“Sono stanca, la serata è stata piacevole ma gli ospiti sono ormai andati tutti via. Penso che mi ritirerò nella mia stanza. Antonio può dare Lei disposizioni alle cameriere e al cuoco perché mettano in ordine nella sala da pranzo e in cucina?”
“Certamente Signora, provvederò personalmente a verificare che tutto sia in ordine”.
“Faccia particolare attenzione ai bicchieri di cristallo, che siano asciugati individualmente con un panno morbido, non desidero che rimangano aloni…La consorte del Console, sa quella donna elegante che aveva le labbra così carnose, ecco, aveva quel terribile rossetto porpora, non vorrei che ne rimanesse una traccia…”
“Ho già indicato che siano lavati a mano con ogni cura”.
“Grazie Antonio, la prego di verificare che ci sia anche un po’ di ricambio d’aria nella sala. La temperatura della notte è mite e mi piace che il il profumo delicato dei gelsomini si diffonda nella villa. Basta lasciare socchiuse le finestre”.
“Anch’io adoro questo profumo Signora, lo trovo inebriante come quello delle rose che ieri sono state potate e che sono state poste a decorare la tavola. Certo le rose hanno sempre qualcosa di speciale…. A volte mi domando se ne sia preferibile la vista, il tatto o il profumo”
“Antonio Lei non è qui per porsi questo genere di domande ma per dare esecuzione a quelle che sono le mie disposizioni, è chiaro?”
“Non desidero altro Signora, mi creda”.
“Bene, allora vado a stendermi. Tenga vicino il telefono perché potrei avere ancora bisogno di Lei”.
“Ho fatto preparare l’acqua calda nella vasca con i sali se Lei desiderasse rilassarsi prima di andare a dormire”.
“Spero abbia usato quelli al profumo di bergamotto, lasciano la pelle più vellutata”.
“Ovviamente Signora, so quanto Lei tiene alla cura della Sua pelle che peraltro è come la seta e di colore ambrato per il sole che ha preso oggi pomeriggio”.
“Antonio, il fatto che Lei sia la persona di mia fiducia non La autorizza a fare commenti su di me di natura così personale, almeno finché io non La autorizzo”.
“Mi perdoni Signora, non volevo essere irriverente ma semplicemente riferirLe i commenti dei Suoi ospiti di questa sera”.
“Basta così Antonio. Lascerò la mia biancheria intima fori dalla porta del bagno. Provveda a farla lavare.”
“Con piacere Signora, ho fatto anche preparare un asciugamano morbido e caldo e se lo desidera anche una lozione per il corpo”.
“Bene, ancora una cosa per favore, ricordi di tenere il telefono a portata di mano”.
Un’ora è trascorsa e suona il telefono.
“Eccomi Signora”.
“Ha fatto tutto quello che Le ho detto, Antonio?”
“Come Lei mi ha chiesto. Andava bene la temperatura dell’acqua?”
“Sì è stato tonificante. Antonio Lei è nella Sua stanza?”
“Sì sono già a letto”.
“Bene, ho bisogno di rilassarmi ulteriormente e desidero che Lei mi aiuti”.
“Vuole che venga da Lei?”
“Non ci pensi proprio. Resti lì dove è!”
“D’accordo”.
“Mi dica esattamente come è vestito. Ha un pigiama?”
“In queste giornate estive dormo con una semplice maglietta e dei boxer”
“Bene, questo aiuta: ho sempre apprezzato la vista della Sua muscolatura, sia le spalle che le cosce. Quanti anni ha Antonio? “
“35 Signora”
“Perfetto solo due meno di me… Antonio, come avrà capito desidero godere e mi aspetto che Lei si dimostri in grado di facilitarmi il compito…”
“Mi dica in che modo posso aiutarla”
“Innanzitutto desidero sapere se Lei ha veramente portato in lavanderia la mia biancheria intima o se l’ha tenuta con sé. Sia sincero perché non accetto bugie”
“Effettivamente no, Signora, mi sono permesso di trattenerla con me”
“Lo sospettavo e sono anzi certa che non è la prima volta. Lei mi ha disobbedito Antonio, questo è molto grave”
“ Le chiedo di perdonarmi Signora, sono costernato”
“Vedrò se Lei merita davvero il mio perdono. Mi dica cosa intendeva farne”
“Mi piace sentire il profumo della Sua pelle che rimane imprigionato tra le fibre degli slip”
“Questa cosa La eccita?”
“Si”
“ Mi dica cosa La eccita di me”
“Posso davvero Signora?
“Si, glielo ordino. Anzi me lo deve dire in un modo che possa eccitarmi anche io”
“Mi piace pensare al colore della Sua pelle sotto il costume, il color oro che diventa bianco man mano che scende verso il grembo. Mi piace immaginare la pelle calda per essere stata sotto il sole, le gocce d’acqua del mare che si asciugano lasciando una traccia di sale, vorrei sentire quel sale sulle mie labbra e baciare lentamente la Sua schiena dal collo lungo come un cigno fino alle fossette sopra le natiche”
“Come fa a sapere che ho la pelle bianca sotto il costume?”
“L’ho osservata di nascosto mentre faceva la doccia”
“Anche questo è grave Antonio, la Sua situazione sta peggiorando”.
“Mi dispiace molto Signora però so che anche Lei qualche volta mi osserva di nascosto mentre faccio nudo la doccia”
“D’accordo Antonio, diciamo che da questo punto di vista siamo pari. Adesso però desidero che faccia inturgidire il Suo membro”.
“Come desidera che mi comporti, Signora?”
“Antonio, non faccia domande sciocche: metta la Sua mano dentro i pantaloncini e si dia da fare!”
“Signora, farò tutto quello che mi chiede ma deve comprendere che anch’io avrei bisogno di qualche ulteriore dettaglio per poter alzare più rapidamente l’asta”.
“Cosa vuole sapere?”
“Mi sarebbe utile sapere cosa sta facendo Lei”
“Lei è impertinente, poi vedremo come punire la Sua sfacciataggine. Comunque, visto come si stanno mettendo le cose Le posso dire che sono distesa sul letto e che indosso solo una leggerissima vestaglia bianca”
“Sotto è completamente nuda?”
“Si”
“Di che colore è il pelo del pube? Biondo come i Suoi capelli?”
“Si, rasato corto”
“Si sta toccando i capezzoli?”
“Si li sto accarezzando leggermente”.
“Dovrebbe pizzicarli per me”
“Ecco fatto”
“Adesso vorrei sapere se si sta accarezzando anche il monte di Venere”
“Ho appena cominciato, con la mano destra sto facendo dei cerchi leggeri”
“Vorrei che scendesse con il dito medio per toccare le grandi labbra”
“Prima Lei deve afferrare il Suo membro e muovere la mano su e giù come Le ho già detto di fare”
“Ecco Signora, Per la verità era già molto ingrossato”
“Mi fa piacere. Allora ecco che porto anch’io la mia mano sul mio fiore e lo accarezzo delicatamente”
“Ho portato i Suoi slip sul mio viso e ne sento l’odore intenso e inebriante”
“Antonio usi il Suo cellulare per prendere una foto del Suo membro, lo voglio vedere in erezione”
“Ecco Signora vede, è come un fiore rosso sulla testa”
“E’ come un tulipano, rosso paonazzo”
“Signora vorrei vedere i petali della Sua rosa”
“Non si azzardi a chiedermelo un’altra volta”
“Mi scusi ma così non è corretto, mi permetto di insistere, sia gentile mi mandi una foto”
“Queste foto dovranno restare solo fra di noi, d’accordo?”
“Ha la mia parola”
“Ecco, vede gliele ho inviate con i petali che sembrano già pieni di rugiada”
“Il mio desiderio sarebbe quello di bere quella rugiada e di baciare i petali uno ad uno”.
“Non credo che glielo permetterò mai però sento di avere bisogno di toccare il pistillo che sta sopra il mio fiore e di torturarlo con le mie dita”
“Il clitoride intende? Continui a farlo, Signora, la prego, immagini che sia il mio tulipano ad appoggiarsi a quel bottone che apre la porta ad ogni delizia”
“Sento che il piacere comincia ad invadere il mio corpo. Antonio cosa farebbe se fosse qui in questo momento?”
“Afferrerei con forza entrambi i Suoi glutei con le mie mani e introdurrei il mio gambo nella fessura profonda”
“Ecco Antonio, allargo le gambe per farLa entrare. Il mio dito mi frulla dentro, anzi due dita, tre persino e immagino che sia la Sua mazza che si fa largo”
“Signora, vorrei affondare con tutta la mia forza in quella grotta scura e umida. Un colpo, due colpi, tre colpi…”
“Antonio voglio sentire questo serpente diventare grande dentro di me, voglio sentirlo pulsare, agitarsi, possedermi fino in fondo”
“Con le mie mani voglio esplorare ogni Suo anfratto, l’ingresso posteriore chiuso da un bottone rosa”
“Non farmi male Antonio, però sì, un poco sì, penetrami con il tuo dito, fammi sentire come un uomo sa desiderare una donna, come sa prenderla e farla gemere”
“La mia mano corre come impazzita sulla mia asta, non posso più fermarmi, sto per venire”
“Anch’io sento il respiro che mi manca, il piacere che mi innonda, immagino le labbra carnose della moglie del console che mi baciano e mi sporcano di rossetto sui seni, sulla bocca, sulla nuca”.
“Anch’io vorrei baciarLa, sul viso, sugli occhi, le ascelle, e poi stringerLe i capezzoli tra i miei denti, affondare le mie dita nella Sua figa fradicia, sentire il culo serrarsi intorno ai miei polpastrelli”
“Scopami Antonio, infila il tuo cazzo dove desideri, non importa dove, ma scopami”
“I miei fianchi corrono liberi, sento risalire in me il flusso del mio desiderio, che corre verso il Suo pozzo profondo”
“Eccomi Antonio, sento la mia figa stringersi intorno al tuo cazzo, scopami, fottimi e scopami ancora”.
“Un getto caldo di latte bianco esce dal mio gambo, godo e mi svuoto, ero forte fino ad un istante fa e ora mi sento annullato”
“I miei muscoli si contraggono Antonio, la mia vista si annebbia, mi sento scossa e travolta da un brivido profondo, godo anch’io come se non ci fosse un domani”
“Giaccio esausto, le forze mi abbandonano”
“Anch’io sono priva di energia, mi sento folle, esausta e soddisfatta. Sento tra le gambe un liquido che esce da me, lo assaggio portandolo alle labbra”.
“Spero di essere stato all’altezza delle Sue esigenze, Signora”
“Non sono sicura che Lei abbia dato il meglio di sé, Antonio… però sarò gentile e Le offrirò una seconda occasione per mostrare il Suo valore… Ora raccolga la mia biancheria intima, la usi per pulirsi e poi la depositi davanti all’uscio della mia camera da letto. Provvederò io farla lavare, questa volta.”
“ma è inzuppata di ….”
“Non discuta Antonio”
“Come desidera Signora”.
“E’ così intenso, intorno a me il profumo dei gelsomini”
“Più intenso ancora nella mia testa il profumo della Sua rosa”
“Buona notte Antonio, domattina mi faccia portare la colazione direttamente a letto. In ogni caso rimanga vicino al telefono”.
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