“Il tempo di chiudere la porta e lei mi disse “vieni in bagno cornuto, voglio pisciarti addosso mentre ti seghi, ma sappi che se Andrea verrà in vacanza con…”
Avevamo deciso che Andrea, se avesse potuto, sarebbe venuto con noi in
vacanza, 15 giorni in un villaggio in Calabria, un posto incantevole, ma le regole le avrebbe dettate, ovviamente, lei. Fu proprio lei a chiamare Andrea per dirgli che la sera, se avesse potuto, sarebbe dovuto venire a casa e lui accettò di buon grado. Durante la settimana, quando capitava, era l’ unico dal quale di faceva scopare, diciamo il bull della situazione, nel fine settimana, dal momento che lui era sposato, era piu dedita a qualche annuncio o a qualche club privè, ovviamente il tutto dilatato nel tempo. Andrea arrivò verso le 20 e come sempre le mise la lingua in bocca davanti a me; ci sedemmo a bere qualcosa, io in poltrona, loro sul divano, con lei che aveva gia le mani di lui in mezzo alle cosce. Gia mi pregustavo quella stupenda inculata. Lei, di punto in bianco, fece la proposta e lui rispose che avrebbe dovuto organizzare il lavoro, dal momento che non poteva, per ovvi motivi, scomparire per una settimana. Cominciarono a palparsi, fino a quando lei non si inginocchio a sbottonare i suoi pantaloni, mugolando come una cagna in calore. Tiro fuori quella mazza mostruosa dalla sua patta e comincio a succhiarglielo mugolando come una forsennata. Lui si alzò con lei attaccata alla cappella e si sfiloò i pantaloni, la prese per i capelli e le sfilò il vestitino di dosso, lasciandola solo con il perizoma, visto che non aveva reggiseno e con la scarpe. Era drogata di quel cazzone e la cosa mi mandava fuori di testa. La fece alzare, la avvicinò alla sua bocca e, fingendo di baciarla, le sputò in bocca, dandole uno schiffetto. La fece andare fuori di testa. Era gia fradicia di suo, quando lui disse “puttana, ecco cosa ti aspetta se riuscirò a venire”, la girò e la inculò di colpo, senza neanche prepararla. Le uscì un urlo di dolore, e fece per allontanarsi, ma lui la tenne per le spalle e continuò a stantuffarla, quando, vedendo gli occhi di lei feci per intervenire, ma sentii solo che lei mi diceva “cornuto, non ti muovere”. Lui la prese per i capelli e la scopava come una troia in calore, e ad ogni colpo che le arrivava in profondità sollevava la testa, aveva un palo nel culo e se lo godeva tutto.
“Girati, troia” le disse Andrea, facendola sedere sul tavolo a cosce alzate. Adesso la chiavava sempre nel culo, ma le strizzava le tette e alternava sputi a schiaffi. Mi ero messo di lato per guardarla meglio ed avevo tirato il cazzo fuori dai pantaloni, volevo segarmi. Lei allungò la mano e mi fece avvicinare per succhiarmelo, ma era troppo impegnata a prendere i colpi di Andrea, che non riusciva a ritmarsi, per cui mi disse di spostarmi e di guardare, senza segarmi. Andarono avanti per un buon quarto d’ ora ancora, quando vidi lei che cominciava a spalmarsi gli sputi sul viso, strabuzzando gli occhi, segno che stava per sborrare. Anche Andrea se ne accorse e le disse “troia, sborra che poi ti sborro in bocca”, dandola un pò di colpi violenti. Lei urlò sborrando l’ anima e si inginocchiò a prendere il suo cazzo in bocca, per farsi riempire di sborra che ingoiò tutta.
Fu solo allora che mi si avvicinò e mi abbraccio, mentre Andrea si ricomponeva chiedendoci se la proposta era da prendere sul serio o solo un gioco per riscaldare in fretta la serata, e lei rispose “è un invito serio”. Ci salutammo con lui che ci disse che nei giorni successivi ci avrebbe fatto sapere.
Il tempo di chiudere la porta e lei mi disse “vieni in bagno cornuto, voglio pisciarti addosso mentre ti seghi, ma sappi che se Andrea verrà in vacanza con noi, tu non sborrerai per tutto il tempo”, mi fece stendere nella vasca, mi mise la lingua in bocca dicendomi “che buon sapore ha la sua sborra”, sollevò una gamba per superarmi e restare a gambe larghe sul mio viso e, nell’ aprirsi le chiappe mi disse “guarda come mi ha ridotto il culo, cornuto, ora sborra pensando a quanto sono troia”. Ci misi poco piu di un minuto e sborrai con la sua calda pisciata sul mio viso.
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