(accaduta veramente)
Sono un ragazzo di 18 anni e in fatto di esperienza sessuale mi piace definirmi caldo, passionale, ma un poā ingenuo.
La mia partner, mia coetanea, è una ragazza piuttosto carina, con un fisico splendidamente tornito; ma la cosa piuā bella di Lucia sono i due occhi che hanno unāinfinitĆ di storie da raccontare: sono un oceano in cui ci si puoā sommergere e cosiā anche il suo sorriso.
Ella, in quanto a esperienze sessuali, è un poco piuā esperta del sottoscritto, e me lāha saputo dimostrare alla perfezioneā¦
Una sera, di sabato, i miei genitori erano invitati a un matrimonio, mentre i genitori di Lucia erano impegnati in un viaggio in Australia.
Io, figlio unico, sarei restato a casa da solo e lei con suo fratello.
Il giorno prima, quando dovevamo decidere cosa fare la sera seguente, ci mettemmo dāaccordo per una cenetta intima e romantica a casa mia (sono uno studente di scuola alberghiera), dato che per lei non cāera nessun problema in quanto suo fratello sarebbe uscito con amici, naturalmente, fino a tarda notte (se non addirittura domenica mattina).
Non so cosa mi prese sabato pomeriggio, ma quando stavo preparando il tutto sentivo dentro di me che quella sera sarebbe stata davvero speciale.
Io e Lucia ci amiamo, nonostante la nostra giovane etĆ (in cui, di solito, si tende ad avere relazioni āper giocoā).
Abbiamo un feeling straordinario per quanto riguarda qualsiasi cosa e tra noi non ci sono nè segreti nè āmacchieā che possano compromettere il nostro rapporto.
Erano le 19.30, io ero pronto, vestito con un semplice paio di jeans e una polo nera. Avevo appena finito di pettinarmi e dovevo solamente accendere il forno con dentro tutta la roba giĆ pronta. Suonoā il campanello e io andai prontamente ad aprire.
Lucia era liā, sulla soglia della porta.
I suoi lunghi capelli neri scendevano liberi sulle sue spalle. La sua fronte libera metteva in risalto i suoi stupendi occhi e il suo sorriso mi appariva come il riflesso di una luna settembrina in un lago di montagna.
Era vestita con una minigonna cortissima, che metteva in risalto le gambe velate con un paio di autoreggenti neri. A fare da vontrasto alla gonna blu notte cāera un top bianco sotto al quale si intravedeva piuā che bene il reggiseno nero come le calze.
Notai con piacere che Lucia portava al collo la catenina dāoro con il rubino che le avevo regalato sei mesi prima.
Senza dire niente fece un passo verso di me e mentre con una mano reggeva un giubbino leggero, con lāaltra mi accarezzoā il viso, protraendosi verso di me.
Mi bacioā in bocca dolcemente per un lungo momento.
Quando entroā, richiusi la porta alle sue spalle. Sentivo il leggero battere dei tacchi sul pavimento. Lucia è sempre stata una ragazza molto fine e si è sempre vestita molto raffinatamente, al contrario di moltissime ragazze della nostra etĆ ā¦
La feci accomodare in salotto e intanto sfornai la cena e la servii in tavola. Mentre mangiammo, chiacchierammo del piuā e del meno senza mai toccare i discorsi scuola o lavoro. Moltissime volte peroā restammo ni silenzio, contemplandoci lāun lāaltra e accarezzandoci.
Finito di mangiare mi aiutoā a sparecchiare e intanto comincioā ad accadere una cosa che mi stupiā (e forse che speravo che accadesse):quando mi guardava, mi lanciava sguardi ammiccanti, come a sottintendere cosa sarebbe successo nel dopocena.
Io mi limitai a sorriderle; premetto che sono un ragazzo abbastanza timido e con molti difetti per quanto riguarda lāaspetto fisico (intendo dire che non dovete pensare al classico figo). Sono una persona molto semplice, forse è stata questa la qualitĆ che ha conquistato la ragazza che è ritenuta la piuā bella tra tutte le sue coetanee.
Finito di sparecchiare, invitai Lucia a ascoltare un poā di musica in camera mia. Io amo ascoltare musica abbastanza vecchiotta, come rockānāroll, country e blues (tutto anni 50, 60 e 70).
Attaccai con un disco di Springsteen, commentandolo mentre lo ascoltavamo con interesse. Lei era seduta sul mio letto, con le gambe accavallate: la gonna cortissima lasciava spazio alle autoreggenti e alle splendide cosce tornite da giornate passate in palestra. Mi spostai ancora piuā vicino a lei, e mentre ci fu un attimo di silenzio io le accarezzai i capelli. In quel mentre attaccoā una canzone terribilmente romantica (āThunder roadā versione live) e le nostre lingue cominciarono le danze. Sentivo la sua mano che mi accarezzava il epne che velocemente era diventato marmoreo. Ci alzammo in piedi sempre agitando le lingue nelle nostre bocche. Lei mi tolse la polo e io le sfilai via il top e mi accorsi che il reggiseno era a fascia. Glielo slacciai, mentre lei mi accarezzava e mi baciava appassionatamente. Rimanemmo entrambi a petto nudo; mancavano solo le parti inferiori che erano ancora coperte. Il membro cominciava a farmi male e a protestare; e infatti, come se avesse capito i miei pensieri, Lucia si inginocchioā a slacciarmi i 4 bottoni dei jeans per abbassarmeli insieme alle mutande.
Mi sfiloā via pure quelli e le calze e rimasi completamente nudo. Lucia comincioā a tirarmi un pompino come mai nessuna ho visto fare; e intanto mi masturbava delicatamente. Sentivo che non sarei durato tanto cosiā, ma la lasciavo fare; forse era meglio se fossi venuto, cosiā dopo avrei avuto la possibilitĆ di durare abbastanza per fare godere lei.
Ebbi subito un orgasmo violento e lo sperma la colpiā a fiotti in viso, ma il piuā riusciā a prenderlo sulla lingua e a ingoiarlo voracemente. Dopo mi succhioā il pene che era diventato moscio. Avevo provato una delle sensazioni piuā belle della mia vita. Lei si rialzoā e mi bacioā con la bocca sporca di sperma; anche io lo ingoiai tutto, mentre le mie mani erano impegnate a slacciare la gonna.
Dopo che anche quella fu eliminata, Lucia rimase con le autoreggenti che finivano in un paio di stupende scarpe nere con un tacco piuttosto alto.
Mi sedetti sul letto matrimoniale che cāè in camera mia e lei si accavalloā a me. Il mio pene si riprese quasi subito, ma non avevo ancora intenzione di usarlo. Volevo preparare per bene la mia donna, cosiā la feci stendere sul letto e cominciai a leccarle ogni parte del corpo, cominciando dalle orecchie de dal viso, scendendo sui capezzoli e lentamente attraversarle lāombelico. In un attimo mi trovai la sua vagina davanti agli occhi; era lo spettacolo piuā bello che avevo visto in 17 anni. Cominciai a baciargliela e a infilarle la lingua tra le labbra.
Sentivo i suoi gemiti che mi giungevano come dallāalto.
Le leccai la clitoride fino a farla venire; mi riempii la bocca con il liquido che giunse dal profondo della sua vagina; anche lei aveva goduto e cosiā eravamo pronti per una vera eccezionale scopata!
Era troppo bella, era quasi impossibilie non venire quasi subito a pensare che stavo scopando con lei; ma non riuscivo a pensare ad altro, ero troppo preso dal fatto che in quel letto con me cāera la mia Lucia!!
Salii verso la sua bocca e cominciammo nuovamente con le lingue; intanto il mio pene sembrava voler uscire dalla pelle. Appoggiai la cappella sul bordo delle grandi labbra e cominciai a lavorarci sopra, sfregandola ben bene su tutto il bordo, fino ad arrivare al āgrillettoā. Lei cercava di āacchiappareā il mio pene, ma io riuscivo a sottrarglielo ogni volta. Poi, improvvisamente, glielo infilai abbastanza violentemente dentro e sentii il suo gemito impazzito; sentii che lāavevo presa bene; sentivo anche che il mio pene si trovava allāinterno di una vagina calda e molto accogliente, ben lubrificata ma con le pareti che sembravano morse. Senza mai estrarlo, cominciammo una vera e propria danza. Lei lavorava bene, ma capii che voleva venire come mai aveva provato.
Eravamo entrambi collaudati per scopare, ma tra noi due era la prima volta (di una lunga serie che ancora felicemente continua). Mi stupii della mia resistenza, considerato anche che era la prima volta che lo facevo senza preservativo (lei prendeva la pillola da tempo). Cominciai con un ritmo ancora piuā forte e spossante e sentivo che il suo liquido cominciava a giungere sulla mia cappella, vedevo nei suoi occhi un tentativo di resistenza, ma finalmente si liberoā e venne in una maniera che non si direbbe di una ragazza di 17 anni. Il suo orgasmo fu lungo, meno violento del primo, ma molto soddisfaciente, almeno per quanto mi parve di capire.
Ci girammi e rimasi io disteso e lei si mise in posizione per fare un 69; io le pulii la vagina dallāabbondante fiotto di liquido, mentre le accarezzavo le gambe vellutate dalle calze, e lei me lo succhioā in una maniera squisita facendolo entrare fino in gola e prendendomi le palle con una mano e cominciando a tirare avanti e indietro la pelle del mio palo. Anche io venni e nuovamente mi ripuliā dallo sperma in una maniera eccezionale. decidemmo di farci una bella doccia, e mentre eravamo sotto lāacqua sentivo di essere giĆ pronto per unāaltra tornata; percioā, senza dirle niente, presi il rubinetto dellāacqua e mi inginocchiai con il viso rivolto verso quel tesoro che si trovava in mezzo alle sue gambe: regolai lo spruzzo dellāacqua in modo che fosse delicato e lo diressi verso le labbra della sua figa, sentendo che gemetteva dallāalto e che mi accarezzava la testa come per spingermela verso quella fantastica vulva; io le diedi in mano il rubinetto col quale lei mi bagnava i capelli metre io lavoravo sul suo pube come un ossesso. Mi rialzai quando lei era quasi venuta; le allargai bene le gambe e cominciai a trafiggerla come uno stallone (ero stupito di me stesso, ma andava bene cosiā); lei intanto aveva regolato il getto dāacqua al massimo e me lo sparava diretto nel culo; la strinsi forte a me e cominciai ad aumentare il ritmo; lei annaspava e io continuavo; sentivo di venire, ma in maniera violentissima; lei lo capiā e si staccoā da me, si allontanoā mezzo passo e si inginocchio, mi tiro una pompa e si rialzoā; ricominciai a penetrarla e intanto stringevo le sue tette tra le mie mani, mentre con la lingua le leccavo la faccia; lei intanto pose il rubinetto e si aggrappava alle mie chiappe, spingendo il mio monumento come un ossesso allāinterno della sua vagina; i miei 19 centimetri cominciarono a farla lubrificare bene; questa volta decisi di venirle dentro, glielo dissi e lei acconsentiā.
Dopo 30 secondi avevo i primi sentori di estremo godimento e dopo un poā ancora sentii che la mia cappella era scoppiata come un petardo allāinterno di quella figa; lei volle bere ancora un poā di quello sperma, percioā mi estrasse il pene si inginocchiò e allungoā la lingua come per acchiapparlo e succhioā ancora tutto.
Uscimmo dalla doccia e ci asciugammo. Lāunico indumento che mi misi fu un paio di mutande; avevo voglia di suonare la chitarra per la mia stella, cosiā presi lo strumento e cominciai a suonare alcune ballate blues, pizzicando le corde e creando una magica atmosfera. Lucia si sedette accanto a me; era avvolta in un salviettone e mi guardava in viso, piuā innamorata che mai. Eravamo venuti 3 volte, ma la voglia era solo aumentata; erano le 11.30 e lei sarebbe restata ancora unāoretta; ci rivestimmo, ma prima ci baciammo a lungo come solo due innamorati possono fare; ci succhiavamo la saliva a vicenda e sentivo il suo profumo penetrarmi nella mente e incendiarmi lāanima.
La riaccompagnai a casa verso lāuna, dato che abitava non molto distante da casa mia; lei mi invitoā a bere qualcosa su da lei, accettati; bevemmo una bibita insieme e ci baciammo per lāultima volta quella splendida sera.
E ora sento ancora le sue mani che mi accarezzano i capelli e il mio cazzo che la penetra⦠fino al prossimo racconto š
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