Lei si rifiutava categoricamente….

Avevi quel brutto vizietto, si lo sai, quello che ti portava a interrompere ogni nostro attimo di vita vissuta insieme ogni qual volta che tua madre ti chiamava dalla finestra. “Elyyy, ..Elyyy” eccola, tua madre ti sta chiamando e tu… subito alla finestra per assecondare ogni sua esigenza, anche quella più frivola, anche quella meno necessaria, ma del resto tu me lo avevi sempre premesso… “A mia madre devo tutto, per cui ogni volta che avrà bisogno io ci sarò…” avevi sentenziato quella volta. Io non avevo dato molto peso alla cosa, ma solo dopo me ne accorsi di cosa significasse un rapporto perennemente interrotto da quel richiamo proveniente dalla finestra di fronte dove abitava la tua mamma e cosa significhessero quelle ore passate a discutere con lei, soprattutto durante la bella stagione, periodo durante il quale è naturale avere le finestre aperte spalancate. Comunque, al di la di questa piccola anomalia, tu per me eri la donna più desiderabile del mondo e per te avrei fatto qualsiasi cosa, compreso quella di assecondarti in ogni tuo strano desiderio. Quel caldo e torrido mezzogiorno di un sabato di luglio ci sedemmo a mangiare ma, contrariamente al solito, solo il mio posto era regolarmente bandito e apparecchiato di tutto il necessario “Scusa cara, ma tu… non mangi?” “No tesoro, non sto molto bene, mi sento stranamente gonfia e indisposta” Subito mi preoccupai…”Come?? ma sei stata dal medico??..” al che lei aggiunse con tono perentorio, come per troncare la discussione: “Ma non è nulla, cose che passano…, appena andro’ a scaricarmi tutto passerà…” “Ma no cara, non è bello rimanere in attesa di chissà quale evento risolutore, bisogna che tu venga aiutata in questo”… “E come??…” aggiunse Ely in tono di sfida… Fu a questo punto che un mio vechissimo pallino mi fece prendere la palla al balzo…. “Non so, magari con un clisterino o una peretta…”, improvvisamente Ely mi zittì violentemente: “Ma sei impazzitoooo! cosa diavolo ti viene in mente, queste cose da troglodita…” “Ma no cara…” tentai di dare una spiegazione “…chiedi anche a tua madre, vedrai che mi darà ragione, una bella peretta e tanti problemi si risolvono in sola volta”. Usci’ dalla porta della cucina quasi offesa, chiudendosi la porta dietro di sè. “Che testona,…” dissi tra me e me “…quando si mette in testa che è NO è sempre NO!” Ma stavolta non volevo dargliela vinta, mangiai poco e di fretta, poi scesi le scale e bussai alla porta della suocera, una donna nel pieno della sua vitalità, anche se quasi cinquantenne mostrava una femminilità matura di assoluto rispetto. “Buongiorno Maurizio, venga, a cosa devo l’onore ella sua visita…” disse in tono ilare, come per prendermi in giro in quanto sapeva benissimo quanto poco ci tenessi a farle visita, ma vista l’occasione decisi di soprassedere e venire al dunque: “Ely da un po’ di giorni sta poco bene, dice che si sente gonfia, e che ……”. Gli misi davanti un quadro clinico tale da vedere trasformare il suo sguardo sufficiente e ilare in una smorfia corrucciata e preoccupata… “Quella ragazzina… non so… qui ci vorrebbe un bel clistere, ma sin da piccola è sempre stato un problema farglielo… pensa che alcune volte abbiamo persino desistito… una vera peste… inoltre la sua allergia ai farmaci non ci pone neppure l’alternativa a un sano lassativo…” Io la seguivo con lo sguardo in attesa di un responso, mia suocera si portò la mano al mento come per riflettere, poi improvvisamente….”E se glielo facessi tu un bel clistere ?!…” disse raggiante “…forse da te se lo farebbe fare senza problemi”, abbassai lo sguardo e gli dissi a bassa voce “Ma io non se sono capace, non saprei neppure da dove iniziare, inoltre in casa non abbiamo alcun strumento…, ne’ clisteri, ne’ perette…” “Ohh, questo non è un problema, io li ho e ve li potrei prestare…” affermò in tutta sicurezza. In totale sicurezza aprì un armadietto e…, alla mia vista comparve una immagine che mi affascinò e mi turbò… una stupenda e grossa peretta arancione con canula bianca e subito dietro un enteroclisma di vetro con un lungo tubo attorcigliato ad esso terminante con una lunga canula che portava a ridosso la classica farfallina di apertura della valvola, li estrasse entrambi e li depositò sul tavolo della credenza. “Ecco, ora gli diamo una bella sciacquatine e poi ci pensi tu, sono sicura che a te darà ascolto…”cercai di bloccarla subito… “No… No signora, io non so neppure da che pare iniziare, non sono pratico…”. La suocera mi guardò come si guarda un imbecille…”Ma scusa, a te nessuno mai ti ha fatto un clistere o una peretta?… cosa diavolo ci vuole, mica devi avere una laurea in medicina!” disse sbottando e poi, dopo una pausa aggiunse, cambiando completamente tono, girando lo sguardo verso di me e addolcendosi in modo sensuale… “Vuoi che ti insegni?…”. Un tuffo al cuore per un attimo non mi fece perdere i sensi… “in che modo?..” gli risposi io mostrando un’aria da perfetto ignorante in materia, ma subito lei mi riprese “…in che modo, …in che modo, ..ma dai Maurizio, …vabbeh, vorra dire che farò da cavia, tanto ne ho bisogno comunque, però …mostrami attenzione ehh!”. Così imponendosi iniziò a far bollire l’acqua, poi, dopo aver spento la fiamma, aggiunse della camomilla nelle giuste quantità, attese che si intiepidisse il tutto e poi prese la peretta “Vedi Maurizio, … ora devi premerla per far uscire l’aria, poi intingi il beccuccio nel catino e …. Eccoooo, vedi che come la assorbe riprendendosi la sua forma originaria?, eccooooo… poi dirigi la canula verso l’alto, premi sotto fino al primo schizzetto e poi… giù nel catino a riprendersi quanto manca… eccooooo…”. Soddisfatta del suo atteggiamento da insegnante, la suocera appoggiò la pera sul tavolo, mise un ginocchio su una sedia messa di traverso e si chinò sul tavolo appoggiandoci i gomiti e a questo punto… “Forza dai Maurizio, ora infilami la canula dentro, dai… mica ti formalizzerai…”. Ero praticamente paralizzato, l’emozione mi aveva provocato un blocco totale, ma dovevo farlo, tanta e tale era la decisione e la caparbietà della suocera…. Mi avvicinai dietro di lei, alzai la gonna riponendola sulla sua schiena, e… “Mio dio, non ha le mutandine… e… che stupendo culo!!” pensai tra me e me… “…quasi meglio di quello di sua figlia…“. Scostai i glutei con molta delicatezza, poi, presi la peretta e la avvicinai alle sue chiappe, la inclinai verso il suo buchino che, nel frattempo si era aperto alla luce come un fiore e… cominciai a cercare la giusta inclinazione per sentire la canula entrare senza fatica, ma per fare questo cincischiai molto sul suo buchetto con la punta della canula che, nel frattempo, lubrificava il tutto con delle gocce di camomilla che iniziavano a fuoriuscire… “Dai bravo, …coosiii’ …” mi incoraggiava la suocera muovendo il sedere… “Sei bravo però, …hai una manina niente male…ohhohhh” in quell’istante la canula penetrò come risucchiata dentro in modo naturale, sentivo la suocera che ansimando mi diceva: “Ecco… ohoho si… adesso la paziente deve… deve… ohoho …dicevo… deve respirare profondamente …mhmhm ohohoohhh…e tu devi premere sulla pera…da bravo dai…” I pollici iniziarono una forte azione di spremitura che portarono il primo schizzo di camomilla negli intestini della suocera “Ohoho …eccoooo, …però, sei un vero esperto…. Ohooohhhhh…” e via cosi’ che ogni fiotto corrispondeva un mugolio sordo ma di evidente goduria della suocera che mostrava il suo piacere inarcandosi a più non posso e io esageravo i presunti movimenti maldestri della peretta spostandola e roteandola dentro il suo stupendo culetto. Fu una sensazione e una emozione senza precedenti, mi impegnai al massimo perché nella peretta non rimanesse neppure una goccia e questo Luisa (così si chiama mia suocera) lo gradì moltissimo, promuovendo a pieni voti il mio operato. “Signora, è finita la peretta…” “Ooohho sei sicuro? …assicurati che nulla rimanga, ..ohoho ti raccomando… “ “No No, è proprio finita” e così dicendo estrassi la canula piano piano dal suo buchino, avendo la massima cura che l’operazione non gli procurasse alcun fastidio. Luisa poi si rimise eretta, si fece passare voluttuosamente una mano tra i capelli alzando lo sguardo in cielo, poi mi guardò, sorrise… “Sei stato bravissimo sai, ma penso che, per sicurezza, l’operazione si debba ripetere, per cui… riempila dai Maurizio, fammene un’altra…” e così dicendo si rimise in posizione spudoratamente gaudente di quello che stava per succedere. Ripetei l’operazione con immenso piacere, Luisa, oramai scoperta, si lasciò andare a un orgasmo stupendo e io…. rimandai a tempi a tempi prossimi un proseguo di rapporto con Luisa. Fummo soddisfatti entrambi del risultato, eravamo felicissimi, custodivamo uno stupendo segreto che, ambedue, sapevamo che avrebbe avuto sviluppi molto interessanti. Nel frattempo studiammo un piano per la figlia, Ely, mia moglie, la quale doveva sottoporsi a questo stupendo supplizio per il suo bene. Proponemmo per il clistere invece che la peretta. Infatti il clistere avrebbe lasciato le mani libere per poterla tenere giù… Luisa si affrettò a dirmi che rispetto alla peretta dovevo solo aprire la valvolina ma che poi, se avessi messo ben in alto l’enteroclisma, tutto si sarebbe svolto automaticamente. Rimaneva il problema di come metterla in posizione e mi venne un’idea fantastica….. “Signora, lei, appena le suona il cellulare e vede il mio numero, me la chiami alla finestra e la tenga inchiodata lì con qualcosa di molto interessante e io da dietro…, mi ha capito?” “Certo Maurizio, ottima idea, … dai dai, così la vedrò negli occhi mentre prende un clistere per la prima volta!” Ritornai a casa sapendo che Ely era andata dalla parrucchiera e, pertanto, avevo campo libero per preparare il tutto; preparai due/tre litri di tiepida camomilla, la riversai nel contenitore di vetro del clistere, portai il tutto in camera appendendolo al muro in una zona nascosta tra l’armadio e la finestra, mimetizzando il tutto con degli abiti. Poi, per poter avere più possibilità, riempii anche la peretta avendone cura, come mi aveva insegnato mia suocera, di riempirla senza lasciare aria dentro. Ero molto eccitato e non vedevo l’ora che Ely tornasse, così quando il campanello suonò mi tuffai alla porta …”ciao Ely, tutto bene?… ohohooo, che bel look ti sei fatto, quella pettinatura ti dona moltissimo…” “Si, …si … tutto ok anche se non mi sento in forma smagliante come dovrei, sai… sempre per quel disturbo che ti dicevo, …boh, comunque passerà” mi rispose un po’ svogliata. La vidi subito dopo affaccendarsi per prepararmi la cena al che io mi avvicinai molto a lei e gli dissi “Amore, se non mangi tu non mangio neppure io” accarezzandola affettuosamente e baciandola … “Ma dai, …cosa fai Maurizio, …lasciami stare, devo preparare la cena e…”. La strinsi a me e la baciai passionalmente senza dargli il tempo di continuare, lei corrispose immediatamente, Ely era molto passionale e ben presto ci trovammo sul letto in uno sfrenato petting durante il quale riuscii a far scattare la chiamata al cellulare della suocera per mettere in atto il nostro piano. Ebbene, dopo qualche istante dalle finestre spalancate si udì “Elyyyy ! ! !….. Elyyyy ! ! ! …” era lei, mia suocera e mia moglie si bloccò, per un attimo temetti che la ignorasse (sarebbe stata la prima volta) ma poi guardandomi con due occhini che imploravano perdono…. “E’ la mamma Maurizio, … vado a vedere cos’ha” si allontanò dal mio viso con una carezza e io feci la parte del marito deluso ma accondiscendente mettendomi a credito nei suoi confronti. A quel punto Ely non si accorse neppure che era senza mutandine, si scorse sul davanzale della finestra iniziando a intrattenere una discussione con la mamma. Non persi tempo, seduto sul letto, dietro di lei, godevo dello spettacolo più bello del mondo: il culetto della mia Ely!!!! Iniziai a baciarglielo e accarezzarglielo, lei tentava di districarsi dalla mia presa ma il gioco, era chiaro, gli piaceva e a quel punto decisi di iniziare l’opera. Senza alzarmi e nascosto naturalmente alla sua vista, allungai la mano dietro l’appendiabiti, presi il tubo del clistere al tatto fino a raggiungere la lunga canula che avvicinai alla zone dell’operazione, poi, allargai i glutei di Ely in modo che la mia lingua potesse lambire la sua Rosellina nera e nel contempo avvicinai la punta della canula al suo culetto. Tremavo tutto, eccitatissimo, ma anche Ely la sentivo molto calda e così decisi di iniziare il contatto del piccolo obice con il suo buchino…”Hei…!! Ahhrgrh….” Con questa esclamazione Ely si girò di scatto, mi guardò ma la sua mamma, che aveva capito perfettamente cosa stava succedendo, la richiamò subito al discorso che stavano facendo. Ely capì in pochi istanti che non aveva scampo, doveva soggiacere al clistere, tentò di sfuggire al contatto della cannula ritraendo il bacino ma oramai la penetrazione era inesorabilmente iniziata. La mia mano spinse il tubo nel suo culetto senza forzare, con delicatezze e dolcezza estrema fino a che la valvolina entrò in contatto con l’interno dei glutei di Ely e fu proprio in quel momento che aprii la farfallina e con un occhio fisso al livello del liquido vidi che non scendeva. Preoccupato iniziai a muovere delicatamente la cannula nel culo di Ely avanti e indietro, piano piano e l’operazione iniziava a essere gradita anche a Ely che inarcava sempre di più il suo fondo schiena allargando le gambe e …finalmente, vidi la camomilla iniziare a scendere di livello per scivolare dentro i suoi intestini. Ely stava chiaramente godendo, anche se doveva nascondere quella fortissima emozione alla mamma che, da grande esperta, comprese che l’operazione ebbe successo. Sentii che la salutò quasi frettolosamente dichiarando un finto imprevisto in casa, ma Ely dalla finestra non si spostava, si girò e mi apostrofò “Porco !” con un sorriso malizioso, “Ti farà bene tesoro, …vedrai, ! …tu adesso cerca di respirare piano ma profondamente…”. Eravamo entrambi eccitatissimi, io armeggiavo su quella cannula con grande maestria applicando dei micro spostamenti alla stessa dentro lo sfintere di Ely la quale, coi gomiti ben appoggiati sul davanzale, abbassava la schiena il più possibile, fino a far scendere la testa sotto il livello della finestra per poter mostrare, senza ritegno alcuno, un evidente godimento … “Ooohoho Maurizio, Mmhmmhmh mi fa… si… si… ancora… ohohoho… mi fai morire …oohohoh ..gooodoooooo!!!” Eravamo fuori di testa completamente, in preda all’eccitazione tutto il contenuto del clistere scivolava negli intestini di Ely, muoveva il bacino come se andasse alla ricerca di altri contatti, di altre sensazioni, i suoi glutei si stringevano e si rilasciavano come se stessero facendo un meraviglioso pompino alla canula del clistere da me movimentata con estrema cura e, alla fine, iniziai con cura l’estrazione della cannula massaggiandole il pancino con ! amorevole cura. Ely respirava e ansimava senza ritegno, la mia mano roteava sul suo gonfio ventre con movimenti sempre più larghi sino a toccare, con i polpastrelli, la parte clitoridea della sua stupenda fica che era bagnatissima. “Devo andare in bagno Mau, non ce la faccio a tenerla….” Mi supplicava, ma io con fermezza “Aspetta!, aspetta ancora un momento, l camomilla deve espandersi ben bene nei tuoi intestini”. Una volta estratta la canula Ely si distese sul letto, compiaciuta del mio massaggio che si soffermava sempre più sulla fica, accarezzandone le labbra e lambendo il clitoride con estrema dolcezza “Ooohohho Mau, sono… sono… fradicia… io… io… io godo come non mai… ohohoho”. Al fine di prolungare il più possibile la permanenza della camomilla nella pancia di Ely escogitai un sistema che risolveva anche un mio problema: Ely era sdraiata supina sul lettone, io mi misi a cavalcioni sopra di lei avendone cura di non pesare minimamente sul suo corpo, poi feci scivolare il mio cazzo all’interno delle sue gambe come se fosse un serpente la cui testa andava a baciare il suo clitoride passando per le sue grandi labbra fradice, bagnatissime come mai lo erano state, poi iniziai a muovere il bacino aventi e indietro in modo che la mia asta percorresse, molto lentamente, l’interno delle grandi labbra della sua fica per poi baciare il clitorido con la punta del glande. Ely, in preda a una enorme eccitazione, si inarcò ulteriormente permettendo al mio pene un naturalissimo scivolamento all’interno della vagina “Oohohoho vengoooo!!! “ urlava Ely, “Siiiiiiiiii!!! Amoreeeee!!! Ancora daiiii godiamo insiemeeeee!!!!!” Come due forsennati indemoniati ci unimmo in una scopata quasi tribale, frasi sconnesse, urla, violenti colpi sui suoi glutei….. una scopata così non l’avevamo mai fatta e tutto grazie a un me! raviglioso clistere. Alla fine Ely ebbe il permesso di recarsi in bagno per scaricarsi, nel frattempo io mi sentii talmente rilassato e felice da lasciarmi andare in uno stato di semi incoscienza, l’anticamera del sonno…… Dopo che Ely si fu scaricata mi raggiunse in camera e trovandomi apparentemente addormentato si sedette al mio fianco, si chinò sulla mia fronte per un tenero bacio sussurrandomi… “Grazie amore, sei stato stupendo… sapessi come mi sento bene ora e…” gli cadde l’occhio sul comodino dove una stupenda perette faceva bella mostra di sé, era la peretta che avevo comunque preparato in virtù di un eventuale contrattempo con il clistere. Un malizioso sorrise si stampò sul suo volto, guardava a fasi alterne la peretta e il mio sederino che, per l’occasione, era stancamente supino sul lettone e improvvisamente… “Adesso amore vediamo di invertire le posizioni…” sussurrò tra sé e aggiunse “… sono proprio curiosa di vedere cosa succede…”. Così dicendo si protese con il braccio verso la peretta, la afferrò e la diresse lentamente tra i miei glutei che, nel frattempo, venivano tenuti ben separati dai polpastrelli dell’altra mano di Ely in modo da far affiorare il mio buchetto alla luce. Io in realtà ero sveglio, ma faci finta di nulla, quella situazione mi eccitava da morire e volevo che andasse fino in fondo. Con l’aiuto dello specchio fissato a un’anta del mobile, potevo vedere la scena senza essere visto. Fece scendere due gocce sul dorso della mano per valutarne la temperatura e, assicuratasi che era adeguata, diresse la cannula dritta dritta verso l’interno dei miei glutei fino al contatto. Un mio sussulto, per l’enorme emozione causata dal contatto tra l’obice della cannula e il mio sfintere, fece capire a Ely il mio sincero gradimento alla operazione che stava effettuando… “Porcellino mio … ehehhe! …fingevi di dormire eheh??!” disse a bassa voce Ely “…ma ora ti sistemo io… vedrai” concluse Ely con un perfido e malizioso sorriso sulle labbra. Si divertiva a infilare piano piano la cannula nel mio buchino, poi a ritrarla per poi reinfilarla giuuuuuuù fino infondo e poi sfilarla, rotearla e spingerla di nuovo in fondo. Mai sensazione fu più voluttuosa di quella provata in quei momenti, dentro mi sentivo esplodere di desiderio e passione, quello che Ely mi stava facendo era meraviglioso e l’apoteosi arrivò quando “Respira amore, ..respira profondamente… ora te la premo dentro tutta!!!” Iniziò a premere con i pollici sul fondo della pera mettendoci un impegno mai visto; si mordeva il labbro inferiore come per metterci più forza fino a quando prese la pera a piene mani e la strinse forte forte provocando delle dolcissime vibrazioni che si trasmettevano alle pareti del mio sfintere…”Oooohhoo Ely, goodooooo, mio dio.. s… s… siiiiiiiiiii!!! ..ancora dai!… oohoho …ahahaha …uhhhohuhh …” “Siiiii Amore mio, tutta dentro nel pancinoooooo!!” mi diceva Ely… “Tutta amore …tutta, non ne deve rimanere nemmeno una goccia!”. Senza ritegno, tanto era il piacere che Ely mi stava dando con quel clisterino, mi misi a quattro zampe, alla pecorina e lo feci per andare incontro alla perette affinché non mi abbandonasse, se avessi potuto l’avrei inghiottita tutta nel mio culo. Ely mi capì al volo, mi tolse la peretta per riempirla di nuovo, lo fece ansimando, con gesti decisi, quasi violenti e quando fu ben piena me la ripose con forza nel mio culetto e iniziò a spingerla dentro con forza, poi, mi prese i fianchi e li tirò con forza verso di lei, “Siiiii…!!“ gridai, capii che voleva incularmi con la peretta e decisi di assecondarla in tutti i modi: Mi mise un cuscino sotto la pancia e poi si mise a carponi sopra di me appoggiandosi sulle mie spalle per meglio far forza con l’inguine sul fondo della peretta. “Spingooooo!!!…” Gridò Ely e io “Sìììì forte …forte …più forte Ely…”. Iniziò ad assestare dei bellissimi colpi e immediatamente mi sentii invadere da un nuovo dolcissimo schizzo di camomilla, …”Oohoho Ely… S ..s… Siiiii, …“ Il suo interno coscia strusciava voluttuosamente sulle mie chiappe continuando a spingere con forza, tutta la peretta era bagnatissima dall’unor della sua fica che aveva ripreso a bagnarsi come non mai e quando fu certa che la peretta si era completamente svuotata in me la estrasse, mi fece girare e iniziò a cavalcare il mio cazzo nella sua fica fino a un totale sfinimento delle due parti. E’ stata una pietra miliare nella vita sessuale tra me e Ely, una esperienza indimenticabile che, ancora oggi, la mia Ely mi ringrazia di avergli fatto vivere. Ora la peretta e il clistere sono diventati parte integrante della nostra vita sessuale, Ely non ha più mal di testa o mal di pancia e io ….incredibile!!! sono addirittura dimagrito con una perfetta forma fisica che tutti mi invidiano!!!


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Etero

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