“Stavo impazzendo dalla libidine e mano a mano i miei 22 centimetri entravano la resistenza diveniva sempre maggiore e tra i suoi lamenti ve ne erano qualcuno…”
Ero pienamente consapevole che avevo ancora tutto il pomeriggio a disposizione e
vedevo che ormai nemmeno Elisa aveva nessuna voglia di andarsene in spiaggia ed ormai la voglia di farsi sfondare per bene era tantissima.
Si offrì allora di preparare un pranzo veloce; mentre ancora nudi preparava un’insalata veloce io mi riposavo un po’ sul divano osservandola … di certo c’era un po’ di imbarazzo nell’aria ma nessuno dei due aveva alcuna intenzione di rivestirsi o tornare indietro.
La osservavo e notavo differenze e somiglianze dalla mia Elena, di sicuro erano entrambe due bellissime ragazze ma nello stesso tempo ben diverse … presi allora ancora maggior coraggio ed iniziai a commentarla apertamente. Elisa apprezzava e continuava a preparare il pranzo dopo aver indossato un piccolissimo grembiulino che coprendole a mala pena le tette e lasciando totalmente scoperto il culo rotondo mi stava nuovamente facendo divenire il cazzo duro come il marmo.
Quando la vidi piegarsi per prendere qualcosa dal fondo del frigo non riuscì più a tenermi ed inizia a farmi una sega davanti a lei; si girò e guardandomi disse sorridendo che non dovevo fare di più il maiale. Al posto di fermarmi le dissi che erano anni che sognavo di scoparmela e spesso mente la vedevo girare per casa in perizoma mi sarebbe piaciuto spaccarle quel culetto ancora giovane che aveva .
Lei allora da gran troia navigata come deve sicuramente essere sorrise, si girò e si piegò ancora maggiormente facendo finta di cogliere qualcosa lasciando così in bellissima vista non solo il culo bellissimo ma anche la peluria della figa.
Non persi più tempo essendomi già rinvigorito dalla pausa mi avvicinai mentre lei continuava a rimanere in quella posizione muovendo sempre di più il suo culo, prima lo presi tutto tra mie due mani e poi iniziai a farle sentire la mia nerchia tra le su chiappe. Mi rendevo conto che era un po’ tesa e, sebbene con tantissima voglia, temeva un pochino la mia fantasia.
Mi abbassai allora iniziando a leccarle il buchino piccolo ma pensai bene di prendere un po’ dell’olio che era lì fuori spalmarmelo sulle dita ed iniziare a penetrarle il buchino del culo con queste.
Mentre mi alzavo continuando la mia opera Elisa aveva girato la testa per baciarmi ardentemente segno per me che senza dubbio aveva ben presente le mie intenzioni ed era pienamente d’accordo. Mi gustai un po’ il gusto della sua lingua per poi iniziare a spingerla in avanti in modo da rioffrirmi nuovamente ben pronto l’oggetto del mio desiderio .
La lasciai appoggiarsi al tavolo ed un po’ alla volta iniziai a puntare la mia cappella sul buchino; anche lei mi aiutava la penetrazione spingendosi indietro e sempre di più la sentivo ansimare e godere. Un po’ alla volta mentre una mano passava dal seno alla sua bocca con l’altra le penetravo la figa già fradicia di umori.
Stavo impazzendo dalla libidine e mano a mano i miei 22 centimetri entravano la resistenza diveniva sempre maggiore e tra i suoi lamenti ve ne erano qualcuno di dolore.
Fu fantastico arrivare ad entrarle tutto e mano mano che il buco si adattava iniziare a batterla sempre più e farla godere come la cagna che vuole essere fino a quando stremato e sudato dalla grandissima esperienza dono esploso dentro di lei.
Sono rimasto dentro un bel po’ disteso su di lei supina sino a quando estasiato dall’esperienza ho deciso che fosse giunto l’ora di riniziare a riprendersi.
Lei se ne andò prima che Elena ed i suoi tornarono e purtroppo, sino ad ora, non ho più avuto l’occasione di ripetere la grande scopata ma sono sicuro che quando verrà a trovarci a casa con una scusa o con l’altra mi prenderò una giornata di ferie.
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