“Dopo poco la più anziana esce…”
Salve amici e amiche (da quel che vedo siete in poche a
leggermi) cmq ringrazio tutti di vero cuore.
Vi sono mancata?
Spero di si,vuol dire che mi volete bene.
Per tre settimane sono ospite da mia sorella a Tenerife,vi sono rimasta fino alla fine del mese.
Avevo nostalgia di voi,perciò ho deciso di raccontarvi un’altra storia della mia avventurosa giovimezza.
Sono anni che lavoro per la compagnia e ora sono direttrice del carico e scarico merci ai moli.
Sono stata incaricata ad assistere ad un congresso sulla modernizzazione dei sistemi di carico e scarico merci.
Tanto per dirvi quanto era ambito questo incarico, tutte le altre direttrici si erano defilate, io, essendo l’ultima nominata, ho dovuto accettare.
Beh!, questa è la storia, di cosa è accaduto.
Il congresso era programmato su 5 giorni, ma come succede sempre, gli ultimi due erano di puro relax e, guarda caso, coincidevano col fine settimana.
Ognuno poteva decidere cosa fare, se rimanere od andarsene a casa.
Non serve ve lo dica, tutti scelsero di rimanere.
Pure io decisi di rimanere, oltretutto aveva una fantastica piscina, oltre che ad un famoso centro benessere,(lo so si chiama SPA).
Sinceramente non avevo voglia di andare a casa.
E poi, non ci sarebbe stato nessuno, meglio rimanere qui in mezzo alla gente.
Mi sveglio abbastanza presto, vado a fare la solita corsa di un’oretta e poi, doccia e colazione.
È una bella giornata di sole, la qual cosa si ripercuote anche sul mio umore, sono allegra, a dir la verità, lo sono sempre.
Mentre mi gusto la colazione, sento un certo prurito laggiù, dalle parti della pelosina, mi rendo conto che è passato parecchio tempo, dall’ultima volta che un cannolo (per restare in tema con la colazione), ha soddisfatto la fame della passerina.
Non si fece pregare a farsi sentire.
“allora che facciamo?”
“ehi!, cerca di calmarti”
“ho voglia, vuoi capirlo”
“ma cosa posso fare?, non posso certo fermare il primo che passa e dirgli che hai voglia”.
“non dico quello, ma guardati attorno, qualcosa troverai”
“sai che facciamo?, andiamo in piscina, forse ti calmerai un po’”
Non c’era tanta gente, qualche donne,(sicuramente ospiti dell’hotel), qualche uomo, la maggior parte dei congressisti, sicuramente, aveva scelto di andare a visitare i d’intorni.
No un momento,c’era pure una bella ragazza,almeno da quello che potevo vedere,visto che stava nuotando.
Mi dimentico di lei e mi tuffo in piscina,nuoto, almeno una mezzora, poi mi sdraio a riposare.
Mi lascio accarezzare dal caldo sole Sardo.
Sento un movimento di un lettino che viene spostato,apro un’occhio e rivedo la ragazza della piscina,niente da dire ha veramente un bel fisico,ora che posso guardarla da ogni prospettiva.
L’inquillina di sotto si mette a sussurrare.
“ehi non mi interessa un’altra me stesa, voglio un bel cetriolo”
“guarda che la stavo solo ammirando per la sua bellezza”
“va bene,pero conoscendoti”
“uffa sei proprio una rompi va bene,me ne vado cosi la smetterai”
“e dove pensi di portarmi?”
Decisione improvvisa.
Vado nella sauna, almeno mi tonifico il corpo, non che ne avessi bisogno, ma ero stanca di stare sdraiata.
Passo dall’accettazione e chiedo se è possibile fare una sauna.
Mi fanno notare che la sauna è promiscua.
Dico che non ci sono problemi.
Prima di andarci faccio una bella doccia,giusto per togliermi l’odore del cloro.
Indosso l’accappatoio e mi dirigo verso la sauna.
Prima di entrare mi consegnano un asciugamano e lascio l’accappatoio.
“lo riprenderà quando esce”
“ma veramente serve?”
“lo metta sulla panchetta,anche se tutto è automaticamente igienizzato,meglio essere sicuri”
Avvolgo l’asciugamano attorno alla vita ed entro.
Ci sono due donne ed un uomo.
Mi sembra che ognuno sia per conto proprio,
Infatti nessuno parla, ognuno è immerso nei propri pensieri.
Visto che c’è posto mi sistemo sulla panca delle donne.
L’uomo.è sulla panca difronte.
Di sottecchi lo guardo bene, di mezza età, interessante, non credo sia un congressista, non l’ho mai visto nel salone.
Anche le donne non sono male,una parecchio giovane,l’altra immagino verso i 40.
Ma in questo momento non entrano nei miei pensieri.
Dopo poco la più anziana esce.
Passano si e no 15 minuti e anche la ragazza esce,prima di farlo mi lancia una lunga occhiata parecchio invitante e in quel momento la riconosco e la stessa della piscina,delle sdraio e ora è pure qui,vuoi vedere che…
“ehi cocca lascia perdere,non è lei che desidero”
“calmati falla uscire”
Mi concentro su di lui.
Si è proprio il mio tipo.
Avrà si e no 50 anni, fisico asciutto.
Ma la cosa più importante, un uccello che non sembra male, anzi promette bene.
In questo momento è rilassato, non ritratto, ma mollemente appoggiato sullo scroto,strano mi sembrava di averso visto in erezione.
Due testicoli molto pendenti, grossi, invitanti.
“ehi!, la smetti di pensare, è ora di passare all’azione”
“stai zitta brontolona, lascia fare a me”
Metto in atto la mia strategia.
Ritorno ad essere la perversa Lilly che tanto ben conoscete.
Finalmente ritorno ad avere voglia di cannoli, di sesso, di sentirmi riempita.
La preda non da segno di essersi accorto della bella “gnocca” (scusate la modestia), che ha voglia di lui.
Mi sposto sulla sua panca sistemo l’asciugamano e mi sdraio a pancia in giù, facendo in modo che lui sia in fondo ai miei piedi.
Allargo appena le gambe.
A questo punto spero tanto non sia gay, sarebbe il colmo della sfortuna.
Immagino che mi stia guardando il culetto, e forse anche la patatina, tra le gambe leggermente aperte.
Le allargo un po’, mettendo un piede da una parte, e l’altro dall’altra della panca.
Se non la vede, è cieco.
Lascio ammiri quello che gli sto offrendo, almeno spero lo faccia, non posso vederlo.
Decido di girami.
Mi metto a pancia in su e lo guardo.
Ha visto tutto, è tutto documentato.
Ha il pene duro e non sa come nasconderlo.
Faccio finta di non aver visto.
Allargo ancora le gambe.
Aggiusto i peli della passera con le dita, non mi sono depilata molto, appena una sfoltitina.
Lo guardo di nascosto.
E’ impietrito, gli occhi incollati laggiù.
Non si muove, forse ha bisogno di una spintarella.
“dai Lilly buttati, non ne posso più”
“stai zitta, lascia fare a me brontolona”.
E va bene buttiamoci, diamogli questa benedetta spinta, comincia a far troppo caldo, e non solo per colpa della sauna.
“che scusa trovare?”,
“ma chi se ne frega, dagli un motivo, fra poco mi metto a piangere dalla voglia”.
“sei proprio una sporcacciona, mi vergogno di te”
“senti chi parla, Maria Goretti”
“lascia stare le sante”.
A questo punto mi butto.
“per favore, mi fa un massaggio?, dicono che fa bene alla circolazione, può iniziare dalle gambe”.
Mi rigiro.
Non se lo fa ripetere due volte.
Comincia massaggiandomi delicatamente le gambe da dietro.
Le allargo ancora e sollevo leggermente il culetto.
Le mani vanno sempre di più all’interno delle cosce.
Salgono fino al fondoschiena.
Sento un dito infilarsi delicatamente nella micetta.
“Le dispiace se la tocco così”?.
“No, è piacevole, ma se viene qualcuno?”.
“Guardo io. se arriva qualcuno me ne accorgo”.
Continua a infilarmi il dito, muovendolo avanti e indietro.
E’ molto delicato.
Mentre mi fa il ditalino, mi massaggia le chiappe.
Mi giro per farmi toccare la clitoride, mi piace come sta toccandomi.
Gli riguardo il guerriero, è proprio bello duro.
Lo prendo in mano.
La muovo molto delicatamente, su e giù sull’asta dura.
Gli tocco le palline.
“mi chiamo Rainer”.
“chi lui?”.
Ridiamo di gusto, si è proprio il mio tipo.
“Io Lilly”.
“sta arrivando qualcuno”.
Si stacca da me.
Si copre con l’asciugamano.
Entra una coppia.
Purtroppo il gioco è finito.
Lo guardo negli occhi cercando di comunicargli tutta la mia delusione.
Esco e mi dirigo verso la zona delle docce.
Mentre sono sotto il getto, entra la giovane donna della sauna.
Mi guarda con interesse, questa è la mia impressione.
Si toglie l’accappatoio, niente da dire ha proprio un bel corpo..quasi,quasi.
“non ci pensare nemmeno, oggi desidero un bel cetriolo”
“ma visto che è andato a monte, perché non…”
“assolutamente no, oggi voglio una banana dieci e lode”
“va bene cerchiamola, ma se non la troviamo…”
“fino a questa sera c’è tempo,datti da fare”
Riporto per un’attimo l’attenzione sulla mia inseguitrice, probabilmente mi aveva visto entrare e mi ha seguita, scaccio il pensiero.
Mi dispiace per lei, oggi ho altri progetti.
Oggi Lilly vuole ritrovare se stessa.
Vuole qualcosa di duro dentro di se.
Le faccio un sorriso, non si sa mai.
Prima di uscire da sotto la doccia e visto che era vicino,la sfioro con una gamba, sono proprio assatanata.
Ora che la vedo da vicino è proprio una ragazza, avrà si e no 22 o 23 anni..
Dopo poco esco dalla zona docce.
Ripenso a Rainer, tocca a lui darsi una mossa, meglio si sbrighi, potrei cambiare idea.
Mi sdraio su un lettino da relax.
Sento dei passi.
Sorrido dentro di me..
Lilly ha colpito ancora, almeno spero, non vorrei fosse la ragazza.
Si avvicina.
Si inginocchia vicino.
Quasi in un sussurro.
“faccio anch’io una doccia, poi, perché non andiamo da qualche parte assieme?, potremmo continuare il massaggio”
Mi volto lentamente.
“mi farebbe piacere continuare, non è bene interrompere un massaggio specialmente quello che stavi facendo”.
Sorride.
“la mia stanza è la 325, ti aspetto”.
“verrò”.
Mi rigirai, lo sentii allontanarsi.
“contenta rompiballe, ora non farmi fare una brutta figura”
“tranquilla padrona, avrà un servizio coi fiocchi”
Dopo nemmeno 20 minuti siamo sdraiati nel lettone, completamente nudi a toccarci sempre molto teneramente.
Riprende a farmi il ditalino.
Comincio a fargli una sega tenendogli i gioielli con l’altra mano.
Siamo sdraiati di fianco.
Cominciamo a leccarci a vicenda.
La sua lingua e’ piacevole, la muove veloce sulla clitoride.
Gli succhio le palle menandogli il pene.
Lo prendo in bocca mentre gli stringo i testicoli con due mani.
Mi sta scopando lentamente in bocca.
Ne infila almeno la meta, tutto non riuscirei a contenerlo.
Ho perso la cognizione del tempo e della misura.
Avanti, indietro, avanti indietro, la bocca come fosse la vagina.
Intanto nel suo lento leccare, la saliva è colata anche sul culetto.
Ne approfitta per farmi un doppio ditalino, fondoschiena e passera.
Esperto, molto esperto il mio passeggero amante.
Da sballo.
Ci sa fare l’amico Rainer.
Mi piace.
Inizio a godere.
I succhi escono abbondanti, gli impiastriccio la faccia.
Continua a leccare, vuole farmi godere ancora.
Ho due orgasmi di seguito.
Non posso urlare, con quell’asta in bocca.
Da quanto non provavo più una cosa del genere con un vero uomo.
Non voglio lasciarmi prendere dai ricordi.
Ritorno al presente.
Mentre mi dimeno per il secondo orgasmo, in preda ad una specie di crisi epilettica,lui affonda il guerriero in gola, sento lo sperma arrivare, violento, forte, come la lava di un vulcano.
Vorrei.
No è più forte di me.
Non c’è la faccio ad inghiottirla.
Lo tolgo dalla bocca all’ultimo istante.
Immagino la sua delusione.
Cmq è un gentiluomo, non mi trattiene la testa,lascio che gli spruzzi mi inondino la faccia, il petto.
Me li spalmo, guardandolo negli occhi.
Lo vedo perso in un paradiso di estasi.
Lascio che il membro si afflosci nella mano.
Lo adagio dolcemente sui gioielli.
Vado nella doccia.
Una veloce risciacquata.
Rimetto il bikini.
Mi accompagna alla porta.
“ho un pranzo di lavoro, sarò libero per la cena, posso rimanere fino a domani mattina, ho l’aereo alle 12 per Milano, desidero rivederti”.
“si, ma non voglio cenare quì, ne..beh hai capito”.
“nessun problema, mi hanno detto che c’è un posto incantevole a pochi Km da qui, posso prenotare”.
“perfetto, ci vediamo alle 20 nella hall”.
“sarò puntuale”.
Lo lascio, non prima di averlo baciato a lungo sulle labbra ancora impregnato del mio gusto di donna assatanata.
Ho goduto tanto e donato piacere ad un uomo, senza nemmeno avere scopato.
Per il momento mi basta.
“e deve bastare anche a te”
“non ho detto nulla”.
“mi sembrava di sentire un borbottio”
“nessun lamento, mi aspetta una notte tutta per me o sbaglio?”
“tranquilla la prossima notte, sarà solo per te”.
Lasciai la stanza di Rainer, e facendo un vizioso giro, tipo film di spionaggio, raggiunsi l’ala dedicata al congresso.
Mi ero resa conto di aver commesso una tremenda leggerezza, ma mi tranquillizzai, non avevo detto il motivo per il quale mi trovavo in quel centro e dove dormivano i congressisti era nell’altra ala.
Questa volta la voglia di sesso stava giocandomi un brutto scherzo.
Mi infilai velocemente nella camera assegnatami.
Passai il resto della mattinata a visitare il complesso, ben attenta a non andare troppo a zonzo, restai vicino alla piscina a prendere il sole, fare qualche tuffo e guardarmi attorno.
“non cercare troppo, quella ragazza non c’è, e poi mi hai promesso che questa sera mi farai divertire”
“guarda che anche la ragazzina potrebbe farti andare in paradiso”
“non lo metto in dubbio, ma oggi ho voglia, di un torello che me la trapani ben bene”
“ehi!, sboccata, parla bene, lo sai che non mi piacciono le volgarità”
Venne ora del pranzo.
Indossai il leggero prendisole e mi avviai alla sala da pranzo, anche quella riservata solo ai congressisti.
Per sicurezza diedi una sbirciata all’interno, come avevo immaginato non faceva parte del nostro gruppo.
La sala degli ospiti dell’hotel, era al piano inferiore, impossibile incontrarci anche per sbaglio, l’unico posto in comune era il Centro Benessere, che faceva, si può dire, da spartiacque.
Mi riempii il piatto e mi sedetti al primo tavolo che trovai.
Il pranzo era a servizio libero ed ognuno poteva sedersi dove voleva.
Ero a metà, quando sentii una voce.
“posso sedermi qui con te?”.
Alzai gli occhi.
Una bella ragazza era in piedi davanti a me.
Indossava la divisa delle hostess del congresso.
Reggeva il vassoio del pranzo.
“certo siediti”.
Lo fece.
“vedo che non mi riconosci?”.
“no, sinceramente no, devo?”.
“spogliami completamente e mettimi nella sauna o sotto la doccia”.
“oddio sei la ragazza che…”.
“si sono io”.
“scusami ma con la divisa, non ti avevo riconosciuto”.
“succede, questo dimostra come noi donne possiamo cambiare quando siamo vestite”.
“da quel che vedo in meglio”
“ti ringrazio fa piacere ricevere complimenti da una bella ragazza come te”
“per quanto riguarda la ragazza,lasciamo perdere,mi sa che ho parecchi anni più di te”
“allora tocca a me farti i complimenti,non li dimostri,ne nuda,ne vestita”
“lo stesso vale per te,per quanto riguarda il fisico,ma non sarebbe meglio presentarci?”
“hai ragione, io mi chiamo Stefania”.
Mi allungò la mano.
“Lilly”.
Le strinsi la mano, guardandola dritta negli occhi.
Il mio primo giudizio era esatto, era veramente una bella ragazza.
“scusa, ma sei una stagista?”.
“no, lavoro per una compagnia di navigazione”.
“vuoi dire per la……..?”.
“si esatto,ma come fai a saperlo”.
“il tuo cartellino di accredito”.
“che stupida, bella figura”
“scusa ma in quale sezione?”.
“traghetti,navi da carico e da crociera”.
“mi stai prendendo in giro?”.
“no e per quale motivo dovrei farlo?”.
Non so perché decisi di non dirle quale era il mio incarico attuale.
“sto facendo uno stage per la stessa compagnia e lavoro pure io in quella sezione e non ti ho mai visto,beh! a dir la verità è solo una assegnazione, prima ero allo smistamento, poi mi hanno trasferita ai traghetti,ora mi hanno chiesto di fare la hostess al congresso,alla fine del quale dovrò presentarmi alla direttrice della sezione, la quale mi assegnerà l’incarico”.
“la conosci?”.
“mai vista”.
“avrai sentito parlare di lei?”.
“sinceramente no, l’unica cosa che so è che è stata appena nominata, tu forse la conosci e potresti dirmi che tipo è?”.
Decisi di proseguire con le bugia, avevo un progetto per lei. ma prima volevo essere sicura.
“no, mi dispiace ma non posso aiutarti, sono appena rientrata dalle ferie e lei doveva ancora arrivare quando sono partita”.
“non importa e scusami se ti sono sembrata una ficcanaso”.
“tranquilla l’ho fatto pure io al mio primo impiego, ma dimmi,che scuola hai fatto?”.
“ragioniera diplomata e poi ho frequentato un corso per segretaria ad indirizzo mercantile”.
“primo lavoro?”.
“primissimo ho da poco compiuto 22 anni”.
“immagino avrai inviato il curriculum alla compagnia?”
“certo che l’ho fatto,dovrebbe essere sulla scrivania della direttrice”
“in questo periodo c’è un sovraccarico di lavoro,non avrà avuto il tempo di leggerlo,vedrai che lo farà al più presto”
In questo momento non stavo raccontando bugie,tra i mille impegni del nuovo incarico,non ho avuto il tempo di leggere niente.
Tornai a guardarla.
Capelli castani, lunghi fino alle spalle.
Occhi dello stesso colore.
Un viso dolce, solare, ingenuo, in poche parole bello.
Un bel seno, lo avevo visto nella sauna.
Cmq non portava il reggiseno.
“ehi Il resto per il momento non ti deve interessare, tu devi pensare a me mia dolce maialina”.
“tranquilla ho altri progetti”
Scacciai questa disamina, per il momento non mi interessava.
Volevo sapere altre cose.
Aspettai finisse di mangiare.
“andiamo a fare due passi, ti offro un caffè al bar della piscina?”.
Per arrivarci avremmo dovuto passare attraverso un bel giardino di oleandri.
“non ne bevo, ma ti faccio volentieri compagnia, per il momento non ho nulla da fare”.
Fu durante il tragitto verso il bar che mi azzardai a farle alcune domande, l’esperienza con Sara mi faceva sospettare di chiunque, non volevo avere più noie con colleghe.
“posso farti alcune domande personali?”.
“certo”.
“diciamo molto personali, riguardano il sesso”.
La vidi irrigidirsi.
Cosa le avrò detto e cosa avrà risposto?
Nella prossima puntata avrete le risposte
Un lunghissimo bacio.. il nostro se non lo avete dimenticato.
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