Aria condizionata

“Scusami ancora – disse – ma in questi giorni la possibilità di fare sesso con Arianna sono minime… poi a vederla tutto il giorno in bikini arrivo alla sera…”

Successe che quando arrivammo in hotel ci dissero che in una delle
due stanze l’aria condizionata non funzionava. Si scusarono e ci anticiparono che quella stanza ce l’avrebbero data gratis.
Io e Luca rimanemmo un po’ così: col caldo che faceva rinunciare all’aria condizionata non era piacevole.
Ma a quale delle due coppie sarebbe capitata la stanza calda?
Io non ho bisogno dell’aria condizionata – disse Mara, la mia ragazza.
Nemmeno io – disse Arianna.
Finì che io e Luca ci prendemmo la stanza fresca e le donne la calda.
Mi ci volle qualche giorno ad abituarmi a condividere la stanza con un maschio ma dopo qualche giorno trovammo l’equilibrio. In questo mi venne d’aiuto la vita da spogliatoio da squadra di calcio che per anni avevo giocato 2 volte alla settimana (allenamento e partita domenicale).
Una sera entrai in bagno convinto che Luca fosse dalla sua ragazza e me lo trovai di fronte nudo con il cazzo in mano che si masturbava.
Oh cazzo scusa!!! –
Lui si scostò appena.
Pensavo fossi da Arianna! –
Chiusi veloce la porta.
Non feci in tempo a ripredermi che Luca uscì avvolto in un asciugamano.
No, sono io a chiederti scusa. Avrei dovuto chiudere a chiave –
Attraverso l’asciugamano bianco dell’hotel l’erezione era ancora piuttosto evidente e io non potei fare a meno di notarlo.
Lui lo notò.
Scusami ancora – disse – ma in questi giorni la possibilità di fare sesso con Arianna sono minime… poi a vederla tutto il giorno in bikini arrivo alla sera che… –
Ahah! Ti capisco, devo dire la verità che un po’ succede anche a me! L’importante che poi pulisci… –
Anche tu… – disse lui strizzandomi l’occhio.
Finì così anche se quel che avevo visto mi aveva lasciato un po’ schifato.

A sera tutti e quattro ci divertimmo e a fine cena, con qualche bicchiere di vino in corpo, cominciammo ad insinuare che le due ragazze sole solette combinassero chi sa che cosa in quella stanza.
Si rideva e si scherzava finché Mara…
Ma guardate che da noi non succede proprio niente! Mentre da voi… chissà quante cazzate sparate! –
Fu Luca rispondere.
Io e il tuo fidanzato facciamo del gran sesso visto che con voi non si batte chiodo… –
Le due ragazze si misero a ridere…
Andammo avanti così tra insinuazioni e prese in giro ancora per un po’.
Poi ci alzammo, pagammo e ce ne andammo a fare un giro al porto.

Una volta a letto, Luca cominciò a dire tra il serio e il faceto:
Adesso saranno di là a farsi un 69 bestiale e noi qui come due cretini… –
Ahahah, ma che cavolo dici? Mara non ce la vedo proprio –
Arianna invece io ce la vedo, ogni tanto fa delle allusioni che guarda… –
Tipo? – chiesi incuriosito ma anche preoccupato.
Ma… che le piacciono anche le donne –
Cazzo dici? –
eheh… ti preoccupi ora? –
Mentre diceva così, chiuse gli occhi, si scostò gli slip e cominciò a toccarsi.
Ancora, ma che cazzo fai? –
Ma sembrava non sentirmi. Continuava a masturbasi quel coso che diventava sempre più grosso.
Cazzo piantala! –
Mi alzai e corsi in bagno.
Mi chiusi dentro.
Il problema è che una volta chiuso in bagno mi scoprii eccitato. Molto eccitato.
Immaginare la mia fidanzata a letto con Arianna mi fece impazzire di gelosia ed eccitazione.
Cominciai a masturbarmi anche io.
Pochi secondi e stavo per venire quando la porta si aprì di scatto.
Luca mi guardava e si toccava.
Io, invece di fermarmi, mi girai verso di lui con il cazzo in mano.
Scusa – gli dissi.
Avresti dovuto chiudere a chiave… – e mi guardò con un sorriso malizioso.
Ora, è troppo tardi –
Si avvicinò a me.
Si mise dietro di me.
Che fai? – gli dissi.
Sentii i suoi venti e passa cm di uccello duro strusciare sulle mie chiappe.
Feci un passo per uscire dal bagno.
No scappare – mi disse.
Io mi fermai sull’uscio.
Dai, mi vergogno – gli dissi.
Hai un cazzo bellissimo – mi rispose guardandomi.
Allungò una mano e cominciò ad accarezzarmelo.
No, che fai? –
Ma lo lasciavo fare.
Prese a segarmi con dolcezza.
Con l’altra mano mi accarezzava le palle e si insinuava fin sotto.
Ti prego, smettila… –
Sei eccitato –
Sì, lo so, però dai smettiamola… –
Sentii le mie gambe cedere un pochino. Lui ne approfittò subito per insinuarsi tra le mie chiappe e stuzzicarmi il buco.
Basta… – dissi ansimando. Ma invece di ritrarmi, piegai ancora un po’ le gambe. Così facendo le sue dita arrivarono all’obiettivo ancora più facilmente.
A quel punto cedetti definitivamente.
Infilalo… – gli dissi.
Sentii il suo dito farsi largo nel mio culetto con la stessa delicatezza con cui mi segava.
Ti piace? – mi chiese.
Sì… –
Mi piegai verso il suo cazzo e cominciai a baciarglielo.
Se non ti va, non lo fare – mi disse lui.
Aprii la bocca e cominciai a leccare.
Le mie labbra scivolavano piano sulla pelle morbida e lo ingoiavo fin dove riuscivo.
Una, due, tre volte…
Se fai così vengo subito –
Vieni… – gli risposi.
Dopo qualche secondo sentii l’inconfondibile sapore dello sperma caldo in bocca. così disgustoso ma così eccitante.
Il suo dito uscì.
La sua mano mollò la presa.
In quell’istante bussarono alla porta.
Erano le nostre ragazze.

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