“Non osavo immaginare quale tipo di punizione mi avrebbe inflitto una volta scoperto ciò che io sapevo già…”
La stretta fu talmente forte che sussultai, spostandomi in avanti e con
il viso andai a toccare una cappella già turgida. Avevo aperto la bocca per esprimere il mio apprezzamento sulla strizzata di gluteo appena ricevuta, ma mi ritrovai in gola il cazzo di un uomo che subito cominciai a leccare e pompare fino a sfiorare con il mento i suoi coglioni. Al mio aguzzino sembrava piacesse l’attenzione che dedicavo al suo membro che prese a scoparmi in gola ritmicamente, arcuando il bacino quanto più poteva per farlo sparire tutto in fondo alla mia gola.
Stavo per soffocare. Un riflesso condizionato della mia epiglottide mi diceva di vomitare quell’enorme cazzo fuori dalla bocca, ma il suo gusto mi piaceva, perciò mi trattenni ed aspirai quanto più possibile fino a sentirlo esplodere nella mia bocca. Lo sperma caldo che sgorgava da quella fonte sembrava non dovesse mai esaurirsi. Lo mandai giù a fatica. Tutto il seme di quello sconosciuto stava riempiendo la mia bocca. La mia testa, trattenuta a forza contro il suo pube, non poteva muoversi e intanto altri fiotti di sborra calda, uscivano dalla sua cappella, infrangendosi in fondo alla mia gola, come onde su un frangiflutti.
“Ingoiala tutta troia! Ti piace vero?” Fu la frase che pronunciò la donna alle mie spalle, quella con gli artigli sguainati, ricordate? Poi aggiunse: “Se te ne fai scappare anche solo una goccia, vedrai cosa succede!” Ahimè la sborrata del suo uomo fu talmente abbondante e copiosa che la sentivo colare lungo le labbra, sul mento e sui miei capezzoli. Non osavo immaginare quale tipo di punizione mi avrebbe inflitto una volta scoperto ciò che io sapevo già.
Le mie chiappe che nel frattempo avevano smesso di dolere, furono oggetto di un nuovo trattamento da parte della mistress. Me le allargò con il manico dello scudiscio, picchiettandomi entrambi gli interni coscia per farmi capire di allargare le gambe. Obbedii senza ribattere nulla. La sentii passarmi una mano sul viso, raccogliere alcune gocce di sperma che erano fuoriuscite dalla mia bocca ed accostarmi le dita sotto le narici, poi disse :”Bene, bene, cos’abbiamo qui?” – “Ehm, sborra mylady?” – “Esatto”, poi aggiunse :”Apprezzo la tua sincerità, perciò sarò magnanima”.
Sentii due dita che mi frugavano il buchetto in cerca dell’apertura, quindi immaginai che volesse sodomizzarmi con un dildo o roba simile. Non mi sbagliavo di molto. All’inizio introdusse il manico dell’arnese utilizzato per sferzare le mie natiche, poi avvertii che lo estraeva e mi faceva girare verso il suo uomo.
L’idea che quell’enorme cazzo che era stato nella mia gola fino a cinque minuti fa, potesse entrarmi nello sfintere, mi spaventava a morte.
Volete sapere come finisce?
A presto
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