Lo scorso settembre avevo appena finito di farmi una doccia dopo jogging che sentii il campanello suonare. Non che sia particolarmente esibizionista ma avendo un fisico allenato non mi sento affatto a disagio nel mostrarlo e poi chiunque fosse lo scocciatore doveva sapere che mi aveva preso in un momento poco opportuno, così mi misi solo un asciugamano intorno alla vita ed andai ad aprire ancora bagnato.
– Ciao’
Non conoscevo la ragazza che mi stava di fronte che però non le impediva di dare profonde occhiate di apprezzamento al mio corpo. Sorrisi sapendo cosa stava pensando, poi alzando il braccio per attirare la sua attenzione sulla mia faccia le chiesi:
– Dimmi, come posso aiutarti?
Forse si era accorta che la sua reazione era stata troppo palese e si vergognò un poco, poi mi disse:
– Ciao’ Sono la nipote della signora del primo piano’ mi ha mandata per darti questo
alzò una bustina
– Tua nonna è sempre così premurosa, mi riempie di dolci
– Lo fa con piacere’ dice che l’aiuti’
– Ogni tanto l’aiuto a portare le borse della spesa’ niente di ché
– Grazie’
ed alzò ancora la bustina per farmela prendere.
Era davvero una bella ragazza, magra, capelli castani legati, magliettina e shorts aderenti.
Il regalo era voluminoso.
– Cosa mi ha fatto questa volta?
– Crostata di frutta
– Buona! Ma come al solito ha esagerato con le porzioni
– è fatta così’ dice che sei troppo magro’
– Credi?
Abbassai lo sguardo per direzionare il suo e contrassi gli addominali. Era divertente vedere la sua voglia di guardare insieme alla velata vergogna.
– Ti va di entrare a darmi una mano a mangiare la crostata? Ho del tè freddo’
Ci pensò un attimo e poi entrò. Andammo in cucina, presi la bottiglia dal frigorifero e due bicchieri, poi guardandomi e facendo finta di essermene accorto solo in quel momento:
– Scusami ma sono appena uscito dalla doccia’ Mi vado a mettere qualcosa
– No
mi bloccò secca lei, poi per giustificare di quella richiesta
– ‘ non serve’ fa caldo’ puoi stare anche così’ non ci sono problemi’
Le sorrisi sapendo già che era mia.
– è vero, fa ancora caldo. Ero andato a correre un po’. Ma vedo che anche tu sei in forma’ fai sport?
Sentendosi presa in causa si mise in posa tirando dietro le spalle e mettendo ben in mostra la coppa C del reggiseno.
– Ogni tanto corro, ma con l’università non ho molto tempo’
– Stai comunque bene. Ora sei in pausa con l’università ?
– Sì, ho due settimane libere prima dell’inizio delle lezioni’
– Bei tempi’ bei ricordi di quel periodo
e nel frattempo la guardavo lì in piedi con le sue forme per niente celate dagli abiti aderenti. Mi stavo già eccitando. Anche se non sono quel tipo di persona, in quel momento pensai ‘Carne fresca’
– Vedo che anche tu sei ancora in divisa estiva
indicandole le cosce scoperte quasi fino all’inguine
– Già ’ ma per la nonna sono troppo scoperta’
– Tu invece che pensi?
– Che se sto in casa posso stare vestita e svestita quanto mi pare’ e poi ora sono anche più vestita rispetto ad agosto’
– Perché d’agosto com’eri vestita?
– Sempre con gli shorts ma con un top
– Fa’ vedere
e le feci segno di tirare su la maglietta. Un po’ titubante ma lo fece. Non le mancava molto per essere al massimo della tonicità , pelle liscia e morbida. Ero sempre più eccitato, poggiai un piede su una sedia in modo che lei potesse vedere sotto l’asciugamano. Ci mise un po’ prima di capire cosa stesse guardando, poi con due occhi sbarrati ma senza distogliere lo sguardo mi chiese:
– Ma è vero?
– Certo che è vero
e mi tolsi l’asciugamano per mostrarlo meglio
– Cazzo!
Silenzio come per ritrovare le parole
– Enorme!
– Quando è duro arriva a 25
– Mmm
fu il suo apprezzamento
– Avvicinati pure. Non morde
Si avvicinò
– Posso?
E già tendeva la mano
– Fai pure
Prima lo accarezzò poi lo strinse forte come per accertarsi che fosse vero, intanto ero arrivato alla massima erezione. Si inumidì le labbra, senza neanche il coraggio di guardarmi in faccia mi chiese:
– Posso fargli una foto? ‘ La mia amica non ci crederà quando glielo racconterò’
Ormai sono diventato un’attrazione turistica, pensai
– Certo
Prese il cellulare dalla tasca posteriore dei pantaloncini, fece un passo indietro per farlo entrare tutto nella foto e scattò
– Avere una foto non significa che l’hai visto per davvero’ Vuoi che ti faccia una foto insieme a lui?
Oscillai il bacino per far muovere il cazzo, si inumidì di nuovo le labbra e mi passò il cellulare
– Mettiti in ginocchio così riesco ad inquadrare tutti e due’
Non se lo fece ripetere, si inginocchiò e mi guardò dal basso in alto con quegli occhi da porca. Invece di scattare la foto feci partire la registrazione video.
– Tiralo un po’ verso di te, così si vede meglio
Lo afferrò e se lo puntò dritto alla bocca.
– Dagli un bacio’
Allungò le labbra e toccò la cappella già umida, da lì in poi non le servirono altri suggerimenti. Lo scappellò infilandoselo in bocca, leccò via tutti i miei umori dalla punta mentre con la mano mi segava. Riprese fiato e poi se lo riaffondò in bocca. Sembrava proprio che le piacesse. Andò avanti con foga per qualche minuto, poi stremata si fermò e mi guardò mentre la saliva le colava sul mento, a quel punto fermai la registrazione.
– Ora alla tua amica potrai anche far vedere la tua reazione ad un cazzo così grosso
Feci partire la riproduzione e le girai lo schermo. Continuò a segarmi per tutto il video.
– Vieni
La feci alzare e la portai in camera, in un attimo la spogliai, si stese sul letto a gambe larghe e mentre mi infilavo un preservativo lei si era messa la saliva sulla mano e si stava lubrificando la figa. Si teneva le labbra aperte aspettando che glielo infilassi dentro, era stretta ma riuscivo ad entrare facilmente ed iniziò a mugolare fin dall’inizio. Arrivai fino in fondo ed uscii di nuovo, dentro e fuori lento finché non riuscii a scorrere bene. Mi fermai e la guardai un attimo per dare il via alle danze, da lì in poi me la scopai con forza. Gemeva ed urlava come una pazza ma affondava le unghie nelle natiche per tenermi dentro di lei. Con rapidi colpi profondi la stavo seviziando di dolore e goduria
– Sì sì! Dai che mi spacchi la figa! Spingi!
Insaziabile ed arrapata continuava ad incitarmi. La girai, mettendola a pecorina e continuai la mia opera di demolizione. Urlava e basta, cercò di tenersi aperte le chiappe con una mano ma con tutta la forza che ci stavo mettendo non riuscì a rimanere a quattro zampe e cadde con la faccia sul letto. Non mi fermai e continuai a spingermi dentro di lei con forza anche se sentivo il cazzo in fiamme.
Cominciò a tremare tutta e poco dopo cacciò un urlo più forte di tutti gli altri. Cazzo quanto era eccitante quel culetto giovane e di lì a poco venni anche io. Nei gironi seguenti la incrociai un paio di volte per le scale ed in cortile ma era sempre con la nonna e a parte un saluto con un sorriso smagliante ed una lunga occhiata al mio pacco non andò oltre. La settimana successiva però, quando stavo rincasando la trovai seduta sulle scale del mio pianerottolo, vedendomi saltò in piedi tutta raggiante
– Ciao!
– Ciao
le risposi con un sorriso
– Come sta la nonna?
– Non lo so, non ci sono passata’ sono venuta qui per te
Era palese che era lì per me: vestita carina, truccata e capelli apposto. Aprii la porta e la feci entrare.
– Cosa posso fare per te?
– Lo sai bene
e mi guardò fisso tra le gambe
– però stavolta ho anche io qualcosa per te’
La situazione si fece intrigante. Ancheggiando andò in camera da letto ed io la seguii a un passo di distanza per godermi lo spettacolo da dietro.
– Mettiti comodo
mi sedetti sul letto e rimasi a guardarla. Dopo un attimo di esitazione cominciò ad ondeggiare ed accennare un ballo, poi pian piano sbottonò la camicetta scoprendo finalmente un reggiseno di pizzo nero. Era venuta con le migliori intenzioni. Poco dopo slacciò anche la gonna, si girò di schiena e piegandosi completamente se la tolse facendo svettare quel culetto morbido e tondo contornato appena dal perizoma nero. Inutile dire che dovetti aggiustarmi il cazzo nelle mutande tanto stava tirando.
Mi si avvicinò e aggiunse una lap dance allo spogliarello. Non era una cosa improvvisata, sapeva quello che faceva, mi sfiorava appena con le natiche, mi lasciava sentire il profumo e poi si allontanava, mi accarezzava ma si tratteneva dal toccarmi il pacco. Dopo qualche minuto di strusciamenti mi si mise a cavalcioni sopra ed armeggiando con le mani dietro la schiena si slacciò il reggiseno e se lo tolse, i capezzoli erano già duri, feci in tempo a leccarne uno che già si era allontanata e si faceva ammirare da lontano.
Giovane, bella, tonica, ero eccitato e mi accarezzavo tutta la lunghezza del pene per farle notare tutto il mio apprezzamento, si leccò le labbra già pregustando la mazza che l’aspettava. Mi si avvicinò di nuovo, si girò e mi spostò le mani dalle cosche al perizoma, si piegò in avanti fino a toccare terra con le mani ed io le tirai giù l’ultimo pezzo di stoffa che la copriva. Era bagnata fradicia, mentre le sfilavo il perizoma un filo dei suoi umori le pendeva dalla figa. Non ci ho visto più, la sorpresa era finita lì, era arrivato il mio turno.
La buttai con forza sul letto, rideva la porcellina, si girò per guardarmi. Senza fare troppa attenzione mi spogliai e liberai la mazza già bella grossa, dura e bagnata, pronta per sfondarla di nuovo. Lei allungò le mani per raggiungerla ma la spinsi indietro ed afferrandola per le caviglie le dissi:
– Non me ne frega un cazzo che me lo succhi, ora ti voglio spaccare la figa!
Mi srotolai il preservativo sul cazzo che già avevo la punta dentro. Lubrificata o no iniziai a pomparla come un animale in calore. Cazzo se le piaceva, ansimava e gemeva, cercava di stringermi con le gambe e mi piantava le unghie nella schiena, le tette sembravano budini su una lavatrice durante la centrifuga tanto ballonzolavano. Più urlava e più la sbattevo, non mi fermai neanche quando raggiunse l’orgasmo, continuai fino a che avevo forza, poi mi buttai sul letto per riprendere fiato. Ero ancora duro, non ero venuto.
Fu lei la prima a riprendersi e buona buona, senza dire nulla mise la testa tra le mie gambe e sfilato il preservativo iniziò a succhiarmi. Avevo l’uccello in fiamme per quella scopata animalesca e persino la sua bocca calda mi sembrava un sollievo. Spompinava con cura, mi segava con tutte e due le mani, mi stavo godendo fino in fondo quella sua testa che andava su e già sulla mazza. Senza avvertirla le schizzai in bocca, al primo spruzzo rimase colpita però non si ritirò e continuò a succhiarmi per bene, prese tutto il mio seme e lo ingoio, aprendo poi la bocca per farmi vedere quanto era stata brava. Mi si stese affianco e rimanemmo per un po’ in silenzio mentre lei continuava ad accarezzarmi.
– La mia amica non sa cosa si perde’
– Cosa?
– Ho fatto vedere la tua foto ed il video alla mia amica’ Le sei piaciuto’
Risi in maniera fragorosa
– Ora mi fai anche da agente o da pappone?
– Ma no’ comunque lei è una santarellina e queste cose non le fa’ non tradisce il ragazzo’ pazzesco!
– Tu invece?
– Mi sono lasciata prima dell’estate ma davanti ad un coso così grosso mi sarei fatta scopare lo stesso’
mi afferrò il cazzo che aveva ormai perso la durezza
– Anche così ce l’hai più grosso del mio ex’ di tutti i miei ex. Davanti a cose così straordinarie non si può mica rinunciare a provarle.
Visualizzazioni:
258