Quando tornai a casa quella sera ero molto pensieroso, naturalmente non diedi l’idea a mio padre ma una volta in camera mia cominciai ad arrovellarmi il cervello, no non avrei mai immaginato di essere gay, non mi sembrava, ed ero in più anche passivo cioè avevo goduto mi era piaciuto tantissimo sentire un cazzo nel culo e ancora di più sentirmelo godere dentro, fù una sorpresa, uno choc per me ma cribbio se mi era piaciuto, avrei voluto essere ancora da Marco e chiedergli di scoparmi e scoparmi ancora e godermi ogni volta dentro, quando mi addormentai era già notte inoltrata e sognai Marco certo ed io leggermente truccato ero la sua femmina, eravamo diventati grandi e nel sogno abitavamo insieme, io ero la sua amante, il sogno mi sembrò talmente vero che al mattino mi ero sborrato addosso.
Mi svegliai appunto molto tardi e feci una doccia quasi fredda, il sole già spaccava i sassi e dalla mia finestra vedevo la gente camminare nella strada vestita con abiti leggerissimi, ad un tratto vidi passare Marco, in fretta aprii la finestra e lo salutai
“Ciao Marco dove vai di bello?”
“Ciao Ivano, vado a fare due passi vuoi venire con me?”
“Certo subito aspettami”
Dopo 5 minuti ero con lui e subito mi prese per mano, non mi sentii imbarazzato per niente anzi mi piaceva quella intimità esposta alla vista della gente.
Arrivammo ad un locale e ci fermammo a fare colazione, io solo un succo di frutta bello freddo, lui mi fissava gli occhi, forse in quel momento mi voleva e più mi fissava e più mi veniva voglia di essere suo, pagammo e di corsa corremmo a casa sua, una volta dentro ci stringemmo in un abbraccio e cominciammo a baciarci e svestirci
“Ivano ti voglio, ti voglio dai appoggiati al muro, dai che ti prendo in piedi, tu sei la mia femmina e devi sempre essere in calore per me”
“Marco i tuoi sguardi al bar mi hanno già scaldato ed ora sono pronta per te prendimi, scopami, godi dentro di me”
“Ivano ivano che bello averti conosciuto!”
Marco mi appoggiò al muro della camera e subito me lo sentii addosso sentii io suo uccello entrarmi nel culo con un colpo solo mi era entrato tutto, cominciò a leccarmi collo e orecchie in modo lascivo e intanto aveva iniziato a scoparmi già con un ritmo molto intenso, il suo uccello era un pistone di una macchina da corsa e il mio culo la camera in cui il pistone scorreva veloce
“Ohhhh Marco Marco che bello, siiii mi piace mi piace scopami scopami all’infinito”
“Ivano ti vorrei per una notte nel mio letto, ti vorrei con me per goderti dentro tutto il mio godimento”
“Marco Marco daiii daiiii ohhhhh mmmm siiiii”
“Ivano godi godi tesoro mio godi senti il mio godimento sentilo”
“Siii mi piace siiii dai daiiiii scopami scopami siiiii ohhhhh mmmmm fdaii daiii”
“Sai Marco questa notte ti ho sognato vivevamo insieme, mi tenevi per mano e mi avevi leggermente truccato”
“Eri felice di questo, eri felice di vivere con me?”
“Felicissimo, tesoro, mi sentivo appagato nell’averti come mio uomo”
“Ivano perchè non ci sposiamo? quando troverò lavoro potremo sposarci”
“Guarda che anch’io voglio lavorare”
“Se guadagnerò bene potrai stare a casa, ad aspettarmi ed essere pronta per me”
“Ivano come vuoi, ma tu sarai mia, in casa dovrai essere truccata, leggermente ma truccata”
“Certo, io sono la tua femmina”
“Ivano non ce la faccio più godoo godooooo siiiiiiii eccolaaaaa”
Il mio culo si riempì di 8 fiotti di sperma bollente e molto denso, una volta finita rimanemmo strettamente abbracciati, mi girai e cominciammo a baciarci e cominciai a comportarmi da femmina.