“Quello che lei provò fu indescrivibile, urlava e si dimenava, fortunatamente la doccia era abbastanza grande, pensai che dovesse venire in pochi secondi…”
Le storie che racconterò sono assolutamente vere. Nomi e luoghi cambiano, ma
i miei racconti sono la trascrizione fedele di esperienze vissute nel corso degli anni. Le narrazioni non seguono un ordine cronologico preciso, ma sono semplicemente guidate dai miei ricordi e dalla mia ispirazione.
Atto III
Alice rimase immobile, immersa nel mio piacere, io caddi sul letto stremato. Un silenzio che mi parve infinito cadde fra noi, due tre cinque minuti… In seguito mi confessò che stava pensando alla nostra amicizia che forse finiva li, al suo ragazzo, alle altre storie della sua vita… Io ero immobile, inebetito e frastornato, non avevo mai fatto sesso con un’amica o meglio con una ragazza che era già mia amica. Poi lei se ne uscì chiedendomi di venire sotto la doccia con lei, si alzò e andò nuda verso il bagno. Mentre si allontanava guardavo il suo bel culo e non potevo non pensare a qualche attimo prima e a quello che avevo provato.
Sotto la doccia assieme a lei ci abbracciammo come due amanti di una lunga storia, poi le si girò e mi guardò dritto negli occhi
“Quello che é successo stasera finisce qui, promettimelo. Non voglio rovinare anche la nostra amicizia iniziando una storia che so farà del male ad entrambi” – disse lei
“Te lo prometto” – risposi…ma sapevamo entrambi che quella promessa era passeggera.
“Stasera possiamo fare tutto quello che vogliamo, ma domattina sarà come se non fosse mai successo” – aggiunse, per poi inginocchiarsi e prendere in mano il mio cazzo ancora una volta.
Mi guardava con occhi languidi mentre me lo succhiava e faceva tornare l’eccitazione da poco svanita. Proseguì per qualche minuto, mani e bocca poi iniziò a toccarsi da sola, mentre l’acqua calda della doccia ci bagnava e ci scaldava. Urlando il suo piacere mi fece diventare ancora duro ed avvertito ciò si alzò e si girò verso il vetro della doccia.
“Avanti” disse ” so che lo vuoi fare…e anche io lo voglio…prendimi dove nessuno é mai stato” Poco prima le avevo stimolato quella parte di lei che nessuno aveva mai violato…mi chiedeva di finire il lavoro iniziato. Presi il sapone, unica cosa che avevo sottomano e ne cosparsi il suo buchetto, poi mi insaponai a mia volta. Mentre entravo piano dentro di lei, toccandosi mi incitava a proseguire, finché, lentamente, non fui entrato tanto da permettermi di scoparla appoggiandomi alla doccia. Il suo buchino era molto stretto, ma sentivo che il piacere che provava le avrebbe permesso di godere di questa situazione. Quello che lei provò fu indescrivibile, urlava e si dimenava, fortunatamente la doccia era abbastanza grande, pensai che dovesse venire in pochi secondi.
“continua ti prego, non smettere” diceva “mi piace da impazzire…”
ma in breve tempo, ormai completamente dilatata, mi permise di dare più ‘impeto alla nostra scopata, che si fece più intensa.
“Si…dai…dimmi che sono una troia…quando vieni dimmi che sono una troia…” ripeteva “dai prendimi più forte, non smettere…”
“Sei la MIA troia” le dissi “da quanto aspettavi di farti scopare da me eh?”
“Da tanto…volevo il tuo cazzo dentro di meeee…” dicendo così la prese un orgasmo fortissimo, che la scosse tutta e la lasciò completamente in balia dei miei colpi.
“Dai troia godi…sto venendo anche io…” la presi per i capelli, i suoi lunghi capelli rossi, e la tirai ancora a me
“Sono la TUA troia… la tua” disse e in quel momento venni dentro di lei urlando il mio piacere.
Sfiniti andammo a letto, insieme, dormimmo abbracciati come forse altre volte era capitato…un sonno lungo e agitato da mille dubbi. L’indomani mattina, dopo colazione mi disse soltanto
“ricordati, oggi siamo ancora due buoni amici” e se andò.
Alice non ebba il posto di lavoro che cercava, disse che una stronza si era scopata il direttore per averlo. Sarà, ma niente mi tolse l’idea che abbia sabotato apposta l’ultimo colloquio per non doversi trasferire e continuare, inevitabilmente, la storia con me. In un certo senso ne fui sollevato.
La nostra amicizia proseguì come sempre, quasi non fosse successo nulla e lei restò con Piero, con cui vive ancora oggi.
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