L’ avevo conosciuta su internet. Dopo alcune mail ci siamo incontrati in un affollato locale in pieno centro all’ora dell’aperitivo, niente di impegnativo. Ci eravamo scambiate email durante tutta l’estate. Avevo intuito che avevamo molte cose in comune, anche se era stata piuttosto avara di descrizioni di se stessa, ma avevo capito che era una donna che veniva da una classica famiglia ‘bene’.
Prima impressione: né bella né brutta, molto abbronzata, viso diciamo interessante, naso un po’ pronunciato, sguardo intelligente, ma un po’ freddo e distaccato, aristocratico, alta circa1 e 70, fisico regolare, quindi non male,età indefinibile, mi ero ben guardato dal chiederglielo di preciso, ma poco meno della mia, quindi un po’ anzianotta, capelli tenuti molto bene, media lunghezza, un po’ arricciati e colorati probabilmente per coprire quelli bianchi, da parrucchiere frequente, vestita… come dire… niente di particolare, scarpe basse, gonna lievemente sotto ginocchio, camicetta abbottonatissima e giacchetta un po’ inutile visto il tepore settembrino, una mise da ufficio, un po’ deludente, non di chi vuole ‘presentarsi bene’ e meno ancora ‘fare colpo’ e poi un piccolo tatuaggio sulla caviglia, un po’ consumato, mi pareva, fatto forse in giovane età, che non capivo neanche cosa fosse, e non glielo ho neanche chiesto per non dover poi dissimulare il mio scarso apprezzamento per i tatuaggi.
Abbiamo parlato delle solite cose, del lavoro, delle relazioni passate, degli studi, delle scelte di vita, anche di cose come viaggi e vacanze, ma lei era piuttosto sbrigativa sulla sua vita e cambiava spesso discorso chiedendo invece molte cose di me. Un po’ mi dava fastidio che fosse così evasiva ma d’altra parte mi piaceva rispondere a tutte quelle sue domande curiose, incalzanti, intelligenti, da persona veramente interessata al prossimo, nella fattispecie, al sottoscritto.
Dopo un po’ mi propone all’improvviso – Ti va di andare a casa tua?- io mi trattengo dal dire nient’altro che – Va bene – . Durante il breve viaggio si ammutolisce quasi del tutto, diventando come persa nei suoi pensieri. Io un po’ imbarazzato provo a chiederle qualcosa ma lei non risponde quasi per niente al dialogo, al limite dello scortese… non insisto, inizio ad essere un po’ agitato e ansioso e preoccupato. ‘Porca miseria ma chi mi è capitato… mica sarà una maniaca che cerca di ammazzarmi’ penso.
Arrivati a casa mia si scioglie un po’, si guarda attorno, mi chiede se può guardare tutta la casa, mi fa alcune domande sui libri e sui mobili. Poi si siede sul divano, mi siedo anch’io, ad adeguata distanza, senza sapere cosa fare, sempre piuttosto a disagio perché comunque non ha un atteggiamento cordiale o confidenziale ma è comunque piuttosto affascinante perché quando parla e quando ascolta sembra che segua sempre contemporaneamente altri suoi pensieri, a me sconosciuti. Parliamo ancora un po’ del più e del meno. Poi – Mi piacerebbe conoscerti – mi dice all’ improvviso, seria.
– Ah bene è quello che stiamo facendo no?- dico io.
– No intendo conoscerti del tutto- ‘Accidenti cosa intende… mi vuole squartare?’ penso rabbrividendo e vedendomi già sulle pagine di cronaca nera…
– Eh va bene cosa dobbiamo fare?-
– Si scusa ti dispiace alzarti in piedi un momento?- Mi alzo, lei rimane seduta e tace e mi guarda serissima per lunghissimi secondi poi si alza, mi fa altre domande sulla mia vita passata, anche di quando ero un bambino e un ragazzo. Io rispondo tranquillo, in fondo sono incuriosito dalla situazione e sembra sinceramente interessata. Non ho capito perché in piedi, ma mi piace assecondarla. Poi si risiede, rimane ancora un po’ in silenzio poi si alza: – Guarda scusa ora devo andare comunque ti chiamo ho il tuo numero di telefono… – Io rimango a bocca aperta.
– Ma .. ma’ c’è qualcosa che non va? Non mi pare ci sia questa gran fretta’
– No no scusa è colpa mia devo andare – e si avvia decisa alla porta
– Ma’ ti accompagno!
– No no preferisco andare da sola è ancora presto faccio due passi, prendo il tram’ scusa
– Ah va be’ se proprio vuoi andare… allora… magari ci risentiamo – ‘questa è proprio pazza’ penso.
– Si si ciao scusa – e esce sul pianerottolo, un po’ titubante, io rimango sulla porta, poi si ferma quando è a tre metri, si gira, mi guarda e sottovoce, un po’ timorosa, come non l’avevo ancora vista: – Senti scusa’ avevo detto che mi piacerebbe conoscerti’ci ho ripensato… non è che ti andrebbe di spogliarti? – io la guardo con gli occhi sbarrati
– Scusa non ho capito, puoi ripetere? –
– No… mi piacerebbe che tu ti spogliassi, se vuoi… – ripete appena un po’ più forte.
Avevo capito bene, il cuore mi batte fortissimo, penso a tutta una serie di cose tutte insieme ma mi trattengo di dirle ‘mi aveva accennato che faceva la nudista al mare, ma qui in casa, così all’improvviso, questa è pazza, ho paura, magari mi ammazza, però strano, è così fine, altera, fredda, questa è una sadica, di certo non mi faccio legare, però non posso perdere questa situazione, è stranissima e eccitantissima, vediamo dove vuole arrivare, in fondo non è armata e sono molto più forte di lei, proviamo, ma forse è una recita? Uno scherzo?’ ‘.non dico niente di tutto ciò e dico solo – Va bene, ma non sul pianerottolo, sai non si usa – lei sorride timidamente come a scusarsi, sorride appieno finalmente
– Grazie – dice, ritorna in casa e ritorna a sedersi sul divano.
Chiudo la porta, il cuore mi batte fortissimo.
– Allora mi spoglio?
– Si
– Del tutto?
– Chiaro
– Si che domanda stupida – non ci ha ripensato, vuole proprio che mi spogli.
Che situazione assurda, ma a volte anche le cose più improbabili accadono, mi sembra di essere in un sogno e voglio viverlo fino in fondo. Mi sovviene nella memoria la visita di leva a 18 anni quando il medico mi disse ‘Si abbassi le mutande’ e io me le sono sfilate del tutto e lui ‘Oh che esagerazione se le abbassi solo!’ Quella richiesta del medico come quella di questa donna misteriosa avevano in loro un senso di liberazione a cui in fondo tendevo da sempre.
Mi spoglio. Normalmente, come quando faccio la doccia. Lei continua a guardarmi seria, attenta e pensierosa. Ora sono nudo. Mi batte forte il cuore e il mio pene è ora piuttosto piccolo per l’agitazione e l’emozione, comunque piacevole. Non me ne faccio certo un problema, mica siamo in un film porno. A questo punto lei accenna un sorriso come di gratitudine, si alza, mi gira un po’ intorno, non si trattiene dal guardarmi esplicitamente anche appunto gli organi genitali, come non si fa assolutamente, di solito, in una spiaggia nudista, quasi come se mi volesse mettere in imbarazzo, o forse non è neanche così, è forse solo un senso di libertà reciproco, forse. Bello però.
Poi riprende un argomento di cui avevamo parlato prima al bar chiedendomi certe precisazioni su alcuni aspetti della mia vita che non avevamo approfondito del tutto E’ veramente molto interessata e dialoghiamo per un po’ come se io non fossi lì in piedi, nudo, ora con le braccia più o meno incrociate, non si sa dove tenerle le braccia quando si è nudi. E mi concentro sulle spiegazioni di certe mie scelte di vita di fronte a sue specifiche domande, dimenticando la situazione stranissima, e parliamo tranquillamente, e intensamente. Mi rendo conto che mi piace stare in piedi nudo e fermo mentre lei si muove un po’ per la stanza e un po’ si risiede sul divano. Non mi passa neanche per la mente di sedermi. E’ bello sentire tutta l’aria intorno. I piedi nudi toccano il parquet. Posso essere visto da lei tutto intorno. Mi sento io proprio io, non ho nulla da nascondere, né nel dialogo né nel fisico. Mi sento già stranamente totalmente a mio agio mentre mi pare sia lei a essere come più inquieta, un po’ indecisa sul da farsi, penso che ora è lei un po’ più in imbarazzo, più incerta di me, come se in questo ‘gioco’ mi trovassi già un po’ più in una situazione di sicurezza rispetto a lei.
Un pensiero che non avevo mai fatto mi passa per la mente ‘è forse più o meno questo che devono provare le donne quando vestendosi succintamente si mostrano, parzialmente, ma si mostrano, e incedono di fronte a tutti, e vengono da tutti i maschi guardate, e ora questa mia donna misteriosa mi stava mettendo in una situazione psicologica analoga, piacevole, di quasi superiorità, quasi dominio su di lei…. ma perché si veste così dimessa una come lei?’
Poi chide – Scusa potresti alzare le braccia e incrociare le dita dietro la testa? – io eseguo – Bene questa è una posizione diciamo più scultorea ‘ aggiunge sorridendo
– Esagerata – Effettivamente mi sento piacevolmente stirato e disteso. Dopo poco allunga una mano mi sfiora la pancia diventata ancora più piatta e tesa del solito per la posizione, mi tocca lievemente l’ombelico come se il dito potesse entrarvi. E’ curioso che il primo contatto fisico tra noi sia l’ombelico, il centro del corpo, penso. Sorride.
– Be’ ti devo fare i complimenti alla tua età è veramente difficile trovare uomini senza un filo di pancetta
– Eh hai visto’ – poi mi sfiora ancora la pancia, il petto e il sedere
– Posso? Ti da fastidio?
– No no anzi, certo che sei originale!
– Si lo so. Sono molto originale. E’ un difetto?
– No finora no… finora è un pregio.
– Anche dopo speriamo, comunque io sono così, a me sembrano strani tutti gli altri, non faccio del male a nessuno. Cerco di essere libera cerco di realizzare quello che penso. Tanti pensano delle cose ma non le fanno. Sono strani loro no?
– Eh effettivamente… – non so più cosa dire, forse sta parlando anche di me? ‘Tanti pensano delle cose ma non le fanno’ …effettivamente…poi si china e mi sfiora la punta del pene, sempre molto piccolo, non siamo appunto in un film porno, ripeto, e, con un sorriso allegro
– Ma questo piccolino diventa più grosso vero? – e ride allegra e confidenziale, per la prima volta, finalmente molto simpatica, e finalmente la sento calorosa e non distaccata.
– Si si’ a tempo debito, anzi c’è qualcuna che mi ha detto che diventa proprio bello grosso’ senza esagerare’ insomma giusto’ è che in questo momento sono piuttosto emozionato, è un’emozione piacevole, ma sono piuttosto teso – in realtà non è del tutto tutto vero, ma lo dico lo stesso – ti stai rendendo conto che è come se mi stessi facendo un esame, vero?
– Macché esame! Te l’avevo detto che volevo conoscerti, ti spiace?
– No anzi
– Ma stai rilassato, tanto una persona, qualunque persona, non ha mai modo di mostrarsi migliore di quello che è, ma neanche peggiore, svuota la mente, non devi fare niente di particolare, sono io che ti sto conoscendo.
Effettivamente mi sentivo da una parte teso ed emozionato ma dall’altra estremamente rilassato, non dovevo fare niente di particolare, non dovevo sforzarmi di parlare, trovare argomenti, mostrarmi simpatico o intelligente, faceva tutto lei e io sentivo un senso di grande riconoscenza.
– Scusa puoi distanziare un po’ i piedi allargando le gambe? – io allargo le gambe assumendo una posizione ancora più plastica, lei si abbassa, mi accarezza ancora il sedere e con la mano mi sfiora i testicoli facendoli lievemente oscillare.
– Sai che hai guadagnato altri 10 punti per il fatto che non hai quei terribili pelacci qui? – mi dice con un sorriso aperto. In effetti me li ero accuratamente rasati il giorno prima, come faccio sempre quando c’è una vaga possibilità di un ‘incontro ravvicinato’.
– Ma sai che tanti uomini non si rendono conto che sono sgradevoli?
– Eh si si … ma tu… quindi… tu hai visto molti organi sessuali maschili ? – chiedo – sai ti vedo così’ come dire ‘ senza tante inibizioni
– Ma no no’ molti no’ purtroppo – ride e si risiede sul divano – considera che escludendo tutti quelli piuttosto bruttini, quelli piuttosto stupidi, o noiosi , o rozzi, o volgari, quelli troppo anziani, quelli con la pancia, quelli spelacchiati in testa, quelli troppo pelosi, quelli troppo rigidi, chiusi, inibiti, quelli…. insomma ne rimangono veramente pochini capirai…
– Eh si certo che sei difficilina eh?
– Ma si, è una tale fatica… da quando non ho più quella relazione che ti dicevo
– Comunque ti capisco… scusa posso abbassare le braccia ? è una bella posizione ma alla lunga scomoda….ma perché ti ho chiesto il permesso?…
– Si grazie, hai fatto bene, per ora, se vuoi, fai solo quello che ti dico io
– Ah va bene non sai che sollievo, dover sempre pensare a cosa fare per corteggiare, conoscere, telefonare, fare e disfare….dicevo ti capisco e non vi invidio voi donne: è vero che come donne potete indossare quei begli abitini ma poi dovete vedervela con gli uomini, nel senso di cercare uomini, che li trovo così poco attraenti, mah, sarà che io sono un maschio…
– Anch’io purtroppo li trovo quasi tutti poco attraenti, a parte giusto qualcuno
– Ma però ti piace spogliare gli uomini? Cioè ti piace vedere degli uomini nudi? Ne avrai visti molti se fai sempre così
– Ma no non faccio assolutamente sempre così, di solito non mi comunica molto vedere un uomo nudo, magari Brad Pitt in Thelma e Louise… ma quello è un film, no a me piace essere abbracciata, baciata e tutto il resto, e, vogliamo dirlo, amata dagli uomini, anzi da un uomo, quello giusto. Però ogni tanto, raramente, quando vedo le situazioni giuste, mi piace fare anche fare cose molto originali, insolite, un po’ coraggiose, a una certa età si diventa coraggiosi, quando intravedo una possibilità, come in questo caso….cose liberatorie, lotto contro le mie e altrui inibizioni, vedo inibizioni ovunque, anche dentro di me. I miei genitori, non li ho mai visti nudi, non parlavano mai di sesso, non ne accennavano neanche, se in televisione c’era solo un po’ di nudo, mia mamma diceva ‘cambia canale’… ho lottato da sempre per uscire da quell’atmosfera, razionalmente, ho pensato, intensamente, convintamente, fin da adolescente, che non ci fosse niente di male nel sesso e nella nudità…. ma non so forse ne sono ancora un po’ ossessionata, un po’ dentro e un po’ fuori da quei pensieri, da quel modo di sentire dei miei genitori.
– Ah molto interessante… ora mi stai spiegando delle cose importanti e parlando di te, prima mi sembrava fossi un po’ chiusa, chiedevi solo a me… Ma tu parli sempre così poco di te?
– Ma no a me piace molto parlare anche di me liberamente con qualcuno che mi sembra possa capire, sono libera, o… che dico…almeno cerco di esserlo. Ora sono concentrata su di te. Non ti fa piacere? Devo dire che mi interessi molto. Ma poi con quello che ti ho chiesto di fare direi che mi sono scoperta molto no? Mi sono scoperta più io di te!
– E’ vero… ma a proposito, scusa la domanda, tu sei sicuramente una donna affascinante, ancora giovane, molto sicura di te e priva di inibizioni, perché non ti vesti un po’ più… sexy, diciamo? Scusa, ma nessuno sospetterebbe quello che ti frulla per la testa vedendo come ti vesti così castigata, senza offesa, lo dico perché appunto ti potresti permettere…
– Mmmm… dunque, vediamo, primo non ho più l’età giusta
– Ma no non è così
– Fammi continuare… a volte, quando ero più giovane e bella, ho provato a vestirmi in modo come dici tu più sexy, mi piaceva abbastanza, ma in certe situazioni, per strada per esempio, c’erano delle cose che non mi piacevano: gli sguardi e i pensieri degli uomini che incontravo o solo incrociavo per strada, mi sembravano volgari, sporchi, immaginavo pensassero a concetti come ‘figa’ o ‘scopare’ e io voglio stare lontanissima da chi ha quei pensieri per la testa…. o forse solo li immagino, non so, immagino i pensieri e le parole, però quelle le ho anche sentite a volte, di sfuggita, riferite ad altre, parole volgari, grevi, disgustose… io detesto la volgarità, forse mi è rimasta questa caratteristica della mia famiglia, anzi sicuramente mi è rimasta, non ho mai sentito ovviamente i miei genitori dire quelle parole, le ‘parolacce’, e io pure non le ho mai dette… si insomma i vestiti sexy ho paura che stimolino queste situazioni… dici che le immagino solo? E poi al primo appuntamento non so chi mi trovo di fronte, non voglio far trasparire il mio desiderio, che potrebbe essere molto forte, è sempre lì in agguato…chissà… forse mi è rimasto questo dalla mia famiglia così castigata, ma continuo a sentirlo, comunque voglio decidere io quando, come, con chi, essere libera di vivere la sessualità appieno… vedi io penso spesso al sesso ma non voglio che si noti attraverso l’abbigliamento… devo avere il controllo della situazione… non so…. è un po’ così…..sei soddisfatto della risposta?
– Ah ecco, davvero molto interessante, sai che non avevo mai pensato agli sguardi volgari degli uomini per la strada, però capisco possano dare fastidio alla lunga, forse perchè io non ho quel tipo di sguardi e pensieri. A me piacciono le donne vestite abbastanza sexy ma le guardo, le ammiro, le invidio sopratutto, e non faccio per niente pensieri volgari
– No tu non sei per niente volgare
– Grazie
– Prego
– Comunque secondo me se esci con l’uomo giusto, un filino più sexy ma elegante, poi se vuoi fare una cosa che sappiate solo tu e quell’ uomo puoi provare a mettere la gonna senza gli slip, facile
– Già provato, poche volte però, hai ragione, lo devo rifare… se ti piace lo rifaccio sicuramente – e qui con questa precisazione che le è uscita spontanea mi sembra proprio che…
– Be’ insomma siamo qui che stiamo parlando tranquillamente e mi stavo quasi dimenticando che sono qui nudo davanti a te… che strano…
– Si sei abbastanza libero, per ora
– Perché mi vuoi sottoporre ad altre prove?
– Macché prove, non scherziamo, non faccio nessuna prova, si tratta di vivere, semplicemente vivere senza tutte quelle limitazioni o schemi mentali che non siano il piacere per se e per l’altro, la conoscenza, le esperienze, la vita pienamente vissuta
– Accidenti bel programma…
Poi si alza ancora mi si avvicina e mi passa una mano sul sedere, lievemente.
– Devo dire che hai un bel sedere, non montarti la testa però…. senti ‘ ora ho un po’ paura di chiedertelo ma arrivati ad una certa età… bisogna un po’ vincere le paure…sento che forse tu potresti capirmi e non giudicarmi male…forse tu sei la persona giusta per me… mmm…. ti potrei sculacciare un po’?
Non rispondo subito, però penso ‘dice di volermi conoscere ma si sta proprio scoprendo molto di più lei di me, veramente coraggiosa!…comunque di certo non mi faccio legare casomai lo proponesse’
– Accidenti! Ma… per curiosità… sei forse una sadica, una a cui piace far soffrire il prossimo?
– Nooo che dici ? Assolutamente no. Mi spiace vedere soffrire chiunque. Peggio ancora farlo soffrire io, assolutamente no. E’ un gioco solo un gioco, non fa male, cioè fa pochino male, lo so, ho già provato, poche volte, ma sei vuoi sapere perché mi piace come dice quel tal filosofo ti devo dire che ‘so di non sapere’ ‘ cosa posso dirti, è l’unica piccola perversione che ho, se poi mi chiedi perché mi piace… non lo so… provo a dirlo, mi piace vedere il sedere che si arrossa, mi piace il suono, mi piace la sensazione sulle mani, il contatto, l’unione, il dominio in un certo senso, il decidere io quanti colpi, quando, di che intensità, quando smettere… di più non riesco a dire… ci ho pensato spesso e lo ho fatto, poche volte… contento della mia spiegazione? E non intendo vergognarmi per questo, non voglio fare del male a nessuno… ma se ti va eh… poi lo so cosa si sente durante e anche dopo, si sente un calore che rimane per un po’ di tempo… non è male
– Si vede che ci hai pensato, facciamolo pure, ma prima, non per fare lo psicologo dilettante, ma, se ti va di dirmelo, scusa eh, ma… i tuoi genitori ti sculacciavano?
– Ah no no assolutamente no, anzi per quel che ricordo erano molto distaccati fisicamente, ricordo veramente pochi contatti fisici, compresi abbracci, baci, forse è importante questo, ma non so dirti di più…
– Be’ interessante, ma no no proviamo pure, arrivati ad una certa età… come dice Ulisse ‘Non vogliate negar l’esperienza di retro al sol” non ricordo più…
– Giusto bravo… allora… rimetti le mani dietro la testa e tieni gli occhi chiusi e non dire niente…
Inizia con schiaffetti inizialmente piuttosto lievi alternando i glutei e le zone, immagino il sedere che sta diventando, come ha detto, un po’ rossino e un po’ caldo… ma sempre non forti, ma il fatto di non sapere quando arrivano è veramente eccitante e rilassante, sono totalmente passivo, non devo fare niente, è lei che si sta ‘scoprendo’. E mi viene il sospetto che sia fin troppo timorosa, che forse si senta un po’ in colpa, un po’ troppo ‘perversa’e che vada un po’ incoraggiata così le chiedo
– Ma quindi non devo proprio aprire gli occhi?
– No!
– Ma invece se li apro cosa mi fai?
– Eh non lo so non lo so… tu tienili ben chiusi – e intanto va avanti con colpetti appena un po’ più forti ma comunque timidi.
– Ma se apro gli occhi mi punisci?
– Tienili chiusi! – A questo punto mi giro apro gli occhi e le sorrido con sguardo complice, complice di questa piccola nostra comune ‘perversione’ che stiamo vivendo. Lei mi sorride felice di intesa e, quasi trionfante – Ah ma allora cosa sei? Un masochista? Ti piace soffrire?
– Ma no assolutamente. Temo moltissimo il dolore fisico, sto ben attento a non farmi male, ma tu non mi stai facendo male… – lei sorride contentissima
– Richiudi gli occhi e non aprirli mai più! E taci! – e mi sferra un colpo con credo quasi tutta la sua forza e che effettivamente mi brucia parecchio, poi mi sfiora molto dolcemente, appoggia la mano come a sentire il calore che ha creato sul gluteo, poi cambia mano, evidentemente brucia anche a lei, e aggiunge colpi forti ma anche carezze come per avvertire la pelle e il suo colore, comunque questi ultimi colpi sono piuttosto sgradevoli quando arrivano forti e improvvisi. Inizio ad essere preoccupato dei segni che possono rimanere per qualche giorno… poi si ferma, cioè nel senso passa più tempo del solito dopo il colpo, sento che si è mossa nella stanza, mi dice
– Grazie veramente, è stato bellissimo e sei bellissimo anche tu… mi stai diventando molto, posso dirlo, caro – e mi passa per la prima volta una mano sulla guancia. Io sono quasi commosso non apro ancora gli occhi mi godo il momento.
– Mi dici cosa hai provato? impressioni, considerazioni, sensazioni? – mi chiede.
– Mi sono abbastanza divertito e sopratutto molto rilassato, il fatto di non sapere quando arrivava il colpo era molto eccitante , perché era un piccolo male ma limitato, non come i veri mali della vita, insomma, ora sento un bel calore, sono solo un po’ preoccupato per i segni nei prossimi giorni.
– Perchè pensi di far vedere presto il tuo sederino a qualcun’altra?
Io, sempre con gli occhi chiusi – Eh… può darsi…dipende un po’ anche da te – la ingelosisco, ma poi sento un piccolo ‘click’ della fotocamera del suo smartphone! Apro gli occhi preoccupato per la prima volta durante tutto l’incontro.
– Eh ma no dai adesso dove va a finire quella foto? Va su un server e si diffonde per tutta internet??
– No non va su un server, te lo assicuro, guarda che lavoro con queste cose, sono prudentissima anch’io, guarda come sei carino!
– Eh ma mi hai massacrato! E’ rossissimo, comunque mi hai tolto la mia eventuale curiosità e voglia per un po’ di tempo, però ora, per piacere, anche se non va su un server, cancella quella foto. Non si sa mai.
– No fidati la metto in una cartella criptata neanche la Cia riuscirebbe a vederla
– Fidati, fidati, dici bene ma tu sei un po’ un’attrice, a volte fingi, non sei del tutto sincera, prima hai fatto finta di uscire, non sei affidabilissima, dai, sei una attrice! Confessa che hai finto di uscire! Come faccio a fidarmi?
– Eh si attrice… attrice, si mi sarebbe piaciuto, ma non ero abbastanza bella o abbastanza brava o fortunata, però mi è rimasta quella voglia di interpretare più ruoli, vivere più vite, fare più esperienze, anche strane, mi piace provare certe situazioni ma non vado oltre, sono sempre molto controllata e razionale, fin troppo, non mi piaccio tanto, ma non faccio mai cose pericolose o dannose per me o per gli altri, si mi piace molto vedere le reazioni delle persone in certe situazioni bizzarre. E’ vero prima ho finto di volermene andare… solo per vedere la tua reazione. Comunque è stata solo la seconda volta che ho fatto quella scena di uscire. Un po’ di tempo fa ho incontrato un altro uomo, esattamente come ho incontrato te… non mi ispirava del tutto, diciamo che mi ispirava un po’ meno di te, e ho fatto lo stesso gioco dell’uscire e poi proporgli all’improvviso di spogliarsi, bene lui ha iniziato a farsi un sacco di problemi ‘ma come, ma perché, ma perché non ti spogli anche tu… ‘ insomma poi a fatica si è spogliato, era un brav’uomo, anche piuttosto bello e interessante, ma troppo problematico, impacciato, continuava a dire ‘dai spogliati anche tu’ così gli ho detto ‘va bene ma chiudi gli occhi’ e sono scappata fuori… – ride – ..ma il giorno dopo gli ho scritto una mail di molte scuse
– Accidenti be’ un po’ dannosa per lui lo sei stata
– Be’ ma dai poco, niente di irreparabile
E io penso ‘che stupido quel tipo io non mi sogno neanche di chiederle di spogliarsi anche lei, quel tipo poteva venirle incontro nel fare una cosa originale e invece voleva ricadere in una situazione da matrimonio stanco, i due entrambi nudi, ovviamente, magari in un normale letto, sdraiati, che hanno un rapporto sessuale normale, come tanti altri’ Ma non le riferisco questo pensiero, non voglio commentare la stranezza che stiamo vivendo e la mia rilassatezza, preferisco tenere un po’ di tensione e non farle notare che non le sto chiedendo niente, per non togliere la magia.
Ma in tutto questo nostro dialogare ho sempre la sensazione che sia sicura di piacere a me come a tutti gli uomini. Oggettivamente il suo aspetto fisico non giustificherebbe da solo questa cosa, ma avverto che lei si sente comunque e in ogni caso una persona molto desiderabile, molto sicura, ma per niente altezzosa, ma inevitabilmente, naturalmente, un pochino ‘dominante’.
– Ma fai sempre così che ti interessi dell’altro, che chiedi all’altro di fare delle cose, cioè non è un po’ a senso unico la situazione?
– Dipende da chi ho di fronte, cerco di essere libera. Credo di essere molto disponibile ma con te effettivamente sei così disponibile che mi sono fatta prendere decisamente la mano, rispondi a tutto, sei così aperto, ho un po’ esagerato dici?
– No, non mi pare, non ho nulla da nascondere… almeno credo, per ora
– Che bello! No, io non ero per niente in confidenza con i miei genitori, mi sembrava che si nascondessero e io pure di conseguenza mi nascondevo…. non si è mai abbastanza in confidenza con una persona… non credi?
Si risiede sul divano pensierosa poi mi guarda fisso, si rialza in piedi, poi mi gira un po’ intorno, poi mi mette un dito in bocca, io lo succhio, e poi mi tocca l’ano, poi ancora in bocca e poi spinge un po’ contro l’ano, ancora in bocca e poi spinge un po’ di più…mi fa un po’ male con l’unghia
– Fermati un momento… potrebbe essere anche un’idea carina, sicuramente originale, come è nel tuo stile, ormai lo ho capito… ma c’è un problema: hai le unghie e fanno male seriamente, non come prima
– Accidenti le unghie, è vero lo so, adesso le ho lunghe…. allora mettiti un tuo dito se ti va
– Un altro esperimento, perbacco ti piace provare proprio tutto!
– Nooo! Esperimento, provare, proprio nooo, qui si tratta di vivere, semplicemente vivere. Mettendoti un dito nel sedere non provi un po’ di piacere?
– Si effettivamente un po’ piacevole lo è
– Allora fallo, non pensarci, fallo, se ti va
– Effettivamente il tuo discorso non fa una grinza, ma mi chiedo se dobbiamo fare di tutto di più tutto oggi
– Perché hai sonno, fame, ti aspetta la mamma? Preferiresti fare solo un qualcosa, un pochino, un po’ più tardi e forse mai?
– No no no per carità ho già rimandato troppe cose nella mia vita come ti ho raccontato, mi hai veramente spiazzato…
– Allora fallo non pensarci.
Io allora mi inumidisco il dito medio più volte e lentamente lo introduco nell’ano, o meglio cerco di introdurlo con la mano dietro il sedere e mi sento forse per la prima volta un po’ a disagio per la posizione un po’ storta e veramente poco ‘scultorea’, come diceva lei.
– Scusa ti vedo molto storto, non saresti più comodo a passare con la mano dal davanti? E magari inginocchiarti, cioè io sono più comoda così
– Giusto giusto che stupido, è che sono un po’ emozionato
– Dai non stai facendo niente di pericoloso o immorale per cui rilassati – e così mi inginocchio e apprezzo in cuor mio la naturalezza e spontaneità con cui ha detto ‘io sono più comoda così’…ma non glielo faccio notare… alla fine il dito entra abbastanza.
– Bravissimo ora ti va di far diventare finalmente un po’ più grossino quel tuo cosino? – dice sorridendo ancora apertissimamente, perché questa donna misteriosa ha la caratteristica di essere sempre serissima, ma a volte all’improvviso si illumina di sorrisi radiosi.
– Ok – e inizio a masturbarmi, sono solo un po’ scomodo sulla ginocchi e le chiedo, tanto per continuare il gioco – Sono solo un po’ scomodo, mi potrei sedere?
– Giusto giusto ma non è necessario chiederlo
– Si ma per ora mi piace chiederti il permesso… così – e mi siedo per terra sopra la mia mano sempre con il dito nel sedere, il contatto tra il sedere ancora arrossato e il parquet è piacevole e continuo la masturbazione provando a dimenticarmi che sono davanti a una donna quasi sconosciuta, ma anche essendo conscio di questo, che sensazione! A questo punto inizio anche a sentire il piacere fisico della masturbazione che unito alla situazione crea una bella miscela. Mi balza alla mente un ricordo lontano e glielo riferisco – Ma sai che adesso che ci penso mi pare che la prima volta che mi sono masturbato da ragazzino è stato proprio così seduto sul pavimento del bagno! Pazzesco è come se si chiudesse un cerchio!
– Con il dito nel sedere? – sorride ancora
– Nooo quello lo ho provato molto tempo dopo
– Ma tu a volte ti masturbi con un dito nel sedere?
– Lo ho provato un po’ di volte ma non è meglio perché si arriva prima all’orgasmo e il piacere si sposta un po’ verso l’ano e meno nell’organo genitale, in definitiva non è meglio, è diverso, ma meglio di no
– Ah interessante
– Ma sai mi viene da sorridere se penso a quello che avrebbero pensato le donne e le ragazze che ho conosciute se avessi proposto, chiesto a loro quello che tu hai chiesto a me…. non so forse sarebbero esplose, gli occhi sarebbero usciti dalle orbite o come minimo sarebbero scappate…
– Si… immagino…che strane le donne normali…- sorride – ora noi siamo entrati in confidenza, in poco tempo, ci siamo conosciuti, uniti, bisogna cercare di unirsi con le altre persone… non si è mai abbastanza in confidenza con sé stessi e con gli altri. Tutto quello che si può fare bisogna farlo per non avere rimpianti, bisogna essere un po’ ambizioni nelle relazioni umane. Gli esseri umani spesso non si rendono conto di tutto quello che possono fare e conducono una vita di quieta rassegnata disperazione… che poeta lo ha detto? Boh non so… lo dico io.
– Accidenti. Non si potrebbe dire meglio…
Ora mi sento in qualche modo in una situazione privilegiata rispetto a lei che è ancora tutta vestita e non ha potuto godere di tutte le situazioni fisiche che ho vissuto io in questa pazzesca sera di fine estate. E ho quasi come un po’ di dispiacere per la sua situazione fisica, mentale, di persona ancora vestita. A questo punto, quasi come se mi avesse letto nel pensiero:
– No no va bene basta masturbarti, non vorrei che sprecassi un orgasmo
– No ma mi so controllare..- ma smetto
– Visto che mi hai accusata di essere poco sexy ora farò una cosa che so che piace molto ai maschi – si toglie le scarpe e si sfila le mutandine prendendole da sotto la gonna, non si toglie nient’altro, mi si avvicina, solleva la gonna, effettivamente ha indovinato, sento un non so che… apre un po’ le gambe, mi mette il sedere di fronte alla faccia, io non faccio niente anche se sono molto eccitato, il suo sedere è abbronzato senza segno del costume e ha anche un lievissimo piacevole profumo ‘ ‘gran donna’ penso
– Mi lecchi… per favore? – e qui mi passa per la mente un’idea un po’ folle, faccio appello a tutta la mia eventuale capacità di attore e dico – Eh si ma sai… non è che mi piaccia tanto leccare… –
Lei si gira con gli occhi sbarrati, mi guarda impietrita, come se avesse improvvisamente saputo che sono un serial killer, immagino le passino in mente mille pensieri in quei due lunghissimi secondi, non di più….
– Ma nooo scherzo! Ci sei cascata! Mi piace tantissimo leccare, anzi mi piacerà tantissimo leccare te! – le prendo il sedere, le do una lunga energica leccata all’ano e poi continuo affondando il naso e la bocca nella sua vagina
– Accidenti effettivamente per un momento c’ero cascata, ma sei uno scherzone! Ma non farlo più! A momenti svengo!
– Eh anche a me sarebbe piaciuto fare l’attore scusa se ti ho spaventata, forse ho esagerato – le dico distaccandomi solo un momento con la bocca già impregnata dei suoi liquidi
– Un bello spavento in effetti! ‘Guarda che altro matto mi è capitato’ ho avuto il tempo di pensare! Non farlo più… mai più… e continua a fare quello che stai facendo così bene… – io effettivamente la sto leccando avidamente, è il caso di dirlo, l’ano e la vagina, facendola ruotare e inserendo le dita alternativamente nella vagina e stimolandole l’ano, vado avanti per un po’ e poi con i denti le inizio quasi a mordere un gluteo con la bocca spalancata, stringendo sempre un po’ di più i denti fino al punto in cui emette un urletto – Aaaai! – e cerca di allontanarsi ma la sto stringendo i fianchi con molta forza, allento il morso – Eeei ma mi vuoi mangiare?
– Eh siamo così in confidenza che mi sono fatto prendere…
– Accidenti! Ma adesso ho un segno?
– Eh a dire la verità mi è venuta voglia appunto di lasciare anch’io qualcosa anche a te… perché hai intenzione di far vedere presto il tuo sederino ad altri?
Mi guarda sorridente, si china, mi da un bacio sulla bocca tutta bagnata della mia saliva e dei suoi liquidi, si alza, si libera finalmente della gonna, giacca, camicetta e reggiseno, si riabbassa mi mette una mano sulla guancia – No, credo proprio di no.
(è il primo racconto che scrivo e probabilmente anche l’ultimo, per commenti: nuvoleazzurrerosa chiocciola gmail.com) Era domenica, ci eravamo svegliati molto tardi, avevamo fatto subito ancora l’amore, dopo la sera prima, ed eravamo rimasti ancora a letto a parlare abbracciati. Era ormai un mese che avevamo questa relazione ma erano sei giorni che non la vedevo. Eravamo molto innamorati. O almeno, lo ero io, di sicuro. Era ottobre inoltrato ma la giornata era calda. Decidiamo di andare al mare, forse per l’ultima volta nella stagione, percorso classico da San Rocco a Punta Chiappa, con i colori dell’autunno. Usciamo. Io calzoncini e maglietta, lei un vestitino scelto da me dal suo armadio, molto estivo, sottile e corto, scarpe da ginnastica, ovviamente nient’altro. Ci portiamo in uno zainetto anche un abbigliamento anche un po’ più pesante e i costumi da bagno sperando di trovare un posticino per non doverli usare. Come avrete capito detestiamo i vestiti. Durante il viaggio in macchina parliamo e intanto la mia mano va ogni tanto tra le sue cosce, ma non mi devo distrarre troppo, la giornata è ancora lunga. Arrivati, bellissima giornata, sole e qualche nuvola, un po’ ventosa e freschina, parcheggiamo.
– Sai che sei più vestito di me? Io ho scarpe e vestitino, tu scarpe calzoncini e maglietta. Togliti almeno la maglietta, fatti un po’ vedere, mi devo mostrare solo io?
– Hai ragione… un nudista come me… ma c’è un po’ freschino
– Vedrai che ci scalderemo…
Mi tolgo la maglietta. Mi sento un po’ imbarazzato perché il clima non è congruo… sembreremo turisti tedeschi. Effettivamente ci sono poche persone, tutte un po’ più coperte di noi ma la sensazione di essere coperti al minimo assoluto e il venticello sulla pelle rende la cosa lievemente eccitante. Ed era solo l’inizio di questa stranissima fortunata giornata. Alcuni ci guardano un po’ stupiti, o forse lo penso solo io. Certo si vede sotto il leggerissimo vestito di Lucia il seno che si muove mentre camminiamo di buon passo per scaldarci, e anch’io senza maglietta sono abbastanza originale, diciamo.
Mentre camminiamo sul sentiero nel bosco inizio subito ad accarezzarle il sedere sotto il vestito e penso che la cosa fatta più o meno scopertamente, con la possibile presenza di altre persone sarà il mio giochino della giornata.
La camminata al sole e al vento tra colori autunnali è molto piacevole. Più volte ci fermiamo io le passo le mani sotto il vestito stringendole il seno, i fianchi, il sedere e a volte strusciandole la vagina.
Lei pure una o due volte mi mi stringe il sedere o mi prende in mano il pene, ma a lei il giochino piace meno. Siamo sempre piuttosto eccitati, io almeno, dalla possibile presenza di altre persone sul sentiero lastricato in mezzo al bosco, con vista mare. Tutto molto molto bello. Chissà perché ci sono così poche persone. In un posto così bello. Chissà cosa fa la gente, perché non si abbraccia in continuazione, non si bacia, non fa l’amore sempre, penso. Che strani gli esseri umani.
– Certo che ti piace proprio il mio sedere eh?
– Si, molto, non è una bella cosa?
– Si ma se mi vede qualcuno con il sedere di fuori chissà cosa pensa.
– Che io sono un maniaco
– E’ vero probabilmente penserebbe così…
– Fermati un po’ – mi fermo e lei mi abbassa i calzoncini alle caviglie ‘ ecco fatto. Quindi adesso se ti vedesse qualcuno penserebbe che sono io la maniaca?
– Bella domanda, ci devo pensare ‘ nudo fino alle caviglie mi guardo in giro e mi godo l’attimo, non c’è nessuno – no credo che penserebbero che sono sempre io il maniaco
– Sai che forse hai ragione. Che sfortunati voi maschietti tutti vi prendono per maniaci quando invece siete solo molto passionali, o almeno tu
– Si lo sai che preferirei essere una donna
– Si siamo più fortunate, guarda, allora, fai del mio sedere quello che vuoi, te lo cedo, in prestito, forse per sempre, chissà…
– Grazie che regalo! – mi tiro su i calzoncini e riprendiamo il cammino.
Ad un certo punto, molto panoramico ma nascosto, le chiedo di appoggiarsi su un muretto con vista mare, le sollevo il vestito, le lecco la vagina e l’ano, mi abbasso i calzoncini e dopo poco la penetro dolcemente, massaggiandole intanto il seno.
– Questo forse è il momento più eccitante della mia vita, qui con te, la vista del mare, il vento… e la piccola possibilità di essere visti
– Mmm…vero
Rimaniamo così per alcuni minuti, io tengo un ritmo lentissimo, non voglio arrivare all’orgasmo, la giornata è ancora lunga. Ma perché mi piace così tanto quello che sto facendo? Non lo so. Non lo so proprio. La sessualità è un sentimento che ci domina. Noi non possiamo scegliere niente. Quasi niente. So che se arrivassi all’orgasmo dopo sentirei meno interesse per Lucia stessa, per il suo viso, il suo seno, i suoi occhi, il suo sedere, le sue parole.
– Riprendiamo il cammino? Abbiamo tutta la vita davanti
– Mmm… se vuoi… ma dopo riprendiamo anche questo
Mi stacco e la lascio e mi lascio eccitato, con il pene che spinge sotto i calzoncini. Se incontreremo qualcuno non ci sarà problema: farà lui la figura del guardone. E’ anche questo il gioco.
Camminiamo ancora, io ogni tanto ancora con la mano sul suo sedere. A un certo punto vedo che da dietro un po’ lontano sta arrivando una coppia di giovani che evidentemente tiene un passo più veloce del nostro. Lei non mi pare se ne sia accorta. O forse si. Comunque non glielo dico. La faccio fermare in un posto panoramico con lei che guarda il mare, con la schiena al sentiero da cui arriverà la coppia e la bacio appassionatamente tenendole ferma con una mano la testa e con l’altra sollevandole tutto il vestito mostrando benissimo il sedere, un po’ la inganno a dire la verità, non so se lei avrebbe il coraggio, e quando vedo che ormai la coppia non ha potuto non notare la nostra scena e si sta avvicinando le rimetto giù il vestito, continuo a baciarla, e aspetto che la coppia ci superi. Non so perché la cosa mi eccita così tanto… non lo so… Non so fino a che punto la cosa eccita anche lei, probabilmente un po’ meno ma mi lascia fare, probabilmente per amore, o non so…
Arriviamo sulla scogliera è ormai il primo pomeriggio, il sole adesso scalda abbastanza. Vediamo in tutto sei o sette persone su tutta la punta rocciosa. Ci mettiamo in una posizione sulla sinistra, vicino al mare, la più appartata, ma non del tutto, è una collina di roccia ampia e avvallata ma non ci sono posti totalmente nascosti. Ci spogliamo e ci stendiamo sulla roccia calda, al sole e al venticello, con il fruscìo del mare, tutto molto bello, ci abbracciamo e ci baciamo, lei si stende sopra di me e quasi quasi ci assopiamo.
Dopo un po’, guardando verso l’alto, vedo che in lontananza ci sta guardando fisso il ragazzo della coppia che ci ha superato, è un ragazzone, dopo poco lo affianca anche la ragazza, anche lei una ragazzona. Abbiamo una lieve inquietudine perché la zona è abbastanza disabitata e forse a quest’ora potremmo essere rimasti solo noi quattro. Lucia (ah si chiama Lucia la mia donna, non l’avevo ancora detto) decide allora di rimettersi il vestito.
– Non so, mi sento un po’ a disagio con quei due che ci spiano, magari ci fotografano.
– Ah ma non eri quella coraggiosona ‘La vita va vissuta fino in fondo!’ predicavi – scherzo
– Si va be’ scusa forse non sono poi così coraggiosa
– Ma mi piaci lo stesso – io rimango comunque sdraiato nudo.
Dopo poco vediamo la ragazzona sola che si incammina verso di noi, indossa calzoncini e maglietta e un gran sorrisone.
– Ciao scusate vi abbiamo visto durante la passeggiata e ora sdraiati al sole, ci sembrate simpatici volevamo sapere se vi possiamo far compagnia, siamo anche noi grandi amanti della natura… e di tutto il resto….
‘Di tutto il resto ?’ penso…cosa intende?
– E ma certo! Io e la qui presente Lucia non siamo mica dei misantropi! Vero Lucia?
– Si si no prima ero un po’ a disagio… sai il nudismo a volte non è ben visto, non so, alcune persone sono rimaste al medioevo
– E ma appunto siamo anche noi nudisti convinti ma non volevamo disturbarvi perché vi abbiamo visti intenti in effusioni… però ci siete sembrati molto simpatici fin da quando vi abbiamo notato sul sentiero, che vi abbracciavate.. .eccetera…eccetera – dice la ragazzona ridendo intanto fa cenno al ragazzo di avvicinarsi
– Eh si ci siamo fatti un prendere – dice Lucia
– Appunto è stato molto bello
– Ma ci avete spiato? – chiede Lucia ridendo
– Ammirato, ammirato, non spiato – precisa la ragazza – comunque io sono Roberta e quell’omone che ti ha spaventato è Guido
Guido ci raggiunge, indossa bermuda e sandali.
– Ciao
– Ciao
– Ciao
– Sono molto contenti di stare in nostra compagnia – dice Roberta indicandoci sorridentissima
– Allora ci liberiamo anche noi dei vestiti. Qui dove siete voi è un po’ l’unica zona un po’ appartata, questa punta è di solito piena di ‘tessili’, ma è un posto molto bello e vicino a casa, noi siamo di Genova, dove veniamo poco appunto per questa ragione, ma oggi siamo un po’ fuori stagione, per fortuna
Si spogliano, Guido e Roberta, anche Lucia alla fine si ritoglie il vestitino.
Roberta è piuttosto alta, quasi 1 e 80, il viso non è bellissimo, gli occhi sono piccoli e troppo vicini, il viso ha qualcosa di disarmonico, capelli lisci neri più o meno a caschetto che non le donano, dovrebbe farli crescere, il seno è veramente piccolino. Vista da dietro però è molto bella, slanciata e proporzionata e poi è totalmente depilata. La cosa ammetto che mi piace molto, ne avevo accennato a Lucia ma diceva che la cosa è poco confortevole e non avevo assolutamente insistito. Roberta è di quelle ragazze che sorridono o ridono quasi in continuazione, a prescindere, cosa che in un primo tempo fa piacere, ma dopo un po’ non sai più che faccia fare per rispondere al suo sorriso.
Guido ha pochi capelli molto corti, faccione molto maschile, spalle larghe, un pochino sovrappeso, un fisico da rugbista, uno che può piacere anche molto. Uno terribilmente rassicurante, che comunica sicurezza e tranquillità, con un vocione, sembra che il suo motto sia sempre ‘non c’è problema’.
Ci mettiamo a parlare del più e del meno. Per la precisione io Lucia e Guido. Roberta si limita quasi solo a sorridere e annuire. Si è sdraiata su un fianco in una posa molto plastica, mentre noi siamo seduti, e ci guarda e sorride. In particolare, sarà una impressione, guarda me. La cosa non mi dispiace. Ci dicono che quando si saranno stabilizzati con il lavoro si sposeranno e forse vorranno mettere su famiglia, ma c’è tempo, intanto fanno un po’ di viaggi e di esperienze varie e poi il discorso va sulle loro pratiche di nudismo.
– Guido ‘ interviene con una certa ammirazione Roberta – è un vero e proprio estremista, vuole stare nudo su qualunque spiaggia che ha letto frequentata da nudisti, anche se sono tutti vestiti, qualche volta finisce che ci arrestano…
– Eh adesso esageri, comunque quando la ho conosciuta aveva difficoltà anche a stare senza reggiseno, poi poco per volta, le è iniziato a piacere, per fortuna
‘Si in effetti meglio nuda che solo senza reggiseno’ penso ‘strano che Guido non lo abbia capito’
La conversazione diventa sempre più confidenziale, del resto io e Lucia siamo, credo, ottimi conversatori, sinceramente interessati all’altro.
Iniziano quindi a raccontarci le loro prime esperienze di scambismo, o per meglio dire ce ne parla Guido, sono andati a Cap d’Agde le due ultime estati, e degli incontri, pochi, e non del tutto soddisfacenti, che sono riusciti a organizzare con internet. Racconti interessanti, di situazioni imbarazzanti e tipi strani.
– Il problema – dice Guido, sempre molto comprensivo – è Roberta che non ha tutta quella facilità a lasciarsi andare
– Vorrei vedere te con certi maschi. Ci sono certi personaggi in circolazione!
– Hai tutta la mia comprensione ‘ dice Lucia gelando un po’ l’atmosfera.
– No ma non c’è problema, ognuno deve fare quello che si sente ‘ rassicura Guido (appunto lo dicevo che era il suo motto)
Vanno avanti ancora a raccontarci un po’ delle loro esperienze e io inizio a pensare di dovermi confrontare prima o poi con Lucia sul da farsi nel caso la situazione si ‘scaldasse’. Per fortuna…
– Be’ ma non ho ancora sentito la temperatura dell’acqua – dice Lucia, cosa un po’ assurda vista la stagione non propizia.
Vedo che si allontana verso il mare e poi si accuccia sparendo quasi alla nostra vista.
– Be’ vado un momento anche io – la seguo.
E’ li accosciata quasi sul bordo dell’acqua.
– Dovevo fare la pipì – dice Lucia – è bello c’è un senso di selvaggeria
– Noo hai fatto la pipì senza di me qui nuda e selvaggia! Mi sono perso questo momento selvaggio…
– Va be’ sarà per un’altra volta, puoi farla tu adesso e io ti guardo
– Giusto la devo fare ‘ mi siedo e faccio la pipì sulle rocce vicino al mare ‘ così ci si sente quasi dei primitivi, accidenti ai vestiti e alla civiltà, sarebbe bello stare sempre così
– Senti, io, non è che… nel caso ci proponessero qualcosa, me la sentirei molto. Sai che ho paura delle malattie e sono molto schizzinosa come ben sai, Guido e Roberta sono carinissimi ma non sono il mio tipo, e forse sopratutto sono più timida di come vorrei essere
Un pochino a dire il vero mi dispiace, più che altro perché fino a quel momento avevo visto in Lucia una sicurezza interiore solida e profonda, priva di timori e inibizioni per cose oggettivamente non pericolose, per tutte quelle cose per le quali una donna media si fa un sacco di problemi inutili, ed era questa una cosa, oltre a tutto il resto, che me la rendeva così attraente e affascinante, e invece ora la vedo per la prima volta esprimere una timidezza che forse non mi aspettavo e contemporaneamente mi fa sentire un po’ ‘sporco’ per quel minimo di inevitabile attrazione che avevo iniziato a provare nei confronti di Roberta e di tutta la situazione e possibilità, pur con tutto l’amore che sento per Lucia.
– No no non preoccuparti – la rassicuro – io mi sento molto a mio agio e vedrai che nessuno farà cose imbarazzanti
– Ma si vediamo, ma io, diciamo che preferirei tenere una certa distanza, non pongo limiti preconcetti ma vediamo come si evolve la situazione…
– Ok non preoccuparti – e torno dai nostri nuovi amici mentre Lucia rimane seduta nuda a guardare il mare, bellissima, solo lei, la roccia, il cielo e il mare… peccato che la macchina fotografica sia nello zainetto.
Ritorno e mi risiedo vicino a Roberta e Guido.
– Vediamo se indovino – dice Guido – ti ha detto che ha paura che le proponiamo cose imbarazzanti tipo uno scambio di coppia?
– Eh accidenti che intuito…. mmm si… un po’ ha detto che è un po’ imbarazzata, sapete una cosa un po’ nuova – cerco di sfumare ma lasciare aperte possibilità.
– Ma non vi dovete preoccupare la libertà è la nostra stella polare, nel nudismo e dello scambismo, ci mancherebbe, è chiaro
– Accidenti si in effetti io sarei… in un certo senso…molto onorato… essendo voi persone molto carine – butto lì un po’ di adulazione che non fa mai male, e pure un po’ li voglio un po’ incoraggiare – e anche Lucia sarebbe… nel caso… ma effettivamente è un po’ troppo schizzinosa e… inesperta
Dopo poco ritorna Lucia camminando lentamente, come è bella e sicura di sé, penso. Come la amo.
Ci rimettiamo quindi a chiacchierare del più e del meno.
All’improvviso Lucia dice – Be’ ma non ci fate entrare per niente nel vostro misterioso mondo dello scambismo?
Io la guardo allargando gli occhi – Accidenti che iniziativa! Ma non eri quella timorosa?
– Timorosa io? Ma non mi conosci ancora bene? No ho pensato che forse ci trovano non abbastanza carini o troppo anziani o troppo inibiti per coinvolgerci e un po’ mi sento un po’ offesa ‘ ride.
– Ma no – interviene Guido – anzi a dire il vero ci siamo avvicinati a voi per conoscervi non ponendo limiti alle possibilità, ripeto vi avevamo notato sul percorso…. magari fossero tutti così carini, puliti e intelligenti come voi, come vi abbiamo detto nel mondo dello scambismo circola un po’ di tutto e il fatto che voi non abbiate nessuna esperienza in proposito vi rende più attraenti ai nostri occhi, vero Roberta?
– Verissimo ‘ squittisce
– Ma poi lui ci aveva detto che eri un po’ timorosa, schizzinosa e non ci siamo permessi…
– Eh ma che figure mi fai fare? Schizzinosa, si è vero – dice Lucia ‘ ma… non so… un inizio, una introduzione, un accenno, non c’è un giochino che si può fare per vedere di scaldarsi un po’ visto che si è alzato un venticello…
– Si il giochino a chi ce l’ha più lungo… – scherzo io, per fortuna mi è venuta improvvisamente in mente questa idea e mi pare quel giusto giocosa ma anche quel giusto ‘hard’.
– Ecco ottima idea! – dice Lucia
– Si ma io dicevo per scherzo, non ci ho mai giocato neanche da ragazzino ‘ mi voglio far vedere non così interessato, pur avendolo proposto.
– Dai dai proviamo – dice Roberta – Lucia farà del suo meglio per fartelo diventare grosso e io farò lo stesso con Guido
Tutti annuiscono.
Effettivamente non è male come idea anche perché mi sento già passivo, rilassato e perdente rispetto a quel ragazzone, ma non importa, non siamo mica in un film porno.
Io e Guido ci sdraiamo e le due donne iniziano a masturbarci. Lucia usa le mani molto bene e me lo prende anche un po’ in bocca e lo stesso fa Roberta. Il tutto è terribilmente strano, veramente una cosa nuovissima.
Dopo un po’ Lucia dice – Be’ questo più grosso di così non diventa eh… – e Roberta – Questo pure!
Ci scrutano accuratamente poi Roberta dice – Secondo me sono lunghi uguali ma il suo è un pochino più largo – indicando me – accidenti grande è grosso come sei ti fai superare da lui! – rivolta a Guido.
– Eh cosa ci vuoi fare… ma scusate eh…ma…ehm… la durezza non la consideriamo? – dice Guido
– Be’ anche quello è importante – dice Lucia
– Si si tastiamo anche la durezza – annuisce Roberta
Entrambe le donne tastano i nostri peni…e mi fa un po’ impressione il primo contatto con la mano di Roberta ma ancora di più tra Lucia e il pene di Guido, come se fosse la cosa più normale del mondo…sento un senso di straniamento come entrare in un’altra dimensione, sconosciuta.
– Onestamente mi pare più rigido questo di Guido – dice Lucia
– Eh si effettivamente è un po’ più duro, non ti offendi vero? – conviene Roberta molto carinamente con ancora in mano il mio
– No no non mi offendo, partivo già sconfitto dentro di me, e poi Guido è più giovane, non ho niente da perdere e niente da dimostrare in questa gara…. quindi un sostanziale pareggio direi
Pareggio pareggio ‘ annuiscono gli altri
– Giusto ma questi due bei maschioni non possiamo ridurli al loro organo genitale, valutiamoli già che abbiamo iniziato anche complessivamente no? – dice Lucia
– Giustissimo! Sdraiatevi ancora che vi diamo un parere complessivo – dice entusiasta Roberta
Effettivamente la cosa mi piace molto: Guido è più alto e grosso e muscoloso di me, oltre che più giovane, ma non altrettanto in forma, ha qualche chilo di troppo.
Lucia e Roberta ci passano la mano sulla pancia e sul petto poi Lucia dice – Va be’ giratevi che valutiamo il lato B – ride
Ci passano le mani sulla schiena e sul sedere. Lucia con solo un dito su Guido. Roberta con carezze più calde e insistite su di me. La cosa è molto rilassante.
– Direi un altro pareggio ‘ propone generosamente Lucia, che io so bene non apprezzare per niente i chili in più nei maschi
– Pareggio, sicuramente pareggio – conviene Roberta
– Ok dai un pareggio, è giusto così – dico io ‘ be’ ma mica finisce così… queste due fanciulle non fanno nessuna gara, non competono in niente?
– E in cosa possiamo competere? Che cosa c’è da misurare nelle femminucce? – dice un po’, forse, intuisco, timorosa Roberta, forse per la dimensione del seno o forse per un passato di ragazzina con il viso bruttino, che poi crescendo si è riscattata per l’altezza e il fisico.
– Eh, vediamo… – dice Lucia scoppiando a ridere – Tette, figa, culo?
– Ma Lucia non ti sapevo così sboccata! – dico io, però sotto sotto contento che si sia alquanto ‘sbloccata’ oltre che sboccata e partecipi contenta alla situazione.
– No sapete tanti anni fa c’era una canzone trash che diceva ‘Siamo donne oltre le gambe c’è di più’ e c’era sempre qualcuno che aggiungeva ‘E’ vero ci sono anche tette figa e culo’
– Si devo dire che coglieva perfettamente l’immaginario maschile – dice Guido
– Be quindi dai maschietti – dice Lucia sforzatevi di valutare questi nostri aspetti, considerando anche la differenza di età
– No ma che dici – interviene Guido – iniziamo dal seno tu lo hai veramente molto bello… invece quello di Roberta scusa eh…è di una misura… improponibile
– Oh ma dai che cafone! – dice Roberta – ma pensa un po’ al tuo pisellino! Si comunque è piccolino e carino e visto che vogliamo essere naturisti mi accontento della mia natura… si ma che cafone! – sorride e comunque si capisce bene che sono molto in confidenza e anche sicuri l’uno dell’altro.
– Si ma non limitatevi a guardare – dice Lucia – tastate la merce
Io la guardo un po’ divertito e ammirato della sua libertà e scioltezza e dopo un momento di impaccio Roberta mi sorride, si mette petto in fuori e mi fa segno con la mano… io sfioro un capezzolo di Roberta che vedo si appuntisce e gradisce subito parecchio mentre Guido solleva molto delicatamente e elegantemente un seno di Lucia con la mano a coppa, operazione del resto poco fattibile con il seno di Roberta. Siamo così un po’ imbarazzati noi maschietti ma Lucia è molto orgogliosa della prosperità del suo seno e Roberta molto eccitata dal mio tocco ai capezzoli. ‘Questa donna ha un bel fuoco dentro’ penso ‘e ha molto desiderio di piacere’.
– Va bene – dice Guido molto galantemente – direi che su questo primo punto non c’è gara, vince Lucia, dai Roberta cerca di rifarti con gli altri parametri, se volete potete sdraiarvi a pancia in giu e vediamo cosa avete da offrire
Effettivamente la visione di Roberta sdraiata rasenta la perfezione perché le gambe sono lunghe e tutto il resto molto proporzionato, quasi come una modella, quasi niente cellulite…
Anche Lucia, sdraiata, nonostante gli anni in più, le gambe meno lunghe, il sedere un po’ sformato dagli anni e dalla vita e con cellulite evidente…. mi rendo conto che esprime tutta la pienezza fisica e morale di una donna pienamente consapevole di sé, come non avevo mai sperato di incontrare. Ebbene si, sento di amarla profondamente, l’ho già detto.
Ma il dovere ci chiama e mi distoglie da questi sentimenti.
– Oi tastate la mercanzia eh – dice Roberta adesso molto sicura di sé
– Si dai Guido non fare il timido che so che non lo sei… o lo sei? – scherza Lucia
Non me lo faccio ripetere e inizio ad accarezzare le gambe, i polpacci e la schiena di Roberta che mi guarda sensualissima, seduttivissima, è il suo momento, e a dire il vero anche il mio, sento come una pienezza di sentimenti del mio profondo amore e attrazione per Lucia, li a fianco, ora accarezzata sempre molto signorilmente da Guido, e la possibilità di toccare, sentire, anche quel corpo più giovane, più magro, più liscio, totalmente liscio, che mi sta guardando molto seduttivamente. La accarezzo ora sempre più sensualmente, lasciandomi via via andare come se fossimo in estrema confidenza, lei solleva impercettibilmente il sedere e inizia ad allargare una gamba esponendomi l’ano e la vagina liscia, io sento come una strana sensazione come se da un momento all’altro Guido o Lucia mi potessero battere sulla spalla e dire ‘dai non esagerare’ ma so che questo attiene a un’altra dimensione, a una vita passata, la vita normale che ho vissuto con inibizioni sparse e gelosie femminili, mentre ora, Guido, ovviamente, è uno scambista convinto e Lucia… be’… Lucia è Lucia, una donna eccezionale, che capisce a fondo la vita e gli esseri umani, o almeno, spero. Mi lascio progressivamente andare totalmente, anzi io e Roberta ci lasciamo totalmente andare, mentre con la coda dell’occhio guardo Guido che molto signorilmente non va oltre caste carezze alla schiena e sedere di Lucia, e del resto Lucia non lo incoraggia più di tanto ed è più incuriosita da quello che facciamo io e Roberta. Guido, penso, è già soddisfatto di aver introdotto me e Lucia nel mondo dello scambismo. Lucia comunque mi sta guardando… strano a dirsi…amorevolmente, si devo dire proprio amorevolmente, come se, immagino percepisse che io sono un maschio e sto accarezzando una donna di una quindicina di anni più giovane di lei, nella quale vede forse se stessa più giovane e questo lo capisce e lo accetta pienamente, ma forse queste sono solo mie fantasie e speranze. Ma lo sguardo ve lo posso assicurare era amorevole. Io mi lascio andare, sfido il destino, il passato, le inibizioni, sono emozionato, passo la mano tra i glutei di Roberta, le accarezzo la vagina, liscissima ripeto, le metto un dito dentro è bagnatissima, le massaggio un pochino anche l’ano, ma poi mi concentro sulla vagina, la sto quasi ufficialmente masturbando, Lucia mi guarda sempre rilassata. Roberta è calorosissima, si muove un poco come per farmi entrare di più e sembra ad un certo punto che quasi raggiunga un certo orgasmo… e io smetto… basta così, anche troppo forse. Forse a lei non basta… ma non doveva essere una semplice palpazione valutativa?
– Benissimo – dice Lucia – per il cosiddetto lato B la vincente è sicuramente Roberta
Io e Guido annuiamo e sorridiamo sollevati….un pareggio anche qui… imbarazzi scacciati.
– Be’ e queste Olimpiadi le finiamo mica così o no? – dice Lucia
Guido sorride come a dire che lui saprebbe come fare ma non si azzarda.
– No dai non finiamo qui ora che mi sono scaldata…- ride Roberta
– Sentite – dico io ormai lanciatissimo e rassicurato dall’atteggiamento di Lucia – ho in mente una gara vera che decreterà un vincitore tra le nostre due coppie… scherzo eh…facciamo che Lucia cerca di far arrivare all’orgasmo Guido e Roberta cerca di far arrivare me all’orgasmo – Lucia mi guarda un po’ così e io mi precipito a precisare – si insomma con le mani, un po’ così, senza inseminare nessuna – dico scherzando e alleggerendo – chiaramente chi arriva primo perde e fa una penitenza e la coppia vincente ha un premio… non so… ci pensiamo dopo a cosa
– Si si bellissima idea – dice Roberta
– Può andare – dice Lucia
– Va bene, sapete per me va bene tutto, lo sapete – dice Guido
Ci sdraiamo quindi, io e Guido, e le due ragazze, anzi direi la donna e la ragazza, iniziano a masturbarci. Io credo di essere avvantaggiato perché sarebbe il terzo orgasmo in 24 ore e… insomma… ce ne vuole. Poi Roberta e Lucia hanno stili opposti: Roberta si mette a cavalcioni sulle mie gambe, sempre seduttiva, mi masturba troppo lentamente e dolcemente e un po’ me lo prende anche in bocca, ma non con il ritmo giusto per farmi arrivare in fretta all’orgasmo. Io mi trattengo dal guardare davanti a me la sua depilatissima vagina perché non voglio perdere, ho sempre avuto un po’ paura delle penitenze, che del resto ho proposto io, ma Roberta forse non ha capito il fine della cosa, si comporta da innamorata, mi vuole proprio sedurre, vuole mostrarsi desiderabile, è proprio fissata. Lucia invece è più scientifica, segue un ritmo più veloce puntando dritta al risultato e sono curioso di vedere se non disdegnerà l’uso del dito nell’ano, perché da quando ci frequentiamo tiene le unghie non così lunghe, come forse ricorderete dal precedente racconto, per quel motivo, appunto. Io guardo sopratutto il cielo, la masturbazione di Roberta è piacevole ma con quella lentezza sono lontano, un po’ guardo Lucia, non troppo perché la trovo molto bella accosciata che masturba Guido. Lucia con fare professionale aumenta progressivamente il ritmo, e mette infine una mano tra i glutei di Guido, non è poi così schizzinosa come diceva di essere, glieli allarga e gli stimola l’ano con le dita… e… si Guido arriva all’orgasmo eiaculando sulla pancia, con una espressione di piacere misto a sconfitta. Lucia toglie la mano appena in tempo per evitare lo sperma di Guido… un po’ lo è schizzinosa.
– Fatto! Abbiamo vinto! – esclama Lucia mentre a malincuore Roberta si ferma ‘ Oh accidenti! – e un po’ spiace anche a me, devo dire…
– Complimenti! Lucia, una vera professionista!…. cioè no… non in quel senso… – rido io
– Ah si si – ride Lucia – lo giuro è la prima volta che lo faccio eh… ma quante cose nuove oggi… bello però….
Guido è sempre comunque rilassato e soddisfatto per il suo proselitismo dello scambismo.
– E adesso? Sta venendo anche un po’ tardi e stanno arrivando delle nuvole… che premio ha vinto la nostra coppia e che penitenza fanno loro?
– Ma sapete che io mi sento un pochino trascurata – dice Lucia – lui di sicuro ha avuto un orgasmo ‘c’è la prova’ come dice Gaber in quel bel monologo, lei non si sa, ma mi pareva molto accaldata e eccitata prima con i tuoi massaggi, quindi rimaniamo noi due…che potremmo finire quello che avevamo iniziato…
– Mm?? – faccio con faccia interrogativa, sinceramente in quel momento non capisco a cosa si riferisce
– Sul sentiero! Avevi iniziato a…?…a…? a scoparmi! Ma insomma!
– Aaah si è vero! Ma no Lucia ma come ti sei messa a parlare! Ma non ti riconosco più – scherzo io e ridono tutti
– Si scusate, sarà il vento, sarà il mare, non mi è venuto un sinonimo, ma poi è tutto il giorno che mi stimoli, hai iniziato già in macchina, poi su tutto il sentiero mi hai smanacciato, poi qui, in questa nuova esperienza…. ma scusate… ma noi stiamo facendo un’orgia? Non del tutto eh? No lo vorrei capire perché è una di quelle cose di cui si sente parlare ma in cui non ci si trova mai dentro, e comunque vi ringrazio di tutto, ma… visto che abbiamo vinto… vi chiedo una cosa, anzi la chiedo a Roberta…. sono un po’ imbarazzata ma pazienza… ti andrebbe di succhiarmi il seno mentre ho un rapporto sessuale con lui…. va bene questo termine?
– Si certo…. non sarò una professionista ma posso provare… – dice Roberta
– Ce la fai ancora o l’età che avanza ti impedisce… ?- rivolta a me
Si effettivamente a questo punto, considerando il sole che sta tramontando dietro le rocce, il freddo che si sta sostituendo al freschino, dico la verità, avrei anche preso la via del ritorno, ma il desiderio di Lucia era legge per me e probabilmente voleva realizzare questa idea estrosa: farsi leccare da una donna, ormai la conoscevo, le si presentavano improvvisamente alla mente delle idee che dovevano essere realizzate subito, senza indugio.
– Sai bene che ogni tuo desiderio è un ordine e un piacere per me
Lucia si mette carponi, e tutto sommato è sempre una bella visione, io le lecco la vagina e intanto mi masturbo un pochino perché mi era ritornato un po’ troppo molle, mica eravamo in un film porno, e finalmente la penetro, Roberta si era già sdraiata sotto il suo seno e magistralmente lo accarezza e lo succhia molto femminilmente, dolcemente, senza voracità. E’ bello vederle. Da qualche parte c’è anche Guido seduto che ci guarda tranquillo e soddisfatto. Effettivamente in una orgia o ‘quasi orgia’ non sentirei la necessità un altro maschio. Pazienza. Io cerco di non guardarlo perché comunque, orgia o non orgia, la visione di un uomo nudo non la trovo per niente interessante e, anzi, è un po’ ammosciante, confesso di non essere neanche un po’ omosessuale, invece Roberta sdraiata sotto Lucia inevitabilmente mi mostra la vagina e io, tutto sommato, anch’io come Lucia, potrei provare una cosa nuova, non dovrei neanche allungare una mano per massaggiarle la vagina e dopo un momento di incertezza, ma si, riprendo la masturbazione a Roberta, molto contenta, credo, impegnata a succhiare. Non so perché ma mi sento di dover ricompensare questa dolcissima un po’ svampita donna ex bruttina, che mi ha fatto in continuazione gli ‘occhi dolci’. La situazione va avanti per un po’ ma la posizione è sempre più scomoda, sicuramente per me, ma credo anche per Lucia, in ginocchio sulle rocce con solo un telo sotto, e a questo punto faccio del mio meglio per concludere la ‘missione’ affidatami e aumento quindi il ritmo, continuando anche, però a un po’ più goffamente, a masturbare Roberta, infine, un po’ stanco, alla fine, mi lecco il pollice e lo introduco un po’ nell’ano di Lucia, cosa che di solito favorisce il suo e mio orgasmo, aumento il ritmo e giungo all’orgasmo, mi pare, forse, ma non credo, contemporaneamente a Lucia… ma chi può dirlo. Inevitabilmente lascio Roberta ancora a metà del guado, mi spiace, ma, tutto sommato, con Guido non credo soffra di carenza di stimolazioni erotiche.
Ci guardiamo tutti, stranamente un po’ imbarazzati alla fine, o almeno mi pare. Sorridiamo, non sappiamo più cosa dire.
– Eh ‘. bello…. però qui il tempo si sta guastando e il freddo aumenta, meglio andare – dico io
– Ma la penitenza per Guido? – chiede Roberta
– Sentite intanto andiamo – dico io ‘ e se proprio volete comunque una mezza idea ce l’ho…. Guido mi incuriosisce perché se non ho capito male è un nudista ancora più estremo di me e mi chiedevo… fare i nudisti su una spiaggia è un conto ma vuoi provare ad avviarti sul sentiero verso San Rocco come mamma ti ha fatto fino alla prima persona che incontriamo?
– Bellissima ideaaa! – dice Roberta
– Eh si è una cosa che bisogna provare prima o poi nella nella vita – dice Lucia
Guido allarga gli occhi storcendo la bocca in un’espressione… lo vedo finalmente per la prima volta non rilassato, non sicuro e un po’ timoroso – Mah… sapete che un po’ mi vergogno… mi vergogno a dirlo ma mi vergogno… che parola… è da quando ero un ragazzino che non la pronunciavo
– Be’ allora ti abbiamo fatto viaggiare nel tempo, ti offriamo l’occasione per forzare i tuoi limiti
– Guido! Guardami! Sii uomo! – dice Roberta
– Giusto sii uomo! – ripete Lucia
– Ma… fino a che incontro qualcuno… è se è un carabiniere e mi denuncia per atti osceni in luogo pubblico?
– Macché carabiniere e atti osceni! Ma sei rimasto agli anni 50?
– Va be’, facciamo anche questo, ho capito che ne va del mio onore… andiamo in fretta qui fa un freddo…mmm… i sandali… li metto?
– No no no ! – diciamo quasi in coro – quello sarebbe veramente una cosa oscena! Nudo come un bronzo di Riace! Sguardo fiero! Andiamo! Porto io il tuo zainetto!
Ci avviamo, con una certa fretta. Guido fa un po’ fatica a tenere il nostro passo perché deve stare attento a dove mette i piedi per non farsi male sulle rocce e poi sul sentiero, cammina in modo tutt’altro che marziale, un po’ goffo. Mi viene uno scrupolo, non sarà una ‘penitenza’ un po’ eccessiva? Ma in fondo mi pare uno piuttosto orgoglioso e capisco che ormai vuole dimostrare a se stesso di poter vincere questa piccola sciocca sfida. Camminiamo di buon passo per scaldarci, noi tre avanti, Guido un po’ distaccato, deve sempre guardare dove mettere i piedi nudi, non saprei dire se vogliamo noi tre aggiungere un po’ crudelmente un elemento di penalità, di separazione o non vogliamo confonderci con il suo stato ‘atti osceni in luogo pubblico’. Ma in realtà lo invidio anche un po’, anche se avrei più difficoltà di lui a camminare a piedi nudi sui sassolini. I miei piedi non sono allo stesso livello di selvaggeria del mio animo. E mi vergogno anche un po’, perché mi sento anche un po’ arretratamente ‘tessile’ rispetto a lui avendo su i calzoncini. Comunque’. abbiamo superato in più di dieci minuti di cammino veloce qualche casupola di pescatori o simili, poi un bar, chiuso, ancora nessuno… poi finalmente vediamo avvicinarsi un tipo anziano, magro, ossuto, in ottima forma fisica, che infatti sta camminando velocissimo, quasi correndo, prima incontra noi e gli facciamo un cenno di saluto, poi ci fermiamo e guardiamo per vedere cosa succede… l’anziano, vedendo avanzare Guido nudo, si blocca di colplo e, con fare tra lo spaventato e il preoccupato:
– Oh giovanotto, cosa ti è successo? Ti hanno rubato i vestiti?
– Ah eh no no tutto bene, grazie, scusi, è solo una specie di gioco, una specie di scommessa – balbetta Guido indicando con la mano noi pochi metri più avanti
– Ah va be’ se è solo un gioco, si gira verso di noi…fate un po’ voi… non prendere freddo che qui viene a piovere – e se ne rivà veloce con un cenno che vuole significare ‘mah guarda che roba’, scuotendo la testa, o almeno così mi pare.
– Be’ non è stato quel granché – dico a Guido
– Ma si un’esperienza in più, ero un po’ emozionato e ansioso mentre camminavo da solo incontro al mio destino, diciamo che mi avete aiutato a togliermi anche questo sfizio.
Guido si riveste, anche più di noi, io sono sempre solo con i calzoncini e Lucia con il vestito, acceleriamo ulteriormente il passo, qui tra poco si mette a piovere. Bello. La pioggia al mare mi piace moltissimo. E dopo poco infatti piovono dei bei goccioloni ma l’ultimo tratto in salita ci aiuta a non sentire troppo freddo. E’ bello sentire i polmoni e il cuore che funzionano, tutto ha funzionato piuttosto bene in questa indimenticabile giornata. Lucia ormai non potrebbe essere più attraente di così, con i capelli e il vestito bagnato. O almeno così a me appare, che la amo molto. L’ho già detto?
A San Rocco ci fermiamo un momento per scambiarci i numeri di telefono, ci salutiamo e corriamo alle macchine.
Entriamo nell’auto, caldina essendo rimasta ore al sole, tutti bagnati e ci togliamo quei due indumenti che avevamo. I finestrini si annebbiano. Lei ha i capezzoli duri e appuntiti. Le metto una mano sul seno e la bacio sulla guancia.
– Scusa sai che non ho capito se alla fine sei arrivata all’orgasmo?
– No non del tutto, ma non è un problema, non sono mica una macchina, la posizione era piuttosto scomoda, poi Roberta che mi sollecitava il seno… si era bello ma sopratutto così strano che mi deconcentravo. Be’ ma stasera ti puoi sempre dare da fare con la lingua al calduccio nel nostro letto.
– Sicuro. E quindi ti posso chiedere qual’è stato per te il momento più bello di questa strana giornata? – accarezzandole sempre il seno
– Aspetta fammi pensare… probabilmente quando mi sono svegliata stamattina e ho sentito che mi eri vicino – mi guarda negli occhi
– Accidenti che romantica! – la bacio ancora sulla guancia
– E il tuo momento più bello?
– Mmm…. lo stesso… stamattina…
– Non è vero. Sei un po’ bugiardo… secondo me è stato quando mi hai baciato stretto stretto per alzarmi il vestito mostrando il mio sedere ai due che stavano arrivando. Devo dire che mi sentivo un po’ imbarazzata ma capivo che per te era importante far vedere il mio sedere agli altri, eri veramente eccitatissimo, e ti ho lasciato fare…ah…ero anche un po’ onorata – ora guarda davanti nel vuoto
– A ma te ne eri accorta! E’ vero accidenti che intuito! E’ vero lo confesso è stato proprio quello… ma come fai a capire sempre tutto?
– Forse perché sono intelligente e sensibile? – dice con espressione simpaticissima
– E’ vero… ma perché non hai pensato alle due volte in cui abbiamo fatto l’amore o anche al momento quando ho accarezzato a lungo il sedere di Roberta?
– Mmm… no non credo… ormai non c’era più un’atmosfera trasgressiva, ormai era tutto troppo scoperto, e il sedere di Roberta non lo possedevi, lo avevi solo in prestito momentaneamente, diciamo, mentre il mio era proprio tuo tuo
– Grazie sei molto cara, è vero…. ma non eri per niente gelosa quando hai visto che indugiavo in quelle carezze a Roberta?
– Chiamale carezze! Comunque no. Per niente. Niente. Ma non mi conosci ancora? Tu sei un uomo, un maschio sano… diciamo abbastanza sano, e un maschio sano è normalmente sanamente attratto dagli oggetti erotici femminili, a maggior ragione visto che Roberta è abbastanza attraente, sopratutto dietro, per la precisione.
– Ma quindi non saresti stata gelosa neanche se avessi avuto un rapporto sessuale completo con Roberta?
– No non credo proprio… è una cosa normale, ripeto sei un maschio, per fortuna abbastanza sano …mi viene in mente un bel dialogo di ‘Harry ti presento Sally’ quando Harry dice che ogni uomo vorrebbe andare a letto con tutte le ragazze carine che conosce e Sally dice ‘Ah e con quelle brutte?’ ‘Anche con loro’ dice Harry…. è così, è la natura….
– Come sei saggia!
– E vedi che non mi conosci ancora bene…
– Ma, scusa, Dio non voglia, ma così facendo, eventualmente, di donna in donna e eventualmente, di rapporto sessuale in rapporto sessuale, non avresti paura che mi potessi innamorare di qualcun’altra e, Dio me ne scampi, lasciarti?
– Mmmm…. no non lo credo, tu sei veramente innamorato di me, e, io, scusa la sincerità, sono troppo meglio delle altre. A parte tutto il resto, chi altra ti avrebbe detto e prima ancora pensato quello che ti ho appena detto io? Le altre sono complessate, insicure, possessive, non lasciano libero il loro uomo, e questa è già di per sé una bella stupidità oltre al fatto che creano una ragione in più per perderlo.
– Però scusa, non per paragonarti a Roberta, ma tu hai detto di non essere per niente gelosa, ed è una cosa molto bella, ma in fondo anche quella svampita e sciocchina di Roberta non la dovrebbe essere se no…
– Mmm… si Roberta… tutto sommato mi è simpatica ed è meno sciocchina e svampita di quello che può apparire. Secondo me Guido e Roberta si dedicano un po’ allo scambismo perché Guido è un maschio, aperto e sicuro di sé, e i maschi vorrebbero, come dicevo, avere rapporti sessuali con tutte le donne, da un punto di vista biologico vorrebbero fecondare tutte le donne. E’ chiaro e semplice. Invece Roberta, si appoggia molto a Guido, ma fa anche bene… e prima di tutto vuole adeguarsi ai desideri di Guido, non vuole certo stare da sola, e poi le piace sedurre, essere desiderata, e vedendola, non del tutto bella in viso, con un seno piccolo ma con un bellissimo sedere e gambe…non so credo che sia una rivalsa e una gratificazione, posso anche capirla… e poi semplicemente non ha capito quello che diceva Harry, che in fondo ai maschi non interessa poi tanto che una donna sia bella o brutta ma che sia disponibile.
– Come sei saggia…. ma scusa in definitiva tutto quello che abbiamo fatto con Guido e Roberta come lo hai vissuto? Ti ha un po’ eccitato, almeno interessato, coinvolto?
– Eh sai che non so neanche io… diciamo che l’ho vissuta come una cosa nuovissima, come quando si visita una città nuova e strana, ecco come la prima volta che ho visto Venezia…. ma una sensazione erotica… no non tanto. Se non ci fossi tu qui nella mia vita non so, sarebbe diverso, ma ora che ci sei tu, avere un rapporto sessuale con un uomo con cui non mi sento coinvolta sarebbe una cosa solo meccanica, un po’ come masturbarsi da sola, con il più il problema che hai a che fare con un’altra persona con le sue esigenze e paturnie varie. Ma comunque è stato non tanto erotico ma comunque bellissimo, sentirsi liberi, strani, fare tutte quelle prove, vivere tutte quelle sensazioni nuove, sembrava di essere in un film, un po’ porno… si mi sono sentita molto libera… è stato tutto molto fluido… era la prima volta, poi rifacendolo, non so, sarebbe come visitare più volte Venezia, non ci sarebbe quella curiosità, novità…
– Un’ultima domanda ‘e poi la lascio andare’ come dicono all’università: perché hai chiesto a Roberta e non a Guido di leccarti il seno? Cioè tutto sommato tu sei eterosessuale e Guido è un maschio, anche se non è il tuo tipo, ma Roberta è una femmina…
– Ah non lo so… sarò un po’ lesbica?… non lo so, ma ti ho detto più volte che, purtroppo, pochissimi maschi mi piacciono, e Guido non è tra quei pochissimi, no sinceramente non lo ho neanche preso in considerazione. Comunque non so proprio perché ho pensato solo a Roberta, sarà più famigliare, più femmina come me, più pulita… non so dirti di più. Ah… a proposito di Roberta… sai che ho deciso di provare a depilarmi?
– Ah bene, ma guarda che mi piaci uguale eh…
– Non dire altre bugie. Lo so che sei molto innamorato di me, ma uguale no, lo so che non è uguale… voglio provare
Tutto questo dialogo è avvenuto con la pioggia che scende, i finestrini annebbiati, e noi nudi, io che le tengo la mano sinistra sul seno e con la destra accarezzo quella testolina da cui escono questi pensieri. Lei parla guardando sempre dritta di fronte a sé un po’ con sguardo all’infinito. Forse sa che sta dicendo cose che la elevano ai miei occhi e me la fanno apparire preziosa.
– Sono molto fortunato ad averti incontrato – le dico. E non avrei niente altro da aggiungere.
– Eh hai visto… ma si tutto sommato anch’io… nonostante un pisellino così piccolo – ride allegra sfiorandomi il pene, effettivamente per il freddo e la corsa, molto piccolo, tanto per stemperare l’atmosfera zuccherosa.
Silenzio. Continuo ad accarezzarle il seno e la guancia. Lei guarda sempre davanti a sé.
– Si ma…. più fortunati ancora saremmo stati se avessimo fatto dei figli noi due ‘ dico, ora, commosso.
Silenzio. Guarda sempre davanti.
– Non è da saggi soffermarsi a rimpiangere il passato. Tu hai una bellissima e bravissima figlia e io un figlio, pure lui così. La nostra vita ha preso altre strade nel passato. Non pensarci più. E’ inutile
Si gira, mi guarda negli occhi e mi accarezza la guancia.
Ci rivestiamo con abiti asciutti e torniamo verso casa lasciandoci alle spalle una giornata con esperienze probabilmente irripetibili. Un po’ di tristezza mi sovviene, ma sopratutto la consapevolezza di avere al mio fianco una donna… una donna…. cosa posso dire… come dovrebbero essere le donne?
(avevo detto che il mio primo racconto ‘Conoscersi’ sarebbe stato anche l’ultimo, ma poi mi è venuta una mezza idea, unendo due esperienze realmente vissute, persone realmente conosciute, e un po’ di fantasia. Però ora veramente non saprei più cosa scrivere. Per suggerimenti e commenti scrivetemi a nuvoleazzurrerosa chiocciola gmail.com Grazie rispondo a tutti)
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