Chiara è una ragazza molto carina, alta, magra con un bel viso, su cui spicca un sorriso che ti rapisce.
Siamo sempre stati amici un pò particolari, ovvero quelli che quando hanno voglia si lasciano andare e fanno gli amanti.
Una sera siamo usciti a bere una birra, in un Pub di Pistoia, in modo di non incontrare persone ci conoscono e quindi liberi di essere noi stessi senza occhi indiscreti.
Tra buona musica e buona birra, la serata passò piacevolmente, fino a quando si fece l’ ora di rincasare.
Entrati in macchina ci lasciammo andare ad un lungo bacio, e ci mettemmo a ridere, segno che la bevanda aveva fatto qualche effetto.
Stavamo passando attraverso le strade che costeggiano i vivai, quando le dissi che dovevo fermarmi perchè dovevo fare pipì, altrimenti me la sarei fatta addosso.
Lei mi disse che doveva farla anche lei e quindi di trovare un posto un pò appartato.
Scendemmo, lei rideva come una matta, io cercai un cespuglio, mi fermai e lo tirai fuori.
Con mia sorpresa Chiara era dietro di me, obbiettai, ma lei mi disse che la eccitava vedermi farla e voleva aiutarmi.
Ero stupito, ma la faccenda mi intrigava.
Mi baciò, e me lo prese in mano e mi disse “chiudi gli occhi e falla”.
Non era facile , poi complice la birra iniziai a pisciare, lei mi disse di continuare mentre si sarebbe divertita.
Si inginocchiò di lato, guardava il getto, poi avvicinò la bocca ed io tentati di fermarla, ma lei disse “tesoro non te ne pentirai”. La vedevo mentre tirava fuori la lingua, la avvicinò al getto e si lasciò bagnare la bocca, il viso, poi mentre stavo finendo, lo prese in bocca e gli ultimi schizzi le arrivarono in bocca.
Deglutì e sorrise, il mio pene si inturgidiva, lei lo succhiò, poi si alzò e mi disse “ti piace vero?” e mi baciò in bocca.
Sentii un sapore salato, un pò acre ma eccitante, come ipnotizzato le baciavo e leccavo le labbra mentre lei me lo teneva in mano masturbandolo lentamente.
“Ora la devo fare io, vuoi provare?” mi disse con la voce un pò roca dall’eccitazione.
Si spogliò, io mi sdraiai per terra e lei si accovacciò davanti al mio viso.
“Lo hai mai fatto?” mi chiese, ed io risposi di no, ma che volevo provare.
“Allora cercadi abituare la bocca al sapore e se poi ti senti bevine un pò” fu la sua raccomandazione.
Iniziò a farla ed io aprii la bocca, un getto mi colpì il naso e qualche schizzo gli occhi.
Sentivo il liquido caldo, io avvicinai la bocca e potei sentire il sapore. Era caldo, aspro, ma al contempo eccitante, coinvolgente.
No resistevo, ero eccitato, il mio pene era durissimo, la mia bocca si appoggiò alla sua vagina e lasciai che il suo nettare mi dissetasse.
Non riuscivo a berla tutta, una buona parte la tossii fuori, lei mi accarezzava la testaed io iniziai a leccarle la fica.
Sentii che che quel sapore nuovo, lasciava il posto a quello dei suoi umori e la mia lingua entrò tutta dentro, mentre scercavo di aspirare tutto quel buon profumo.
Lei si staccò dalla mia bocca e sempre a cavalcioni, si impalò sulla mia verga.
Avevamo i visi rossi e bagnati, i suoi occhi ed il suo sorriso splendevano sotto le stelle, la sentivo venire e bagnarmi il sesso.
Era lei che dava il ritmo, mi baciava e mi leccava il viso.
Le misi un dito nel sedere, lei era rossissima, i capelli lunghi e mossi sembravano fare una danza sensuale.
Le succhiavo i capezzoli, le baciavo il collo, sentivo il suo sapore e quello della pipì, ero eccitato come forse non mai.
Lei venneed ormai mi stavo lasciando andare, le dissi che dovevo godere anche io.
Si alzò e me lo prese in bocca, si girò a sessantanove, così che le potessi leccare la fica.
Il suo sesso aveva tanti sapori, compreso quello del mio, era caldo e bagnatissimo, lei mi succhiava forte mentre le sue dita mi massaggiavano le palle.
“Chiara sto per venire” le dissi, lei aumentò il ritmo, serrando le sue labbra per stringerlo. Iniziai a venire nella sua bocca, lei succhiò tutto, passandosi dopo il cazzo sulle labbra e sulle guance, mentre qualche goccia di pipì le uscì nella mia bocca.
“Ti adoro” mi disse e poi mi baciò.
Ci rivestimmo e tornammo a casa, ma lei non volle tornare nella sua abitazione, rimase con me, abbracciata tutta la notte, entrambi con gli odori della nostra avventura.