“Mi avvicino al camerino e sulla soglia richiudo la tendina fino al mio fianco…”
Accompagnai Ambra al centro commerciale quel pomeriggio a malavoglia. Non era il
massimo passare mezza giornata tra un negozio e l’altro facendo compagnia alla tua collega d’ufficio in preda a quelle crisi d’astinenza da shopping che solo le donne possono avere. Quel giorno, il Boss in ufficio concesse al nostro reparto mezza giornata libera.Evidentemente anche lui aveva il cuore addolcito dalle prossime ferie natalizie . Nonostante avessi in mente altri progetti, non riuscii a dire di no al suo invito… La sua migliore amica era al lavoro e col suo ragazzo era finita da poco. Per giunta il centro commerciale era fuori mano e non voleva avventurarsi li da sola . Avrei preferito di gran lunga un comodo aperitivo al bar in centro ma da buon amico, decisi di farle compagnia per le sue “spese folli” . Ambra era una ragazza un paio d’anni piu grande di me, bella, solare e anche molto appariscente. Seguiva la moda e le piaceva osare, nei colori e nell’eccentricità dei modelli dei capi d’abbigliamento che sceglieva. Una insomma che non passava inosservata, in ufficio come altrove. Aggiungiamo un corpo voluttuoso e una femminilità spiccata, si puo’ ben capire come in pochi riuscivano a dirle di no.
Mangiammo un boccone con gli altri a fine turno e poi ci congedammo per raggiungere il centro commerciale. Riuscii a sentire il brusio pettegolo dei colleghi quando ci videro allontanare. Non ho mai pensato che Ambra avesse mire di un certo tipo verso di me. Non credevo di essere il suo tipo, ero solo quello più accomodante gentile e disponibile . Il classico bravo ragazzo a cui rivolgersi per un consiglio o nelle difficoltà. Non che fossi uno sfigato, non mi reputo brutto o antipatico, ho un bel fisico da nuotatore e qualche conquista l’ho fatta anche io … ma non ho l’aria da bell’imbusto modaiolo stile tronista di Uomini e Donne, come invece era il suo ex da poco mollato.
Entrammo in 3 negozi nella prima mezzora: niente che le piacesse o che le stesse bene. La mia pazienza era già a livelli di guardia. Mi chiese di salire al piano superiore e cercare qualcosa che le stesse bene per una serata in discoteca. A detta sua erano mesi che il ragazzo non la lasciava uscire a godersi una serata in compagnia, ossessionato dalla sua gelosia.
Il negozio era proprio adatto a lei. La vetrina proponeva capi costosi e all’ultima moda. Questa volta mi chiese di darle un parere… visto che non riusciva a spiegarsi come non le piacesse niente fino a quel momento. Scelse due o tre vestitini e si diresse verso la zona dei camerini. Ovviamente gli sguardi dei commessi e degli uomini con fidanzate al seguito erano tutti per lei.
“Cristian! Cristian! ” mi chiamò un paio di minuti dopo. :-” Aiutami a tirar su la zip che non riesco.” la raggiunsi nel corridoio della zona prova. C’era lei a piedi nudi, di spalle che si tirava i capelli su dietro la testa per permettermi l operazione. :-“Si ecco ecco” balbettai un po sorpreso mentre mi accingevo a tirar su la zip. Non l’avevo mai vista cosi, quei piedini nudi e quel vestitino che saliva parecchio sopra il ginocchio avrebbero steso chiunque. :-“Allora..che ne dici? può andare?” mi diceva mentre si girava e rigirava allo specchio. Io subito fuori il camerino la osservavo ammirato da tutti i punti di vista. :-“Non è che mi fa i fianchi larghi?” mi diceva mentre con il solito broncio dubbioso si guardava e riguardava allo specchio. Di quelle parole a stento sentivo il suono…dell’idea assurda dei fianchi larghi non mi curai per niente, la mia attenzione era tutta per quel sedere a mandolino che cosi fasciato in quel vestito meritava un premio Oscar. “Vabbè me ne provo un altro” mi disse delusa e insoddisfatta. Tirò la tenda che faceva da separè e prese a cambiarsi. Le ragazze si alternavano nei camerini di fianco. C’erano le commesse che mi guardavano un po stupite della mia presenza li. Quasi tutti i fidanzati aspettavano fuori. Ambra ,dopo un turpiloquio sui difetti del vestito appena indossato, riaprì la tendina. Questa volta ne aveva uno con una scollatura vertiginosa, cortissimo sulle gambe da un lato , più lungo dall’altro. :-“Questo? come va?” :-“Benone… ehm… ti sta benissimo” dissi imbarazzato. Non sapevo che pareri potevo darle io che non ne capivo un fico secco di moda, ma potevo dirle che quei vestiti la facevano tremendamente sexy. :-“Sai non sono convinta del colore, poi questa scollatura… mi fa il seno strano” :-“Forse sarà il reggiseno” aggiunsi io mentre le squadravo la schiena nuda fasciata dal reggipetto. :-“Hai ragione, questo vestito andrebbe indossato senza” Io:-“eh prova no… altrimenti come fai a vedere la differenza” Dopo una scrollatina di spalle , si slacciò in un battibaleno il reggiseno e con maestria se lo sfilò da sotto il vestito. Quell’operazione mi fece gelare il sangue visti i centimetri di pelle che regalò alla mia vista. Per poco non uscì fuori un capezzolo e praticamente mezzo seno (una 5 abbondante) per qualche secondo fu in bella vista ai miei occhi. Rimasi imbambolato a fissarla un istante. Lei evidentemente se ne accorse e sorrise divertita. “Ehi.. tutto bene?” rise del mio imbarazzo. Era abituata ad avere gli occhi puntati addosso e quella situazione evidentemente era il massimo per il suo essere vanitosa ed egocentrica. Richiuse la tendina per una nuova prova vestito. Questa volta però la tendina che scorreva fissata con degli anelli ad un asta sopra le nostre teste non si chiuse del tutto. “Lo aveva fatto apposta? o solo una dimenticanza?” non ebbi il tempo di rifletterci quando vidi dal triangolo di specchi laterali il vestito scenderle sulle spalle. L’angolo di visuale era strettissimo ma riuscii a scorgere lateralmente i suoi seni nudi, enormi, sodi e alti come scolpiti nel marmo. I capezzoli di tanto in tanto facevano capolino, piccoli e rosa dominavano quei capolavori. Cercavo di fingere di non guardare verso il camerino, visto lo sguardo inquisitore delle commesse poco lontano. “Allora…che ne pensavi di questo? per una serata in disco può andare no?” Mi faceva compagnia chiacchierando mentre si cambiava. Io rispondevo da automa come potevo. La tenda si arrotolò di nuovo a un lato del camerino. Altro vestito, altro colore, scollatura meno generosa della precedente. I miei occhi finirono subito li.. :-“Non male questo eh?” mi chiese curiosa. Io:-“Si…anche se preferivo l’altro” :-“a si? come mai?” mi disse voltandosi per guardarsi allo specchio. :-” Aveva una scollatura più profonda l’altro… questo non mi piace tanto” Con aria stupita :-“Hai capito Cristian… che vai a guardare le scollature monello!? ” :-” Eh be… Perchè non dovrei” risposi . lei :-“eh gia.. anche te c’hai ragione..non ti facevo cosi vispo” Io :-” Con la fortuna che hai… sarebbe un delitto non guardarti” e faccio riferimento al suo meraviglioso e prosperoso corpo :-“dici..!?” mi fa con aria smorfiosetta da finta ingenua :- “hai capito il bravo ragazzetto… credevo fossi solo studio ufficio e calcetto ” mi da qualche schiaffetto leggero da finto rimprovero. :-“Girati va, che da quello che ho capito finisci per sbirciarmi mentre mi cambio” cosi con una risatina si richiude la tenda per cambiarsi l’ennesima volta.
Lo spiraglio è rimasto aperto come prima. Mi sposto leggermente per vedere meglio e la scorgo sfilarsi il vestito e riappenderlo alla cruccetta. E’ con il solo perizoma addosso. Si guarda allo specchio, ha ancora il sorrisetto divertito e orgoglioso stampato sulla faccia . Sta per rivestirsi quando i suoi occhi incrociano per un momento i miei dall’angusto angolo di specchi dal quale la spiavo. Abbasso subito lo sguardo e faccio qualche passo piu in la cercando stupidamente di far capire che mi trovavo in “traiettoria” per sbaglio. Poi dopo qualche istante ci ritorno e per un momento la rivedo: non aveva richiuso per bene la tenda ed era rimasta li, con gli occhi fissi forse per capire se fossi tornato o meno . Mi allontano nuovamente. L’imbarazzo per una figuraccia palese e sfacciata era grande. Non sapevo come poter rimediare.
Sbuca fuori con un altro vestito. :-“Allora questo?” :-“Bello dai..” cercavo di blaterar qualcosa come se nulla fosse…”Lei :-” si questo è carino… ma te l’avevi capito anche vedendolo dallo specchio vero?”Io con aria stupita :-” Ehm come? “mi aveva colto in castagna… non sapevo che risponderle. Lei divertia ridacchiava e mi lanciava occhiate maliziose da far eccitare anche un prete. Si tirava sui fianchi il vestito, facendolo aderire ancora di più sui seni che lasciavano intravedere stavolta i capezzoli duri come chiodini. Io la squadravo da capo a piedi. Lei era felice di destar tanto interesse… si pavoneggiava orgogliosa davanti i miei occhi.
:-“Vabbe provo l’ultimo e poi andiamo” Cosi dicendo richiuse la tendina… Aveva fatto finta di niente pensai . Tirai un sospiro di sollievo. La mia paura più grande sarebbe stata quella di una scenata isterica nel bel mezzo del negozio. Sarei morto di vergogna. La tendina anche stavolta rimane qualche centimetro aperta. In maniera più circospetta sbircio di nuovo : lei si è già sfilata il vestito e sta mettendo quello nuovo. Faccio mezzo passo avanti x veder meglio quando vedo aprirsi di scatto la tendina. :-” Allora ho visto bene! Mi sbirci dallo specchio! ” mi sorprende lei sgranando gli occhi. Divento rosso come un peperone. :-“Ma che pervertito! ora capisco perchè hai accettato di accompagnarmi…” io abbasso lo sguardo. Lei ride del mio imbarazzo. Forse mi sta prendendo in giro , ma il solo essere colto in flagrante mi faceva vergognar come un ladro.
:-“Che cosa volevi vedere eh?” mi dice provocatoriamente gesticolando con le mani :-” Niente Ambra…” le rispondo cercando di piantarla li. Ma i miei occhi come una calamita le finiscono per un secondo ancora sulla scollatura. “Ah ecco..” capisce lei… Si volta verso lo specchio e con mezza tendina aperta prende a cambiarsi. Sorprendentemente , da esibizionista consumata, tira giù la zip e sfila il vestito da sopra. Mi mostra senza pudore il suo seno enorme. Rimango quasi a bocca aperta… è meraviglioso e il fatto che sia lei a volermelo mostrare senza scrupoli mi eccita in una maniera pazzesca. :-“Ecco…cosi vedi meglio che dallo specchio no!?” mi dice. Procede a tirarselo giù rimanendo col solo perizoma. Per fortuna non ci sono commesse di passaggio a sgamare il siparietto. Ambra con un coraggio quasi irresponsabile continua a cambiarsi, indossa l’ultimo vestito. Non mi rivolge più la parola, fa come se fosse sola. Mi lascia guardare e di tanto in tanto manda un’occhiata dallo specchio per vedere se ci sono ancora. Non mi sarei mosso per niente al mondo. Quella scena troppo eccitante viene sublimata da un paio di piegamenti a 90 di Ambra che mi regala oltre al suo sedere perfetto , le tettone penzolanti viste da dietro. Ormai sono fuori giri. Mi si fa duro da far schifo nei jeans. Non sono un finto modesto, son stato trattato bene da madre natura, ma non sono il tipo spaccone che se ne vanta o ne fa motivo d’interesse per le ragazze che corteggio. Ma in quella situazione non sapevo proprio come nasconderlo ad Ambra.
Si stava per rivestire definitivamente quando dalle occhiatine allo specchio scorge il mio bozzo dai pantaloni. Fa finta di niente, ma la cadenza delle occhiatine di sfuggita aumenta. Ora mi guarda anche negli occhi con uno sguardo a metà fra lo stupore e il divertito. Rimette la gonna, indossa i tacchi , è ancora tette al vento. Io ormai fuori di me per l’eccitazione prendo a maneggiarmi la patta. Il solo contatto mi da piacere e mi allevia il fastidio di tenerlo costretto in quel modo. ” Eh chi se lo sarebbe mai aspettato” ridacchia con gli occhi incollati allo specchio sulla sagoma del mio cazzone mezzo duro. Io la fisso ora con aria di sfida mentre me lo strizzo a un lato della zip. Ci guardiamo per qualche istante…ora forse ero io a metterla in difficoltà. Non riesce a staccarci gli occhi di dosso. Sempre Incrociando i nostri sguardi dallo specchio mi fa :-” Beh perchè non lo liberi?” Io:-“Ah si? qui?!” le rispondo io. “e se ci vedono”? rincaro io provocatoriamente . :-“Se stai attento e non ti vede nessuno…..” mi dice lei facendo finta di rimettere i capi appena provati in ordine.
Do un rapido sguardo nelle vicinanze. C’è solo una commessa che parlotta qualche camerino più in la. Mi avvicino al camerino e sulla soglia richiudo la tendina fino al mio fianco…in modo da aver un minimo di protezione visiva in più . Lei sorride compiaciuta della mia intraprendenza. Mi fissa l’uccello duro nei pantalone e incolla i suoi occhi alla mia mano che lenta tira giù la zip , scosta lo slip nero e lascia uscire imperiosa la cappella enorme , violacea , venosa già bagnata in punta. Leggo lo stupore nei suoi occhi mentre mi aiuto con l’altra mano nel completare il lavoro e farlo uscire il piu possibile . Ora è durissimo , enorme e svettante verso l’alto. “Cazzo Cristian…. complimenti alla mamma” dice piacevolmente stupita. Perso del tutto il mio imbarazzo lo chiudo in pugno e tiro giù la pelle scappucciandolo completamente. Il glande enorme scompare e riappare un paio di volte nei miei lenti su e giù. :-“Non vorrai farti una sega in camerino davanti a me spero!?” mi dice lei sottovoce. “Perchè no? ormai….” continuo io senza smettere di accarezzarmelo. Lei vede che non riesco a non a fissarle le tettone al vento. Sorride , si gira e si inginocchia verso di me. “Hai ragione …sarebbe davvero uno spreco” cosi dicendo sostituisce la mia mano con la sua e scappucciandomelo per bene . Tira giù la pelle menandomelo fino alla base dell’asta per poi cingerlo fra le sue calde labbra. Gli riempio la bocca con la mia carne. La vedo dimenarsi sul cazzone come un’assetata. Lecca a fatica con la bocca piena della mia cappella. Intanto la sua mano prende abilmente a segarmi… E’ tutto un succhia , lecca e sega. Me lo mena decisa e con ritmo e di tanto in tanto si struscia la cappella su una guancia..” Ti piace eh?” mi dice trafelata e sottovoce mentre legge le contrazioni di piacere sul mio viso e lungo il corpo.E’ incredibilmente brava, con quel corpo e quel modo di fare non poteva che essere una intenditrice in fatto di sesso. Dopo un paio di minuti resisto ancora eroicamente ma quando mi porta una mano sotto i testicoli e aumenta il ritmo con la bocca sento vicina la capitolazione.. Una Cliente ci passa accanto con i suoi jeans da provare in mano. Probabilmente avrà capito qualcosa penso per un secondo, ma son troppo preso per badare ad altro. Il gioco stava durando troppo e stava diventando troppo pericoloso. Lo estrae dalla bocca e comincia a menarmelo furiosamente. La saliva umida rende facile e veloce il movimento soprattutto se concentrato sulla cappella che con maestria e infinita porcaggine viene segata proprio a contatto con una tettona e il suo capezzolo. Durissimo mi finisce un paio di volte sulla fessura della punta del mio sesso che allo spasmo si abbandona finalmente in una clamorosa sborrata. Trattengo qualsiasi gemito di piacere mentre invece vorrei urlare dalla goduria mentre lascio partire una pioggia di fiotti carichi che finiscono prima sul suo seno, poi indecentemente sullo specchio alle sue spalle e sul parquet del camerino. Ambra si gode lo spettacolo affascinata… mi sega fino all’ultimo con forza e passione. “Guarda che macello che hai combinato…” ridacchia sottovoce. Io faccio lo stesso e cerco di riprender fiato. In tutto ciò mi sarà passato qualcuno alle spalle almeno un paio di volte. Cerco di ricompormi come posso, sento un “signorina” detto da qualcuno nel vicino corridoio. Potrebbe esser riferito a chiunque ma è un buon motivo per sgattaiolare dal camerino come due furfanti , ridendo come matti e pensando alla faccia che avrebbero fatto le commesse poco dopo .Consapevoli del fatto che in quel negozio non ci avremmo messo più piede. Ambra mi prende per mano e mi trascina verso l’uscita secondaria ..:-” Sbrigati non farti vedere…. usciamo di qua verso le scale , a piano terra c’è un altro negozio che ha i camerini molto più grandi…”
continua…
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