“Una mano che sparisce sotto le pieghe della gonna e salgono lungo le gambe della mia signora…”
Quella sera io e mia mogle avevamo appuntamento per un concertino jazz
, eravamo come ogni anno in vacanza a Tenerife .
Tutti insieme (saremo sette o otto) facciamo prima tappa al locale di Pedro sul paseo de palya de los americas per un paio de tapas .La mia lei si presenta con una gonnellina plissettata scozzese che le arriva a metà coscia, camicetta (è sempre primavera qua alle canarie ) e autoreggenti. Io so che sono autoreggenti e che non porta intimo. Mi piace stuzzicarla e provocarla senza che i nostri amici se ne accorgano.
Nel gruppo c’è una ragazza single, si chiama Lidia. Studia danza da una vita, ha un fisico veramente impressionante .
La serata, al locale, trascorre molto piacevolmente tra le note jazz, un long drink e l’altro e le chiacchiere tra amici
Poi il concerto finisce, noi restiamo li, si fanno le due. Ci aspetta ancora quasi un’ora di viaggio per tornare a casa. Raccogliamo le nostre cose e via, verso casa.
Dovete sapere che lidia ci chiese se l’accompagnavamo io e mia moglie visto che abitava vicino. Io, sonno, ne ho poco. Voglio scoparmi mia moglie . Propongo alle fanciulle un ultimo drink . Nessuna si tira indietro. È un posticino tranquillo, Quando ci arriviamo noi, ormai le tre del mattino, di gente ce n’è ben poca. Il ragazzo dietro al banco ci guarda entrare poco entusiasta (discovery channel che gira nel televisore enorme). Ci serve da bere, caiphirina per tutti, e ci mettiamo ad un tavolino.
Vuoi l’ora, vuoi le mie mani che si allungano sotto il tavolo verso la fica di mia moglie, vuoi che non ci sia nessuno nel locale, ma l’atmosfera si scalda subito e salta fuori che Lidia si scoperebbe volentieri mia moglie. La mia donna non si tira indietro. La mia mente vuole cogliere l’occasione al volo ed elabora un piano. Io chiedo a mia moglie di andare a prendere un altro giro di bevute e poi va un attimo in bagno. Il barista ce le porta e poi sparisce in cucina.
“Scommetto che sei bagnata.”
Le dico così, senza problemi. A Lidia brillano gli occhi. Mia moglie non dice più nulla. La mia mano scivola tra le sue gambe, gliele faccio allargare un pò. Punto direttamente al sesso. Lidia non perde un solo movimento ed io la guardo. Sta fissando la mia mano. Una mano che sparisce sotto le pieghe della gonna e salgono lungo le gambe della mia signora. La gonna si alza, vien su, spunta l’orlo delle calze. Forse involontariamente, Lidia fa un mezzo passo avanti, si avvicina a noi. La mia mano raggiunge la fighetta di mia moglie e due dita spariscono dentro il suo sesso. Lei si lascia andare ad un lungo sospiro di puro piacere. Il suo sesso non è umido. È proprio bagnato.
Tiro fuori il dito e lo porgo a Lidia. È la fine. Un attimo dopo siamo stretti l’uno alle altre . Le mie ragazze si stanno baciando con passione, si vede che una esita a toccare l’altra. Io mordo il collo di mia moglie (so che la fa impazzire) e le mie mani scorrono sul suo corpo. Accarezzo le gambe, scivolo sulle autoreggenti. Poi salgo. Slaccio la camicia. Le tiro fuori un capezzolo e lo stuzzico.
“Guarda cosa c’è per te, Lidia.”
Dico io. Un attimo dopo, Mia moglie si trova la mia mano tra le cosce e i capezzoli torturati da Lidia. Sento un rumore in cucina, ma non ci do peso. Faccio salire meglio mia moglie sul tavolo, le faccio allargare le gambe, gliele spalanco. Le due ragazze tornano a fare della lingua. Io potrei esplodere dentro i pantaloni. Prendo una mano di Lidia e la guido sulle gambe di mia moglie. Nel momento in cui le tocca il sesso, c’è un momento di stasi. Le ragazze si bloccano. Per un attimo temo che finiscano i giochi. Mia moglie si aggrappa a me con le mani. È la nostra vittima. Voglio che goda e non posso permettere che si fermi tutto. Raramente le ho visto colare così tanti umori. È piacere allo stato puro. L’essenza della Lussuria. Inizia la masturbazione. Io sul clitoride, Mentre si baciano con passione. mia moglie mette le mani sulle spalle di Lidia. Stringe i pugni. Sta godendo.
“Vengo”.
Dice. l’altra spinge più veloce. Spinge più a fondo. Io le mordo il collo.
È questione di un attimo. chiude le gambe, stringe le cosce, intrappola la sua mano, tenendo le dita ferme dentro di se. Agita il bacino, le scappa un urletto. Prende fiato. Ansima.
Lentamente, le cosce si allargano e lasciano andare la mano . Io bacio dolcemente il collo . Piccoli baci di approvazione. Lei lo sa.
“Baciala.” Le loro labbra si avvicininano, si sfiorano, si toccano, si cercano per qualche istante. Io alzo lo sguardo e vedo il barista che ci sta fissando. Gli sorrido. Lo faccio notare alle ragazze che gli sorridono.
“è tempo di andare a casa ragazze, si sta facendo tardi.”
Se vi piace la storia fatemelo sapere che posto anche il seguito …….
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