Festa in famiglia

Mi chiamo Alessandro e vivo in provincia di Cuneo. Ho compiuto da poco i 18 anni e vivo con la mia famiglia in un bell’attico piccolo ma caloroso che piace tanto a mamma. Lei &egrave Silvia, 44 anni ben portati, capelli neri lunghi sino alle spalle, alta circa un metro e settanta con una corporatura adatta alla sua età: bel seno pieno e gambe un po’ grosse sebbene in costume non sfiguri più di tanto in quanto, con le mille cure che si dona durante la settimana, la cellulite non ha ancora rovinato parte della sua bellezza fisica posteriore. Mio padre &egrave Lucio, rappresentante dal fare un po’ da playboy vista la sua carica positiva e il suo fascino che comporta una grande gelosia da parte di mia madre. Infine, in casa nostra, c’&egrave anche mia sorella Chiara, con due anni in più del sottoscritto ma sempre pronta a farmi credere di essere una seconda madre’che rompiballe!

Spesso utilizzavo la camera dei miei perché solo lì possedevamo il pc con la connessione ad internet. Andato su un sito di concorsi per aspiranti scrittori di poesie, stampai il regolamento e, preso il foglio dalla stampante notai subito che dietro, in una posizione alquanto strana, c’era un cd camuffato da alcuni fogli stropicciati appoggiati sopra. Lo guardai con curiosità ma non c’era nessun messaggio o titolo da poter capire cosa ci fosse dentro. Lo misi nel lettore del pc e scoprii che c’erano decine di fotografie digitali alquanto scioccanti. Rimasi di sasso; le foto erano quasi tutte una raffigurazione di mia mamma nuda e messa in posizioni molto provocanti.

E’ forse scontato dire che il sangue andò tutto nella direzione del cavallo dei jeans ma l’idea che quella puledra sensuale fosse la mia mamma casta e pura che pensavo, oltre a provocarmi sensazioni di eccitazioni morbose, mi provocava un senso di nausea. Il rumore delle chiavi nella toppa della porta d’entrata mi fecero trasalire e in meno di qualche secondo ero riuscito a spostare il cd e rimetterlo dietro alla stampante, spegnendo in gran fretta il pc. Era solo mia sorella Chiara che mi salutò andando in camera sua senza darmi troppa attenzione. Effettivamente avrei potuto benissimo continuare a starmene di fronte al pc ma la paura fu parecchia e quindi decisi di rinchiudermi in camera mia.

Chiara se ne andò in bagno e sentii che apriva l’acqua del bidet. Chiara’sorella’donna’foto di mia mamma’qualcosa mi spingeva a divenire lo scopritore del corpo di Chiara, il secondo uomo di casa, in grado di poter valutare e compiacersi delle donne di famiglia’il cazzo pulsava e non esitai alcun minuto in più. Uscii dalla mia stanza e guardai nel buco della serratura. Mia sorella era seduta sul bidet, con quel culo dalla pelle chiara che avrebbe fatto impazzire qualunque uomo, propiro in diretta visione della porta. Mi slacciai i pantaloni e tirai fuori il mio membro, masturbandolo lentamente, guardando la grande sorella toccarsi delicatamente la sua vagina e il suo culo. Continuava a strusciarsi col sapone fino a quando le sue mani iniziarono a fermarsi sempre più intensamente sul buco del culo. Non credevo ai miei occhi’.si stava masturbando figa e culo con la faccia schiacciata al muro e col culo rivolto al mio viso nascosto da quella porta in legno bianco.

Schizzai tanta sborra che non pensavo nemmeno di possedere e cercai di ripulire al meglio qualche schizzo finito sulla porta e sul pavimento ma, mi si ghiacciò il sangue quando, con il cazzo fuori, chino sul pavimento a pulire con un cleenex lo sperma, vidi un’ombra appoggiarsi sopra di me. Mi bastò alzare gli occhi per vedere che l’ombra era quella di mia madre. Notai le sue scarpe coi tacchi alti, le sue gambe lisce coperte da collant neri e la sua voce dolce e suadente come al solito:

cercai di rimanere il più piegato possibile perché non si vedesse il mio uccello e, finito di pulire risposi che mi era caduta la merenda in terra e che stavo rimettendo tutto a posto ma, il mio volto rosso credo non riuscisse in pieno a soddisfare la curiosità di mia madre.

Chiara rispose scocciatamene . Mia madre mi guardò ancora un attimo, le scappò una sorta di sorriso e poi fece finta di niente passandomi vicino e andando nella sua camera da letto a cambiarsi.

Mi rifugiai in camera e restai a pensare a come mia madre avesse potuto capire alcune cose oppure se mi avesse visto già da prima e’accidenti, rimasi parecchie ore a rimuginare sull’accaduto e non riuscii a non farmi scappare un’altra sega pensando al culo e alla figa di mamma, viste in quelle foto volgari.

Giunse il momento della cena ed eravamo tutti pronti per festeggiare il compleanno di mia sorella che compiva 20 anni. Torta, pasticcini e riunione famigliare al seguito di quella cenetta che andò a meraviglia. Soliti auguri, soliti regali scontati e tanti dolci seguiti da fiume di spumante.

Mio padre era fiero di lei, era più contento di lei e dei suoi successi universitari che di aver fatto un figlio maschio alto e bello come lui. Forse solo perché non aveva mai potuto studiare all’università, vedeva in lei, la colta di famiglia, colei che poteva divenire qualcuna con gli studi.

Finita la cena io e mio padre ce ne andammo in salotto e aspettammo qualche minuto per attendere le donne. Kia giunse saltellante, tutta contenta di avere avuto soldi e doni e faceva la smorfiosetta con mio padre. Anche si aveva indosso una gonnellina corta bianca che indossava solitamente in casa e una maglietta attillata senza reggiseno. I suoi capezzoli erano in tiro ed era alquanto vergognoso che fosse in quello stato di fronte a mio padre. Lui non sembrava dispiacersene e pareva che apprezzasse molto il corpo di quella puttanella in calore lei rispose senza esitare . La pateticità di quella scena terminò con l’arrivo di mia madre che consigliò una serata alternativa . Le mie orecchie non potevano sentire di peggio ma mai avrei immaginato cosa potesse accadere da lì a poco. Mi asorella entusiasta andò a prendere alcune scatole di giochi in camera sua e mia madre si sedette di fronte a me. Indossava una gonna nera, calze nere, ciabatte e una maglia nera a collo alto, con una collana di perle turchesi, mi guardò e disse

risposi e dopo quella frase sorrise a denti stretti provocando il mio imbarazzo più assoluto e la curiosità di mio padre. mia madre rispose per me: . Scoppiarono a ridere e io non riuscivo a dire nulla, se non le solite ridicole scuse ma giunse mia sorella con in mano alcune scatole di giochi. Mia madre prese visione di una dopo l’altra sino a ricadere sull’ultima scatola che fece impallidire mia sorella. . Era una scatola color fuxia e si chiamava strip-questions con il chiaro disegno di una donna seminuda. L’imbarazzo di mia sorella era tanto ed ero davvero curioso di vedere come se la cavava, quella stronza arrogante. ma mamma Silvia non si imbarazzò più di tanto, anzi, prese la scatola, la aprii ed esclamò e mi sorrise con due occhi da furba.

Con una tensione di fondo mia e di mia sorella, i nostri genitori iniziarono a leggere le regole e decisero che era il gioco giusto da fare durante quella serata.

Era molto semplice, se sbagliavi risposta ad una domanda, dovevi toglierti un indumento.

Passato l’imbarazzo, iniziammo e mio padre, in poche risposte, aveva già perso camicia e maglietta mentre mia sorella era ancora vestita (la saputella!) ed io avevo solo perso la mia felpa. Mamma era brava e non sembrava aver timore delle risposte ma arrivò anche il suo turno. Sbagliò una risposta e si tolse la maglia, rimanendo in reggiseno e gonnella. Aveva due tette stupende risaltate da quel reggiseno nero in pizzo che le donava una sensualità mai vista prima d’ora.

Il mio cazzo era diventato duro e stava per scoppiare quando mia sorella sbagliò la sua prima domanda. disse mio papà. Kia preoccupata non voleva togliersi la mogliettina atillata mia madre le diede una carezza tra i capelli e le disse di non preoccuparsi e, aiutandola, le tolse la maglia.Io non stavo nella pelle e, sbagliando la risposta, fui costretto a togliermi anche i pantaloni, rimanendo in boxer e t-shirt. Il mio cazzo era grosso e bagnato e mi vergognavo da morire di fronte agli occhi delle due donne che mi fissavano il pacco. Mio padre mi aiutò dandomi una pacca col gomito e dicendomi nell’orecchio . Il gioco proseguì e mia madre sbagliò nuovamente. Si mise le mani dietro alla schiena e slacciò il reggiseno, lasciando cadere le sue meravigliose tette di fronte ai nostri occhi sbalorditi. Mia sorella le guardò e toccandole fece i complimenti a mia madre . .

Le domande proseguirono e mio padre era giunto ad avere solo i suoi slip, io con i boxer, mia sorella e mia madre solo con le mutande’insomma, eravamo tutti in condizioni decisamente peccaminose e vogliosi di nuove emozioni. Era il turno di mia madre che sbagliando, doveva togliersi le sue mutande. Si alzò in piedi, si sfilò le mutande e si rimise seduta a terra con le gambe aperte. rispose mio padre.

Io rimasi di sasso e il mio pene pure. Ormai i miei umori bagnavano esternamente le mutande che mia madre mi invitò a togliere. . Come una cagna, si mise a quattro zampe e venne verso di me, sfilandomi i boxer. Intanto mio padre si alzava in piedi e, calando i suoi slip, il pene cadeva a pennello proprio di fronte alla faccia di mia sorella che, appena tolta le mutande, iniziò a tastarsi la vagina ammirando il cazzo di nostro padre e mio padre rispose a tono . Lei sorrise come una troia e guardò compiaciuta la mamma . Mia sorella prese in bocca il cazzo di mio padre che stava in piedi nudo e con le braccia appoggiate ai lati del suo corpo mentre mia madre, a quattro zampe di fronte a me, iniziava a giocare col mio cazzo, iniziando a leccare dai testicoli sino ad arrivare alla cappella. . Continuava su e giù senza neanche rendersi conto che aveva nella figa alcune dita di mia sorella che da dietro si era già messa a pecora mentre mio padre le sprofondava nella vagina con colpi ben assestati. Alzò dopo poco il viso e mi sorrise, guardandosi alle spalle e dando una carezza alla piccola Kia che rideva e godeva nel contempo. e neanche terminando la frase allungò la lingua verso la bocca di lei che non stette lì ad aspettare e slinguarono per il piacere mio e di mio padre. Intanto si era alzata e, dandomi la schiena, si apprestava a farsi penetrare dal mio pene.. La infilai e iniziammo a scopare come due dannati, senza renderci più conto di essere madre e figlio ma solo due animali in preda al panico sessuale più sporco e denso che in una famiglia si sia mai visto. Mentre la fottevo, le presi i capelli e iniziai a denigrarla di fronte a mio padre che, sempre mentre fotteva in figa mia sorella, le strizzava le tette e le dava dei nomignoli da troia. . Non bastarono le sue urla di piacere a farmi venire, volevo riuscire a resistere e scoparla all’infinito ma fu mio padre a prendere la situazione in pugno. La alzò, la rimise sopra il mio cazzo, avendo però così il culo dalla sua parte e le sue meravigliose tette dalla mia. Sentii una pressione spingere sul mio uccello. Capii che mio padre la stava penetrando nel culo dalle smorfie che quella troia di mia madre faceva mantre continuavo a tenerla ferma per i capelli. Intanto Kia era rimasta senza cazzo, ma mettendosi a nostro servizio donandoci a volte la sua lingua, la sua figa o il suo culo.

e mia madre rincarò la dose ‘

Mi scaricai dentro mentre anche mio padre sborrava nel culo. Le urla di tutti e tre rimbombavano in tutto il salotto mentre mia sorella si trastullava forte la figa cercando di correre a bere tutto lo sperma che colava dal culo di mia madre e dai nostri cazzi spompati.

Silvia si alzò e prese Kia per un braccio invitandola a sdrairsi perché era il turno che venisse anche lei. Iniziò a leccarle la figa in maniera divina facendola contorcere in tutti i modi possibili .

Io e mio padre, esausti e increduli di quanto ancora succedesse sotto i nostri occhi, ci compiacemmo di che bella famiglia unita e porca avevamo e finì per darmi una pacca sulla spalla e drimi


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