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La mia vita con lei 22 – Viaggio in Svizzera – parte seconda

“VRUUUUONNN KRRRRRR … VRUUUOOOOON KRRRRRRRRR” il profondo russare di mia moglie accompagnato dal suo fiato bollente è la prima cosa che sento nell’orecchio sinistro; apro gli occhi e vedo il soffitto fiocamente illuminato dalla luce del giorno che riesce a filtrare fra i pesanti tendaggi della finestra; a parte il russare di Gabriella non sento altri rumori e questo mi fa pensare che anche Helen e Carola siano ancora a letto e il relativo silenzio mi aiuta a riflettere sulla giornata precedente; me l’aspettavo che sarebbe stata particolare, ma non fino a questo punto; Gabriella nonostante crollasse dal sonno si è fatta prendere per due volte prima di crollare finalmente a dormire, non prima di avermi confessato che le urla di Carola mentre scopava con me la facevano rosicare di brutto; non ho fatto in tempo a dirle che per me era lo stesso sentirla urlare mentre stava con Helen, ma una cosa è certa, un ritmo del genere non potrò tenerlo per tutto il tempo che saremo qui, cinque volte con Carola e due con Gabriella mi hanno spossato letteralmente, e il pensiero che oggi anche Helen vorrà scopare con me mi preoccupa un po’; finora non ho mai avuto bisogno di Viagra e altre stronzate, ma per reggere un ritmo del genere sento proprio che avrò bisogno di un aiuto, magari naturale: “VRUUUUUOOOONNN KKKKKKRRRRRRR” sentila come russa amore mio, pure lei ci ha dato di brutto ieri, mi ha confessato che ha perso il conto di quante volta Helen l’ha portata all’orgasmo, ma mi ha anche detto che sono stati orgasmi diversi, come quelli avuti con il vecchio superdotato, niente a che vedere con quello che le faccio provare io; mah, spero che in questi giorni non cambi idea, ora però mi voglio alzare, sono curioso di vedere se le signore sono sveglie; mi infilo la vestaglia ed esco piano piano dalla stanza, il salotto è deserto e mi avvicino alla porta dell’altra stanza e la socchiudo e vengo investito anche stavolta da una zaffata di umori vaginali e da un rombo: “RROOOOOOOONNNNNFFFFF RRRRRRRRRRR ….. KKKKKRRRRRRRRRRR ROOOOOONNFFFF”; mi affaccio e vedo Carola che russa beatamente, con Helen dietro di lei che le tiene il braccio sinistro sullo stomaco sotto le enormi mammelle; al contrario di noi hanno il trapuntino che le copre solo sui piedi e vedo benissimo lo strapon di Helen infilato nella figona di Carola; sorrido e richiudo la porta e mi siedo sulla poltrona ad ammirare il panorama spettacolare del lago e delle montagne intorno dalla finestrona con le tende aperte; che bel posto e che pace che c’è, se pensassi ad un posto diverso da casa nostra dove vivere questo sarebbe sicuramente uno, oltre ovviamente alla tundra norvegese: “Ehi amore tutto bene?” mia moglie si affaccia dalla porta della nostra stanza con lo sguardo un po’ allarmato “Mi sono spaventata a non trovarti vicino a me” viene verso di me e sorrido a vedere che lei non ha pensato a mettersi la vestaglia e, completamente nuda, mi si siede vicino e mi abbraccia: “Perchè non mi hai svegliata?” “Dormivi così bene amore mio, proprio come loro due di là” indico la porta della stanza di Helen e Carola: “Ehi ci stiamo dimenticando qualcosa” mi risponde con l’aria offesa e mi tira a se per infilarmi la lingua fra le labbra e partiamo con il nostro bacio di buongiorno; dopo due minuti si stacca da me e mi fissa con i suoi occhi dolcissimi: “Come ti trovi qui maritino?” “Bene, a parte che anche io ieri ho rosicato parecchio, non tanto a sentirti godere, quanto al vederti andare in stanza con Helen e la porta che si chiudeva” “Lo immagino amore mio, ti ho baciato apposta ogni volta, proprio per farti capire che anche se me ne andavo a divertire con Helen per me ci sei solo tu; te l’ho detto, ho goduto tantissimo, ma mai come con te; poi oggi sarò io a rosicare, Helen mi ha già detto che dopo pranzo si porta a te in stanza” “Come le piace comandare all’amica tua” “Eh si è sempre stata così per fortuna” “Per fortuna?” “Beh altrimenti sarei rimasta con lei non trovi? Era troppo possessiva e si doveva per forza fare come diceva lei, anche se a letto era uno spettacolo; comunque il suo carattere è solo stato il secondo motivo per cui ho preferito lasciarla e tornarmene a lavorare a Roma” “E qual’è stato il primo?” “Mi mancava troppo Roma ahahahah” vede la mia faccia delusa e prosegue: “Dai maritino lo sai benissimo qual’è stato il primo motivo; non volevo assolutamente troncare quel filo sottile che mi legava ancora al mio adorato nipote, che riempiva ancora i miei pensieri nonostante gli anni che non ci frequentavamo; il vuoto che sentivo dentro di me lo potevi riempire solo tu, lo sapevo benissimo ma avevo paura ad ammetterlo con me stessa; per fortuna c’era tua nonna che non aveva i nostri scrupoli del cazzo” “Santa nonna mia, non ci voglio proprio pensare a come sarebbe andata se non avesse scritto quella lettera” “Neanche io vieni qui amore mio” e mi tira di nuovo a se per baciarmi con passione, finchè: “Ma buongiorno coniugi Mariani, scusate vi disturbiamo?” e vediamo Helen e Carola che ci guardano sorridenti, anche loro come Gabriella completamente nude, con Helen che nel frattempo si è tolta lo strapon, prosegue: “Ehi il bacio del buongiorno lo vogliamo anche noi” e si siede accanto a me portando le sue labbra sulle mie e infilandomi la lingua in bocca, e sento che Carola sta facendo lo stesso con Gabriella; dopo un minuto le due amiche si scambiano il posto e sento le labbra e la lingua di Carola che mi esplorano denti e palato, mentre io faccio lo stesso.

“Riccardo tu che sei vestito puoi affacciarti un attimo fuori, ci dovrebbe essere un contenitore con il latte fresco” mi chiede Carola ed io eseguo, sull’uscio trovo un secchiello chiuso da un coperchio trasparente e contenente almeno un paio di litri di latte e lo porto dentro: “Bravo Riccardo, il latte ce lo facciamo portare da una piccola fattoria qui vicino, lo hanno appena munto e vi assicuro che è buonissimo” ci dice Carola e non faccio fatica a crederle; nel frattempo Helen sta preparando il caffè e Gabriella sta apparecchiando la tavola e dopo cinque minuti siamo seduti con davanti una tazza di latte fumante ciascuno, caffè, biscotti, frutta e fette di pane dove vedo Helen e Carola spalmare una crema imitate subito da Gabriella: “Che cos’è?” chiedo: “Crema di formaggio Sbrinz” mi risponde Helen: “Assaggiala amore è spettacolare, non la mangiavo da una vita” le fa eco Gabriella e devo dar loro ragione è veramente buona: “Questa la fanno solo artigianalmente non è in vendita nei negozi” continua Helen “Ci facciamo sempre colazione io e Carola”; vuotiamo due tazze di latte appena munto ciascuno, due fette di pane con crema e i biscotti e quando tutti i piatti sono svuotati dico: “Signore vi ringrazio, una colazione favolosa, allora dove ci portate di bello oggi?” “Visto che è una bella giornata io proporrei di arrivare in cima alla montagna e farvi godere lo splendido panorama che c’è, tu che ne dici Helen?” propone Carola: “Dico che è un’ottima idea amore; adesso sono le otto, se riusciamo a partire per le nove abbiamo tutto il tempo per fare un bel giro e rientrare a l’una per il pranzo, che ne dite?”; concordiamo ed andiamo nella nostra stanza per prepararci, e dopo una bella doccia insieme siamo pronti ad uscire; le nostre amiche sono un po’ più lente ed alle nove meno dieci riusciamo a partire.

Ci vuole più di mezz’ora di strada tutta curve per arrivare al belvedere in cima alla montagna e devo ammettere che il panorama è veramente spettacolare, con tutto il lago dei Quattro Cantoni sotto di noi, con tutti i villaggi sulle sue rive e i vaporetti che fanno la spola tra una riva e l’altra; rimaniamo ad ammirarlo quasi incantati e Gabriella mi dice: “Amore, non ha niente da invidiare a Capo Nord vero?” “E’ diverso, li il bello te lo da la sensazione di stare in capo al mondo, qui è uno spettacolo di colori e di paesaggi, un pittore qui impazzirebbe penso”; le nostre amiche ci conducono poi per un sentiero che porta dall’altro versante della montagna da dove si ammira un panorama altrettanto bello; proseguiamo per qualche km e poi ritorniamo alla macchina che è mezzogiorno: “Niente di meglio di una passeggiata come questa per stuzzicare l’appetito” dice Gabriella “Non so a voi ma a me ha messo una fame boia, nonostante quella bella colazione” “E’ il bello della montagna tesoro, si fatica anche per fare una passeggiata ma si smaltisce anche tutto quello che si mangia; dai fra quaranta minuti massimo saremo a tavola per una bella scorpacciata di salumi e formaggi, come ieri” le sorride Helen ed infatti è proprio così, rientriamo ci rimettiamo in vestaglia tutti e quattro e prima dell’una ci sediamo a tavola davanti ai tre piatti di formaggi, a quello di prosciutto e all’ultimo di salumi, insieme ad insalata e frutta, con acqua e birra come bevande; durante il pranzo Helen mi chiede: “Gabriella mi ha detto che i formaggi norvegesi non ti piacevano, che te ne pare dei nostri?” “Sono ottimi Helen, specialmente il Berner, ma anche gli altri due sono molto buoni” “Meglio dei vostri?” “Beh adesso ti stai allargando” le rispondo ridendo e interviene Gabriella: “I nostri li avete mangiati quando siete state da noi, che ve ne è sembrato?” “Buonissimi” risponde Carola “Specialmente quello molto saporito, come lo chiamavate prov….” “Provolone piccante Carola” “Si Gabriella proprio quello, era veramente squisito” “Si è vero” conferma anche Helen: “Infatti è quello che io e Riccardo preferiamo in assoluto” “Dovresti mandarcene un po’ tesoro” le dice Helen: “D’accordo cara, la prossima volta che andiamo a prenderlo a Pompei chiedo al negozio se possono spedirtelo, ma credo non ci siamo problemi; magari tu ci mandi una forma di Berner in cambio” “Ahahah d’accordo cara” e continuando a discutere svuotiamo tutti i piatti e le due bottiglie di birra; Helen si massaggia sull’addome e sul seno e mi guarda sbattendo gli occhi: “E’ ora di pensare al nostro divertimento non credete?” “Si Helen, ma devi prestarci almeno uno strapon” le risponde Gabriella: “Vallo a prendere Carola, quello che preferisci, tanto a me non serve” e vedo Carola alzarsi e andare nella loro stanza per poi uscirne con uno strapon in mano e portarlo nella nostra stanza; Gabriella mi abbraccia e mi stampa un lunghissimo bacio alla francese: “Amore stavolta hai un duro compito, sei il primo uomo che va con Helen, fatti onore come con Carola mi raccomando. Ti amo” “Anche io ti amo mogliettina” le rispondo e vado verso Helen che mi prende per mano ed insieme andiamo nella sua stanza; mi volto prima che lei chiuda la porta e vedo Gabriella che ci fissa sorridendo, ma noto un lampo di gelosia nei suoi occhi che me la fa amare ancora di più.

Come chiude la porta Helen si slaccia la vestaglia; ha anche lei una settima di seno come Gabriella, leggermente più calante ma con le stesse grosse areole, e anche per il resto è leggermente più abbondante di mia moglie, ma è una donna che lo farebbe venire duro anche solo con uno sguardo; mi tira a se e mi infila la lingua in gola e rimaniamo così per almeno due minuti scambiandoci litri di saliva l’un l’altro; quando ci stacchiamo mi guarda sorridendo: “Riccardo ti è mai capitata una vergine?” “Sinceramente no Helen” “Beh io è come se lo fossi” “Per me non è un problema cara, anzi è un incentivo” e senza perdere altro tempo mi metto dietro a lei e comincio a palparle i grossi seni: “Oooooohhhh siiiii mi piace sentirmeli palpare daiiii” mi risponde ed io continuo e poi faccio scendere la mano sul suo addome pronunciato ed arrivo a toccarle la peluria: “Mmmmmmmmmmmmmmmmm” geme lei e io ne approfitto per passare un dito sulle sue grandi labbra: “Oooooooohhhhhh oooooooohhhhhhhh” geme forte e io le ripasso davanti per baciarla in bocca e le dico di sdraiarsi di schiena sul letto con le gambe alzate, e lei mi obbedisce come un cagnolino; mi inginocchio davanti a lei, tuffo il mio viso in mezzo alle sue cosce e comincio a brucarle la passera: “Oooooooohhhhh siiiiii daiiiii aaaaaahhhhhhh che belloooooooo” e i suoi gemiti e mugolii mi invitano ad insistere con la lingua finchè dopo neanche cinque minuti la sento urlare: “Aaaaaahhhhhhhh vengoooooooooooo” la lecco ancora per un paio di minuti e poi mi stacco da lei, aiutandola a sedersi sul bordo del letto: “Ora tocca a te Helen” le dico strusciando la mia cappella sulle sue gote e passandola sulle sue labbra: “Dai apri la bocca, sentila fra le tue labbra” e lei dopo un’iniziale resistenza mi asseconda e oltre a racchiuderla fra le labbra passa anche la lingua sul buchino: “Uuuuuuhhhhh siii brava dai adesso un po’ di più” e le metto la mano dietro la testa spingendola leggermente in avanti; lei non mi resiste e affonda la sua bocca fino a fagocitare più della metà del mio cazzo e la sua lingua me lo risveglia sempre di più: “Mmmmmmmmmm slluuuurrpppp” la sento leccare e ciucciare mentre dall’altra stanza mi arriva il: “Ooooooohhhhhh aaaaaaaahhhhhhh” di Carola che evidentemente delle tre è la più femmina e ha convinto Gabriella a cavalcarla; in cinque minuti la mia mazza si erge dritta e durissima e vedo Helen che sempre seduta la accarezza, ammirando soddisfatta il risultato del suo lavoro: “Bravissima Helen” le dico sorridendo e lei mi guarda con un’aria del tipo: <>, e nel frattempo arriva il: “Aaaaahhhhhhh siiiiii godooooooo vengoooooooo” di Carola.

“Senti Helen facciamo così, se sei d’accordo; io mi sdraio di schiena sul letto, tu mi vieni sopra e decidi tutto te, che te ne sembra?” “Credo che sia la cosa migliore Riccardo, fatti dare un bacio prima” e mi tira a se infilandomi la lingua quasi fino alla gola e ci scambiamo saliva per un paio di minuti; poi lei mi da un’altra passata di lingua sulla cappella e mi fa sdraiare di schiena sul lettone e la vedo titubante inginocchiarsi e scavallare le mie gambe; mi tiene la mazza in mano e la accosta alle sue grandi labbra: “Dai Helen, decidi tutto tu, io sto qui e non vedo l’ora di sentirti” le dico e lei si solleva leggermente in modo da sovrastarla e comincia lentamente a calarsi: “Oooooooohhhh” geme sentendosi penetrare e si ferma, vedo il suo sguardo smarrito: “Dai che ti piace Helen lo vedo benissimo, e piace anche a me, non c’è nessuna fretta”; lei mi sorride e comincia a calarsi molto lentamente, mentre dall’altra stanza la buona Carola con il suo: “Siiiiiii vengoooooooooo” ci annuncia il suo secondo orgasmo e questo fa decidere Helen a lasciarsi andare e rilassa le sue braccia impalandosi completamente su di me: “Oooooooooaaaaaaahhhhhhhhh oddioooooo che palooooooooo” urla a squarciagola, penso la sentano anche dai vaporetti sul lago; le strizzo le tettone e vedo il suo sguardo stravolto: “Dai Helen il più è fatto comincia a cavalcare ora decidi sempre te come” le dico con un po’ di ansia, anche perchè ha la figa bollentissima e ben lubrificata e la cosa mi piace e non poco: “Dai tesoro su, godiamo insieme” e lei si solleva leggermente “Oooooohhhhh” per poi lasciarsi andare di nuovo “Aaaaaaaaahhhhhhhh”, poi si china su di me con la lingua di fuori e mi sussurra: “Sbattimi tutta Riccardo daiiiiii ti vogliooooo” e comincio a far andare l’uccello in quella figona bollente e fradicia: “Aaaaahhhh siiii continua siiiii non ti fermare mi piaceeee” e si schiaccia su di me baciandomi e slinguazzandomi con passione, finchè dopo neanche due minuti si solleva e: “Aaaaaaaaaahhhh siiiiii godoooooo vengoooooooo” e infoiato continuo a sbatterla in figa sempre più forte: “Ooooooaaaaahhhh siiiii sei enormeee vengo ancoraaaaaa” ulula nello stesso momento in cui vedo la porta schiudersi e compaiono Gabriella e Carola sulla soglia che sorridono felici, e la mia adorata mi fa segno di OK con il pollice; la porta si richiude e dico a Helen che voglio prenderla a pecorina: “Siiii pisellone mio prendimi come vuoi tu, sono la tua troia” mi dice sollevandosi e mettendosi in posizione: “Più indietro Helen, voglio chiavarti stando in piedi” e lei mi asseconda come un animaletto affettuoso: “Aaaaahhhhhhhh” urla quando la impalo nuovamente, e gli fa eco Gabriella dall’altra stanza: “Aaaaaaaaahhhhhh siiiii daiiiiiii chiavamiiiiii”; la sbatto con bordate sempre più vigorose e la porto altre tre volte all’orgasmo e dopo una ventina di minuti le dico: “Helen io non reggo più, dimmi dove vuoi che sborri” “Dentro Riccardo dentrooooohh, voglio sentire com’è ma ti prego resisti ancora sto per venire di nuovoooooaaaaaahhhh”; mi tocca fare appello a tutte le mie risorse per distrarmi dal pensiero di sborrare, ma per fortuna dopo neanche un minuto: “Siiiiii oddiooooo come godoooooo vengoooooooaaaahhhhhh” e finalmente sento le mie palle che si svuotano e le farcisco la figona con una flebo di sborra caldissima: “Ooooohhh siii che meraviglia, è bollente siiiii che belloooooo” ulula ancora Helen mentre io ansimo per riprendere fiato dopo la lunga cavalcata; dopo un paio di minuti siamo sdraiati fianco a fianco sul lettone e abbracciati stretti: “Riccardo sei stato meraviglioso, non credevo fosse così, non pensavo che un uomo mi potesse dare tutto questo piacere” “Sono felice di esserti piaciuto Helen, veramente” le rispondo e lei mi bacia in bocca con passione: “Mi brucia la passera da morire Riccardo, ti voglio ancora” e fa per chinarsi sul mio cazzo quando dall’altra stanza arriva: “Aaaaaahhhhh siiiiii come godooooo vengooooooo” di Gabriella: “Pure Carola ci sa fare con lo strapon a quanto sento” le dico sorridendo “Si anche non gliene do modo più di tanto, mi piace fare il maschio, ma tu mi stai facendo cambiare idea tesoro mio” e subito si tuffa sulla mia mazza e comincia a spompinarmi voracemente: “Uuuuuuhhhhh siiii bravaaaa” le dico pur avendo ancora la cappella anestetizzata dalla sborrata appena fatta, e in capo a cinque minuti comincio di nuovo a sentire il piacere che mi da la sua lingua e le spingo la testa per farglielo ingoiare di più e lei mi asseconda per un po’ ma poi la sento fare resistenza e mollo la presa lasciando fare a lei; nonostante il mio cazzo si indurisca sempre più lei non sembra soddisfatta e si siede in pizzo al letto invitandomi ad alzarmi e attacca con una spagnola leccandomi la cappella quando arriva a tiro delle sue labbra: “Mmmmmmhhhhh siiiii daiii” gemo per poi dirle: “Per essere la prima volta che vai con un uomo ci sai fare però”; lei mi guarda sorridendo: “E pensi che io e tua moglie ieri abbiamo solo scopato e dormito?” “Allora mi spiego tuttooooooohhhh” e lei continua imperterrita l’opera per farmelo drizzare nuovamente e finalmente dopo una ventina di minuti, conditi dai continui ululati di Gabriella, sono pronto a prenderla di nuovo: “Ti darei subito il culo Riccardo mio, ma li sono vergine sul serio non me la sento, dai montami su” e si sdraia di schiena con le cosce alzate e le vado sopra impalandola con un colpo secco:

“Aaaaaaaaaahhhhhhhhhhhhh” urla e comincio a trapanarle la figona godendomi il suo viso, sotto di me, stravolto dal piacere che le sto dando: “Daiiiii spingiiiii mettimelo tutto dentrooooaaaahhhh siiiii sei enormeee sei durissimoooooo godoooooo vengooooooaaaahhhhh” urla dopo neanche un minuto che la monto; sono concentratissimo per farla stragodere, non sento più niente dall’altra stanza, potrebbero anche urlare a squarciagola entrambe e non me ne accorgerei, i miei sensi sono tutti occupati a percepire e a godere del piacere della donna sotto di me; Helen mi tira a se e con la lingua cerca avidamente la mia bocca e mi da un bacio alla francese che però deve interrompere subito per urlare, travolta da un altro orgasmo; le sto dentro per tre quarti d’ora e la faccio venire sei volte in tutto prima di riempirle di nuovo la figona con una lunga e calda sborrata; lei mi tira di nuovo a se e mi bacia con passione mentre sento la sua figa contrarsi per prendersi tutto il mio seme, poi ci stacchiamo e ci sdraiamo di fianco stringendoci l’uno all’altra: “Riccardo mi hai aperto un nuovo mondo, non credevo potesse essere così bello sai? Sei un uomo fantastico sono molto felice per la mia amica, sei l’uomo migliore che le poteva capitare” “Non le sono capitato Helen, ci siamo voluti fin da ragazzi, purtroppo però non siamo stati capaci di capirlo subito, troppa paura di quello che poteva pesare la gente” “Sai Riccardo, quando 23 anni fa Gabriella mi ha detto che se ne tornava a Roma mi è sembrato di impazzire, non ci volevo credere. Mi sono sentita ingannata, ho pensato che avesse un’altra donna li e l’ho odiata, si è questa la parola, l’ho odiata da morire. Poi è arrivata Carola e pian piano mi ha riempito il vuoto che mi aveva lasciato Gabriella; però ho continuato a pensare a lei, me la immaginavo con un’altra e rosicavo” “In effetti viveva con una donna, ma era sua madre, mia nonna” “Non lo sapevo, non l’ho più cercata non ho mai risposto ai suoi messaggi, non ne volevo più sapere niente di lei e per troncare del tutto ho proposto a Carola di sposarci ……” l’ululato di Carola “Aaaaaaaaaaaahhhhhhhhhhh” la distrae per un attimo e poi prosegue: “Ci ho messo un anno a convincerla, dopo il matrimonio e il viaggio di nozze ho fatto una festa a Zurigo; Carola ha anche insistito, voleva conoscere Gabriella ma io non ho voluto, avevo il terrore di vederla arrivare con un’altra donna” “Venti anni fa Gabriella era da sola, io stavo ancora a Londra; ma metti per un attimo che fossimo già insieme, sarebbe stato diverso per te vederla insieme a me?” “Vederla insieme ad un uomo sarebbe stato uno choc; anche quando dopo qualche anno una collega mi ha detto che lei viveva con un compagno mi è sembrato assurdo, ero convinta che fosse totalmente lesbica come me” “Eh ma adesso non puoi più dire che sei totalmente lesbica ahah” e anche lei ride insieme a me e poi proseuo: “Gabriella ti ha mai detto che aveva paura di andare alla riunione dove vi siete riviste tre anni fa?” “Si me l’ha detto, come del resto glielo ho detto io; eppure è bastato guardarci negli occhi per abbracciarci commosse subito dopo; e quando sono venuta a Roma e ci siamo conosciuti mi è bastato vederti per capire che Gabriella aveva fatto la cosa giusta; e conoscendoti meglio ne sono stata sempre più sicura; e ora che ti ho provato come uomo ne sono convinta del tutto; abbracciami forte Riccardo voglio dormire abbracciata a un vero uomo per la prima volta in vita mia” la assecondo e lei dopo neanche un minuto sta russando fragorosamente; cara Helen, tra l’emozione di stare per la prima volta con un uomo, alla foga godereccia a cui si è completamente abbandonata credo che dormirà parecchio e forse per me è anche meglio mi riposo di più, anche perchè le signore di la sembrano ancora in gran forma e a confermarmelo mi arriva il: “Vengooooooooo siiiiiii” della mia adorata moglie; dopo un paio di minuti sto russando anche io.

“Ehi topolone sveglia” mi sento sussurrare sull’orecchio destro, mentre sul sinistro mi arriva il rombo del pesante russare di Helen; apro gli occhi e la prima cosa che vedo sono le enormi tettone di mia moglie che mi dondolano davanti alla faccia, sollevo lo sguardo e incrocio il suo splendido viso sorridente: “Vedo e sento che ci avete dato parecchio eh?” mi dice: “Perchè voi di la fischiavate vero?” le sussurro: “E Carola?” “Come la sua compagna qui presente sta russando come un controfagotto; l’ho costretta a chiavarmi per ben due volte e poverina non ci è abituata; senti andiamocene di la in salone così non dobbiamo sussurrare”; senza rimettere la vestaglia la seguo e ci sistemiamo seduti vicino sul divano: “Hai l’aria un po’ annoiata mogliettina” le dico: “Beh con Carola non è come con Helen; si è impegnata ma è chiaramente solo passiva, non ha nessuna esperienza come attiva, si è limitata a fare avanti e indietro, ho goduto perchè lo strapon era bello grosso, ma niente di più; che te ne è sembrato di Helen?” “Un po’ lo stesso, ma poi si è lasciata andare e le è piaciuto parecchio, a meno che non abbia recitato” “No non è capace maritino mio” “E allora le è piaciuto, ma non ha saputo contenersi, è stata come travolta da una foga godereccia, penso che dormirà ancora per un bel po’”: “Amore ti dico subito che cosa proporrò dopo che si saranno svegliate; voglio sverginare Helen anche di culo; comincio io con lo strapon e poi prosegui tu, e non pensare di poterti divertire con Carola mentre io sto con Helen, Carola dovrà starle vicino e coccolarla, e quando la prenderai tu anche io starò li a coccolarla” “Comandi!” le rispondo portando la mano alla fronte come per un saluto militare: “Non sfottere maritino” “Stai parlando esattamente come la tua amica, solo che lei con quei capelli biondi l’aria della valchiria ce l’ha, tu un po’ meno; chi ti dice che a lei andrà bene?” “Vuoi scommettere?” “Manco morto ahah” la stringo a me e ci baciamo con passione; la nostra attesa si protrae fino alle sei e mezza del pomeriggio, quando a pochi minuti di distanza prima Carola e poi Helen compaiono nel salone con gli sguardi ancora assonnati.

“Signore, mi sa che è tardi per fare merenda” dice Gabriella: “Cavolo ho dormito quasi quattro ore” dice Helen sgranando gli occhi alla vista dell’orologio: “Scusatemi potevate svegliarmi” “Amore anche io mi sono svegliata pochi minuti fa” le fa eco Carola imbarazzata: “Voi da quanto siete svegli?” “Da un paio d’ore” risponde Gabriella: “Mio Dio che pessime ospiti siamo, vi abbiamo lasciati soli per tutto questo tempo, occupando tutti e due i letti” Helen sembra sinceramente dispiaciuta: “Tesoro dai non avvilirti dai; è normale oggi sia te che Carola avete fatto cose a cui non siete abituate e vi siete stancate più del solito; se siete d’accordo io direi di chiacchierare un’oretta poi ceniamo e dopo ci dedichiamo tutti ad Helen” “Tutti a me? Che vuol dire?” “Vuol dire che è giusto farti provare tutto tesoro; dopo aver provato il sesso in figa con un uomo è giusto che tu lo provi anche nel culo non trovi?” “Tu sei matta Gabriella, quel bestione che ha Riccardo il culo me lo sfonda”; Gabriella si rivolge a Carola: “Te lo ha sfondato ieri?” “Beh ammetto che all’inizio un po’ di dolore l’ho sentito, ma dopo è stata goduria allo stato puro; Helen non puoi perdertelo dammi retta”; Helen sembra dubbiosa e Gabriella si gioca la carta decisiva: “Tesoro, io e Carola ti staremo vicine tutto il tempo, non ti lasciamo da sola; e poi non prenderai subito quello di Riccardo, ti abituerò prima io con lo strapon medio e poi con quello grande e una volta che ti sarai abituata a quello, il cazzo di Riccardo lo digerirai tranquillamente; e sentirai la differenza fra uno strapon freddo e un bel pisellone caldo” le sorride: “Dai ragazze, dopo cena vi dirò la mia risposta” conclude Helen.


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