L’approdo all’università per me è stato davvero un cambiamento fantastico. Non solo mi piacciono molto tutte le materie, soprattutto sono circondato da una marea di ragazze di una bellezza abbagliante vista la grande maggioranza di donne nella mia facoltà . E non a caso nel gruppo dei soliti amici dell’università sono l’unico maschio.
Ovviamente non tutte sono così belle, ma tra le mie amiche non c’è n’è nessuna che non sia almeno carina. Partiamo in ordine.
Mara, castana chiara/biondina, due belle labbra carnose, piercing alla lingua, occhi marroni profondi, una bella terza di seno, due gambe precise e un culo fantastico, formosa al punto giusto, e devo dire che in generale la sua pelle era di un morbido incredibile, in generale una delle mie preferite.
Dalia, la gemma del gruppo, occhi azzurri al limite del verde mare, pelle olivastra con capelli neri, un fisico da urlo, un po’ bassina ma neanche troppo, due tette fantastiche, una terza piena sodissima, con piercing ai capezzoli, due o tre tatuaggi sparsi in tutto il corpo, un didietro a pera da lasciare a bocca aperta, non a caso lavorava come modella di tanto in tanto.
Martina, la piĂą alta, sul metro e ottanta, bionda naturale, riccia, pelle bianca e occhi verde chiaro, un seno enorme, aveva una quarta piena da scoppiare, ma di quelle che vedevi quasi solo finte, in generale un corpo apprezzabile, ma quelle tette non le dimenticavi facilmente, sempre carina e gentile con tutti.
Silvia, la piĂą alternativa, rossa tinta mossa, con un bel nasino a punta, occhi castani, spesso con quegli occhiali con la montatura che va molto di moda recentemente, parecchi piercing alle orecchie, un bel fisico snello, con pancia piatta e gambe dritte e sode, un seno non grande ma comunque nella norma, e un bel didietro che metteva in mostra spesso con calze colorate o pantaloncini molto corti.
Simona, anche lei abbastanza alta, una bocca a cuoricino davvero carina, lunghi capelli neri, di seno una seconda ma molto soda, due belle gambe molto lunghe che avvolgeva spesso con calze classiche o leggins che le stavano molto bene, la migliore amica di Mara insieme a Laura.
Laura, forse la meno carina ma super simpatica, comunque capelli neri meshati di biondo, piccoli occhi neri, un seno molto grande dovuto a qualche chiletto di troppo, a me non piaceva molto ma non era assolutamente da definire brutta, inseparabile con Mara e Simona.
Chiara, bassina, bionda naturale, due fantastici occhi blu ghiaccio profondissimi, un fisico ben fatto tipico delle ragazze piĂą basse, seno e sedere molto carini ma con qualche piccolo chilo in piĂą, ma comunque molto carina, una sognatrice, migliore amica di Martina.
E poi c’ero io F, un ragazzo piacente, o almeno credo, sul metro e novanta, biondo scuro, occhi verdi, un bel fisico dovuto ai tanti anni di sport.
Quasi da subito siamo diventati un bel gruppo, ci vedevamo sempre a lezione, studiavamo insieme e abbiamo preso a frequentarci anche fuori dall’università . Io ero davvero felice di avere intorno così tante ragazze carine e alla mano, e devo dire che di tanto in tanto mi soffermavo a osservare o a pensare a una di loro in particolare, sia a lezione che a casa. Devo dire che quasi da subito si creò nella mia testa una fantasia che tutti noi uomini abbiamo: farmi tutte le mie compagne insieme, con me al centro godendemele tutte o una per una. Ci avrei fantasticato le ore su questa fantasia, sperando si avverasse.
Un giorno di Dicembre a lezione, parlando del piĂą e del meno, Dalia ci invita tutti una sera a cena a casa sua, per poi magari uscire tutti insieme, cosa che tutti accettiamo ben volentieri, mettendoci daccordo per il giorno successivo. Io immediatamente pensai a quella mia fantasia chiedendomi semmai quella sarebbe stata la sera buona per provare a farla avverare. Singolarmente avevo passato del tempo da solo con ognuna di loro e mi ci trovavo bene, tutte si erano molto affezionate a me, e magari sarebbero state disponibili a fare qualcosa in piĂą, chissĂ , mi chiedevo.
Così il pomeriggio del giorno dopo preparai una torta per la serata, e fattasi l’ora di cena presi il motorino e mi avviai. Mentre ero per strada mi arriva un messaggio di Simona “Se mi passi a prendere giuro che ti adoro! Ti prego?” al che le risposi di farsi trovare all’angolo di casa sua dove l’avrei presa al volo. Arrivato sotto casa sua, la trovai pronta con borsa e in mano una scatolina che mi disse era piena di biscotti che aveva fatto. Ci salutammo al volo con un doppio bacio sulla guancia, con lei sempre molto allegra e affettuosa. Ci avviammo di nuovo verso casa di Dalia, con le dietro che mi cingeva la vita per reggersi. Stranamente avevo la vaga sensazione che le sue mani non stavano realmente ferme, sentivo quasi le sue dita muoversi. Ad un semaforo mi dice
“F. ci stai davvero bene con questa camicia sai?”
“Ma grazie!” le risposi io sorridendo “Anche te stai bene con questa nuova mini gonna!” parlando della mini che vestiva quella sera, con sotto delle calze nere ricamate.
“Che dolce!” rispose tutta contenta, stampandomi un bacio sulla guancia parecchio marcato, in cui avevo la sensazione di sentire quasi un pezzettino di lingua che sfiorava la mia pelle.
Bah me lo sarò immaginato, pensai io. Continuando sulla nostra strada presi inavvertitamente una svolta sbagliata e ci siamo ritrovati in una stradina buia nel mezzo del nulla. Quindi dissi
“Che idiota, ho sbagliato strada”
“Tranquillo dammi il telefono che controllo su internet”
“Prendilo ce l’ho in tasca nei pantaloni”
“Ok!” al che lei allungò la mano visto che io ero occupato a guidare il motorino e la infilò nella mia tasca destra. Inavvertitamente però avevo il pene spostato proprio da quel lato così prendendo il mio telefono sfiorò il cazzo, e la sentii quasi togliere subito la mano dalla tasca. Subito dopo aver preso il telefono però mi dice “Ma quante cose hai in tasca eh?”
“Veramente solo il telef…”
mi devo fermare perchè lei aveva rificcato la sua mano nella mia tasca vuota, stavolta fermandosi a palpare il mio cazzo che stava gradendo il lavoretto.
“Ah no hai ragione avevo dimenticato di lui” le dissi scherzando, mentre lei continuava a palparmi sempre più con vigore.
Vedevo la sua faccia nello specchietto e sembrava eccitata e provocante allo stesso tempo, guardandomi di tanto in tanto nel riflesso.
Così gli dico “Certo che è davvero buia e vuota questa strada…”
“GiĂ che tristezza, facciamola rivivere un po’” mi risponde lei.
Allora non ci pensa due volte, tira fuori la mano dalla tasca, la porta sulla patta dei miei jeans, li sbottona rapidamente, abbassa di colpo i miei boxer e impugna il mio cazzo ormai quasi del tutto in tiro. Io ero ancora incredulo per quello che stava succedendo, ma di certo ero pronto a godermi la situazione alla grande.
Fatto questo, io fermai il motorino, e accostai, spegnendo il motore ma puntando i piedi per terra per reggere il peso del veicolo. Lei inizia a segarmi con velocità , mentre con l’altra mano mi massaggia i testicoli dentro i boxer. Io dal canto mio sento il mio respiro accelerare, e appoggio la mia testa sulla sua clavicola. Immediatamente le si piega su di me, e ci uniamo in un bel bacio con tanto di lingua, cosa che la fa eccitare parecchio visto che stringe ancora di più il mio cazzo, aumentando ancora la velocità della sega, e di conseguenza facendomi eccitare di più anche a me.
Allora, sempre con la sua lingua nella mia bocca, porto la mia mano destra tra noi due, scendendo all’altezza dell’apertura delle sue gambe, cercando subito la sua figa, che, anche se coperta da calze e mutandine, sento comunque attraverso il tessuto calda e umida. Inizio allora a sfregarla attraverso il tessuto, e la sento apprezzare, visto che ansima con forza con la bocca appena sopra la mia.
Dopo poco, sento un’altra mano arrivare lì giù, è la sua, che ha infilato dentro le calze e oltre le sue mutandine, iniziando a masturbarsi con foga, mentre continuava a segarmi alla grande.
Ero stupito di quante cose riuscisse a fare insieme, ma daltronde si sa che le donne sono brave a fare mille cose tutte insieme.
Continuammo così per altri due o tre minuti, la sentivo sempre più calda e sempre più ansimante, e anche io ero prossimo a venire, così le sussurrai, in un raptus di passione
“Fammi sborrare troia!”
“Non prima che vengo io stronzetto!” mi rispose lei per le rime.
Così aumentammo entrambi il ritmo delle masturbazione alla sua fighetta, che aveva ormai bagnato anche le calze, e dopo pochi secondi la sento sussurrare “Mmmmhhh siiiii”
venendo copiosamente, contorcendosi dietro di me.
Quest’ondata di piacere gli fa riprendere un ritmo forsennato sul mio cazzo portandomi all’orlo dell’orgasmo, al che le dico “Cazzo sborro continua!!!”
mentre la vedo compiaciuta che guarda il mio cazzo che si contrae, spruzzando tre-quattro getti di sperma che inevitabilmente finiscono sul mio motorino, con le ultime gocce che si soffermano sulla sua mano che ancora mi stringe il cazzo.
Pulito con un fazzoletto il mio povero scooter, ci rimettiamo in marcia, con lei che mi dice “Questo gioco mi ha fatto venire fame sai?”
“Eh figurati a me” rispondo io…
Continua… Dopo la piacevole deviazione con Simona, ci rimettiamo in strada, e senza altri errori di percorso arriviamo a casa di Dalia. Parcheggiando il motorino vediamo arrivare anche Mara, con cui ci incontriamo davanti al cancello di entrata.
“Ciao ragazzi!” dice salutando Simona e me, dandoci due baci sulla guancia ad ognuno.
Anche stasera Mara era davvero una gran figa: foulard nero, sopra una giacca di cuoio scuro con sotto una maglietta scollata color crema infilata poi nei pantaloni, che erano un paio di jeans a vita alta stile anni 80 grigio chiaro, con ai piedi converse di nuovo color crema, con i risvolti dei jeans arrotolati, mettendo in mostra le sue esili caviglie.
Dopo i convenevoli, suoniamo, ci apre Dalia ed entriamo da lei. Ci accoglie sulla soglia della porta la padrona di casa, evidentemente contenta di vederci perchè mi salta subito addosso buttandomi le braccia al collo e dandomi un bacio sulla guancia, che ricambio volentieri.
Mentre le abbraccio sento tutto il suo corpo fantastico stringersi sul mio, quelle due tette sode e piene pesare sul mio petto, le cosce stringermi attorno alla vita, che io senza pensarci due volte vado a palpare con la scusa di reggerla.
“Entrate ragazzi che sto morendo di fame!”
Così entriamo tutti e tre, posiamo i rispettivi piatti in cucina, e facciamo un giretto per casa di Dalia, che non è molto grande nè molto luminosa, ma è sufficiente per lei e sua madre, come ci spiega.
Ci dice anche che sua madre è partita e starà fuori un mese per lavoro, quindi possiamo fare baldoria senza preoccupazioni.
Subito penso “Chissà quante scopate si sarà fatta quella porcellina senza la madre tra i piedi” infatti Dalia era nota per essere molto libertina, aveva un folto gruppo di ragazzi che si faceva alternativamente, senza mai legarsi a nessuno per più di una scopata.
La cosa mi faceva senso e eccitava allo stesso tempo ad essere onesti.
Dopo averci sistemato in salone Dalia ci fa
“Ragazzi fate come a casa vostra, in frigo c’è birra e vino, io vado a cambiarmi al volo che sto da schifo così!” riferendosi alla sua tenuta da casa composta da pile e tuta sportiva.
Poteva dire quello che voleva, ma io me la sarei fatta all’istante pure con un sacco della spazzatura addosso.
Detto questo si avvia in camera sua, chiudendo a chiave la porta.
Io mi fermai a chiacchierare qualche minuto con Mara e Simona, poi le chiesi di scusarmi perchè dovevo andare in bagno, visto che, pensai ma non lo dissi, mi scappava la classica pisciata post-venuta. Così mi avvio verso il bagno, che era adiacente alla camera di Dalia.
Passando però sento uno strano rumore provenire dalla sua camera.
Il mio orecchio lo riconobbe subito: erano sospiri di piacere!
Istantaneamente mi abbassai in silenzio ed avvicinai l’occhio alla toppa della porta, per vedere cosa succedeva, e la scena che si presentò mi lasciò senza fiato:
Dalia era distesa sul suo letto con i piedi rivolti verso il muro opposto alla porta, che però fortunatamente era coperto da un armadio a muro ricoperto di specchi, dandomi la possibilità di vedere che era completamente nuda e si stava freneticamente masturbando con le dita.
Inutile dirlo, erezione istantanea. Insospettito però, guardo un attimo dietro di me per paura che una delle due ragazze stesse passando da quelle parti.
Niente di fatto, non c’era nessuno per fortuna.
Eccitato a dismisura, mi sbottono i jeans e presi a toccarmi il cazzo dentro i boxer, senza tirarlo fuori del tutto, cercando di non emettere nemmeno il piĂą lieve rumore.
Guardavo sbavando la scena di Dalia, a gambe spalancate, che con due dita si penetrava la figa oscenamente aperta e rasata alla perfezione, mentre con l’altra mano si accarezzava i grossi seni, su cui svettavano due piccoli capezzoli scuri sormontati dai famosi piercing che vedevo per la prima volta. Tempo trenta secondi ed ero a un passo dall’orgasmo, come se fossi lì dentro a darci dentro con lei.
Per mia sfortuna ero così preso dalla scena che sentii in ritardo dei passi avvicinarsi dal corridoio.
Quando realizzo, mi prende un mezzo infarto, e in quattro e quattr’otto cerco di rimettere il mio arnese duro a dismisura dentro i pantaloni, appena in tempo per girarmi e vedere Mara che si avvicinava a me. L’avevo scampata bella ma comunque mi aveva scoperto a spiare la sua amica dal buco della serratura, pensavo. Mi chiedevo come cavolo non avevo sentito Mara che si avvicinava prima, e lo capisco perchè vedo che era scalza a piedi nudi.
Ancora col cuore a mille, mi giro guardando Mara negli occhi, che subito capisce che c’è qualcosa che non va e mi fa “Ehi che f…Ma sei un porcellino! Stai spiando Dalia!”
“No no non è come sembra…stavo andando in bagno e…”
“Si andavi in bagno e per caso ti è caduto l’occhio”
“Mara ti giuro che posso spieg..” vengo interrotto da un mezzo urlo proveniente da camera di Dalia che nel frattempo stava continuando a darci dentro.
“Che è stato?” chiede Mara, piegandosi accanto a me per vedere cosa succedeva lì dentro.
Ed ecco che capisce tutto “Oddio ma si sta…”
“…masturbando, già ” completo io.
“Che porca! Non resiste nemmeno con gli amici a casa ahahah!” ride Mara
“Ma come lo sapevi?”
“Certo che lo sapevo, lo facciamo tutte, ma lei più di chiunque altra, ce lo racconta quando capita di parlare di sesso e cose simili”
Io ero allibito, si masturbavano tutte, e per lo piĂą se lo raccontavano. Ero sconcertato e eccitato allo stesso tempo.
“Certo che è proprio un bello spettacolo mmmh…” sussurrò Mara nel mio orecchio.
Mentre mi diceva questo, il suo sguardo cade in mezzo alle mie gambe dove vede l’evidente erezione che ereditavo dalla quasi sega che mi stavo sparando prima.
“Uh mi sa che Dalia non era la sola a divertirsi eh?” mi chiese maliziosamente.
“Che ti devo dire, non riesco a resistere a una gran figa come lei”
“Fai bene, nemmeno io” mi rispose, e , lasciandomi senza parole, infilò la sua mani dentro i suoi jeans iniziando inequivocabilmente a masturbarsi anche lei. Al che ogni freno inibitorio va a farsi fottere, e me lo tiro di nuovo fuori, senza però che lei lancia uno sguardo eccitato al mio cazzo che era ormai di nuovo eretto al massimo. Iniziamo così a masturbarci con forza alternando lo sguardo tra il buco della serratura e l’altro. Dopo pochi secondi però Mara fa un passo in più e si sbottona del tutto i jeans, calandoli lentamente fino a piedi, insieme alle mutandine di pizzo nere che portava, mettendo a nudo una splendida patatina paffuta e candida, con una leggera peluria tra il biondo e il castano che la sormontava, già ampiamente bagnata.
“Oh ora si ragiona!” mi disse facendomi l’occhiolino.
Vi lascio immaginare a che livello era arrivata la mia eccitazione. Le due più fighe del corso di laurea erano lì a due passi intente a masturbarsi, e una di loro lo faceva insieme a me. Volevo di più, ormai non ci vedevo più dall’arrapamento così presi di forza Mara dalle cosce, e lì tirai su dalla posizione piegata che aveva assunto, accovacciata con le gambe però aperte al massimo, e la portai davanti a me, buttandole le braccia a terra, mettendola a pecora.
Lei non ha nemmeno il tempo di battere ciglio che glielo sbatto in figa da dietro e inizio a pompare al massimo stringendola per i suoi soffici fianchi. Sento allora il mio cazzo scappellarsi per bene dentro di lei, e sento il contatto con quella figa calda e burrosa avvolgermi il glande e parte dell’asta, cosa che mi fa eccitare ancora di più se possibile. La inizio a scopare come un martello pneumatico che buca l’asfalto, affondando dentro di lei sempre più a fondo e sempre più velocemente.
In tutto ciò buttavamo alternativamente uno sguardo dentro camera di Dalia, dove lei era ormai prossima all’orgasmo visto che si stava masturbando convulsamente con entrambe le mani.
Mara se la godeva alla grande visto che di tanto in tanto mi guardava con la bocca spalancata lanciando sospiri pieni di goduria. Dopo un po’ la tirai a me, senza alcun riguardo, per i capelli e mi sedetti per terra, facendola sedere su di me sempre mantenendo la penterazione, con la schiena di lei appoggiata al mio petto, mentre si impalava sul mio membro.
Eravamo entrambi allo stremo di quella scopata bestiale, e sentendo arrivare l’orgasmo le dissi
“La prendi la pillola vero?”
“Tranquillo riempimi pure, e fallo per bene!” mi rispose alternando parola a sopsiro di piacere.
Rincuorato spingo a fondo altre tre volte e esplodo dentro di lei, che sentendomi godere, va a sfregarsi il clitoride gonfio per giungere anche lei un bell’orgasmo, unendo i suoi succhi al mio sperma che aveva iniziato a colare dalla sua figa alle mie palle. Tempo che ci stacchiamo e rivestiamo che sentiamo un urlo provenire da camera di Dalia, era venuta anche lei, cosa che ci ricorda a me e Mara che dobbiamo tornare di là per non destare troppi sospetti. Ci rivestiamo così come siamo e raggiungiamo Simona in salone, dove scopriamo che nel frattempo erano arrivate anche tutte le altre.
Continua…
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