note dell’autore: nasce da oggi una mia personalissima mini-serie, indirizzata a tutti i miei fans e alle amiche che tutt’oggi mi scrivono’sarà dedicata ad alcune leggende urbane, leggende metropolitane che hanno nell’incesto, nella dominazione e nel sesso di gruppo il suo massimo splendore. Ovviamente gli spunti sono le leggende ma i racconti sono miei.
Ribadisco che sono narrazioni di pura fantasia. Per soli maggiorenni e consenzienti alla lettura di una trama pornografica.
22.45
perfetto’dovrebbe già essere nella stanza dell’amore.
eccola è entrata’Betulla, che nickname tenero ma tenera tenera non è questa donzella’dall’alto dei suoi 45 anni sa il fattaccio suo’sono settimane che ci parliamo in chat e poi’e poi lei ha sempre voglia di sentirsi dire volgarità, amenità di ogni tipo’è zoccola inside, che ci devo fare io?…io intanto non ho un cazzo da fare’mia madre è fuori a cena con le amiche e io sono a casa da solo’mi slaccio i pantaloni e attendo che lei digiti le prime parole’
– Ciao piccolo porco, sono la tua schiva d’amore!-
Eccole le sue prime parole’mi eccitano già’mi scrive che è svestita ma non del tutto che, da gran troia quale è, si è alzata la gonna ed è rimasta a gambe aperte per me, con anche i seni di fuori’più per il caldo che non per l’eccitazione’va be’me la immagino’ma non resisto’so che è della mia città ma lei non mi vuole proprio vedere.
non è giusto per la miseriaccia! insiste col dire che è sposata e che ha un figlio, e allora? almeno se ci incontrassimo finiremmo per farci una sana scopata e via’ma ora basta, le metto un out-out.
– Ho deciso Betulla’o esci con me o questa sana chattata finirà con l’essere l’ultima’-
– No, non puoi abbandonarmi così’ormai mi fido solo di te’che cosa devo fare?-
– Dobbiamo vederci Betulla’non ce la faccio più’domani sera alle 22.00 al parco sportivo’vieni o non ci sarà più nulla tra noi’-
– Giovane padroncino del sesso virtuale, come posso allora dirti di no? Ci sarò’ma lo faccio solo per te, ok? Non deludermi’Alle 22 ci sarò’che macchina hai?-
– Ho una macchina verde’la noterai, sarò l’unico ad esserci’è mercoledì, mica sabato sera’-
– E come vuoi che venga vestita, piccolo porcellino?-
– Come la mia schiava di sempre’ti voglio davvero porca, vestiti come una troia di strada’tanto starai in macchina no? Io porterò il frustino e le manette’-
– Va bene padroncino’allora ti aspetto domani sera’buona notte-
Lei chiude la finestra pvt, faccio altrettanto. Mi sparo una sega per calmare i bollori e poi mi tuffo nel letto sognando per la serata successiva. Domani starò fuori a cena’mia madre se no inizierà ad impicciarsi di cosa faccio e di chi devo incontrare’uffa’eccola che rientra in casa’beh, non ho voglia di salutarla, lo farò domattina tanto ormai sono nel letto’s’arrangi, la prossima volta che torni prima.
Mi addormento.
— Il giorno dopo —
Chiamo Alex e vado a mangiare una pizza veloce ma l’ansia dell’incontro sta superando ogni mia rosea aspettativa’sono troppo agitato, meglio farsi due limoncini. Le 22 sono quasi vicine, saluto Alex e lo ringrazio di avermi fatto da spalla.
Giungo al parcheggio del parco, spengo il motore. accendo la radio’gli Skid Row in sottofondo’almeno mi caricano un po”
Giunge una macchina’non riconosco la vettura, si ferma dietro la mia macchina, io mi sistemo il pacco, sento se l’alito è profumato, spengo la radio, osservo lo specchietto retrovisore’è lei’si sta avvicinando alla mia macchina’oddio’peccato per i vetri appannati’non riesco a capire come sia’che emozione, il mio primo incontro al buio!
lei apre, scorgo solamente le sue gambe, avvolte da una gonna stretta nera con calze a rete’abbassa lo sguardo sorridendo mentre apre lo spolverino facendo vedere i suoi seni grossi e un po’ cadenti’bellissimi’da succhiare’mette la testa in macchina saluta ma’
ma’
ma’
rimaniamo bloccati per circa un minuto senza batter ciglio.
lei è mia madre, con il seno fuori, vestita come una troia e in chiave schiava sado-light per chissà quale cazzo di gioco sporco con quello con cui si doveva vedere’ma che minkia dico? sono io che doveva vedere ma allora’le serate in pizzeria’le scopate virtuali, le sensazioni’
– Sandro? Ma’che scherzo è questo?-
– Io? Semmai tu che tiri mancini lanci, oh!!! Io mi son sparato seghe per due settimane pensando ad una troia 45enne e poi scopro che sei tu??-
– Troia ci sarà tua sorella, idiota! Che ne sapevo io che eri tu dall’altra parte! Non immaginavo che il nickname Falco fosse tuo!-
– Oddiomio’ma che tette hai però mamma?-
Coprendosele e raggiungendomi in macchina’
– Ti rendi conto di quello che stavamo per combinare?-
– Sì mamma ma che ne sapevamo’in fondo’boh, credo siano naturali gli incontri al buio’-
– Naturali ma pericolosissimi’e se ti asportavano un rene che facevi poi eh?-
– E se a te fottevano nel culo in tre? Che facevi eh?-
– Ohi ma che modi di parlare hai scusa eh?-
– Che modi? Ma se in chat eri una grande troia’per di più schiava del mio volere!-
– Beh ma io’non lo sapevo che eri tu’-
– Però ti piaceva a quanto pare’perché non me lo hai mai detto che avevi bisogno di un uomo?-
– E ti pare che lo venissi dire a te? Ma smettila Sandro’che figuraccia di merda’sono qui conciata come una vacca insieme a mio figlio’pazzesco!-
– Ma di che ti preoccupi’lo sappiamo solo io e te no?-
– Dici poco’come credi che ci guarderemo domattina?-
– Intanto io ti osservo ora’mamma’lasciati dire una cosa’sei fantastica, sai?-
– Oh ‘ grazie tesoro’grazie ma credo che sia il momento di andare’scusami’io’io non sono una buona madre’me ne accorgo solo ora’-
– Hey, non fare così’vieni qui che ti faccio due coccole’-
abbassa la testa sulla mia spalla destra mentre le accarezzo i capelli’lo spolverino si apre e una tetta esce’che boccia’bella, stupenda’da baciare’
– Sandro’ma’avevi davvero con te frustino e manette?-
– Eh’sì’me le avevi chieste’-
– No! Non te le ho chieste io’te le ha chieste quella troia là in chat!-
– mamma, ma che dici? Eri tu quella donna in chat’io ero il tuo padrone falco, ricordi?-
– Senti’io’io’e va bene, ero io ma non ero io’-
– Ok’ho capito, facciamo così, alzati mamma’-
– Ma che stai facendo figliolo?-
mi slaccio i pantaloni, mi tolgo la t-shirt e levo anche i boxer’rimango tutto nudo all’interno della macchina con il pene in tiro.
– Ma’Sandro! Perché ti sei spogliato?-
– Per farti star meglio’dai’lo vedi? è tutto tranquillo’io ho esagerato e tu anche ma siamo due esseri umani no?-
– Sì ma’comunque complimenti’hai’hai un meraviglioso’come dire’-
– Un meraviglioso cazzo, mami?-
– Sì’quello’-
– E’ tuo mami’l’hai fatto tu sai? E dopo che me lo hai fatto così bello, ora sei stata capace anche di farmelo diventare dritto e duro’sei la donna più bella che io abbia mai avuto e non me ne ero mai accorto’rimani nuda per me mamma’-
– Tesoro mio’io..io’non posso io’-
– Fai finta di non essere la mamma ma la schiava puttana della chat’togliti gli abiti, è un ordine’-
– Me li tolgo ma tu non fai niente ok?-
Lo spolverino viene accantonato sui sedili posteriori. si prende i seni nelle mani e inizia ad accarezzarli quasi come se volesse nasconderli.
– Apri le gambe mamma’-
– Così padroncino?-
– Sì, così’però strappati il collant a rete’vedo che sei senza mutande’sei proprio una serva’è così mamma?-
– Io’io sono una serva, sì’lo sono’però non chiamarmi mamma’se no’non riesco’-
– Io ti chiamo come cazzo voglio’Scendi dalla macchina mamma’subito’-
– ma che dici?-
Le prendo i polsi , l’ammanetto e scendo dalla macchina tutto nudo. apro la sua portiera, lei mi guarda spaventata, la tiro fuori con forza, lei non dice neanche una parola, la volto, la piego sul cofano della macchina e le strappo i collant all’altezza del suo culo.
l’idea che qualcuno ci possa vedere e l’idea di umiliare la mia nuova schiva mi eccita da impazzire.
le infilo un dito dentro il culo, senza preavviso.
– Ahia, bastardo! Ma che cazzo fai?!-
– Ti scopo schiava di merda’ti scopo con le dita, perché non va bene?-
– ma Sandro’sono tua madre’fermati!!-
– taci serva’taci’ora lecca il mio dito sporco di culo’avanti’-
glie lo infilo in bocca. alla mammina piace insaporirsi il palato con un po’ d’odore del suo ano, la giro e le ordino di tirare fuori la lingua. lei rimane lì come un’ebete con la lingua fuori. le tiro i capelli e la faccio abbassare di violenza. gli infilo l’asta in bocca mentre la obbligo con i piedi a toccarsi la figa mentre mi spompina.
la libero dalla presa tirandole i capelli con forza’
– Ti piace mamma il tuo padrone?-
– Ti adoro padrone, ti adoro’trattami così’trattami peggio di così’frustami, umiliami e fottimi dove e come vuoi!-
– Faccio del mio meglio puttana’anzi, dopo se non sei sazia ti lascio qui a vendere il tuo corpo’-
– Oh no, ti prego quello no’-
– Allora non lo vuoi? Necessito di una cosa in cambio’girati e dammi il buco del culo’il mio cazzo lo vuole’-
– Sei un padrone bastardo figlio mio’il padrone che ho sempre desiderato sai?…infilamelo tutto nel sedere’sfonda il culo della tua mammina baldracca, in fondo a te piace il culo di tua mamma no? Dai’cosa aspetti padrone? Infilami il cazzo nel culo, porco!-
detto e fatto le infilo la mazza nell’ano senza lubrificanti, lei urla e non contento prendo il frustino dal sedile anteriore, lo giro e ficco il manico nella figa, stantuffandola come fosse una cagna disperata di cazzi.
le stringo le tette, un vecchio in bicicletta si ferma a poca distanza.
glielo faccio notare.
– Guarda mammina’guarda chi c’è’un vecchio bavoso sulla bici’magari avrebbe voglia di toccarti o no?-
– Se vuoi che mi tocchi dipende da te’sei tu che dai gli ordini e poi io sono ammanettata’solo non farmi scopare’non so chi è’-
chiamo il vecchio che giunge in fretta. capisce che siamo due porci assettati di sesso, tira giù la patta dei pantaloni e riesce a dimostrare ancora un’erezione di tutto rispetto. si sega toccando le tette di mia madre mentre il mio cazzo continua a stantuffarla nel buco del sedere.
sto per sborrare, sfilo la mazza dal culo, abbasso mia madre che rimane comunque sempre a gambe aperte e le invado il viso di sperma, inondandola come se fosse uno sborratoio di quarta categoria.
Il vecchio esulta’sborra anche lui in faccia a mia madre ma sbaglia mira e le sborra sui capelli.
Tutto entusiasta ritira il pene, prende un fazzoletto dalla tasca e ringraziando felicissimo inizia a pulire il viso di mia madre, quasi in un gesto paterno.
Mia madre piange, io mi allontano di qualche metro’non capisco più un cazzo’mi sento indemoniato’ho schiavizzato mia madre e lei lo voleva’siamo due incontentabili assetati di sesso’il vecchio porge un fazzoletto anche a me non smettendo di ringraziare. mia madre mi guarda, smette di piangere, io le sorrido e le faccio gli occhi teneri’lei sorride, viene a quattro zampe verso di me e mi chiede una cosa’
– Non dimentichi qualcosa?-
– Cosa mamma?-
– Non hai voglia di benedirmi con della pioggia dorata?-
– Pisciarti addosso? Ma qui? In mezzo al parcheggio?-
– Sì’tanto ormai’mi hai fatto sborrare addosso anche da uno sconosciuto’pisciami sulle tette, anche sul collo’mi esalta sentire un getto caldo sul collo’dai’piscia sopra di me, sopra la tua genitrice schiava e troia!-
Piscio.
Tanto anche.
Le centro pure la bocca.
Peggio di una puttana da film porno’meglio così’almeno non pagherò più soldini in bollette telefoniche’quando ne avrò voglia, potrò schiavizzarla in men che non si dica’basterà chiamarla e sarà sotto la mia scrivania, pronta a farsi comandare!
commenti e info a: marcoerotico@libero.it
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