“Comunque, le cose andarono avanti normalmente fino a quando, un giorno, Luca mi inviò un SMS (WhatsApp era fantascienza allora) chiedendomi di raggiungerlo…”
*ATTENZIONE* QUESTO RACCONTO È UN’OPERA DI FANTASIA. OGNI RIFERIMENTO A PERSONE O
FATTI REALI È PURAMENTE CASUALE
Con Luca e Antonella ho avuto tante di quelle memorabili scopate che un libro non basterebbe per raccontarle tutte. Ma mai mi sarei aspettato che le cose avrebbero preso una piega così inaspettata…
Fu durante uno dei nostri randevouz che iniziai ad avere i primi sospetti: io ero in un angolo del letto matrimoniale a segarmi, mentre Antonella era sdraiata sotto i lombi del marito. Nel mentre, lei sussurrava qualcosa all’orecchio di Luca, ed entrambi ridacchiavano. Fatto sta che mentre guardava nella mia direzione, Antonella allargava le natiche del marito, mostrando il suo buco e schiaffeggiandole giocosamente. Mentre sborravo, riflettei tra me e me che Luca aveva un culo quasi femminile, bianco e sodo; due secondi dopo scacciai quei pensieri dalla mia testa. Luca era mio amico, e un uomo. Un UOMO.
Comunque, le cose andarono avanti normalmente fino a quando, un giorno, Luca mi inviò un SMS (WhatsApp era fantascienza allora) chiedendomi di raggiungerlo a casa sua. Già eccitato al pensiero di una succulenta scopata, mi precipitai, ma con una punta di rammarico notai l’assenza di Antonella.
“Non preoccuparti, ci divertiremo lo stesso” esclamò lui, con aria misteriosa.
Tutto ciò era sospetto, ma lasciai correre, domandomi cosa avesse in mente.
Mi fece accomodare sul sofà, ma anziché prendere posto nella poltrona di fronte come sempre, si inginocchiò ai miei piedi.
Con una naturalezza disarmante, prese ad accarezzarmi il pacco, con una strana luce negli occhi.
Ero esterrefatto: “Ma… Luca, cosa…”
Lui sorrise serafico: “Non ti preoccupare, ti piacerà, vedrai…”
Con mano apparentemente esperta mi sbottonò i pantaloni e liberò il mio cazzo dalle mutande, osservandolo attentamente: “Il tuo bel cazzo, da quanto tempo aspettavo questo momento…”
E sempre davanti ai miei occhi stupefatti, prese a segarmi dolcemente. Una parte razionale di me stesso mi diceva di oppormi, ma era una voce sempre più debole, sopraffatta da una più forte che diceva FALLO! FALLO! FALLO!
La seconda prevalse, e il mio cazzo svettó duro e pulsante nelle mani di Luca, che osservava soddisfatto.
“Mmmh, bene, direi che ci siamo.”
Schiuse le labbra mi accolse nella sua bocca; era imbarazzante farsi fare un pompino da un uomo, e quando Luca se ne accorse, disse “Chiudi pure gli occhi, se ti imbarazza… Va tutto bene…”
Chiusi le palpebre e in effetti andò meglio: la sua lingua sembrava conoscere tutti i miei punti sensibili, mi sentivo come se a spompinarmi fosse una ragazza arrapata. Iniziavo a godere, e senza quasi rendermene conto misi una mano sulla testa di Luca, accompagnandolo nella fellatio. Stava andando bene, quando a un tratto la porta si aprí, e sulla soglia c’era Antonella.
Immaginate la situazione: la donna del mio migliore amico che mi scopre a farmi fare un lavoro di bocca dal marito! Mi affrettai a provare a spiegare, ma con mia sorpresa lei sorrise: “Finalmente, Luca, era ora!”
Davanti al mio sguardo smarrito, Antonella spiegò: “Vedi caro, Luca è bisex… Da quando scopiamo insieme, mi ha più volte confessato di voler fare sesso con te…”
La cosa mi scombinó non poco: chi se lo sarebbe mai aspettato?
Antonella sedette comoda sul letto: “Continuate pure, non fate caso a me…”
Facile a dirsi: davanti a lei la cosa era molto più difficile,ma Antonella era una donna dotata di particolare savoir fare: spogliatasi di tutto meno che i collant, prese posto accanto a me, stuzzicando il mio capezzolo sinistro, mentre succhiava l’altro. In contemporanea, Luca riprese a succhiare il mio cazzo con rinnovato vigore. Mi sfuggì un gemito: ero finito al centro di una situazione da film porno. Antonella abbandonò o miei capezzoli per affiancarsi al marito nel succhiarmi il cazzo, e avere due lingue diverse impegnate a succhiare e leccare è una sensazione indescrivibile; Antonella stringeva la mia cappella tra le labbra, Luca si dedicava alle palle, e in men che non si dica esplosi in una colossale sborrata. I coniugi non ne persero una goccia. Ero esausto, ma non era ancora finita: Antonella fece mettere Luca a quattro zampe sul pavimento, e inginocchiata, prese a succhiare il pene del marito in quella posizione, infilando contemporaneamente due dita nel suo culo. Entravano facilmente, Luca doveva essere avvezzo a quelle manovre. Antonella allargò le chiappe di Luca e infilò la lingua nel suo buco, mentre Luca gemeva come una troietta. Una volta completata l’operazione, Antonella montò a cavalcioni di Luca, guardando nella mia direzione, e gli allargò per bene le chiappe. “Forza, dai è tutto tuo!”
Mi prese alla sprovvista: dovevo scopare Luca???
Lui stesso mi pregò: “Dai, ho voglia del tuo cazzone dentro di me! Scopami come una puttanella!”
Antonella mi incitó con lo sguardo, e allora mi avvicinai a Luca, che si era accucciato culo all’aria; ispezionai la sua rosellina anale, le natiche lisce e senza nemmeno un pelo.
“Questa troietta sì è depilata apposta per te” ridacchió lei, “Non è proprio affamata di cazzo?”
“Già”, convenni io, “Una vera porcona…”
Puntai il cazzo sul buco e spinsi forte; Luca gemette forte mentre affondavo nel suo retto, penetrandolo poi senza pietà. Le mie palle sbattevano contro le sue, mentre lo tenevo per quei fianchi femminili che si ritrovava. Antonella non rimase con le mani in mano: di mise dietro di me, strusciando le sue sontuose tettone sulla mia schiena, mentre segava il marito sodomizzato,che eiaculó dopo pochi minuti con un grido soffocato. Luca mi rivolse un occhiata porca:” Mi hai realizzato un sogno amico mio, ti ringrazio tantissimo…”
Sorrisi: in effetti era stato veramente piacevole come esperimento.
“Luca, ma non stiamo dimenticando qualcuno?” dissi, accennando ad Antonella che si sditslinava beata. Lui annuì: “Hai ragione, dobbiamo occuparci di questa bella signora anche!”
Mi sfilai da Luca ed entrambi ci gettammo scherzosamente su di lei, che ci accolse con un gridolino giocoso. Io e Luca facevano a gara leccandola ovunque, seni, genitali, persino il buchino rosa nascosto tra le burrose chiappe non sfuggì alle nostre lingue. Antonella godeva con gemiti non inferiori a quelli del marito: davvero una coppia perfetta, pensai. La bella porcona però non si contentava più di godere solo con la nostra lingua: si girò infatti su un fianco e sollevò una gamba mostrando i suoi orifizi con aria da vera porcella: “Di, bei cazzoni, sotto a chi tocca…”
Non ci facemmo certo pregare: in quanto marito lasciai che Luca si prendesse la fica, mentre io il culo. Non vi furono obiezioni; Luca entrò per primo, poi io. Antonella emise un lungo gemiti, riempita in entrambi i buchi. Luca la teneva per i fianchi, io per le chiappe: la scopata andava avanti alla perfezione, sentivo il mio cazzo strofinare con quello di Luca, e la cosa, devo ammetterlo era eccitante. A un certo punto Luca allungò la mano, sfilandomi il cazzo dal culo della moglie; un attacco di gelosia, pensai, invece no: con mia gioia puntò il mio cazzo sulla fica di Antonella, e dopo averla forzata un pochino anche io le entrai dentro. Antonella cacciò uno strillo godurioso, mentre due cazzi la penetravano contemporaneamente nello stesso buco. Io, tanto per esagerare, le infili due dita nel culo già dilatato, gesto accolto con altri gemiti e gridolini eccitati.
“Prima di sborrare usciamo entrambi” disse Luca, “ho una bella idea”
Scopammo Antonella per una decina di minuti ancora, quando ad un cenno di Luca uscimmo entrambi, mettemmo Antonella sdraiata e le scaricammo due dense e calde sborrate dritte sulle tette, fino all’ultima goccia. Lei accolse con gioia quell’atto di godimento, spalmandolo poi sui seni: “Trattamento di bellezza così restano sode e grosse come piacciono a voi, miei bei porconi…” disse guardandoci affettuosa. A turno ci succhió il cazzo fino ad eliminare ogni traccia di sperma, e alla fine le nostre cappelle erano belle lucide di saliva. A nostra volta ci mettemmo a leccare ogni traccia di broda dalla sua passerona fradicia, infilando a turno la lingua più in fondo possibile, mentre lei godeva come una ragazzina. Poco dopo ci lasciammo andare sul letto, stanchi morto ma duró poco: Antonella ci prese il cazzo in mano e ci fece tornare duri come pietra in men che non si dica, e tenendoci così ci guidò verso la piscina nel giardino… Una nuova emozionante avventura stava per iniziare, ma questa è un’altra storia…
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