare Paola in una stanza che spesso usavo per i miei incontri. Arredata in modo moderno, lussuosa e confortevole. Con un divano enorme al centro della stanza, e musica in sottofondo. Vidi che Paola si sentì rassicurata. Iniziai a farle qualche complimento, e le chiesi di sentirsi libera di fare ci’ che voleva. Nessun obbligo, ma solo piacere di vivere una esperienza diversa. Lei mi disse di sentirsi pronta, e che la situazione la stava eccitando. Questo lo constatai subito. La iniziai ad accarezzare sotto il cappotto e trovai la sua fighetta gi’ bagnata. Era nuda, come le avevo ordinato. Pensai che era il momento di lasciare un pò da parte le cose sdolcinate, e così le tolsi il cappotto. Aveva un bel seno. Le ordinai di inginocchiarsi davanti a me. Senza più parlare mi slacciai i pantaloni, e le diedi da succhiare il mio cazzo. Lei, inaspettatamente, sembrò non aspettare altro. Si dava da fare. Leccava con avidit’ la mia asta, giù giù fino alle palle. Con devozione. Mi sedetti. La presi dal collare che indossava e la spinsi con la sua bocca sino a prendere tutto il mio cazzo. Sembrava non riuscisse a respirare, ma poco mi importava. Mi piaceva farglielo sentire sino in gola. Andammo avanti per un pò. Poi la spinsi anche a leccarmi il culo. Mi piace essere stimolato con la lingua, e mi da l’idea della supremazia. Continuava nel suo pompino. Mi venne da pensare a Luca, ma ero sicuro che lui stesse godendo dello spettacolo. Avevo infatti posizionato una telecamera che trasmetteva nel grande schermo situato nella camera del marito cornuto, quanto succedeva nella mia stanza. La stimolazione faceva il duo effetto. Volevo venire, e cos’ le spinsi nuovamente il il mio cazzo sino in gola. Presi a scoparle la bocca, senza sosta e senza riguardo, tenendola dal guinzaglio. Venni copiosamente nella sua gola tanto che quasi si affogò. Ma la obbligai a bere tutto il mio seme.. Mi ripresi da quella venuta, ed iniziai a toccarle la figa. Era un lago. La troia amava quel trattamento. La guardai. Era un pò sfigurata in viso dallo sforzo appena fatto di ricevere la mia asta sino in gola. La presi dal guinzaglio e la portai fuori stanza. Nel corridoio che ci portava verso l’ingresso dove c’era il marito, presi da un cassetto uno stap-on. Lo diedi a Paola e le sussurrai di metterselo, perché avrebbe dovuto soddisfare il cornuto, rompendogli il culo. Lei era incredula. Ma io la spinsi verso la stanza. Entrammo. Luca era sul divano, con i segni evidenti di chi si è appena fatto una sega. Il cazzo moscio e tutto sporco di sborra. “Hai visto come gli piace al tuo maritino vederti fare la troia? Lui é solo un frocietto. Adesso deve provare a capire cosa significa essere una puttana”. Cos’ le passai un pò di lubrificante. Luca ci guardò impaurito, ma il suo cazzo lo tradiva. Si stava eccitando.Ordinai a Luca di mettersi a pecorina, e nel contempo dissi a Paola di inumidirgli il culo leccandoglielo. Non volevo che soffrisse. Poi ordinai alla troia di passargli un pò di lubrificante e di iniziare a penetrarlo, prima con un dito. Luca era terrorizzato, ma non aveva coraggio di protestare. La sua donna lo stava violando con un dito, e poi con due. Lui gridava, ma il suo cazzettino era ben dritto. A quel punto dissi a Paola di scoparlo con lo strap-on. Inizialmente cercava di divincolarsi, ma io lo fermai con il mio peso imponente, e sua moglie iniziò la lenta penetrazione. Il suo viso era un misto di dolore e di eccitazione. Paola procedeva pian piano, come se sapesse come fare. Via via iniziò a muoversi, prima lentamente e poi più velocemente. Le grida di dolore si trasformare in gemiti. Lui godeva. Sua moglie gli stava spaccando il culo e lui godeva come una vacca. “Che uomo che sei. Come non mi sono accorta prima che volevi essere scopato come una cagna?”. Lo insultava ed io mi gustavo lo spettacolo. Ad un certo punto, Luca venne senza nemmeno toccarsi. Decisi che era il mio momento. Mi avvicinai a Paola e la baciai. La portai verso di me, mentre il marito rimaneva con il culo sfondato per aria. Le tolsi lo strap -on ed inizia a toccarle le figa allagata. Volevo allargarla bene bene. La feci sdraiare ed iniziai ad infilarle prima un dito e poi pian piano, una per volta, sino a farle entrare l’intera mia mano. Lei si dimenava e godeva. Avevo il cazzo duro. Così estrassi la mano, ed inizia a scoparmela. Era ben accogliente e mi piaceva scoparla. Continuai a martellarla, mentre le mi pregava di non smettere e guardava il suo uomo ancora scosso dalla recente penetrazione. La girai e la feci sdraiare a pancia in gi’. Iniziai ad inumidirle il buchetto, le capii e cominciò ad agevolarmi l’operazione. Si vedeva che non era il primo cazzo che prendeva nel culo, e così la iniziai penetrare. Quanto mi piaceva sentirla stringere il suo sfintere sulla mia asta, e sentire le sue preghiere ed i suoi lamenti. Mentre la inculavo, chiamai Luca e lo feci avvicinare. Gli presi la testa e la misi vicino al culo della moglie. Gli ordinai di leccare il mio cazzo ogni volta che usciva dal buco della troia. Lui obbedì senza fiatare. Forse era la prima volta che leccava un cazzo, visto che era molto contrariato, ma doveva abituarsi alla sua sottomissione. La scopai per diversi minuti, fino a che non stavo per venire di nuovo. Così, spinsi lontano Luca, e girai Paola. Misi il mio cazzo nella sia figa, ed iniziai lentamente a scoparla, in modo molto romantico, baciandola in modo passionale. Lei ricambiava, e la sentivo sempre più bagnata. Le sussurrai in un orecchio se potevo venirle dentro. Lei mi disse che non prendeva precauzioni, ma che non le importava. Non voleva interrompere quell’idillio. Luca percepì, e si terrorizò. Ma lo vidi anche rabbioso perché sua moglie si stava concedendo a me, completamente. Ma nello stesso tempo era di nuovo eccitato. Mi piaceva la sua figa, e così accelerai e le venni dentro. Feci uscire il mio cazzo da lei. Presi Luca e lo avvicinai alla figa della moglie. Gli ordinai di ripulirla. Lui senza esitare iniziò a leccare il mio seme. Quasi in estasi, mentre la moglie gli accarezzava dolcemente la testa. Dissi a Luca che la poteva scopare. E così anche lui iniziò a montarle. Mi piaceva immaginare che stesse sentendo la mia sborra dentro la moglie. Venne dopo pochi minuti, confermando la sua eccitazione.
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