“Marcello fu entusiasta dell’idea e anche Giovanni, complice l’alcool, accettò con gioia la proposta…”
Questo racconto mi è stato richiesto da Vogliazza80 il quale mi ha
chiesto di svilupparlo basandosi sulle sue fantasie che coinvolgono la moglie ed una coppia di amici reale.
Spero di essermi avvicinato all’obiettivo che si era prefisso.
Era un’ amicizia di lunga data ormai quella tra Giovanni e Chiara con Marcello ed Elena; Chiara ed Elena erano infatti colleghe da una decina d’anni , inoltre frequentavano da tempo la stessa palestra, ed era stato quindi naturale nel tempo organizzare delle uscite a quattro con i rispettivi compagni: anche Giovanni e Marcello avevano scoperto di avere parecchie cose in comune, come la passione per la moda, passione che spesso li rendeva bersaglio delle prese in giro da parte di Chiara ed Elena.
Giovanni, conoscendo meglio Marcello aveva iniziato a sospettare che questo avesse tendenze, se non gay, perlomeno bisex, e aveva cercato di parlarne con Chiara, la quale lo aveva liquidato dicendogli “Guarda, io ed Elena ormai ci confidiamo su tutto e lei mi ha detto chiaramente con non può certo lamentarsi nè delle attenzioni che Marcello le riserva, nè tantomeno della dotazione”, “pare sia XL” aggiunse arrossendo.
Queste confessioni un pò fecero ingelosire Giovanni che replicò “Quindi tu e la tua amica parlate dei cazzi nostri privati…bene…e tu cosa le hai detto di me?” – “Mi son solo limitata a dire che neanch’io posso lamentarmi di nulla, sai che non amo violare troppo la nostra privacy”.
Un pò rinfrancato Giovanni continuò nei giorni successivi a rimuginare su quella frase “pare sia XL” pronunciata da Chiara e sull’ espressione assunta mentre lo diceva: un’ espressione che tradiva chiaramente la voglia di verificare dal vivo quanto questo corrispondesse al vero; cercò con fatica di scacciare il pensiero e decise che avrebbe cercato di affrontare il discorso con Marcello.
L’occasione si presentò un paio di settimane dopo, quando le due colleghe proposero ai rispettivi compagni di passare un weekend assieme in montagna all’interno di un grazioso boutique hotel con centro benessere di proprietà di un loro cliente.
Giovanni, che da sempre aveva avuto un debole per Elena, sempre represso per paura di rovinare oltre che il suo rapporto anche la bella amicizia tra le due, accettò con entusiasmo, sperando di poter approfittare della sauna per vederla finalmente al naturale: quando realizzò che, allo stesso tempo, Chiara avrebbe potuto vedere Marcello come mamma l’ha fatto, il suo entusiasmo diminuì: non poteva però certo tirarsi indietro all’improvviso, non avrebbe avuto motivazioni valide da addurre.
Arrivati nella struttura scoprirono che le loro camere erano adiacenti e comunicanti: attraverso una porta interna infatti si poteva passare da una camera all’altra senza passare per il corridoio. “Spero non sia un problema per voi” disse Elena, che si era presa carico della prenotazione, “ho pensato che potesse essere simpatico, possiamo starcene più tranquilli e in libertà”; “E’ un’idea magnifica” disse Chiara, tutta entusiasta “possiamo giocare a carte fino a tardi”.
La struttura era bellissima, ma il tempo atmosferico pessimo non consentiva grandi attività: non smetteva di diluviare dal mattino ed era fuori discussione fare un’ escursione con il pericolo di frane e slavine.
“Che dite se testiamo subito la spa?” chiese Marcello: la risposta fu affermativa da parte di tutti, così indossarono il costume, prendettero gli asciugamani e si recarono verso la spa: è da precisare che la struttura, molto piccola e a conduzione familiare disponeva solo di 8 camere, ed essendo in bassa stagione, oltre a loro 4 era presente solo un’altra coppia di mezza età, perciò si ritrovarono il centro benessere tutto per loro.
All’ingresso della sauna scoprirono che, come in molti centri altoatesini e austriaci, non era permesso l’uso del costume all’interno della stessa: si guardarono tutti e quattro un pò imbarazzati come a dire “E adesso?cosa facciamo?”.
Fu Chiara a dire “Va beh, non abbiamo mica 15 anni, che sarà mai vedere un uomo o una donna nudi?”, così si girò di schiena e, tenendo l’asciugamano allacciato al corpo si sfilò il costume ed entrò in sauna; la seguirono a ruota Elena e Marcello, così a Giovanni non restò nulla da fare se non imitarli ed entrare anche lui nella sauna in costume adamitico.
La temperatura all’interno era ovviamente molto alta e cominciarono subito a sudare tantissimo restando avvolti dagli asciugamani, poi le due ragazze senza dire nulla si scoprirono restando a seno nudo. Finalmente Giovanni potè ammirare dal vivo il seno di Elena, solo immaginato per tanto tempo: era bello come l’aveva sognato, tra una seconda e una terza misura, con due bei capezzoli piccoli ma molto irti; dovette concentrarsi per non non mostrarsi eccitato e per non farsi notare mentre ammirava Elena in tutta la sua bellezza.
Nel frattempo anche Marcello si era liberato dell’asciugamano mettendo in mostra un cazzo, che sebbene a riposo era di dimensioni realmente importanti, saranno stati almeno 15 cm da “addormentato”.
Giovanni spostò lo sguardo subito su Chiara, in tempo per cogliere sul suo viso un’espressione mista di stupore e di desiderio nel vedere Marcello nudo: questo fu per lui da un lato un pugno nello stomaco, dall’altro, a sua sopresa, gli provocò un’ eccitazione che fu più mentale che fisica.
Toltosi anche Giovanni l’asciugamano, questi andò a sedersi di fianco a Marcello: realizzò con un pò di dispiacere che, nonostante lui fosse completamente depilato e Marcello no, la differenza di misura si notava abbastanza chiaramente; in tutto ciò però era proprio Giovanni l’unico a notarlo e a preoccuparsene: gli altri tre invece erano estremamente rilassati e scherzavano parlando del più e del meno.
Addirittura Giovanni ebbe l’impressione che Marcello fosse più interessato a guardare lui tra le gambe piuttosto che Chiara: ad un certo punto infatti gli chiese come si trovava con la depilazione intima e coinvolse nella discussione anche Elena, affermando che la compagna spesso gli aveva chiesto di affrontare la cosa ma che lui non riusciva a farsi coraggio ed affrontare la tortura della ceretta.
Giovanni nel frattempo si era un pò sciolto e disse a Marcello “Sì, le prime volte fa un pò male ma ti assicuro che poi stai benissimo, ti senti più pulito e poi sembra anche tutto più grande”, ridendo, e aggiuse “anche se tu proprio non ne hai bisogno”. Si misero a ridere anche Elena e Chiara, dopodichè proprio Elena fu lesta a cambiar discorso.
Rientrati ognuno nella propria camera, Giovanni e Chiara si sdraiarono a letto e iniziarono ad accarezzarsi dolcemente: le mani di Chiara andarono a cercare il cazzo già duro di Giovanni, il quale accarezzava con due dita il culetto di Chiara.
Quando con le mani arrivò alla sua patatina, trovandola già bagnatissima le disse in un orecchio “Scommetto che è da prima in sauna che sei bagnata, da quando hai visto il mostro che ha Marcello tra le gambe”. Chiara, presa dall’eccitazione e stimolata dal sapiente uso delle dita di Giovanni gli sospirò all’orecchio “mantirei se ti dicessi che non è vero, non ho mai visto un cazzo così grosso così da vicino e mi ha preso una fitta tra le gambe, ora sta a te non farmelo desiderare”.
Nel sentire questa confessione da parte di Chiara, solitamente così misurata, Giovanni perse la testa e iniziò a masturbarla prima con due, poi con tre, infine con 4 dita, chiedendole se era abbastanza o se rimpiangeva ancora il cazzo di Marcello; Chiara, entrata perfettamente nella parte e cosciente che la cosa eccitava enormemente Giovanni gli rispose “Non è abbastanza, ne voglio di più”, allora Giovanni, con il cazzo che ormai stava esplodendo, la penetrò ed iniziò a pomparla con grande forza, infilandole contemporaneamente due dita nel culo.
L’eccitazione era talmente forte che bastarono pochi minuti per far venire entrambi, dopodichè crollarono esausti sul letto.
Quando fu ora di cena le due coppie si ritrovarono al ristorante dell’hotel ed Elena, approfittando di una pausa sigaretta di Marcello e Chiara, si avvicinò a Giovanni e gli disse ” Prima ho sentito come ci davate dentro tu e Chiara, sappi che ho dovuto andare in bagno a toccarmi immaginando di essere lei”.
Questa frase lasciò Giovanni a bocca aperta ma non ebbe modo di replicare in quanto Chiara e Marcello rientrarono e si accomodarono al tavolo.
La cena fu squisita e bevettero tutti molto, Giovanni in particolar modo per stordirsi e non pensar troppo a quello che Elena gli aveva confessato poco prima; non fu invero facile, in quanto proprio Elena, seduta accanto a lui passò tutta la serata ad accarezzargli la mano, a posare la mano sulle sue cosce, accarezzandone l’interno.
Quando a fine cena Marcello disse “Che ne dite se andiamo a nanna?”, Giovanni la prese come una liberazione perchè necessitava di un pò di tempo per riorganizzare le idee: troppe emozioni stavano prendendo il sopravvento e lui voleva sempre avere il controllo della situazione.
Chiara ed Elena però erano di idee diverse e proposero sì di tornare in camera ma di approfittare delle camere comunicanti per giocare a carte: erano parecchio su di giri così proposero di giocare a strip poker.
Marcello fu entusiasta dell’idea e anche Giovanni, complice l’alcool, accettò con gioia la proposta.
Nel giro di mezz’ora, ubriachi com’erano si ritrovarono già tutti e quattro nudi; d’altronde erano stati nudi in sauna nel pomeriggio e l’imbarazzo iniziale non c’era più.
Fu allora che Elena propose di introdurre delle penitenze: chi avrebbe vinto la mano avrebbe poi scelto la penitenza per gli altri tre.
Le prime penitenze furono piuttosto leggere, ad esempio Giovanni e Chiara dovevano baciarsi mentre Elena faceva loro il solletico ai piedi, oppure Elena e Chiara dovevano baciarsi in bocca (ma senza lingua).
Ad un certo punto il gioco si fece più pesante ed Elena costrinse Chiara, da bendata, a riconoscere il cazzo di Giovanni usando solo l’olfatto: vedere Chiara bendata, con il viso così vicino alle palle e all’asta di Marcello fu devastante per Giovanni che guardando Elena dritta negli occhi non resistette ed iniziò lentamente a masturbarsi.
La svolta arrivò quando Chiara fallì clamorosamente la prova ed indico il cazzo di Marcello come quello del suo partner: scoppiarono tutti a ridere e Chiara, toltasi la benda, si ritrovò il palo di Marcello a pochi cm dal viso, imbarazzatissima.
Elena salì in cattedra affermando che, avendo fallito la penitenza, ora Chiara avrebbe dovuto pagare la super penitenza la cui scelta sarebbe stata suo compito esclusivo.
Elena quindi fece finta di pensare e ripensare quale castigo fosse più appropriato mentre Chiara la pregava di non essere troppo cattiva. Finalmente dichiarò di aver deciso: Chiara, per riscattare la sua grave colpa avrebbe dovuto fare un pompino a Marcello fino a portarlo all’orgasmo.
Chiara subito cercò di protestare ma era palese che non fosse così convinta; cercò con lo sguardo Giovanni che, ormai sempre più preso dalla situazione, le fece un cenno di approvazione.
Si avvicinò quindi a Marcello e, appoggiando le mani sui fianchi di lui, iniziò a leccare il cazzo partendo dallo scroto e risalendo fino alla cappella che, una volta raggiunta, scomparve interamente nella sua bocca.
Stava dando il meglio di se e, complice l’alcool, ogni inibizione era crollata: Marcello le prese la testa tra le mani e iniziò a scoparle la bocca con sempre più forza.
La reazione di Giovanni fu una potentissima erezione: era la prima volta che vedeva la sua donna alle prese con il cazzo di un altro e, con sua sorpresa, non era per nulla geloso, anzi, era eccitato come poche volte nella sua vita.
Elena stessa aveva portato la sua mano tra le gambe e si stava masturbando in modo piuttosto plateale, non risparmiando gemiti e sospiri ad alta voce; ad un certo punto si alzò, prese per mano Giovanni e lo portò nella sua camera; lo fece distendere sul letto e gli si posizionò sopra sbattendogli la figa in faccia: “Fammi vedere se anche tu lecchi bene come Chiara”.
Giovanni non aveva certo bisogno di particolari stimoli, da una vita sognava di farsela e ora aveva l’occasione di farla godere. In men che non si dica si ritrovarono nella posizione del 69 con Giovanni che fu presto sopraffatto dalla veemenza di Elena: sembrava non vedesse un cazzo da anni, era veramente assatanata, in realtà voleva anche che nella stanza accanto sentissero bene quanto stavano godendo.
Dopo un pompino strepitoso Elena disse a Giovanni “Adesso andiamo di là, voglio che mi sbatti sul letto e mi scopi guardando Chiara e Marcello cha fanno altrettanto”.
Così i due ritornarono nella stanza di Giovanni e trovarono Chiara ancora intenta a pompare il cazzo a Marcello, così Elena disse al compagno “Ma ti decidi a fartela? Non vedi che non aspetta altro? Giusto Chiara?”; Chiara si girò verso di loro e fece segno di sì con la testa non togliendo mai dalla bocca il cazzo di Marcello.
Le due donne si misero a pecorina sul letto una di fianco all’altra e i relativi partner non indugiarono a panetrare l’uno la partner dell’altra: Marcello dovette entrare per gradi, il suo cazzo in erezione sfiorava i 25 cm di lunghezza ed era inoltre molto grosso e chiara aveva qualche difficoltà ad essere penetrata, nonostante fosse bagnatissima.
Giovanni invece stava già scopando con vigore Elena che risultava essere molto plateale nell’esternare la sua soddisfazione “Oh sì, Giovanni, chiavami, sei fantastico” e ancora “Che bello sentire le tue palle senza pelo sbattere sulla mia fica”; nel frattempo anche Marcello era riuscito ad entrare completamente in Chiara e dopo un iniziale assestamento anche lei ora sembrava gradire enormemente quel palo che le sembrava arrivare fino in pancia.
Chiara fu molto più composta rispetto a Chiara, ad un certo punto si girò all’indietro con la testa, guardò Giovanni e gli disse “Amore, guarda come mi scopa, guarda, mi sta spaccando in due, ti piace vedermi che faccio la troia?”; Giovanni nel frattempo era passato a fottere il culo di Elena, un pò più stretto ma comunque tenero come il burro, era stravolto non solo dalle capacità amatorie di Elena ma anche dalla traformazione subita da Chiara in neanche 24 ore.
I due uomini si guardarono e capirono che entrambi erano moto vicini all’orgasmo, quindi si tolsero dalle loro partner e dissero loro di prepararsi per le crema; le due, intuito il programma si misero abbracciate con il viso guancia a guancia e le lingue fuori desiderose di assaggiare il frutto di tanto piacere.
Giovanni e Marcello, segandosi, riuscirono a giungere all’orgasmo nel medesimo istante e imbrattarono completamente il viso di entrambe, che si ritrovarono letteralmente coperte di sborra. iniziarono quindi a baciarsi tra di loro e a leccare l’una il viso dell’altra mescolando i fluidi dei loro partner che nel frattempo crollarono esausti sul letto.
Nessuno di loro ebbe la forza di alzarsi per fare una doccia o il coraggio di dire una sola parola così si addormentarono nudi tutti e 4 sul letto ancora impregnati gli uni dell’odore degli altri.
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