Mi ero trasferito da poco nella mia nuova abitazione, la mia nuova casa, solo mia e tutta per me. Era di modeste dimensioni ma giuste per una sola persona. Il quartiere era tranquillo come pure i miei nuovi inquilini. Stavo finendo di sistemare le mie cose dopo aver svuotato gli scatoloni che le contenevano e avevo già finito di installare il pc, così ripresi a navigare in internet. Una delle mie tante ricerche sul web erano i siti porno di vario genere; etero, interrazziali, trans e animal. E’ stato questo ultimo tipo a catturare nuovamente la mia attenzione visto che lo avevo fatto in passato. Mi piaceva vedere donne con cani che provavano piacere nel farsi scopare. Un’altra cosa che mi piaceva era aver trovato un sito dove venivano messi vari racconti di fantasia riguardanti appunto questo tipo di rapporti e la cosa mi eccitava molto perché in passato mi era capitato di avere una esperienza “canina”. Decisi così di mettermi a scrivere una storia tutta mia ma non priva di verità visto che riguardava una parte della mia vita passata, mentre quella futura l’avrei scritta facendone quasi un diario. Nel frattempo la mia vita stava prendendo il ritmo tranquillo e sereno della normalità quotidiana; mi alzavo la mattina, non tanto presto, mi preparavo la colazione, facevo alcuni esercizi per mantenere il mio fisico attivo e cose di questo genere. Un giorno che mi sentivo un po’ annoiato, decisi di tornare a navigare in internet e visitare di nuovo quei siti porno e in particolar modo a quelli animal. La mia mente tornò a quelle mie uniche ma sconvolgenti esperienza. Un tizio, che avevo conosciuto tramite queste chat per adulti, aveva visto una foto del mio culetto e gli era piaciuto molto così mi propose un incontro a casa sua in un paese poco lontano dalla mia città , facilmente raggiungibile in treno. Dopo un po’ di diffidenza da parte mia e dopo aver visto una foto del suo cazzo, decisi di accettare e lui mi dette tutte le indicazioni su come arrivare e che mi avrebbe aspettato alla stazione per poi portarmi a casa sua che era leggermente isolata, per ragioni di tranquillità . Devo fare una premessa, a ma piace il sesso sia con donne, uomini e trans. Mi dette appuntamento per la sera dopo e che mi avrebbe fatto una sorpresa ma che non avrei dovuto aver paura di niente, sarebbe stata una bellissima ed eccitante sorpresa per me. Il resto del giorno passò lentamente, quasi la sera dopo non dovesse arrivare mai ma, come sempre accade i giorni passano e arriva il momento che si desidera. Quella sera mi sentivo agitato ed eccitato come al primo incontro importante, non che lo fosse ma quella era la sensazione e quindi decisi di proposito di non indossare le mutande per rendere l’incontro ancora più frizzante durante il tragitto. Immaginare che le persone sul treno potessero sapere che non avevo niente sotto i pantaloni attillati che avevo indossato e che potessero leggermi in volto la voglia che avevo dentro, mi metteva dei brividi addosso. Lo so, era una mia fantasia che in parte si concretizzò quando, stando nel corridoio di transito, un tizio molto anziano mi si strofino passandomi dietro e quasi si fermò appoggiandomelo attendendo una mia reazione. Non c’era nessuno in quel momento sul treno e io lo lasciai fare per un po’. Io mi stavo eccitando sentendo il suo cazzo indurirsi dietro di me e non era niente male, così lui prese l’iniziativa muovendosi. Mi mise le mani sui fianchi e appoggiando il volto sulla mia spalla mi sussurrò all’orecchio “sei eccitata troietta, vero? Vedrai cosa ti farà il nonno”. Non perse tempo, mi trascinò nello scompartimento, chiuse la porta e mi gettò sul sedile. Nella penombra riusci a vedere la figura di questo anziano, avrà avuto circa 80 anni, che si tirò giù pantaloni e mutande insieme mostrandomi il suo cazzo che avevo appena sentito strusciarsi contro di me. La sensazione che avevo avuto delle sue dimensioni non era sbagliata, anzi, adesso che era completamente duro mi lasciò quasi senza fiato. “Lo vuoi tutto vero?” mi disse tenendoselo in mano “ma prima me lo devi leccare, baciare e succhiare” e me lo mise davanti alla bocca. L’odore prima e il sapore poi, mi fecero perdere ogni freno e così lo accolsi, solo in parte, nella bocca. Il vecchio era talmente eccitato che prese a scoparmi tenendomi la testa ferma fra le mani e quasi mi soffocava perché aveva iniziato a spingere quel suo grosso cazzo ben oltre la metà della sua lunghezza. Per fortuna non durò molto e mi scaricò quel suo getto caldo in gola tanto da obbligarmi a berla tutta. Dopo qualche attimo lo tirò fuori che ancora gocciolava e mi disse “ripuliscilo bene tesoro che non ho ancora finito”. Non credevo ai miei occhi, lo aveva ancora duro e grosso come se niente fosse accaduto, mi prese per le spalle e mi sollevò e in un gesto mi tirò giù i pantaloni lasciandomi nudo per metà . “Sei proprio carino lo sai? Girati che voglio vedere quel tuo bel culetto” e così feci piegandomi leggermente in avanti. La sua esclamazione fu”meraviglioso” e lo sentii abbassarsi e aprirmi il buchetto con le dita iniziando a leccarmelo. Mi portò all’eccitazione massima in breve tempo facendomi uscire dei gridolini di piacere. Poi mi fece piegare e appoggiare le mani sulla poltrona mettendomi a novanta gradi e appoggiò quel suo arnese in mezzo alle mie natiche cominciando a strofinarlo su e giù e ogni tanto inumidiva il tutto con della saliva per prepararmi alla penetrazione. Io ero al settimo cielo e non desideravo altro anche se non sapevo come sarei riuscito a prendere un cazzo di quelle dimensioni, così mi lasciai preparare da quell’uomo esperto. Quando lui si accorse che ero pronto, appoggiò la sua cappella umida al mio buchetto facendola entrare dentro. Piano piano, ogni colpo un centimetro di più, spinse la sua mazza dentro di me.. “rilassati tesoro che adesso ti faccio godere” e così fu. In breve, con la sua sapienza, riuscì a infilarmi dentro i ventidue centimetri del suo cazzo, fino alle palle che, grosse e pesanti come erano, sbattevano sulle mie cosce ad ogni colpo. Poco dopo mi fece mettere a pecorina sulla poltrona e lui mi si mise sopra coprendomi col suo corpo, appoggiò di nuovo la sua cappella al mio buchetto e questa volta entrò tutto scivolandomi dentro e prese a montarmi meravigliosamente. Mi sussurrava cose all’orecchio ed io rispondevo con gemiti di piacere che lo eccitavano ancora di più. Mi leccava il collo, mi baciava e io volevo che esplodesse tutto il suo sperma dentro di me così appoggiai la testa sulla poltrona rimanendo a quarantacinque gradi per riceverlo meglio. Non attesi molto e lo sentii schizzare violentemente, caldo, abbondante che durò diversi minuti facendomi vibrare dal piacere. Poco dopo lui uscì fuori e rimanemmo sdraiai per un po’, io accoccolato nelle sue braccia. Ci fece sobbalzare e rivestire immediatamente l’avviso del controllore che annunciava la prossima fermata, la sua. Nel rivestirsi mi disse “sei stata fantastica, non ho mai goduto così tanto e alla mia età è tutto regalato, posso ricontattarti?”. Io lo guardai ma non gli dissi niente dandogli solo un bacio sul cazzo, ormai a riposo, attraverso i pantaloni e mostrando un sorriso di gratitudine per quei momenti goderecci. Non l’ho più rivisto, come doveva essere, perché gli incontri di questo genere non devono avere seguito. Poco dopo arrivai alla mia destinazione ma appena sceso ricevetti una telefonata dal mio contatto che voleva scusarsi perché doveva rimandare il nostro incontro. “Scusami” mi disse “ho dovuto portare il mio cane dal veterinario, quindi niente sorpresa”. Si, avete capito bene, la mia sorpresa era Rex il suo cane, un meticcio di media taglia ma avrei dovuto aspettare il prossimo incontro. Mi disse anche che non poteva riaccompagnarmi a casa ma promise che la prossima volta sarebbe stata una cosa fantastica e che “Rex” si sarebbe fatto perdonare. I giorni passarono monotoni in quanto attendevo con ansia che il mio contatto si facesse vivo, adesso ancor di più avendo saputo che Rex si sarebbe preso cura di me. Non avevo mai fatto esperienze con animali e questa cosa mi eccitava in modo sconvolgente. Avevo visto alcuni filmini del genere, di donne con i loro cani e mi era rimasto impresso quando le donne e i loro cani rimanevano attaccati perché, come ho scoperto in seguito, nel momento culmine di eccitazione, il cazzo del cane si ingrossa alla base e forma come una palla, il nodo lo chiamano, che resta dentro per evitare che la femmina staccandosi, sprechi tutto il seme del maschio. La natura pensa proprio a tutto per rinforzare la specie. Dopo circa un mese, proprio quando avevo perso ogni speranza e mi stavo dedicando alla musica, mi arriva un messaggio sul mio cellulare che dice “se sei pronto possiamo trovarci alla stessa ora stesso posto questa sera. Rex ti aspetta con trepidazione”. Io risposi che ci sarei stato, puntuale e pronto. Pensate un po’, se Rex mi desiderava così tanto doveva aver sentito il mio odore altrimenti non si spiegava l’effetto che facevo su di lui. Così mi preparai per la sera con la meticolosità che si mette per gli incontri importanti e promettendomi di domandare al mio contatto come mai Rex si trovava in quello stato. Arrivata la sera, dopo aver fatto il biglietto, salì sul treno e questa volta sperando che non ci fossero altri intoppi e”nessun incontro” come l’altra volta, volevo essere pieno di desiderio per la “mia sorpresa”. Il viaggio sembro molto più lungo del primo ma finalmente giunsi a destinazione. Scesi dal treno e mi diressi al parcheggio auto come concordato e vidi l’auto che mi aveva descritto. Appena mi vide arrivare scese dall’auto e mi venne incontro. Era un uomo più alto di me, più anziano e con un corpo atletico. “Ciao come è stato il viaggio?” “lungo, come temevo ma soprattutto per l’impazienza di arrivare”. “Bene, sali che andiamo al nido del sesso dove Rex ti sta aspettando”. Saliti in auto accese e partì. Durante il tragitto, breve per fortuna, volle sentire il mio culo palpandomelo. “Bello sodo, piacerai tanto a Rex. Sai lui è stato addestrato bene e ti farà godere stanne certo”. Appena arrivati ad una casetta scendemmo e mi condusse dentro. Il luogo era spartano con solo il necessario per quegli incontri. Nella prima stanza c’era una cucina economica in caso si volesse preparare qualcosa da mangiare una stufetta per le giornate fredde d’inverno e un piccolo lavandino, mentre nell’altra stanza c’era un materasso una piccola lavatrice in un angolo e una porta che sicuramente portava al bagno. “Puoi prepararti qui mentre vado a prendere Rex”. “Prepararmi?” “Si, spogliati o preferisci che sia Rex a toglierli, sai è bravo anche in questo ma non ti conviene, è soggetto a strapparli” e usci. Così mi tolsi gli abiti riponendoli con cura sopra la lavatrice e attesi che arrivasse la mia “sorpresa”. Non dovetti attendere molto. Claudio, il mio contatto, aveva fatto entrare Rex nella stanza mentre io ero ancora in piedi, nudo. Devo dire che Rex era di una taglia medio grande e mi arrivava appena sopra il ginocchio, pelo corto di un colore bruno nero e con un buon odore. Subito iniziò a girarmi attorno annusando e mi tornò in mente che dovevo fare quella famosa domanda a Claudio. “Perché mi avevi detto che Rex attendeva con trepidazione di incontrarmi?” “Di solito non lo fa con nessuno ma deve avere un sesto senso, non so dirti. So solo che sono giorni che è agitato, proprio come adesso” Infatti Rex mi stava annusando girando intorno e saltellando eccitato. “Se ti pieghi un attimo in avanti vedrai che ti mette subito il naso nel culetto” Infatti appena mi piegai in avanti Rex subito punto il suo nasone umido in mezzo alle mie chiappe tanto da farmi uscire un gridolino di piacere. “Dai, piegati ancora un po, è addestrato benissimo”. Acconsentii. Fu come un onda del mare ti colpisce lasciandoti senza fiato. Rex aveva preso a leccarmi il buchetto in modo stupendo tanto che dovetti appoggiarmi alla lavatrice per non cadere tanto le gambe non mi reggevano più. Così appoggiato alla lavatrice mi ero piegato ancora di più esponendo il mio buchetto alle leccate di Rex che mi stavano mandando in visibilio per l’eccitazione. Dio se era esperto mi stava facendo tremare dal piacere così mi appoggiai completamente sulla lavatrice e mi ritrovai in paradiso. Non so quanto durò, forse attimi o un’eternità ma godetti in modo come mai prima mi era capitato e senza toccarmi. Dopo essermi ripreso Claudio mi invito a mettermi a pecorina sul materasso perché Rex era talmente agitato che aveva già mezzo cazzo fuori. Mi sollevai e così potei constatare quello che aveva detto Claudio. Dio se era grosso, rosso ed usciva per metà fuori dalla guaina. Salii sul materasso e Rex capi subito che stava per iniziare il divertimento. Iniziò a saltarmi addosso ma per fortuna aveva dei calzini alle zampe anteriori altrimenti mi avrebbe graffiato. Con le sue spinte e il suo peso finii per ritrovarmi disteso sul materasso. “Lascialo fare, sa lui come si prepara e si monta una cagna. Tu fai solo in modo di metterti a pecorina e attendi che sia lui a fare tutto” mi informò Claudio, e così feci. Non appena fui riuscito a mettermi in posizione, impresa visto che Rex non faceva altro che puntare il naso e leccarmi dappertutto, dovetti attendere un millisecondo perché Rex mi venisse dietro e mi saltasse addosso. “Allarga un po’ le gambe e abbassati appena e appoggia la testa sul materasso, faciliterai la monta e la sua penetrazione” ed ubbidii. Rex da prima dava colpetti un po’ qua e un po’ la schizzando un liquido pre seminale credo, per preparare la penetrazione e individuare il buchetto. Claudio in effetti non fece niente, fu Rex che, da esperto e addestrato com’era, trovo la strada dopo soli pochi colpetti. Così iniziò a montarmi facendo entrare ed uscire quel suo cazzo morbido ma duro allo stesso tempo. Poi quando ebbe trovato definitivamente la strada prese a montarmi come un vero animale ed io iniziai a perdere ogni volontà di reagire, volevo solo godermi questo amante canino con tutto me stesso. Dopo qualche minuto sentii sbattere qualcosa di grosso al mio buchetto e capì che era il nodo che stava ingrossando così con l’ultimo colpo decisivo Rex introdusse tutto il suo cazzo nel mio culo, nodo compreso. In quel momento intervenne anche Claudio e bloccò Rex evitando di farlo uscire, perché potrebbe succedere, anche se Rex era ben addestrato. “Stai tranquillo lo tengo fermo io, tu pensa a goderti la sua inseminazione”. Sentivo distintamente ogni schizzo, caldo, che mi entrava nell’intestino. Tanti schizzi, frequenti, interminabili, una vera goduria che non avrei mai immaginato. Il mio amante intanto si era appoggiato sulla mia schiena con la lingua che gocciolava così decisi di girare la testa e cercare di arrivare a quella lingua per leccarla. Un altro tremito di piacere quando arrivai a farlo e Rex mi aiuto avvicinandosi ancora al mio volto. Un vero amante. Sentivo il suo respiro affannoso e il suo corpo caldo appoggiato a me con il suo pelo che mi accarezzava la schiena, avrei potuto restare così in eterno. Ero legato, annodato, attaccato al mio amante Rex. Il tempo che occorre per potersi staccare dipende da cane a cane e in quanto ci mette il nodo a sgonfiarsi. Non occorre che sia sgonfio del tutto ma occorre prudenza. Per il nostro accoppiamento ci volle circa mezz’ora, dopo di che Rex usci con il cazzo ancora gocciolante e inizio a leccarselo per pulirlo. Io restai ancora un po’ disteso sul materasso, felice e appagato per questo amplesso meraviglioso. Poi Claudio prese Rex per ricondurlo alla sua cuccia e mi disse voltandosi “Puoi usare il bagno per lavarti, ci vediamo dopo” ed usci chiudendosi la porta dietro le spalle. Mi alzai a fatica dopo qualche istante ma ancora le ginocchia mi tremavano e andai verso il bagno. Mi misi a sedere sul bidè, accesi l’acqua calda e mentre aspettavo ripercorsi ogni momento di quella scopata. Ancora non potevo crederci di aver vissuto un’esperienza così sconvolgente e appagante come quella. Poi iniziai a lavarmi il buchetto e rimasi sorpreso di come si era dilatato e senti scendere del liquido, sperma di Rex, evidentemente, che non ero riuscito a trattenere dentro di me. Vi sembrerà strano, folle, ma sapere di avere sperma di Rex dentro di me mi faceva stare bene, mi sentivo…. suo. Poi mentre mi rialzavo e cercavo i miei indumenti per rivestirmi, tornò Claudio. “Allora, cosa mi dici, ti è piaciuto? Rex è stato bravo? Si è fatto perdonare?” “Oh, certo che si per tutte e tre le domande. Direi che avevo timore che qualcosa andasse storto ma Rex è stato magnifico e molto, carino e amabile nel suo prendersi cura di me. Un vero amante super”. “Bene, direi che ne è valsa la pensa. Appena sei pronto ti riaccompagno io a casa, ho da farmi perdonare pure io”. “Ti ringrazio e accetto il passaggio”. Così risalimmo in auto e, mentre io guardavo in direzione della cuccia di Rex chiesi a Claudio “Hai mai pensato di farti pagare per questo? Sai, ho letto che ci sono persone che pagano per incontri così inusuali”. “No, Rex non è in vendita e tanto meno lo sono io, facciamo questo solo per piacere nostro e di chi si gode le attenzioni di Rex”. Mise in moto l’auto e partimmo. Durante il tragitto non scambiammo molte parole, solo quelle riguardanti la serata appena passata. Giunti sotto casa mia Claudio mi chiese “che ne dici di un altro incontro, se ti va”. “Adesso non so, forse, devo solo assorbire questa esperienza e poi ti farò sapere, ma non è detto che sia un no”. Apri la portiera e scesi. “Grazie Claudio e ringrazia Rex da parte mia” e richiusi la portiera lasciandomi alle spalle la mia prima esperienza canina.