Il capotreno

“Desidero presentarmi per meglio comprendere le mie parole…”

Da alcuni mesi ho scoperto questo interessante sito ove si leggono storie
di ogni genere in materia di sesso. Pertanto ho pensato di raccontare anch’io la mia storia che sta travolgendo i miei sensi. Desidero presentarmi per meglio comprendere le mie parole. Mi chiamo Lisa, vicino alla quarantina, con bel fisico, che attrae sia gli uomini che donne, con un carattere allegro, sempre con un sorriso sulle labbra , pronta a stemperare gli attriti tra gli amici. Gli uomini che mi conoscono, dicono che ho un bel corpo, proporzionato alla mia altezza, circa 164 cm, ma principalmente con un seno sodo ed un culo a mandolino, che fa impazzire gli uomini. Ho conosciuto il sesso verso i miei 25 anni, in quanto dovevo essere cosciente di ciò che avrei affrontato, ma vi posso assicurare che la mia passerina urlava forte per la voglia che mi assaliva, in quanto voleva provare l’uomo. Ma io ho saputo resistere fino a quando ho conosciuto l’uomo giusto che mi ha saputo far vibrare le corde giuste, fino a farmi sentire il suono delle campane quando è arrivato il tanto sospirato orgasmo. Fu bellissimo ed una lava di umori vaginali, assieme a striature di sangue, imbrattò le mie gambe. Ero diventato donna, potendo, finalmente, dare sfogo alle mie pulsioni e alle mie passioni.
Ho avuto modo di incontrare altri uomini che mi attraevano sessualmente, donandomi completamente loro per prendere piacere e facendoli sentire forti sessualmente. Ma la svolta decisiva della mia vita avvenne una domenica che ritornavo a Napoli e precisamente alla Stazione Termini di Roma. Come al solito ero in ritardo e per non perdere tempo nel cercare il binario, fermai un ferroviere, alquanto belloccio, che attrasse la mia attenzione. Una volta, venuto a conoscenza che avevo la prenotazione per Napoli, con un largo sorriso, mi rispose che ero stata fortunata in quanto era il capotreno, invitandomi a seguirlo. Arrivati al treno, all’altezza della 1° classe, mi invitò a salire in uno scompartimento vuoto. Gli dissi che avevo prenotato una 2° classe, ma il bell’Antonio, così si chiamava, mi fece notare che per quello scompartimento non c’erano prenotazioni, aiutandomi a sistemare il mio bagaglio. Inizio’ a guardarmi intensamente con i suoi occhi luminosi, come da tanto tempo non avesse visto una donna. Chiuse le tendine, bloccò la porta e si sedette accanto a me. Avvicinò la sua bocca al mio viso, poggiandola sulle mie labbra e dalì si scatenò in me la passione. Un calore violento proruppe tra le mie gambe, i capezzoli si indurirono , pronti a perforare la camicetta. Infilò le sue forti mani sotto il reggiseno, stringendo i miei seni. Cari lettori , non capivo nulla, la testa mi girava e spontaneo fu il mio gesto di abbassare la zip del pantalone, infilare la mano e prendere in m ano il suo pene, duro e lungo. Nel frattempo dai seni, le sue mani si infilarono sotto la gonna, arrivando alla mia passerina, cominciando a titillare la clitoride e penetrarmi con due dita. Sentivo il mio perizoma bagnatissimo. Ero partita completamente. Mi inginocchiai einiziai a leccare il suo pene, duro e bello a semicurva. Mentre lo sbocchinavo, Antonio mi aveva meso anche un dito in culo e a questo punto raggiunsi un orgasmo favoloso, gridando: Siiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii. Volevo il suocazzo in figa e infatti, voltandogli le spalle, mi impalai su di lui, scostando il flino del perizoma. Mi sentii piena, come non mai, (era 2 settimane) che non scopavo. Iniziai a saltellare su di lui, sfilandomi per poi ricadere su di lui. Sentivo il suo pene fino in gola. Dopo pochi minuti arrivò un altro orgasmo, ancora più violento del precedente che mi fece girare la testa. Nel frattempo Antonio mi stringeva i seni con i capezzoli. Lui era sempre nella mia figa e non avena intenzione di ridurre la sua potenza. Ad un tratto sentii un gran vuoto e nello stesso tempo sentii qualcosa di duro picchiare alla porta posteriore. Presi un po’ di umori e mi bagnai il forellino. Sentii una grande spinta ed un forte calore nel mio intestino. Una mano mi toccava la clitoride. Bastò ancora qualche movimento e sentii uscire dalla mia figa uno scroscio di liquido. Cazzo avevo goduto come un uomo e nello stesso tempo una colata calda, invase il mio intestino. Che sensazione favolosa. Per fortuna che mi ero preparata dei fazzolettini con i quali tamponai la fuoriuscita di sperma, in grande abbondanza. Il tutto era durato circa 10 minuti. Mi chiese di pulirgli il suo cazzo con la bocca, raccogliendo le ultime gocce di liquido, ingoiando il tutto. Ci baciammo ancora con grande passione, prima di separci, in quanto il treno doveva partire. Che avventura, lettori.

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Lui & Lei

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