Io e mia moglie siamo una coppia che potrebbe definirsi felice e affiatata. Siamo sposati da solo 2 anni ma stiamo insieme ben 6. Lei è una bellissima 35enne, mora, con fisico slanciato, un seno non troppo grande, bello sodo, ma soprattutto un culo da favola. Il suo viso non rispecchia forse i piuâ classici canoni di bellezza ma è molto affascinante e, quando vuole, estremamente malizioso e seducente.
Il sesso tra di noi è sempre stato piuâ che soddisfacente ma, devo confessare, mai veramente esplosivo. Lei è di educazione âclassicaâ e molto riservata. Ha difficoltĂ a lasciarsi andare
completamente, forse anche a causa mia che non risco a trovare i modi giusti. Solo in alcuni rari casi di passione travolgente ho potuto intravedere il suo vero âpotenzialeâ.
Nella vita quotidiana ci piace molto andare a cena fuori, mangiare bene, o coccolarci in casa. Non siamo grandi viaggiatori ma lâestate scorsa, decidemmo di fare una cosa che non facevamo da molto tempo, andare in campeggio! Scegliemmo una graziosa localitĂ balneare dellâadriatico, il classico camping super attrezzato, animazione inclusa.
Lâarrivo tutta via non fu proprio bene augurante: proprio alla sbarra di ingresso fummo tamponati dalla macchina che ci precedeva, nulla di che per caritĂ solo una piccola botta a velocitĂ ridotta.
Cioâ non mi impedĂŹ di scendere con fare agguerrito ma, davanti al ragazzone che scendeva a sua volta dallâaltra vettura, ebbi un attimo di esitazione. SarĂ stato alto almeno un metro e novanta, ben piazzato e muscoloso, abbronzato e con la faccia del belloccio, solo piuâ tardi avremmo scoperto che si chiamava Davide ed era il capo animatore del villaggio. Il mio fervore si affievolĂŹ subito e, controllando il retro della mia auto dissi:
-Beh, per fortuna non è successo nulla, solo un graffioâŚ
-Buon per te â rispose ridendo â in ogni caso ti saresti attaccato dal momento che non sono assicurato!
Bello stronzo dissi sottovoce a mia moglie che nel frattempo mi aveva affiancato. Solo in quel momento ricordai che, impaziente di farsi un bagno dopo il lungo viaggio, aveva giĂ indossato il bikini ed era scesa cosi dallâauto, a coprirsi solo un pareo semitrasparente. Praticamente mezza nuda in mezzo alla strada.
Ovviamente questo non sfuggi allo stronzo che risalendo in macchina disse:
-Beh ti saluto. Mi dispiace per la botta â e poi sottovoce, ma non abbastanza da non farsi sentire â A tua moglie peroâ una botta la darei volentieri.
-Che fai lo lascia andare via cosi quello stronzo? â mi disse incazzata mia moglie.
Esitati quanto basta per farlo rilasire in macchina, senza dire nulla.
-Se lo incontro di nuovo gliene dico io quattro. â concluse lei.
Il resto della mattinata proseguiâ senza altri incidenti. Ci rilassavamo in spiaggia, facendo il bagno e prendendo il sole. Verso lâora di pranzo incontrammo nuovamente Davide, questa volta era in costume e faceva il giro degli ombrelloni invitando le persone allâaperitivo del pomeriggio al bar del camping.
-Ecco la tua occasione â dissi a mia moglie con fare scherzoso â vai a dirgliene quattro! â
Ma lei non rispose, lo stava fissando in modo strano, poi arrossiâ e girandosi verso di me disse:
â Ma no, lasciamo stare â
Davide ci raggiunse:
-Chi si rivede! Eâ un piacere rincontrarvi in circostanze diverse!
-Non per me â dissi io.
-Dai non fare il sostenuto, mi dispiace per quanto successo oggi. Anche se mi consideri un poâ stronzo lascia che mi faccia perdonare invitandovi allâaperitivo al locale del campeggio â
-Non saprei â dissi â avevamo altri programmi.. â
-Ma si dai andiamo â intervenne mia moglie â tanto non mi andava di prendere la macchina e andare fuori stasera, rimaniamo qui â
â Perfetto â concluse Davide â ci vediamo dopo! â
Sul tardo pomeriggio ci presentammo al locale del campeggio. Era un posto carino e accogliente, una via di mezzo tra un ristorante e un pub. Appena entrati fummo intercettati da Davide che ci invitoâ ad unirci al suo tavolo.
Non capivo se era cosi âpressanteâ solo con noi o tutta questa gentilezza rientrava nel suo ruolo di animatore. Ad ogni modo ci sedemmo su di un tavolo in fondo alla sala, sulla panca a ridosso della parete e, non so come, Davide finiâ
accanto a mia moglie, io seduto di fronte.
Tra un cocktail e qualche stuzzichino il pomeriggio divenne sera. Come aperitivo era piuttosto rinforzato e, non avendo molto appetito, decidemmo di rimanere per la serata a bere ancora qualcosa.
Ad un certo punto andai al bagno, tappa obbligata dopo aver bevuto tanto, ed al mio ritorno mia moglie mi invitoâ ad uscire per fumare una sigaretta.
â Amore- mi disse mia moglie appena usciti â mentre eri via quel porco di Davide ha iniziato provarci spudoratamente con me sai? Ha perfino tentato di accarezzarmi le gambe sotto il tavolo â
â E tu cosa hai fatto? â dissi io
â Che vuoi che abbia fatto! â disse lei incazzata â Lo ho respinto e gli ho fatto fare la figura dellâidiota, cosa pensavi? â
â No, nulla. Eâ solo che oggi in spiaggia ho visto come lo guardavi â
â Ma sei scemo amore? Lo sai che amo solo te, uno stronzo cosi non mi dice proprio nulla! â disse lei, ma poi aggiunse: â Certo peroâ che è un gran fico! â
â Amore!!! â esclamai
â Ahahaha, schezavo scemo! â disse lei dandomi un bacio sulla guancia
â Non ne sono cosi sicuro â aggiunsi
â Dai rientriamo â concluse lei sorridendomi e prendendomi per mano
Al rientro nel locale riprendemmo i nostri posti, ma stavolta eravamo soli al tavolo. Gli altri, con cui avevamo scambiato due chiacchere nel pomeriggio, avevano cominciato ad andarsene, si stava facendo tardi.
Finalmente, pensai, era da stamattina che volevo stare un poco da solo con la mia lei. Il momento tuttavia non duroâ a lungo. Il solito Davide ci raggiunse nuovamente, sedendosi, guarda caso, attaccato a mia moglie. Cominciava davvero a stancarmi sto tipo.
â Scusatemi â esordĂŹ â mi ero alzato a salutare gli altri, il locale si sta svuotando, ma noi ci facciamo un ultimo giro vero? Offro io! â
Non trovammo nulla da eccepire.
Avendo modo di chiaccherare ancora potei consolidare la mia opinione su di lui: era proprio uno Stronzo! Arrogante, pieno di sè ed a volte anche divertente. Proprio il classico animatore rimorchia turiste. Non mi ricordo nemmeno come,
ad un certo punto finimmo a parlare di sesso. Davide, come era prevedibile, si vantava delle sue conquiste e delle sue arti amatorie ma, soprattutto, sosteneva di essere superdotato e che la cosa che faceva piuâ impazzire le sue amanti
era la larghezza del suo cazzo, tanto, diceva, che quasi nessuna riusciva a toccarsi le dita quando lo afferrava.
â Esagerato! â dissi io â Ce lâavrai pure grosso ma secondo me ora stai facendo lo sbruffone â aggiunsi ridendo.
â Vogliamo scommettere? â disse lui, facendosi serio e fissandomi.
â Scommettere cosa? â
â Che tua moglie non riesce a circondare il mio cazzo con le dita afferandolo! â
â Seeee â dissi io ridendo â ti piacerebbe! E in ogni caso io cosa ci guadagnerei? â
â Facciamo cosi â disse Davide â Se vinci tu, ti pago per intero un nuovo paraurti della macchina, anche se è solo graffiato â
â E se vinci tu â dissi io
â Beh, nulla! Se vinco io mi baseterĂ la soddisfazione di vedere la tua faccia mentre la tua bella moglie mi tiene il cazzo in mano. Tutto qui, a meno che lei a quel punto lei non voglia di piuâ⌠â
Non mi resi subito conto che, in questo modo, lui avrebbe vinto comunque, cosi dissi:
â Beh mi sembra onesto, ci sto! â
Era una cosa folle lo so, ma lâalcool sicuramente aveva dato il suo contributo.
A quel punto tuttavia intervenne mia moglie:
â Amore ma sei scemo? E poi non ti degni nemmeno di chiedere la mia opinione? E se io non volessi? Lâhai detta proprio grossa! â
â Hai ragione amore, scusami, non so cosa mi è preso â tentati di giustificarmi.
â Scusami un cazzo â intervenne lei â Sai, forse la cosa migliore che posso fare per farti capire quanto sei stato stronzo è proprio accettare â
â Ma no, dai amore era solo un gioco â dissi tentando di salvare la situazione.
â Troppo tardi caro â taglioâ corto lei â Su, vediamo se abbiamo vinto un paraurti nuovo â disse sorridendo rivolgendosi a Davide, che non aspettava altro.
â Accontentiamo la signora â risposte lui â Ma cerchiamo di non farci notare, câè ancora un poâ di gente nel locale. â E cosi dicendo, da sotto il tavolo, apri la zip e tiroâ fuori il suo bestione.
Era veramente grosso, ma non tanto quanto lui lo aveva decantato, almeno a prima vista.
Lentamente, e guardandomi con aria di sfida, mi moglie allungoâ la mano e lo prese.
â Abbiamo vinto! â esclamo subito trionfante
â Eh no bella â la interruppe Davide â Tienilo in mano ancora qualche istante, vedrai quando sarĂ in tiro â
Peplessa e interdetta mia moglie rimase immobile. Poi come forse per un riflesso condizionato, mosse lentamente la mano verso la base del pene, come a scoprirlo. Davide non aveva bisogno di incentivi ma sicuramente gradiâ molto.
Ci volle ancora qualche istante e perdemmo la scommessa. Quello che era un cazzo di ben oltre 20 cm e largo come una lattina svettava oltre il bordo del tavolo nella penombra del locale. E mia moglie lo teneva saldamente in mano.
â Ecco! â esclamoâ Davide, e poi rivolgendosi a me
â Lâespressione che hai ora è esattamente quella che volevo vedere! â
Seguiâ un lungo silenzio. Ero imbarazzato e non sapevo cosa dire. Guardai mi moglie che sembrava quasi ipnotizzata da quel bestione e non sembrava volerlo mollare. Davide infine ruppe il silenzio.
â Amico, credo che a tua moglie piaccia prorio il mio cazzo, lo sento da quanto è bagnata! â disse ridendo.
â Bagnata? â esclamai io â Che cazzo stai dicendo? â
â Eh si, dal momento che le me lo tiene in mano, sto ricambiando il favore, guarda sotto il tavolo! â
Mi basto un momento per avere conferma. Sotto il tavolo mia moglie aveva allargato le gambe, quanto basta perchè la mano del porco raggiungesse le sue intimitĂ .
â Amore! â dissi a quel punto, quasi con sofferenza â Ma che stai facendo? â
Lei alzo gli occhi e mi fissoâ, ma non rispose. Era rossa in viso, come imbarazzata. Poi notai che la sua mano non era piuâferma: lo stava segando!
â Fermati amore ti prego â dissi con un filo di esasperazione
â Fermarmi io? â disse lei con la voce quasi rotta â Tu te ne stai li senza reagire ed io dovrei fermarmi? Dovrei continuare invece, voglio proprio vedere cosi ci vuole prima che tu alzi un dito! â
E cosi dicendo si piegoâ sul cazzone di Davide, cominciando prima a leccarlo, dalla base fino alla cappella. Infine lo prese in bocca e comincioâ a pomparlo.
Non credevo ai miei occhi. Mia moglie stava spompinando lo stronzo che mi aveva anche tamponato, ed in un locale pubblico per di piuâ!
A quel punto Davide disse con fare sprezzante, guardandomi negli occhi:
-Dai guarda bene. chi è lo stronzo adesso? La tua mogliettina mi sta facendo un pompino, sai questo che significa? Che sei cornuto! â
-Beh non dici nulla? â continuoâ â Ti fa rosicare vero che la persona che piuâ ti sta sul cazzo si stia godendo le labbra di tua moglie davanti a te? â
-Non trattarlo cosi peroâ â ebbe la forza di dire mia moglie sollevandosi un attimo.
-Guarda tu stessa, penso che gli piaccia! Che sfigato! â
Mia moglie si giroâ verso di me, guardandomi con curiositĂ . Vidi lo stupore nei suoi occhi quando, sporgendosi sotto il tavolo, notoâ lâerezione nei miei pantaloni. Per un momento sembroâ interdetta
poi mi lanciò uno sguardo tra il malizioso e lâincazzato
-Sembra che non ti dispiaccia davvero amore! Se fossi stato piuâ uomo a questâora avresti giĂ reagito â disse, e poi cercando palesemente di farmi scattare aggiunse â Dai amore, non è possibile che ti piaccia, vuoi davvero vedermi leccare questo grosso cazzo? Tu che eri cosi geloso. Guardami adesso amore, adesso che ti sto facendo cornuto â e cosi dicendo sollevoâ la mano su cui portava la fede e mi fece il gesto delle corna, riprendendo a succhiare.
Sobbalzai sulla sedia, avevo accusato il colpo. Questo sembroâ quasi eccitarla di piuâ e cogliendo la palla al balzo comincio a segare piuâ forte quel cazzone e, di nuovo fissandomi continuoâ:
â Si, si, ti faccio cornuto amore. Guarda che bel cazzone, è il doppio del tuo! Pensa se lo faccio sborrare nella mia bocca â
â Che ti avevo detto amico â intervenne Davide â alle donne piace grosso, e tuo moglie è proprio una troia â
â Si â rincaroâ lei la dose â è proprio grosso, grossoâŚ. â
Non sembrava piuâ lei
â Sei un toro Davide â continuoâ â Uno toro, e guarda che pallone amore, anche queste sono il doppio delle tue â disse cominciando a massaggiargliele.
A quel punto ero totalmente impietrito. Solo con un filo di voce riuscii a dire:
â Amore, non farlo venire in bocca, ti pregoâŚ-
Nonostante avesse la bocca piena di quel cazzone, mi parve di notare una sorta di sorriso distorto sulle sue labbra.
â Oh si, sto per venire â disse Davide a quel punto â Tua moglie succhia da dio! â
Ancora qualche affondo e lo vidi bloccarsi, la bocca lievemente aperta, lo sguardo nel vuoto. Stava sborrando, e mia moglie continuava a pompare.
Lo stronzo aveva riversato il suo seme nella bocca della donna che amavo.
Finalmente lei alzoâ la testa, non aveva ingoiato almeno, ma una densa crema bianca le scivolava dalle labbra socchiuse, qualche goccia le cadde sul seno e poi piuâ giuâ a sporcare il vestito.
Come tornando bruscamente alla realtĂ , prese un fazzoletto e si puliâ velocemente, senza troppa cura, e disse, rossa in viso:
â Andiamocene amore, ho bisogno di aria â
Furono istanti surreali, si alzoâ e maldestramente passoâ davanti a Davide, che aveva ancora il cazzo gocciolante fuori dai pantaloni e sembrava aver perso per il momento la parola. Si diresse spedita verso lâuscita mentre io, imbambolato rimanevo seduto a bocca aperta. Quando filamente ripresi un minimo di controllo mi alzai e rapidamento la seguii fuori dal locale.
La vacanza era cominciata nel piuâ inaspettato dei modi.
Senza dire una parola ci incamminammo verso il nostro bungalow. Durante il traggitto lei mi lancioâ delle strane occhiate, che non riuscivo ad interpretare. PiĂš volte ebbi lâimpressione che stesse per dirmi qualcosa ma ogni volta pareva cambiare idea allâimprovviso, e girava lo sguardo.
Quando finalmente arrivammo a destinazione, nella nostra stanza, si sedette sul letto e, con un gesto, mi invitò a sedermi accanto a lei. Mi fissava ora con unâespressione di sofferenza, quasi colpevole:
-Amore- disse â non hai ancora detto una parola, sei arrabbiato? â
Abbassai la testa, rimanendo in silenzio.
-Amore â insistette â ti prego parlami! Se sei arrabbiato lo capisco, ho fatto una cosa orribile! Ma non voglio perderti per questo, ti prego dĂŹ qualcosa! â
A quel punto alzai lo sguardo e, fissandola negli occhi, mi avvicinai al suo viso. Con delicatezza la baciai. Dopo un istante di esitazione lei rispose al tocco delle mie labbra. In un attimo lâiniziale tenerezza si tramutò in un bacio umido e passionale. Dopo diversi secondi lei si staccò e disse, con evidente sollievo e quasi sorridendo:
-Credo che questo significhi che mi perdoni, vero? â
-Non ne sono ancora sicuro â dissi poco convinto, rispondendo al suo sorriso.
â Per adesso so solo che ti amo da impazzire â conclusi.
Il suo sorriso parve allargarsi ancora, a divenire quasi luminoso
-Oh Amoreâ â disse abbracciandomi di slancio.
Rotolammo sul letto e mi trovai disteso di schiena, con lei sopra di me. Riprendemmo a baciarci con passione. Le mie mani le accarezzavano i capelli, la schiena, poi giĂš fino al sedere.
Ad un certo punto lei accostò le labbra al mio orecchi destro:
-Ma la sai una cosa â â disse con voce maliziosa, palesemente eccitata.
-Cosaâ â risposi
-Da quando siamo rientrati ancora non mi sono lavata i denti â
Per un momento rimasi perplesso, il primo pensiero fu âeccheccazzo me ne fregaâ. Poi improvvisamente, con un brivido gelido dalla nuca fin lungo la schiena, realizzai. Non si era lavata i denti! Stavo baciando le labbra di mia moglie, che sapevano del cazzo di un altro. Stavo succhiando la lingua di mia moglie, che sapeva della sborra di un altro!
-Se vuoi che smetta basta che me lo dici â disse leccandomi lâorecchio con una passione tale da farmi quasi venire nei pantaloni allâistante.
-Lo senti il suo sapore, vero? Dimmi ti piace? â
Non risposi.
Mi afferroâ il mento con una mano, tenendolo con forza, e cominciò a leccarmi le labbra, le guancie:
-Eâ il sapore del suo cazzone amore, dimmi se ti piace dai! â
Continuavo a rimanere in silenzio e lei mi diede uno schiaffetto.
-Dai, dimmelo, voglio saperlo! â
Un altro schiaffo, questa volta un poco piĂš forte.
-S..sĂŹ â riuscii a biascicare
Lei parve estasiata.
-Bravo il mio amore, vieni, ora te lo faccio sentire meglio â disse, e mi bloccò di nuovo il mento con la mano. Con studiata lentezza fece colare della saliva dalle sue labbra sin dentro la mia bocca.
-Ecco amore, assapora bene, senti il sapore â della sua sborra, mmhâ â
Ingoiai. Poi, preso dallâeccitazione la strinsi e ripresi a baciarla con foga. Sulle labbra, sul viso, poi sul collo e da li cominciai a scendere verso i seni.
-Oh si amore cosĂŹ â diceva lei â baciami tutta, leccami! Ripulisci tutti i residui della sua sborra, mi fa impazzire â
Eravamo in preda ad unâeccitazione indescrivibile, non credo di averlo mai avuto cosi duro come in quel momento. Mia moglie se ne accorse e comincioâ a massaggiarmlo da sopra i pantaloni.
Cominciammo a spogliarci e in pochi istanti fummo entrambi nudi. Lei impugnò il mio cazzo e, cominciando a segarmi disse sorridendo:
-Wow, dovrei farteli piuâ spesso questi spettacolini, senti come sei duro â
-Ti piacerebbe amore? Ti piacerebbe vedermi di nuovo succhiare quel cazzone? â continuoâ, sedendosi ora sopra di me. Sentivo distintamente il calore della sua fica, umida ed eccitata, a pochi centimetri dal mio cazzo.
Con la mano sinistra mi aveva afferrato i capelli mentre con la destra, sporgendosi lievemente allâindietro, mi massaggiava i testicoli.
-Dai, voglio sentirtelo dire, ti piacerebbe vedermi succhiare ancora il cazzone di Davide? â
â Non lo so amore â risposi â magari non proprio il suo, è troppo uno stronzo! â
Mi strizzo le palle cosi improvvisamente che potei solo esclamare un soffocato: âOuch!â
-Risposta sbagliata amore! â disse â Eâ vero che è un stronzo, ma ha un gran cazzo! Ti ho sempre detto che per me le dimensioni non contanto, che tu mi bastavi. Chiamavo cazzone il tuo, ricordi? â disse a mezza bocca, quasi deridendomi.
-Beh â continuoâ â stasera ho capito che forse non è cosiâ. Mi è bastato impugnarlo e sentirlo crescere nella mia mano. Quando poi mi sono avvicinata e ho sentito il suo profumo, lâodore di un vero maschio! Non è servito che mi toccasse tra le gambe, ero giĂ bagnata! â
Non la capivo piuâ, non capivo piuâ nulla. Pochi minuti prima mi guardava quasi sconvolta, preoccupata per il nostro amore ed ora, tenendomi letteralmente per le palle, cantava le lodi del cazzone di un semisconosciuto.
E poi, in un istante, realizzai distintamente che lâunico artefice di quel momento era in realtĂ il sottoscritto. Avevo sempre voluto vederla piĂšâtroiaâ. Avevo sempre cercato, maldestramente, di spingerla a osare di piuâ, e lei questo lo sapeva bene. Non avevo mai trovato la leva giusta ma, evidentemente, la situazione che si era creata aveva fatto crollare una diga da tempo logora e scalfita.
La mia inerzia, per lei, era stata solo la conferma finale.
Certo non avrei mai pensato che sarebbe potuta andare in questa maniera, che sarebbe stato cosi doloroso, sconvolgente, devastante. Ma al tempo stesso eccitante in maniera indescrivibile.
Un eccitazione nera, perversa. Come se ne volessi ancora ma al tempo stesso lo temessi.
Era un percorso a senso unico, me ne rendevo conto. Quando hai rotto le catene non si torna indietro.
Quando tua moglie tocca il cazzo di un altro, quando acquisisci lo stato di cornuto, lo sei per sempre.
Non si puoâ riparare, non si puoâ cancellare. Puoi solo sperare di trovare un nuovo equilibrio, come cornuto.
-Avanti amore â disse lei interrompendo il corso dei miei pensieri.
-Ho bisogno di sentirtelo dire, dimmi che lo vuoi, anzi â aggiunse quasi con perfidia â dimmi: âlo voglio!â come il giorno che mi hai sposata â
Sollevoâ lievemente il bacino, e si mosse allâindietro. Il mio cazzo eretto era ad un millimetro dalla sua fica calda e aperta. Non ne potevo piuâ, era troppo! Avevo bisogno di averla.
Le misi le mani sui fianchi e tentai di spingerla verso il basso, ma lei oppose resistenza.
-Dillo! â insistette, ed io crollai.
-Lo voglio â esclamai e, questa volta con tutta la mia forza, la spinsi sul mio cazzo. Lei finalmente mi lascioâ fare. Iniziammo una cavalcata furiosa.
-Oh si, amore! SĂŹ, sĂŹâbravo â gemeva lei âFaroâ come vuoi tu, glielo succhierò ancoraâoh si! E tu sarai li a guardarmi! Te la farai una sega per me vero? Sai quanto mi eccita â
-Si amore â risposi affannato â tutto quello che vuoi â
-Bravo il mio maritino, che si fa una sega guardando la moglie succhiare un cazzo piuâ grosso del suo! Il solo pensiero mi fa impazzire â
Aumentoâ il ritmo della cavalcata.
-Vengo, amore! Vengo â urloâ, ed io venni insieme a lei, riempiendola con il mio seme.
Infine esausta si accascioâ sul mio petto e teneramente disse:
-Ti amo â
Il mattino seguente ci svegliammo tardi, ma piuttosto riposati dopo una lunga e profonda dormita. Mia moglie era tenera e solare come sempre, sembrava non fosse successo nulla la sera prima. Questo mi mise di buon umore. Decidemmo di andare in spiaggia a rilassarci ed io iniziai ad indossare il costume e preparare la roba per il mare. Mia moglie nel frattempo si era chiusa in bagno e pareva metterci unâeternitĂ a prepararsi. Quando stavo per perdere la pazienza finalmente usciâ.
Indossava un nuovo costumino, bianco con delle strisce dorate, molto fine e sensuale al tempo stesso. Ovviamente le stava da dio e, ammirando la sua pancia piatta e il suo culetto sodo non potei fare a meno di pensare a quanto fossi fortunato.
-Beh â disse lei â non vuoi vedere la sorpresa?
-PerchĂŠ â risposi stupito â non era questa la sorpresa?
-Eh no, amore mio. Eâ questaâ-
E cosĂŹ dicendo si sedette accanto a me sul letto, tiroâ su ed allargò le gambe e, con un mano, scostoâ di lato gli slip del costumino.
La sorpresa era una nuova âpettinaturaâ. Non era completamente rasata ma si era lasciata una piccolo triangolino ben curato al centro. Era fantastica.
-Ti piace amore? â disse lei.
-Bellissima â risposi io, allungando la mano. Volevo cogliere al volo lâoccasione per fare un giro di prova!
-Ehi fermo! â mi bloccoâ lei â Questa non è per te! â
-C..cosa? In che senso? â balbettai
-Ma certo, è per Davide. Anzi, per il cazzone di Davide! â e disse âcazzoneâ con una voce cosĂŹ suadente da farmi sentire come una pugnalata al cuore.
-Cosa pensi â continuoâ lei â che dopo aver provato la boccuccia della tua dolce mogliettina non voglia violare anche la sua piuâ profondo intimitĂ ? â
Mi ero bloccato, rabbuiato, fissando nel vuoto.
-Amore! â disse lei allora ridendo â Ma dai scherzavo, volevo solo stuzzicarti un poâ. Non pensavo avresti reagito cosi, scusami! â e mi diede un bacio a schiocco sulla guancia.
-Dai, andiamo al mare â concluse prendendomi per la mano e facendomi alzare.
Il mare era stupendo, una vera meraviglia. Sabbia chiara, quasi bianca, ed un acqua cristallina che rimaneva delle profonditĂ di poche decine di centimetri per almeno 50 metri dalla riva. Uno spettacolo quasi caraibico, almeno per me, abituato a ben altri litorali.
Lâunico problema era la gente. Troppo gente.
Per evitare quella calca pensammo di prendere in affitto un pedaloâ ed andarcene un poâ al largo.
Dopo aver pedalato una decina di minuti, ci mettemmo finalmente a prendere il sole, mano nella mano, da soli e cullati dalle onde del mare.
Mi stavo quasi per assopire quando fui disturbato dal rumore di alcuni motori. Alzando la testa vidi subito 3 moto dâacqua che sfrecciavano poco distanti da noi. Correvano a destra e a sinistra e ogni tanto si producevano in qualche acrobazia.
Rimasi a fissarle per un poâ, finchè non notai che uno dei 3 âcentauriâ era Davide.
âOh che palleâ pensai, e mi girai a pancia sotto, distogliendo lo sguardo e sperando di non essere riconosciuto. Ovviamente non fui fortunato.
Sentii distintamente una delle moto che avvicinarsi, il suono del motore che calava, e poi la voce di Davide irruppe:
-Ma guarda chi si vede! Buongiorno! â disse
-Buongiorno â rispose carina mia moglie (eccheccazzo).
Anche io mi voltai, ma senza dire nulla.
-Che fate di bello? â continuoâ Davide
âE secondo te che cazzo facciamo, prendiamo il sole no?â Pensai io, rimanendo in silenzio.
-Prendevamo il sole â rispose allegra mia moglie â ma devo dire che quasi quasi cominciavo un poâ ad annoiarmi â
La guardai di traverso.
-Beh allora che ne dite di visitare una splendida caletta qui vicino? Eâ proprio dietro quel costone â disse Davide indicandocelo â Câè una piccola spiaggetta stupenda, e pure una grotta semi sommersa veramente bellissima, dovreste vederle! â
-PerchĂŠ no! â esclamoâ la mia lei â Andiamo amore?
-Mmpfâ â sbuffai. In realtĂ ero molto curioso anche io. Ma non volevo dargli soddisfazione.
-Daiiiiiâ.. â insistette lei.
-Ok, ok! Peroâ stavolta pedali pure tu, signorina! Non come primaâ â risposi tentanto una piccola e misera rivincita.
-Ma che scortesia! â intervenne allora Davide.
-Se la signora mi permette â continuoâ â la accompagno io! Con lâacquascooter ci vorranno giusto pochi minuti, a te toccherĂ pedalare una mezzoretta invece â concluse guardandomi con un mezzo sorriso.
Mia moglie mi fissoâ con quello sguardo perfido e sensuale che avevo visto per la prima volta solo la sera prima.
-Accetto volentieri â rispose a Davide.
-Cosi impari ad essere piuâ gentile â disse poi rivolta a me, ed in dieci secondi era giĂ sullâacquascooter, dietro a lui, abbracciata al suo petto.
-Ciao Amoreeeâ.- disse mia moglie salutandomi con la mano, mente prendevano velocitĂ .
Infuriato cominciai a pedalare rabbioso per seguirli.
SarĂ passato non piuâ di un minuto quando peroâ li vidi tornare indietro. âAvrĂ cambiato idea?â pensai âChe sarĂ successo?â non riuscivo a capire. Davide fece girare lâacquascooter intorno al pedaloâ e poi, rallentoâ sino ad affiancarmi.
-Scusa, volevo solo farti vedere una cosa â disse con arroganza, indicando verso il basso.
Ecco, mia moglie gli aveva tirato fuori il bestione dal costume e, abbracciandolo da dietro, lo stava segando a due mani. Quando i nostri sguardi si incrociarono prese a segarlo con ancora piuâ forze e, come se non bastasse, a baciarlo sul collo.
-Noi andiamo! Vedi di sbrigarti eh â disse Davide al mio indirizzo, strizzandomi lâocchio, e dando tutto gas.
âChe stronzoooooooâ pensai. Ma lâerezione che avevo sotto il costume non era proprio della stessa opinione.
Pedalando con tutte le mie forze riuscii ad arrivare in meno tempo del previsto. SarĂ passato tuttavia un quarto dâora buono.
Girando dietro un grosso scoglio mi trovai finalmente davanti la caletta, a non piuâ di dieci metri da me câera la spiaggia. Era veramente graziosa.
La visione che mi si paroâ davanti era inequivocabile. Entrambi erano sul bagnasciuga, a poca distanza dallâacqua. Lui era straiato di schiena, nudo. Il suo costume giaceva a poca distanza.
Mia moglie era sopra di lui, quasi seduta sulla sua faccia, aveva il suo cazzone in bocca e lo pompava con entrambe le mani, tuttavia sembrava avere ancora indosso il costume.
Ringraziai il cielo che non ci fosse nessun altro nei paraggi.
Arenai il pedaloâ sulla sabbia e corsi verso di loro ma, arrivato a pochi passi mi fermai.
Non sapevo bene che fare, non sapevo dove mettermi. Roso dalla gelosia e con il cazzo che mi scoppiava rimasi a fissarli.
-Oh, amore, ce lâhai fatta â disse lei sollevando il visto e prendendo fiato â presto vieni qui â
âQui dove pensaiâ esasperato. Senza sapere bene cosa fare, mi sedetti sulla sabbia accanto a lei.
Vidi chiaramente che mentre lo spompinava, lui le aveva spostato il costume di lato, senza toglierlo, e le stava leccando avidamente la fica.
-Dammi la mano amore â disse mia moglie â ti voglio vicino a me â
La posizione in cui eravamo era surreale. Mia moglie spompinava un altro uomo ed io le tenevo affettuosamente la mano.
-Sto facendo quello che mi avevi chiesto vedi â continuoâ lei â sei contento? â
-Non proprio â risposi sospirando, in qualche modo rassegnato.
-Ah, ma che dici! â disse lei ridendo â Qui mi sembra ci sia qualcuno che gradisce molto! â
E cosĂŹ dicendo lascioâ la mia mano per afferrarmi il pacco da sopra il costume.
-Dai toglitelo, voglio vedere â continuoâ.
Ubbidiente mi sfilai il costume, la mia erezione era in equivocabile.
-Oh, vedi che avevo ragione! Ti piace proprio vedere la tua mogliettina che fa la troia vero? Dimmelo! â
Ormai non opponevo piuâ resistenza.
-Si, amore, mi piace. E tu sei bellissima quando godi â
-Bravo amore, bravo amoreâ â disse lei, ora sospirando piuâ forte. La lingua di Davide faceva egregiamente il suo lavoro.
-Ma lo vedi amore quanto è grosso? Guarda le vene che pulsano, la grossa cappella. E poi le vedi, che pallone! Lo capisci perchĂŠ mi manda fuori di testa? Perdonami amore, ma non puoi reggere il confronto.
-Peroâ puoi farti una sega guardandomi, vero? â continuoâ â Dai menati il cazzetto, fatti una pippetta per me! â
Non che avessi bisogno di incentivi, anzi, sino a quel momento mi ero trattenuto solo per conservare un minimo di dignitĂ . Ma di fronte a quelle parole non seppiâ piuâ resistere e cominciai a masturbarmi furiosamente.
-Oh si amore, bravo! â riprese lei â Ma guardati, che cornuto che sei! â
Dire quella parola parve eccitarla ancora di piĂš.
-Oh Siiiiâ.amore, sei un cornuto, cornuto, cornutooooo! â esclamoâ infine liberando con forza il suo piacere, sulla bocca di Davide.
Poi, come fosse esausta, sconvolta dal potente orgasmo, si lascioâ scivolare su un fianco, ritrovandosi stesa sulla sabbia a pancia in su, accanto il suo stallone, che a quel punto, un poâ interdetto disse:
-Non penserai mica di lasciami cosĂŹ vero? Ancora non ho finito con quella bella boccuccia â
CosĂŹ dicendo si alzoâ, e poi di nuovo venne giu a sedersi sulla sua pancia. Pensai volesse farsi fare una bella spagnola, ma in breve capii che le sue intenzioni erano altre.
Mise le braccia in avanti, i palmi sulla sabbia, come se volesse fare delle flessioni. Portoâ poi il suo gran cazzone davanti alle labbra di mia moglie e, quasi con prepotenza lo spinse nella sua bocca.
Lei allora gli afferroâ i glutei, come invitandolo a continuare.
-Guarda bene cornuto! â disse allora rivolto a me â Guarda che faccio a tua moglie. Le scopo la bocca, me la fotto in bocca! â
Il suo ritmo era animalesco, il suo corpo teso allo spasmo, i muscoli resi lucidi dal sudore. E poi quel suono umido e corposo che produceva affondando nella bocca di mia moglie ad ogni colpo.
E lei che mugolava, come incitando quella perversa cavalcata.
Ancora pochi colpi e Davide venne, scaricando una copiosa quantitĂ di sborra direttamente nella gola di mia moglie. Questa volta peroâ, data la posizione, lei non poteâ sputare o farla colare verso il basso.
Quando lui, soddisfatto si ritrasse, lei chiuse le labbra, senza deglutire. Rotoloâ verso di me e di slancio mi abbraccioâ. Fece come per baciarmi e a quel punto spalancoâ la bocca, riversando su di me tutto il seme del suo amante.
Totalmente impiastricciata, e continuando a leccarmi la faccia disse:
-Assaggia, amore. Quanto ti fa sentire cornuto eh? Quanto? Mmmhâ. â
-Adesso basta amore ti prego â ebbi la forza di rispondere.
Quel perverso momento di intimitĂ fu peroâ rotto da Davide, che come nulla fosse, raccogliendo il suo costume disse:
-Beh ragazzi io vado. Dovevo riportare indietro lâacquascooter giĂ unâora fa. Ci si vede in giro! â
Rimanemmo entrambi a fissarlo, io stordito e ancora arrapato, lei languida e soddisfatta, mentre si allontanava.
La sborra di quello stronzo colava dal viso di mia moglie. E dal mio.
Appena Davide scomparve dietro la costa mi girai verso mia moglie e la baciai con passione, la bocca aperta, la lingua avida. Non mi importava della sborra di quello stronzo. Il suo odore acre mi saliva nelle narici, ed era la prova piuâ umiliante e concreta delle mie corna, ma in quel momento ero troppo eccitato per curarmene.
Lei risposte alle attenzioni con altrettanta passione. Ci baciavamo come due giovani adolescenti.
A un certo punto mi spinse allâindietro, mettendomi disteso sulla sabbia, e mi venne sopra. Prese a baciarmi il collo, poi il petto e continuando a scendere con studiata lentezza, arrivò allâaltezza del mio cazzo, duro allâinverosimile.
Fissandomi negli occhi lo afferroâ con una mano, mentre con lâaltra prese a massaggiarmi le palle. Ero in estasi.
-Mmhâquanto ce lâhai duro amore â disse, cominciando a segarmi â Vuoi che te lo succhi un poâ anche a te? â
-Si, ti prego â risposo con un rauco sussurro.
In un attimo lo imboccoâ e comincioâ un lento su e giuâ ma, dopo pochi secondi, vidi una sorta di sorriso distorto allargarsi tra le sue labbra piene. Il sorriso divenne sempre piuâ largo finchè, senza ritengo, lei si staccoâ scoppiando in una risata.
-Che succede amore? â dissi allora stranito, senza capire.
-Scusa amore â rispose allora lei, guardandomi con fare quasi beffardo â Ma sai, dopo quello di Davide la differenza con il tuo si sente troppo! â
â Il suo cazzone quasi mi sloga la mascella â continuoâ con maliziosa perfidia â il tuo sembra piuâun simpatico lecca lecca! â
Mi sentii umiliato, ma anche un poâ incazzato.
-Amore, quando sei diventata cosĂŹ stronza? â dissi
-Mmh, povero amore â rispose allora ironica â forse hai ragioneâma se io sono un poâ stronzetta, sai cosa sei tu, maritino mioâ? â
Fissandomi negli occhi riprese a segarmi lentamente con una mano e a massaggiarmi le palle con lâaltra.
-Cosa sei amoreâ? Dai che lo sai â
Tiroâ fuori la lingua, cominciando a solleticarmi le palle.
-Dai, dillo! â
Il ritmo della sega divenne piuâ frenetico, ero in estasi, a un passo dallâorgasmo.
-Lo so che ti piace, dillo oppure mi fermo e ti lascio cosĂŹ! â
-No, no ti prego â dissi affannato
-Allora dillo! Dillo e ti faccio sborrare nella mia boccuccia â
Cominciai a cedere.
-Sonoâ. â
-Dai, daiâcontinua- insistette
-Sono â.un cornuto â dissi infine sconfitto dal piacere
-Si amore, si! Sei proprio un cornuto! â ribadiâ lei con un sorriso dolce, e prendendomelo finalmente in bocca. Ci vollero solo una paio di affondi e sborrai copiosamente, liberando il mio piacere e la mia frustrazione.
Durante il tragitto di ritorno mi sentii terribilmente stanco, quasi scarico. Le emozioni che avevo provato erano state cosi intense da lasciarmi prosciugato, in tutti i sensi.
Appena rientrati nella nostra stanza, nel primo pomeriggio, decisi di stendermi un poco. Non volevo dormire in realtĂ ma, appena mi coricai, il sonno mi colse cosi improvvisamente da non darmi scampo, come un profondo velo nero, scivolai in un tiepido oblio.
Mi svegliai di soprassalto, convinto di aver dormito solo un istante. Ma guardando lâorologio mi accorsi che erano da poco passate le sette del pomeriggio. âAccidenti che bottaâ pensai.
Guardandomi intorno mi accorsi subito che mia moglie non câera. La chiamai, pensando potesse essere in bagno, ma non ebbi risposta. CosĂŹ, tra lâindispettito e il preoccupato presi il cellulare e la chiamai.
-Amore, dove sei finita? â esclamai non appena mi rispose
-Sono scesa prima al bar del campeggio per prendere un caffè â rispose â e giĂ che câero mi sono trattenuta sino allâaperitivo â
-Grazie per avermi considerato â risposi
-Ma amore, dormivi ed eri cosi carino che non volevo svegliarti! Comunque ora torno, saluto Davide e arrivo! â concluse attaccando.
Rimasi appeso al telefono come un idiota.
Passarono giusto cinque minuti e mia moglie comparve davanti alla porta
-Ciao Amore! Ben alzato! â mi disse allegra
-Ciao amore un cazzoâ â risposi â dove sei stata?
-Ci siamo svegliati di buon umore vedo. Te lâho detto, sono stata solo al bar del campeggio, tutto il tempo â
-E câera anche Davideâ-
-Behâehmâsi, mi ha visto di passaggio ed è stato cosi gentile da offrirmi un caffè â aggiunse con un sorriso malizioso-
-Certo che quello stronzo non perde occasione per starti attaccato eh â borbottai, poi colto da un pensiero fulminante aggiunsi â ma non è che aveteâ-
-Avete cosa? â disse lei venendomi incontro e cingendomi la vita â Oh, ho capito â continuoâ facendo la finta ingenua, avvicinoâ allora la bocca al mio orecchio destro e sussurrando disse:
-Vuoi sapere se ha approfittato ancora della tua dolce mogliettina? Eh? Eâ questo che vuoi sapere? â
-Ioâ.beh â dissi balbettando
-Ahahah, amore ma ti pare! Non farei mai nulla di simile, davanti a tutti! Per chi mi hai preso! Sicuramente poi, non in pieno giorno â aggiunse facendomi lâocchiolino.
-No è che mi preoccupavo cheâche qualcuno potesse vedervi â dissi io, abbassando lo sguardo
-Ah, è cosĂŹ? Ti preoccupa quello che pensa la gente? â la sua bocca ora era praticamente attaccata al mio orecchio. Potevo sentire il calore delle sue labbra e lâumiditĂ del suo respiro.
-Cosa câè, non ti piace che si sappia che alla tua sexy mogliettina piace succhiare il cazzone del capo animatore? Che seiâun cornuto?- e disse questâultima parola con un sospiro cosi sensuale da farmelo drizzare allâistante.
-Beh amore â riprese quindi allontanandosi lentamente e riprendendo un tono della voce piuâ normale â di questo non ti devi proprio preoccupare. Ormai lo sanno tuttiâ â
-Coâcosa? â
-Beh, tutti gli amici di Davide almeno â
-Ma amoreâ..!!!
-Scusami tesoro, ma cosa pensavi? Che uno come Davide non andasse in giro a raccontare certe cose?
-Che stronzo! Certo⌠avrei dovuto immaginarlo â dissi sconsolato.
-Beh⌠â aggiunsi dopo un secondo, come cercando di far coraggio a me stesso, ed al tempo stesso non apparire troppo umiliato davanti a mia moglie.
â In fondo sarĂ solo una chiacchera da bar, sai quante ne raccontano gli animatori? Figurati! Anche i suoi amici saranno abituati ai suoi racconti da sbruffone, mica gli ha portato le prove in fondo, no?
Lei rimase un attimo interdetta, non aspettandosi questa mia reazione. Ma ormai evidentemente ci aveva preso gusto a stuzzicarmi, pertanto disse:
â No, certo. Come avrebbe potuto. Ma forse a questo possiamo rimediare! â
-Scusa, che intendi? â dissi.
-Oh Amore, non ti preoccupare â disse lei con un sorriso â ma mi è venuta una mezza idea. Ad ogni modo adesso preparati, dobbiamo andare a cena fuori ricordi? â
Un poco rabbuiato risposi:
-Si certo. Prepariamoci. â
Senza perdere altro tempo mi infilai sotto la doccia. Lâacqua calda mi fece bene e ne uscii risposato e rinvigorito.
Appena fuori dal bagno mi fermai ad ammirare mia moglie che si vestiva. Doveva essere la nostra seratina romantica e, a giudicare dal suo abbigliamento, lei aveva colto pienamente lo spirito.
Aveva indossato un tubino nero, di stoffa leggera ed un tanga che le avevo regalato per il nostro anniversario, anchâesso nero e con un filo di brillantini che le cingeva la vita. Completavano la mise un bel paio di sandali aperti, tacco 12. Non portava reggiseno.
La mia bellissima moglie era letteralmente (s)vestita, con solo tre indumenti!
Per la cena prenotai presso un noto ristorante locale, molto intimo e palesemente costoso. Ma devo dire che ne valse la pena. Il cibo era elaborato ma ottimo, i camerieri discreti e lâatmosfera quieta ed accogliente.
Le due ore che rimanemmo li volarono letteralmente. Quando finalmente uscimmo eravamo entrambi brilli e felici. Ci baciavamo ad ogni angolo come due adolescenti e lâeccitazione si sentiva nellâaria.
Non vedevo lâora di arrivare in camera. Volevo fare lâamore con mia moglie, volevo prenderla in tutti i modi, farla mia completamente. Non era solo lâeccitazione della serata o quella causata del suo abbigliamento sexy, câera anche la voglia di riprendere possesso sul corpo della mia amata, di ristabilire, in un certo senso, il mio ruolo di uomo con lei.
Mentre pensavo queste cose vidi mia moglie armeggiare pochi istanti con il cellulare.
-Cosa stai facendo? â chiesi.
Lei si fermoâ, prese un momento fiato e disse:
-Ecco Amore, è il momento della sorpresa. Ne ho preparata una per te stasera! Sei contento? â
-BehâŚehm, certo â risposi â Sai che mi piacciono sempre le tue sorprese ma, di cosa stiamo parlando? â
-Oh tesoro â esclamoâ lei raggiante â era proprio quello che volevo sentirti dire! â
-Si ma, mi devo preoccupare? Di che si tratta? â insistei
-Preoccupare? Beh non sapreiâŚdimmelo tu. â continuoâ lei, ora con fare palesemente malizioso.
â Ti preoccupa sapere che il messaggio che ho mandato era indirizzato a Davide? â
-Cazzo si. Amore si che mi preoccupa! â risposi con un filo di esasperazione nella voce. A quel punto della serata non immaginavo proprio una cosa simile. I miei pensieri su quello stronzo erano lontani anni luce. Purtroppo non lo sarebbero stati per molto.
A questa mia risposta la sua espressione maliziosa assunse una tonalitĂ piuâ fredda, quasi vicina alla perfidia.
-Allora Amore credo che tu debba preoccuparti parecchio. Stasera ho invitato Davide in camera nostra â
Non ci potevo credere. Ero completamente basito.
-PerâŚ.per fare che? â riuscii a dire quasi balbettando â Vuoi fare una cosa a tre Amore? â
-Ahahah â la sua risata eruppe quasi cristallina â Una cosa a tre? Ma no Amore, una cosa a due! â esclamoâ
-Non⌠capisco â continuai stordito.
â Povero Amore â continuoâ lei, avvicinandosi ancora di piuâ e prendendomi la mano â Adesso ti spiego:
-Vedi, ormai è chiaro che ti piace avere una mogliettina bella e disinibita, non lo puoi negare. Ho visto la tua eccitazione mentre ero alle prese con il cazzone di Davide e, se devo essere sincera, non ti ho mai sentito cosĂŹ duro. Eâ un dato di fatto cucciolo mio, ti eccita. â
Fece una piccola pausa, poi riprese:
-Ti eccita essere cornuto! E se proprio lo vuoi sapere, eccita anche me! Tuttavia fino ad oggi lo ho solo succhiato a Davide ma stasera AmoreâŚ.stasera me lo voglio scopare. E tu sarai li, a guardare. E da quel momento sarai davvero, completamente Cornuto! â
Prese un respiro e terminò:
-Ecco la tua sorpresa Amore Mio, stasera Davide ti fotte la moglie! â
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