“Nonostante ciò non si sa come ha sempre avuto un enorme successo con le donne, riusciva a trombarsene tantissime, perfino due tedesche insieme senza…”
Estate, finalmente un po’ di riposo dopo la fine del primo anno
niversitario si torna per le vacanze nel mio adorato paesino di montagna. Un anno pieno di sorprese dove il mio coinquilino e riuscito ad aprirmi la mente oltre che le gambe facendo i capire d’essere gay. Avevo già dei sospetti ma mai gli avevi dato fondamento. Uno dei sospetti principali era Maurizio. Maurizio è da sempre il mio migliore amico, barbetta pelo curato sia sul petto che su braccia e gambe ma ciò che adoro di lui é il suo essere grezzo. Gia infatti è molto volgare, non perde l’occasione per fare battute porche o per ravanarsi il pacco anche in pubblico o per restare nudo. Nonostante ciò non si sa come ha sempre avuto un enorme successo con le donne, riusciva a trombarsene tantissime, perfino due tedesche insieme senza spiccicare una parola della loro lingua. Per sua fortuna madre natura l’aveva fornito benissimo e lui non perdeva occasione per metterlo in mostra o vantaresene. L’ultimo anno c’eravamo persi di vista, lui era rimasto in paese a fare il pastore mentre io ero partito per l’università ma appena rientrato subito riprendemmo confidenza. Un fine settimana organizzai per andare a fare una scampagnata nel bosco sito nella parte più alta della montagna, un bel po’ di km e avremo potuto passare la notte in una vecchia cascina lasciata libera per i pastori al gregge che per via del mal tempo non possono rientrare in paese.
Io mi occupai di preparare il necessario per la piccola gita mentre lui si prese la briga di prendere dei giornaletti porno dicendo che se dovevamo passare la notte senza corrente internet e soprattutto senza figa in qualche modo dovevamo passare il tempo e il miglior modo era farmi vedere quanto il suo cazzo fosse più grande del mio e sbottarmi addosso per farmi nazarene, cosa che quando Vevamo circa 14 anni faceva continuamente e che a me mandava in bestia.
Partiti passammo una bellissima giornata, camminando ci raccontammo un sacco di cose, lui mi aggiorno sulle migliori trombate che aveva fatto mentre io imbarazzato non gli dissi niente. Preferivo tenere per me quel segreto che avevo scoperto.quqndi si fece quasi buio ci fermammo a dormire in quella cascina di cui vi parlavamo prima.
Eravamo fradici dal sudore ed io decisi di andare a sciacquarmi nel piccolo bagno di fortuna. Ad un certo punto sentii Maurizio che mi chiamava. Mi misi addosso un asciugamanoe lo raggiunsi e… Lo trovai totalmente nudo seduto su una vecchia sedia di legno con uno stuzzicadenti tra i denti e un cappello di paglia stile cowboy americano. Ma il mio sguardo subito fondò su quel pene meraviglioso. Non era in tiro ma gia era enorme, le palle poi erano gigantesche e il tutto circondato da una folta criniera di peli. Rimasi immobile a guardarlo
-beh, lo ricordavi così grande?-mi disse lui con aria spavalda e superiore
-é, é enorme – risposi io un po’ balbuziente e imbarazzato
-appunto è troppo grande per farmi i le seghe, mi annoiò, preferisco scopare-
-ma qui non ci sono ragazze con cui scopare devi resistere altrimenti autogestito- dissi io sorridendo e cercando di smorzare la situazione per evitare che si notasse dove il mio sguardo cadeva e soprattutto l’elezione che sentivo stava per partir i
-beh non serve per forza una donna per scopare, va bene anche il culo di un uomo e tu hai un bel culo sodo-
-ma andiamo mauri che stai dicendo…-
Prima ancora che finissi la frase lui sputò via lo stuzzicadenti lancio il cappello e mi venne accaduto, il mio respiro si faceva sempre più affannato. Lui mi sorrise con fare furbesco/ maniaco e si alzò avvicinando si a me.
-avanti è da quando siamo ragazzi che vuoi il mio uccello ora non solo lo puoi toccare ma anche succhiare e scomparci- piu diceva ciò è si avvicinava più io ansimavo, lui si accorgeva di più e parlava con una voce soffusa e roca e più facev pause e più mi respirava in faccia per farmi sentire il suo odore.
Si avvicinò ancora più e mi sussurrò all’orecchio -non sei il primo uomo che mi scopo- e mi bacio la guancia.
-che bello…. Davvero- ansimando risposi io
-certo, e ora a te faccio godere-.
Con queste parole mi prese la mano e me la poso sul suo uccello, contemporaneamente mi cadde per terra l’asciugamano e rimasi nudo. Ero eccitatissimo e il mio uccello era a tiro evidenziava ciò. Presi a baciarciargli il collo mentre gli palpavo il pacco. Lui con una mano mi tirava a se dalla schiena e con l’altra mi carezzava i capelli. Dopo alcuni minuti io iniziai a fargli dei piccoli succhiotto sul collo. Questa cosa lo fece innervosire un po’. Con la mano in strinse le guance e mi disse leccando i la guancia -se hai voglia di succhiare ore di qualcosa di più grosso- io non me lo feci ripetere due volte.
Preso in bocca quel bestione subito lo feci diventare duro. Era veramente grande, ok non avevo una grande esperienza in quanto a grandezza di cazzimka credo che quello misurasse almeno 22cm per almeno 3 di larghezza. Richi, il mio coinquilino, mi aveva insegnato un po’ di trucchetti per far godere di più facendo un pompino così presi a giocare con l’attacco tura tra la pelle e la cappella del cazzo di Maurizio, lui apprezzava. Apprezzava a tal punto che le gambe gli cedettero e dovette sederai su di una sedia. Approfittai della nuova situazione per usare un altro trucchetto. Iniziai a fargli dei succhiotto ai lati dell’uccello, all’attaccotura con le gambe.
-bravo, bravissimo ora ti faccio godere io- ci sostammo sul letto dove subito io mi misi a 90.
Lui mi fregò il suo uccello leggermente dilatato ma non bastò perché entrasse, mi faceva un gran male quando spingeva senza che però riuscisse ad entrare.
-sei stretto eh, meglio godo di più-
-beh sai com’è non sono abituato…-
-stai per tranquillo che dopo questo mese ti ritrovi il culo più aperto di quella famosa pornostar [della quale non posso fare il nome] che si é fatta inculcare da un cavallo, bravo come sei a fare pompini mi svuoto le palle su di te tutti i giorni-
Mentre parlavamo lui mi dilatava il buco del culo con le dita infilando e ben 4.
Poi tornò a infilarci il cazzo. Anche quest volta, benché fossi più dilatato stentava a entrare. Allora lui mi prese per i fianchi secco diede una spinta e lo fece e trade tutto. Urlammo moltissimo entrambi e continuammo a urlare di goduria é un po’ anche di dolore per tutto il tempo che lui lo fece entrare e uscire, entrare e uscire
Ad un certo punto si interruppe e mi fece girare -voglio vedersi in faccia che godi-ami disse lui, io annuii.
Rispinse forte per Carmelo entrare e questa volta facili un missionario meraviglioso, lui era su di me che spingeva ed io a pancia n su che godeva. Urlavamo urlavamo da matti ma a notte fonda in mezzo alle montagne chi doveva sentirci?
Ad un certo punto però la porta accanto a chi si aprì e spunto un uomo robusto. Sulla quarantina, baffo biondo fisico ultrapalestrato, indossava una camicia a quadri rossa e un paio di geans. Si trattava del giardiaboschi.
-che state facendo disse-
Io ero imbarazzatissimo e non riuscì a rispondere mentre Maurizio,imvece non smise il suo ritmo di scolpata e disse -non si vede? Mi di da fare con questa bella troietta
-si vede si- disse il guardiaboschi che chiudere, questa volta a chiave, la porta alle sue spalle si appoggiò al muro e iniziò a ravanarsi il pacco e a sbottonarsi la camicia…,
Comtinua
Annunci69.it non è responsabile dei contenuti in esso scritti ed è contro ogni tipo di violenza!
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.