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La dispensatrice di baci

“Se lo voleva anche solo un millesimo di come lo desideravo io, mi avrebbe fatto felice saperlo, sentirmelo dire, soprattutto dopo i baci umidi e le carezze…”

La dispensatrice di baci.

Con una amica ci eravamo
messi d’accordo di passare una domenica insieme in giro a zonzo, lei mi piaceva, un corpo ben fatto, un bel seno, una terza piena. Non era una bella donna ma molto sensuale. E siccome era partita l’attrazione tra noi, io speravo in una domenica speciale. Io sono in carrozzina dal 1989 per una neuropatia periferica ma qualche passo, a fatica riesco a farlo; comunque decise lei di venire a prendermi a casa mia in macchina e durante il tragitto nelle pause guida io mi giocai il tutto per tutto, mi allungai a baciarla, così , per capire anche le sue intenzioni e manifestare le mie, più che evidenti visto la stratosferica erezione che mi gonfiava i pantaloni. Lei si lasciò baciare inizialmente con un po’ di ritrosia poi con un crescendo di sospiri partecipò attivamente trasformando semplici baci sulle labbra in veri e propri braccio di ferro di lingue. Che bocca! Le sue labbra erano morbide e succhiose, muoveva la sua sulla mia come se non avesse fatto altro tutta la vita. Scivolava dentro, sui miei denti, mi mordicchiava…cribbio! Ma chi le aveva insegnato a baciare così? Le mie mani non si contenerono più e partirono all’ attacco: sfioravo le sue braccia, i suoi seni, le sue cosce. Arrivati a un certo punto, visto che la cosa si faceva intensa e i semafori rossi non ci bastavano più, io la guardai e le chiesi con la voce roca e la faccia paonazza per la passione se anche lei voleva fare l’amore con me. Se lo voleva anche solo un millesimo di come lo desideravo io, mi avrebbe fatto felice saperlo, sentirmelo dire, soprattutto dopo i baci umidi e le carezze che si era lasciata fare. Mi sorrise e…”Se mi prometti di lasciarti baciare sempre così…certo che ho voglia di te” , senza lasciarmi il tempo di rispondere visto che ero rimasto basito, fermò l’auto e fece inversione e si diresse verso casa sua. Arrivati, posteggiò proprio davanti al suo palazzo…piccolo…grande problema : non c’era l ‘ascensore. E lei abitava al primo piano di una casa di corte…scale…non vorranno mica rovinarmi la prospettiva di ruzzolarmi tra le lenzuola con lei? Al diavolo, dentro di me mi sentivo un leone, così senza perdermi d’animo guardai il suo viso che iniziava ad angosciarsi e le dissi “no problem” (ma dentro di me capivo quanto sforzo mi sarebbe costato, oltre la figura di arrancare su per quelle maledette!). Scesi dalla macchina in carrozzina, mi avvicinai, mi alzai prendendo il corrimano delle stesse e iniziò la mia scalata. Come un bambino…Lei dietro di me, prese la carrozzina e la portò su. E io piano piano con lei che carinamente mi diceva cose dolcissime, arrivai. In casa mi rimisi sul mio mezzo e senza darle nemmeno la possibilità di ripensarci mi fiondai sul divano, anche per riprendermi della faticaccia. Mi offrì da bere e mi mise a mio agio, era proprio deliziosa. L’imbarazzo però prese il sopravvento e così iniziammo a guardare la tv ma per fortuna durò poco, i nostri sguardi ci tennero legati e le nostre mani partirono all’ esplorazione dei nostri corpi, la distanza si annullò: i nostri volti si attaccarono a baciarsi con foga. Lei si alzò e mi accennò alla camera da letto, ci trasferimmo in stanza. La aiutai a spogliarsi e lei aiutò me, nuda era bellissima, la sua pelle rosa e io la baciai dove arrivavo, sui fianchi, i suoi seni erano nella mia bocca, tra le mie mani. La feci sdraiare e anche io mi misi sul letto accanto a lei, era impossibile smettere di baciarla, ma volevo sfoderare il mio cavallo di battaglia, quindi mi spostai e mi sistemai tra le sue gambe, lei si rilassò e mi lasciò fare, sorridente. Le sfiorai il pelo nero, riccio e cercai il suo fiore, la aprii e con grande soddisfazione scoprii che era già bagnata. Iniziai a leccargliela stando attento a prestare la dovuta attenzione al clitoride, lei mi mise le mani tra i capelli e mi accarezzò la testa, gemendo, mi disse che ero bravo…Così fino a farla venire tra spasmi e mugolii, restai appoggiato alle sue gambe finché non si calmò poi mi guardò e mi disse “ e tu?” , si alzò e si dispose a dedicarsi a me : mi baciò ovunque, sul petto, i capezzoli, scese alla pancia e via via sempre più in giù. Arrivata al mio pene si strofinò il viso contro, il naso, le labbra…la lingua, è meraviglioso! Lo prese in bocca e lo succhiò con grande maestria, se andava avanti così rischiavo di venire troppo presto!! La fermai stringendola sulle spalle e lei capì, si alzò e prese un preservativo e con mani lievi me lo infilò su. Dopo, senza bisogno di indicazioni si mise a cavalcioni su di me, si sfregò la passera e poi con una calma quasi esasperante se lo infilò!! Finalmente iniziò a cavalcarmi, mentre lo faceva si teneva il seno e si stimolava i capezzoli, la visione era incredibile! Un’amazzone che si massaggiava le tette…una favola che mi stavo scopando io ! Aumentò la velocità fino a farmi venire, poi crollò su di me dandomi un mare di baci. Scambi di dolcezze, tenerezze e baci per riprenderci. Dopo mezz’oretta riprendemmo, questa volta però lei è venne su di me portando la sua passera fino alla mia faccia che stava sotto di lei, io gliela leccai con gusto fino a farla rivenire, i suoi umori mi grondavano sul viso, ero al caldo dell’umido della sua passera, potevo soffocare felice di essere dove ero! Lei dopo aver goduto restituì il piacere facendomi una sega poderosa stando attaccata con tutto il suo corpo a me e riempendomi di baci. Uno spettacolo! Emanava una chimica incredibile, baci appassionati ,tenerezze e coccole seguirono per un pomeriggio davvero fantastico. Ripresi, rivestiti e ridiscese le scale mi riaccompagnò a casa, lasciandomi col sapore fresco dei suoi baci. Poi pur abitando sempre nello stesso posto lei si è trasferita col lavoro lontano e non c’è più stata l’occasione di ripetere, peccato perché era una grande dispensatrice di baci meravigliosi

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Lui & Lei

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