Per la strada camminava velocemente, stordita e confusa, non sapeva quello che voleva fare con quel gesto in biblioteca, forse solo eccitarsi, ma una volta iniziato avrebbe anche voluto finire in modo più soddisfacente per lei. Dopo un pò cominciò decisamente a sentirsi delusa e sola, ma le restava addosso ancora la voglia di fare qualche porcata: si era fatto buio, erano già le sette di sera, e ormai sconsolata decise di fare una puntata al noleggio di video cassette e di rifugiarsi a casa dove avrebbe sicuramente concluso di più. Non era l’ora migliore per recarsi a noleggiare una videocassetta del genere che in quel momento le andava di vedere. Con Anna le era capitato di andarci sempre di mattina presto, in modo da non rischiare di incontrare persone conosciute che poi avrebbero diffuso chissà quali voci, inoltre andarci in compagnia è altra cosa che andare da sola, ma Barbara ne aveva voglia, e non ci pensò troppo sopra, sperava soltanto di trovare la saletta delle videocassette hard senza gente dentro. Tirò dritto verso il suo obbiettivo e si recò in un videonoleggio piuttosto decentrato. Entrò guardandosi attorno circospetta, visionò alcune cassette di film gialli e si avvicinò lentamente, con aria distratta, come se qualcuno la stesse osservando, verso la porta del locale dei video per adulti. Attese un po’, cercando di capire se c’era qualcuno o per vedere se qualcun’altro usciva, poi dopo qualche minuto, infastidita da quella mancanza di libertà che si era imposta, entrò guardandosi ancora indietro per vedere se nessuno la stesse osservando.
Appena entrata nel locale hard si sentì avvampare di vergogna: c’era almeno una decina di uomini, nessuna coppia, nessuna donna.
Le piantarono gli occhi addosso voltandosi quasi tutti insieme, la guardavano solamente in un posto. Barbara si rese conto improvvisamente di come era vestita, se lo era quasi dimenticato, non era l’abbigliamento giusto per quel posto, fu presa da una irrefrenabile voglia di uscire, ma cercò di ragionare: non sarebbe servito a niente, e avrebbe accumulato un’altra piccola sconfitta. Si fece coraggio, avanzò esitante verso uno scaffale di cassette cercando di non curarsi degli sguardi dei presenti. Stette qualche minuto ferma a ridosso di uno scaffale, riparandosi dalle occhiate interessate che le arrivavano, fece finta di leggere la trama di un solo film, cercando soltanto di prendere un po’ di confidenza con l’ambiente. Cominciò a pensare: ‘Devo fare quello che voglio fare, scegliere uno o due film che mi possano piacere, con calma, senza fretta, come se fossi sola nella stanza; quì dentro non possono certo violentarmi, uscita di quì prenderò un taxi se c’è qualcuno che non mi piace. In quanto ai loro sguardi…Barbara: se ti calmi, ti piacerà suscitare in loro le porcate che si stanno già immaginando…qualcuno sarà anche imbarazzato… con questa minigonna devo soltanto stare attenta a non chinarmi troppo… poi, fregatene!’. Si tranquillizzò, e dopo un po’ stava già guardando le copertine dei video più sconci, aggirandosi elettrizzata per la saletta.
‘Evitiamo le cassette delle lesbiche, per carità …mi piacerebbe trovare qualcosa di violento, con tanti maschi e poche donne, meglio se una sola…mmh,vediamo se si capisce qualcosa dalle copertine.’ Pensava, cercando di concentrarsi sul suo compito.
I clienti della saletta hard, erano tutti singoli, fatta eccezione di un gruppo di tre amici, cultori della pornografia e puttanieri a corto di soldi. Passavano molto tempo là dentro uscendo con un bel po’ di cassette, per lo più del genere sado maso e bondage. Quella sera erano dentro già da una buona mezzora, quando, a forza di immagini pornografiche al limite della sopportabilità , avevano cominciato ad eccitarsi, facevano battute sulle foto delle copertine e, per sottolinearne il gradimento, ogni tanto si toccavano i pantaloni enfatizzando le dimensioni di quello che c’era sotto. Quando entrò Barbara ebbero un sussulto, si chetarono di colpo, uno di loro pensò addittura che si trattasse di una porno star che faceva una promozione, ma non era possibile: quella ragazza era troppo bella, con quell’aria così indifesa e ingenua, non poteva essere una troiona da film porno.
L’aspetto di Barbara ‘shoccò’ i presenti facendo l’effetto di una apparizione onirica: alta un metro e settanta, riccioli neri,occhi azzurri, vestito cortissimo nero su quelle calze color camoscio trasparenti, e stivali neri fino al ginocchio con tacco alto, le spalline del vestito erano talmente fini ed unite ad esso con leggerissimi anelli, che sembrava potessero saltar via da un momento all’altro, il vestito inoltre aveva due piccoli triangoli neri per coprire il seno, e lasciava vedere fin troppo bene l’assenza del reggipetto. I presenti, tolto lo sguardò da Barbara si scambiavano occhiate di assenso sulla bontà ‘di quel prodotto’, e dopo un po’ uno dei tre amiconi si lasciò sfuggire un commento ad alta voce:’Chissà se si può noleggiare anche quella!’ seguirono risatine sommesse, Barbara ormai aveva preso coraggio ed era riuscita ad entrare nella condizione mentale che aveva in biblioteca, ‘Più si eccitano, più mi diverto… poi se il gioco diventa pesante, me ne vado’. Seguirono altre battute, ed altre risatine, ma a poco a poco i presenti se ne andavano lasciando nella saletta i tre puttanieri, Barbara e altri due clienti. -‘Peccato che non entri nel videoregistratore!’ – ‘Che cazzo dici Pasquà ?… lo sai come entra bene su questo cazzo?’ – ‘Porcoddio, che figa… non so più dove guardare… ciò ‘sta mazza che mi sbatte…’ – ‘ Guarda quì…t’immagini farle questo lavoretto quà … in tre…’ – ‘Cazzo… un bagno di sperma… vedersela muovere scivolosa e arrapata,…a coscie aperte…uuuh!’ – Barbara faceva finta di niente e continuava a guardare le cassette, ne stava osservando alcune con dei grossi membri maschili in primo piano, ritti e colanti di liquido bianco, quando si accorse che uno dei tre le si era messo dietro. Evitò di voltarsi e ripose la cassetta, ma prima di riuscire ad infilarla nel suo posto lui le prese la mano e le rivolse gentilmente la parola sottovoce:’Guardi con calma, signorina. Visti i clienti di questo negozio, sarà bene che lei stia con un uomo accanto, e non mostri di essere spaurita ed eccitata.allo stesso tempo’- ‘Mah, veramente… io non sono sola…’ Provò ad inventarsi una scusa per allontanarlo, ma lui riprese gentilmente e con naturalezza. ‘Tutti prima o poi vogliamo vedere qualcosa di diverso, anche solo per distrarsi, non è mica un male…Guardi, si fidi, posso guidarla all’acquisto di video che non la lascieranno delusa. E’ così facile incappare in film deludenti, pensi che il novanta percento di questi films sono tutti uguali.’- Barbara cercò ancora di liberarsi dell’uomo, anche se effettivamente non poteva temere niente, e all’uscita si sarebbe fatta chiamare un taxi dalla commessa e salutato la compagnia. -‘Ma, senta… sono cose private…’- L’uomo, assentì serio con aria comprensiva: ‘Certo, ma occorre fare lo sforzo di parlarne liberamente, perchè non diventino cose promiscue e morbose, in Nord Europa è così, nessuno si vergogna e noi li invidiamo. Una ragazza come lei, si spera sia più vicina a quella mentalità evoluta che non a quella del meridione d’Italia…’- L’uomo fece una pausa, come se avesse commesso un errore, fece la faccia dispiaciuta:-‘Oh!…mi scusi, forse ho commesso una gaffe… lei è meridionale?’ – Barbara, sorrise, rincuorata da quella delicatezza in un ambiente niente affatto delicato:-‘No, non si preoccupi, sono di Lucca.’ – ‘Oh, bene, sono più meridionale io, vengo da Perugia,… anzi, mi scusi: Pieraldo Torelli.’ Tese la mano a Barbara che ricambiò la presentazione, attenta a non cadere nell’eventuale tranello:-‘Piacere, Rossella Anghiari’.-‘Bene signorina Rossella, mi dica cosa le piacerebbe vedere e le dirò se quì può trovare qualcosa che la possa soddisfare’. Intanto i due amici del Pieraldo si tenevano indietro osservando la grande capacità di abbordaggio dell’amico, ed avevano smesso di fare battutacce e di ridere. Barbara rimase un po’ perplessa dalla affabilità dell’uomo, e non voleva entrare nell’argomento scottante per prima, ma dato che erano in quel posto:’Mah… non so precisamente, di solito in questi posti non si tiene troppo conto dei gusti delle donne’ – Il Pieraldo, raggiante per essere riuscito ad entrare nell’argomento, tirò fuori una sua teoria, secondo la quale il sesso non è troppo differente visto dalle donne o visto dai maschi, l’importante è che sia rispettato il piacere di entrambi. -‘Prenda ad esempio questa serie di film: quì l’uomo è dominante e gli attori sono stalloni che non possono lasciare indifferente una donna, ma le attrici, che sono numericamente meno degli uomini, godono in un modo cosi intenso che alla fine si ha la sensazione che la dominanza sia passata dalla parte femminile.’ – Barbara cominciava veramente a divertirsi, in quel dialogo c’era un’aria di professionalità tale da non far trapelare il senso di morbosa eccitazione che si respirava nella saletta quando era appena entrata. Si liberò di ogni reticenza e si affidò al suo Cicerone in versione hard:-‘Ma, guardi… io veramente vorrei trovare qualcosa dove ci sia della violenza, mi piacerebbe vedere delle donne sottomesse da tanti maschi… ecco, dei maschi mi interessa soprattutto la dimensione…’. Il Pieraldo, che a sentire parlare così una ragazza come quella, ebbe un principio di erezione, tenne fede alla parte svolta fino ad allora, dissimulando:’Questo genere di film è tra i più difficili, perchè c’è una sorta di autoregolamentazione dei produttori di video porno sulla violenza. Non si vuole incentivare il fenomeno, giustamente, per cui sono rari i film verosimili. Però… qualcosa c’è, venga di quà ’ Le fece strada e si posero davanti ad uno scaffale; Pieraldo si chinò per esaminare alcune cassette giacenti sullo scaffale a terra, e fece cenno a Barbara-Rossella di chinarsi lì per esaminare il prodotto. Lei si chinò accanto a lui piegando le ginocchia e stando attenta a tenerle ben strette:se avesse allargato un po’ le gambe, avrebbe fatto la figura della puttana, e forse il rapporto sarebbe cambiato. -‘Ecco’-fece Pieraldo-‘Questo è un video molto violento, c’è anche una trama niente male, cosa rara per questi films. Parla di mafia, e i boss si fanno spregi non uccidendosi l’uno con l’altro ma violentando in gruppo le donne del clan rivale. C’è una scena nella quale una ragazza di un boss viene mandata a pagare una somma, ma all’apertura della valigia, la somma non è quella pattuita. Allora la ragazza viene presa e stesa su un tavolo… bella la scena al rallenty dove le strappano via le slip, poi iniziano a leccarla dappertutto e la innaffiano di champagne, quando si sono eccitati se lo tirano fuori tutti insieme e cominciano a metterglielo dappertutto. Si vedono almeno sei cazzi di grosse dimensioni che sgusciano sul corpo della ragazza con i vestiti strappati e tutta bagnata… le si infilano dove capita, in bocca, nella passera, di dietro, tra le tette. La scopano a lungo e vengono più volte, inferociti dallo sgarro del clan rivale. Ma ci sono anche altre scene, una per esempio, dove una donna viene costretta a fare pompini a tutta la gang e ci sono veramente dei begli uccelli grossi e ritti, che a turno eiaculano schizzi copiosi, in mezzo ad un contrarsi generale di muscoli…’ Mentre Pieraldo parlava, le mostrava alcune immagini dalla cassetta, e Barbara si era talmente interessata a quanto diceva che cominciò, per il gioco dell’eccitazione a muoversi un po’: Quella posizione, accucciata con le coscie sui polpacci, le gambe serrate e le natiche leggermente aperte a causa del busto piegato in avanti, la portò lentamente ad allargare le coscie, anche perchè, via via che le descrizioni di Pieraldo continuavano, Barbara sentiva crescere la voglia. Si sistemò bene in equilibrio e appoggiando il piede destro sul pavimento restò con la gamba sinistra piegata appogiando il ginocchio a terra, ma adesso la diversa disposizione delle coscie le apriva la minigonna sul davanti, non ci pensò neanche, continuava ad ascoltare:-‘…poi non paghi glielo infilano dentro davanti e dietro e la scopano selvaggiamente, uscendo ed entrando in modo da far vedere i cazzi per intero… le eiaculazioni poi, sono sempre esterne…’ Mentre parlava osservava Barbara che cambiava posizione, e allora si accorse che non portava slip: in quella posizione le poteva vedere i peli della passera appena velati dal collant trasparente. Era ancor peggio della nudità assoluta!
Pieraldo continuava infervorato:-‘…un’altra ragazza viene presa da dietro per la strada e penetrata da un omaccione con un cazzo grosso come quello di un cavallo… e se la scopa in piedi in mezzo alla strada…il cazzo enorme le esce ed entra dentro come uno stantuffo infuriato…’- Mentre parlava così cominciò ad allungare una mano tra le coscie divaricate di Barbara, arrivò subito sulla passerina che lei, in quella posizione, mostrava apertamente, senza alcun pudore.-‘…lei gode di piacere e allarga le gambe facendosi penetrare sempre di più da quel cazzo surreale…’- La punta delle dita ora le scorreva sul clitoride, e Barbara divertita cominciava a bagnarsi di nuovo,’…la scopa come una troia, godendo di piacere…innaffiandola di sperma…’, lo fece continuare fino a che sentì le sue dita scorrerle fino al buco del culo, più lei si bagnava e più la mano di lui raccoglieva l’umore colante, era una situazione sempre più eccitante; Barbara cambiò di nuovo posizione appoggiando ambedue le ginocchia sul pavimento e allargando le coscie, sporse il culo indietro ondeggiando leggermente, mentre la mano di lui la accarezzava passando dalla fica all’ano e cospargendola del bagnato che lei stessa produceva. A quel punto i due amici del Pieraldo capirono che potevano farsi sotto, e visto che nella saletta non c’erano che loro quattro, ne approfittarono. La presero da sotto le ascelle e la stesero tutta per terra, mentre Pieraldo la masturbava sapientemente da sopra il collant: le alzarono tutta la minigonna fino a scoprirla completamente, un altro le abbassò le spalline e le prese in mano le tette, poi cominciò a leccarglierle, Barbara cercava di restare lucida, ma era indecisa se farsi masturbare fino in fondo. ‘Non possono scoparmi quì, al massimo tutto si risolve in una maialata da adolescenti…poi se entra qualcuno, urlo…ora però voglio farli eccitare…’ Barbara cominciò a divincolarsi a gambe aperte, lanciando urletti di piacere che fecero arrapare i tre come tori imbestialiti,’..Ooohh..mmffh..noo..nohhmm,.. aahh, leccatemi.. tutta, aahh…’, Pieraldo appiccicò la bocca sulla fica di Barbara e cercava di mordicchirgliela, tirando con i denti il collant, un altro le leccava i capezzoli e il terzo la toccava dappertutto facendola sobbalzare dal solletico, era una scena degna del migliore film porno presente in quella saletta.
Barbara continuava a gemere e ogni tanto le dicevano di fare piano ‘..aaahh.. noo, noohh il solletico no… ahhh mmfhh..ohh’, Pieraldo riusci a strapparle con i denti il collant sulla passera bagnata, e Barbara se lo sentì tirare via dalla fica, che ora era alla mercè dei tre puttanieri infoiati. Sentì il calore della sua bocca avvicinarsi sulla passera, e poi infilare una lingua guizzante tra le labbra bagnate e risalire fino al clitoride ingrossato, non resse alla tensione erotica ed ebbe un orgasmo improvviso, sentendosi percorrere tutto il corpo da un brivido di piacere che non riuscì a sfogare completamente. Ad un certo punto, il terzo che era più nervoso, disse:’ Attenti ragazzi, c’è gente, arriva gente! Fermatevi o ci sbattono tutti in galera per sconcezze!’. Si sentivano voci che provenivano dall’esterno fuori della saletta, i tre si rialzarono e si rimisero in piedi, Pieraldo aiutò Barbara a rialzarsi e a sistemarsi. Entrarono due persone che rimasero allibite nel vedere Barbara, che, anche sistemata, lasciava ancora qualche sospetto in chi la osservasse: spettinata, arrossata nel volto, sotto l’orlo della minigonna un brandello di collant strappato penzolava, una spallina ancora abbassata sul braccio. Cha cavolo stava facendo quella bellissima ragazza in un videonoleggio porno, sola con tre uomini? Barbara prese il cartellino del film e uscì velocemente, pagò alla cassa e si fece chiamare un taxi. Mentre era nel negozio in attesa dell’arrivo della macchina, anche i tre amici uscirono, si avvicinarono a lei e le chiesero di salire in macchina, sarebbero andati a casa di uno di loro dove avrebbero continuato. Barbara, ancora eccitata e con la voglia rimasta a metà , ebbe la forza di rispondere gentilmente che sarebbe stato per un’altra volta, dette a Pieraldo il suo numero di telefono (un numero inventato) e chiese loro di congedarsi. Troppo facile, in realtà non riusciva a scrollarseli di dosso e mentre aspettava il taxi nel negozio, anche davanti ai clienti ‘normali’, quelli le allungavano le mani sotto la minigonna dove il collant ormai strappato lasciava raggiungere facilmente la passerina ancora bagnata. Finalmente il taxi arrivò, e Barbara dovette dire al conducente di fare un giro strano prima di riportarla a casa perchè i tre si erano messi all’inseguimento del taxi. Fortunatamente il tassista era esperto e bravo nel fare queste cose, e Barbara perse per sempre quei tre, che tutto sommato le avevano riempito la serata, anche senza andare fino in fondo. In auto lei si toccava sotto la gonna sentendosi completamente nuda, la eccitava ancora pensare al suo collant che le veniva strappato liberando la sua passera bagnata davanti alla lingua del Pieraldo, si toccò cercando di non farsi vedere dal tassista, per quel giorno ne aveva fatte anche troppe!
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