“Mi lascio cadere sopra di lui completamente sfinito credendo di non aver deluso Rocco…”
Seconda parte
Ormai erano tre mesi che io
e Rocco ci incontravamo ogni sabato a casa mia per passare dei momenti insieme e provare cose sempre nuove.
Ma da un po’ di giorni avevo notato un cambiamento in lui che lo rendeva Quasi nervoso, come se avesse qualcosa che lo faceva stare sempre in pensiero e non lo faceva essere il ragazzo di prima.
Pensai che potrebbero esseri problemi riguardanti la sua famiglia per cui per discrezione non dicevo niente, aspettando che fosse lui a parlarmene.
Quel pomeriggio già da quando entra dal portone, mi è parso molto diverso dal solito, andammo direttamente in camera mia, ci siamo spogliati e messi nudi sul letto. Ma Rocco nonostante io tentassi di stimolarlo sembrava che non avesse voglia di fare niente anzi era quasi infastidito da me. Non sapendomene spiegare la ragione prendo coraggio e gli chiedo
“ Scusami Rocco se mi permetto, ma è da un paio di giorni che ti vedo strano, per caso ho detto o fatto qualcosa che ti ha offeso ? se c’è qualcosa magari l’ho fatto senza rendermene conto perciò ti prego di scusarmi ”
Rocco a quella domanda cambiò espressione in volto facendomi un rilassante sorriso e rispose
“ No Francesco tu non hai fatto o detto nulla che mi abbia potuto offendere, anzi stare con te mi piace moltissimo, sono stato strano perché a volte mentre guardo che te lo metto in culo e vedo il piacere che provi penso che vorrei provare anch’io lo stesso piacere, vederti godere a quel modo con il mio cazzo piantato in culo mi fa desiderare di provare la stessa cosa. Vedi Francesco io vorrei tanto sentire il tuo cazzo nel mio culo”
Io rimasi sorpreso di questa confessione anche perché a Rocco piaceva molto il mio culo, diceva che non si sarebbe mai stancato di scoparmelo, e mai mi sarei aspettato una richiesta così da lui per cui dissi “ Ma tu lo vuoi veramente ? vuoi che sia io il primo a prendere il tuo culo ? “
“ Sì, Francesco, ormai ci conosciamo da alcuni mesi e sarebbe bello che a farlo fossi tu, d’altronde io sono stato il primo anche per te.
Anzi non perdiamo più tempo e fammi provare il piacere di avere un cazzo piantato in culo”
Cosi dicendo si gira sul letto invitandomi a fare ciò che mi aveva richiesto.
Per la prima volta ero io ad essere dietro a Rocco, accarezzo con delicatezza le sue natiche e con la bocca comincio a baciarle, le allargo per vedere il suo buco che sembrava essere come un piccolo bocciolo, con attorno un piccolo ciuffo di erba, che aspettava impaziente di essere colto.
Con la lingua scendo giù fino al suo buco che comincio delicatamente a leccare donando a Rocco intensi brividi di piacere, dopo averlo leccato per bene con un dito mi fermo sul suo buco, e provo farlo entrare ma Rocco con un riflesso incondizionato me lo stringe tra le sue natiche.
Mi rendo conto che ancora non è pronto e gli chiedo se davvero vuole che continui. Lui mi risponde “ Francesco non perdere tempo, la tua lingua mi ha fatto impazzire adesso voglio il tuo cazzo dentro il culo”
Io mi sento preso da questa responsabilità, avevo paura di non essere alla sua altezza, di non riuscire a farlo godere.
Ma ormai lui aveva deciso così , puntai il mio cazzo sul suo buco e con delicatezza cominciai a spingerlo dentro, anche se si era un po’ rilassato dovetti faticare un po’ per farne entrare la punta
Sentivo i suoi lamenti di dolore ma anche i suoi incitamenti per continuare, potevo vedere la pelle del suo culo aprirsi al passaggio del mio uccello, che dopo la punta comincia ad entrare sempre più, guardo la sua schiena inarcarsi per il piacere, adesso è quasi tutto dentro
“ Bravo Francesco così mi piaceee…. Spingilo di piùù… ancoraa..È bellissimooo…..”
Il suo culo è bello caldo e il mio cazzo si trova stretto in quel calore, comincio ad andare su e giù un piccoli movimenti sentendo il buco di Rocco allargarsi e stringersi ad ogni mia spinta e un piacere anche per me che per la prima volta lo mettevo nel culo di un uomo.
Io sono completamente disteso su di lui e continuo ad affondare il mio cazzo nel suo culo che segue i miei movimenti , poi Rocco gira la sua faccia verso la mia offrendomi la sua bocca così avvicino le mie labbra alle sue e con la lingua entro anche nella sua bocca.
Le sue labbra sono belle carnose e la sua lingua mi fa impazzire continuiamo cosi per un po’ , poi non riuscendo più a trattenere la mia eccitazione preso dall’orgasmo che sta per arrivare sbatto con forza il mio pube contro il culo di Rocco e schizzo tutto il mio piacere dentro il suo culo.
Mi lascio cadere sopra di lui completamente sfinito credendo di non aver deluso Rocco.
Quando mi stacco da lui uscendo il mio uccello che ancora gocciola di sborra vedo che Rocco non aveva ancora goduto, il suo cazzo era bello e dritto e lui se lo stava menando per scaricare anche lui il suo piacere, allora gli fermo la mano e avvicino la bocca al suo uccello cominciandolo a succhiare, faccio fatica a metterlo in bocca era diventato grossissimo. La sua eccitazione è al massimo e dopo dei brevi colpi di lingua mi esplode fin dentro la gola un fiume di sperma che mi riempie completamente la bocca.
Io avevo per la prima volta scaricato il mio piacere nel vergine culo di Rocco e lui mi aveva ricompensato versandomi in bocca la sua gustosa crema.
Ci stendiamo uno accanto all’altro sul letto, e Rocco mi dice “Grazie Francesco è stato bellissimo e anche tu sei stato molto bravo adesso anch’io so cosa si prova ad avere un cazzo piantato in culo, è una cosa meravigliosa, voglio recuperare il tempo perso dalla prossima volta preparati che sarai tu incularmi è troppo bello!!”
Adesso che anche Rocco aveva provato il gusto di essere penetrato i nostri incontri diventavano sempre più lunghi e piacevoli.
Una mattina Rocco mi annuncia, tutto contento, che l’avevano assunto in una piccola azienda che si occupava di prodotti chimici e che non avrebbe più lavorato nel cantiere edile.
Questa era davvero una buona notizia, a Rocco non piaceva molto lavorare nel cantiere perché il lavoro era molto faticoso e lo stipendio non era buono.
Dopo un paio di giorni mentre eravamo sull’autobus Rocco mi presenta un giovane ragazzo che lavorava con lui di nome Mario. Dopo le presentazioni dice di avere la stessa nostra età e di essere contento di aver conosciuto Rocco, ma guardando bene il suo viso completamente senza un filo di barba sembrava un ragazzino.
Un sabato durante il nostro incontro Rocco comincia a raccontarmi che con Mario era entrato in confidenza, che lui si era accorto che tra di noi non c’era solo amicizia, anche perché Rocco continuava a tutte le mattine a strofinarmi il suo uccello sulle natiche e Mario vedendolo fare una mattina, aveva capito che io e Rocco scopavamo anche.
Entrando sempre più in confidenza Mario gli aveva anche confidato che anche a lui piacevano i ragazzi ma ancora non aveva fatto nessuna esperienza perché non ne aveva avuto mai il coraggio. Ma una volta era entrato in un sex shop e aveva comprato un cazzo di gomma e con questo ogni volta che si masturbava immaginava che dentro il culo avesse un cazzo vero.
Abbiamo un poco riso per queste confidenze, poi Rocco come se avesse avuto un colpo di genio mi dice “ Francesco che ne diresti se un sabato invitassimo anche Mario a stare con noi, è sicuramente un bravo ragazzo, ormai lo conosco bene.”
“mah – risposi – diglielo pure se gli va di venire per me non ci sono problemi”
Cosi un sabato dietro al portone di casa mia oltre ad esserci Rocco c’è anche Mario, che a guardarlo sembrava quasi pentito di essere venuto. Ci dirigiamo subito in camera mia, Rocco mi avvicina a sé e mi da un bacio sulla bocca mentre Mario se ne sta a guardare imbarazzato.
Rocco allora si stacca da me gli si avvicina e comincia a spogliarlo, gli sbottona la camicia mettendo a nudo il petto suo completamente liscio senza peli, poi passa con la lingua sui suoi capezzoli, Mario a questo punto ha un brivido di eccitazione, poi gli slaccia la cintura dei pantaloni e glieli abbassa, tanta è stata la sua eccitazione che la punta del suo uccello esce fuori dagli slip.
Il suo arnese non è niente male non è grosso ma è molto dritto e spicca su un folto ciuffo di peli neri che contrasta con l’ assenza di peli dal resto del corpo. Il suo cazzo è già in erezione, Rocco gli dice “ Forza Mario datti da fare, falli diventare duri anche a noi “
lui si abbassa davanti a noi e prima un po’ maldestramente e poi con più maestria comincia a menare i nostri uccelli, segandoli un po’ e portandoli alla bocca.
Questo lavoro lo fa molto bene e i nostri uccelli diventano presto molto tesi.
Rocco si rivolge di nuovo a Mario per chiedergli chi vuole che sia il primo a metterglielo in culo.
Mario lascia i nostri uccelli e non so per quale motivo ma vuole che sia io il primo ad fare questo lavoro.
Si posiziona a quattro zampe sul tappeto mentre io mi sistemo dietro pronto per incularlo, il suo culo è liscio come una pesca, l’accarezzo un po’ e con le mani, gli allargo le natiche per vedere il suo buco che sta già cominciando ad avere delle contrazioni di piacere, è di un bel colore rosato. Avvicino il mio uccello al suo buco e comincio a spingere lentamente, il suo culo non offre molta resistenza al mio cazzo, capisco che Mario il cazzo di gomma deve averlo usato parecchio, ma poi quando sente di averlo tutto dentro si rende conto che quello che si muove nel suo culo è un cazzo vero e non più uno di gomma, perciò in preda all’eccitazione comincia a dire
“ Siii che bellooo, mi piace …. Spingilo di più..cosi mi piace… continuaaa…”
Rocco che era rimasto in piede e aveva visto come avevo penetrato Mario, si abbassa e gli sbatte in bocca il suo uccello, adesso Mario ha anche la bocca piena e non può parlare, io dietro continuo a pomparlo cercando di tenerlo fermo per i fianchi perché con i movimenti che faceva anche per spompinare Rocco a volte il mio uccello scappava dal suo buco. Certamente Mario non avrebbe mai immaginato di godere così, non solo aveva un vero cazzo piantato in culo ma ne avevo un’ altro in bocca che gli faceva sentire sapori mai gustati.
Mario aveva a poco a poco quasi sincronizzato i movimenti che doveva fare per sentire tutto il mio cazzo nel suo culo e i movimenti da fare con la bocca per continuare il pompino che stava facendo a Rocco.
Mentre vedevo il mio cazzo entrare ed uscire dal culo di Mario vedevo anche come sapeva usare la bocca per tirare un pompino coi fiocchi a Rocco.
Ad un certo punto vedo Rocco alzarsi e venire dietro di me, in un primo momento non capisco cosa vuole fare , ma poi si abbassa anche lui e mi allarga le natiche puntando il suo cazzo verso il mio culo, e soltanto adesso capisco cosa vuole fare.
Con un colpo deciso sento il cazzo di Rocco piantarsi nel mio culo, ma allo stesso tempo anche il mio cazzo era piantato nel culo di Mario.
È stata una sensazione bellissima mai provata venivo inculato e nello stesso tempo stavo inculando, stavo dando piacere di cazzo e ricevendo piacere di culo.
Rocco dava dei colpi violenti e il suo affondare nel mio culo si propagava anche in quello di Mario
che avendo adesso la bocca libera, continuava a gridare di piacere, non avremmo mai immaginato
che il nostro pomeriggio sarebbe stato cosi bello.
Io intanto con una mano stavo segando Mario che per l’eccitazione mi sborra nella mano, io gli porto alla bocca lui lentamente la pulisce.
Poi Rocco si stacca da me si avvicina e mi dice “ dai Francesco cambiamo posizione voglio esserci io in mezzo”
Mi sposto mentre Rocco entra col suo uccello nel culo di Mario, che forse non si rende conto che abbiamo cambiato posizione, ma lancia un piccolo grido di dolore nel sentire che il suo cazzo è più grosso del mio. Adesso ad essere in mezzo è Rocco che sta sentendo dentro di sé il mio uccello, ormai la nostra eccitazione ha superato i limiti sento che il mio cazzo sta per liberare tutto il suo piacere, infatti un’ondata di sborra riempie il culo di Rocco che sentendo il mio cazzo liberarsi, anche lui scarica dentro il culo di Mario
Quando ci rialziamo sul tappeto sono rimaste molte macchie di sperma che continua a gocciolare dai nostri uccelli, ma Mario da bravo apprendista pulisce gli arnesi di lavoro pulendo con la lingua i nostri cazzi.
L’idea di invitare anche Mario è stata perfetta, perché adesso il tre sarebbe stato il nostro numero perfetto il nostro piacere si sarebbe ogni volta triplicato e ognuno di noi poteva dare e ricevere allo stesso tempo.
Mario era veramente felice per averci conosciuti e non vedeva l’ora che arrivasse il sabato per sentire nel suo culo dei veri cazzi.
Ps mi auguro che anche questa seconda parte vi sia piaciuta
Comunque se qualcuno di voi volesse narrarmi brevemente
qualche sua esperienza o fantasia io ne potrei trarre spunto
per scrivere un racconto da pubblicare
il mio indirizzo e-mail [email protected]
Vi aspetto
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