La riscoperta di Alessia

“I nostri bicchieri tintinnarono e ci guardammo negli occhi…”

Qualche estate fa io e la mia compagna decidemmo di  passare del
tempo assieme, solo noi due, senza figli e senza alcun tipo di progetto a breve termine. Il nostro interesse era principalmente quello di ritrovare la scintilla della passione, se mai ne  fosse rimasta qualche traccia, sfumata lentamente giorno dopo giorno a causa dei mille impegni giornalieri che in quegli anni ci avevano allontanato.
Stavamo assieme da diversi anni e il tempo per noi venne sostituito velocemente dagli sforzi che accomunano tutti i genitori.
Speranzosi di godere il nostro momento, salutammo i nostri pargoli che, da parte loro erano altrettanto entusiasti di passare una settimana con i nonni, all’insegna di scampagnate all’aria aperta e gustosi pranzetti.
Io e Alessia ci guardammo velocemente negli occhi, prima di ingranare la marcia e partire per il nostro viaggetto romantico.
Durante il percorso in autostrada parlammo un po di noi e dei bei tempi andati, quando il nostro rapporto era solo agli esordi.

Ci siamo trovati da subito in sintonia e la nostra intesa è stata tale da perderci completamente l’uno nella testa dell’altra, per non parlare del sesso che,  meravigliosamente unico, non ci saziava mai.
Esploravamo ogni giorno i nostri corpi con avidità e scoprivamo assieme la passione per il sesso in tutte le sue forme, senza alcun tipo di inibizione e limite. Alessia era un’uragano, porca e molto fantasiosa, i nostri orgasmi erano sempre intensi, resi unici dal fatto che ci amavamo oltre misura.

Poi arrivarono i figli e tutto finì.

Ci amavamo sempre, sia chiaro, ma il tempo dedicato ai nostri figli ci prosciugava costantemente, riducendo di netto la nostra intimità a rapporti frettolosi a cadenza mensile. Un vero strazio, sia per me che per lei.

Spensi la vettura all’interno del parcheggio di un hotel affacciato sul mare. Il litorale ligure era fantastico in quella fresca mattina d’estate.

Caricammo i pochi bagagli in spalla e facemmo il check-in.

La prima giornata volò via letteralmente. Dopo una doccia veloce e una passeggiatina sul lungomare con annessa cenetta ci dirigemmo in camera dove facemmo l’amore in totale relax.
Ancora accaldati e soddisfatti della magnifica serata ci ritrovammo a chiacchierare nudi sul letto, abbracciati l’uno all’altra, scambiandoci dolci effusioni e parlando delle nostre fantasie.
In cuor mio ero felice dall’aver ritrovato la nostra intimità, ma sentivo che continuava a mancare qualcosa. Quello che mi mancava era il puro e semplice sesso animale che ci aveva fatto desiderare migliaia di volte.
Parlandone con Alessia ci scoprimmo d’accordo, ma lei non sembrava turbata, anzi, aveva un luccichio particolare negli occhi.
Non avrei saputo spiegarlo, ma mi guardava come se nascondesse qualcosa, come se ci fosse dell’altro del quale non ero a conoscenza.
Del resto, il nostro viaggetto lo aveva organizzato lei, quindi avrei potuto aspettarmi qualsiasi cosa ma fino ad allora non avrei saputo dire cosa esattamente.

Allungando la mano per tastare delicatamente il mio membro spossato per il sesso, ma non ancora sazio, prese a massaggiarlo con mano sapiente, tanto che mi ritrovai nuovamente eccitato.

Volse lo sguardo verso di me, segando con maestria e mi disse che il nostro viaggio era appena cominciato e che ci sarebbero state novità interessanti se mi fossi abbandonato completamente a lei.
Detto ciò avvicinò il viso al mio cazzo, guardandomi negli occhi e sorridendo maliziosa, continuando costantemente il su e giù  della sua mano calda.
Prendendola il parola, mi lasciai andare e le venni in faccia estasiato.
Alessia sembrava soddisfatta mentre ripuliva la mia verga e la propria guancia dalla calda crema colante.

Forse la famosa scintilla della lussuria era ancora in noi!

La mattina dopo, mi svegliò di buon’ora il rumore della doccia.
Mi alzai dal letto e raggiunsi Alessia in bagno speranzoso di farle compagnia sotto l’acqua calda.
Peccato che quando varcai la soglia sporgendomi all’interno, la vidi già avvolta nell’asciugamano candido in procinto di asciugarsi.
“Buongiorno ” disse notando il  mio sguardo deluso.
Si avvicinò e mi baciò, appoggiando la mano sul mio sesso pronto all’azione.
“Tienilo buono amore mio… non te ne pentirai, ci aspetta una lunga giornata” aggiunse lasciando scivolare a terra il telo, scoprendo la sua nudità. La gravidanza aveva sicuramente lasciato su di lei i segni del proprio passaggio, ma la vista dei suoi enormi seni e della sua fica curata mi lasciavano sempre senza fiato.
“Caro, tu datti una sistemata. Io mi faccio bella per te e ti aspetto per la colazione. Ti devo presentare degli amici, quindi non far tardi.”

Sotto la doccia, la sentii prepararsi e uscire chiudendo la porta alle sue spalle.

Tra me e me continuavo a chiedermi chi mai avesse dovuto presentarmi, sapendo che il mio carattere mi portava ad essere leggermente orso e diffidente verso gli altri…
La curiosità prevalse, quindi mi preparai e uscii dalla camera.

Scesi le scale e attraversai l’atrio dirigendomi verso la sala da pranzo allestita per la colazione.
Notai subito Alessia. La sua chioma nerissima risaltava nel candore del tovagliato e delle pareti della stanza.
Portava una canotta verde che le metteva in risalto il petto generoso, quasi strabordante, abbinato ad un paio di shorts che lasciavano esposte le  gambe in tutta la loro lunghezza.
Non era sola al tavolo.
Con lei era seduta una coppia, sulla quarantina ad occhio e croce.
La lei era mora, più alta di Alessia, ma leggermente più snella. Era avvolta da un leggero abito di lino bianco, abbottonato sul davanti e che terminava a metà coscia.
La pelle abbronzata era in contrasto con il bianco del vestito e un paio di comode infradito lasciavano in bella vista i suoi piedi curati.
Il compagno invece era invece castano, con un fisico atletico che lasciava supporre una predilezione per lo sport.
Aveva una polo verde chiara e un paio di jeans scuri,  su scarpe da ginnastica immacolate.

Titubante mi avvicinai al loro tavolo e Alessia fece le presentazioni del caso.
Sarah e Luca, questi erano i loro nomi,  si alzarono cortesemente e ci stringemmo la mano.
Mi furono presentati come amici di vecchia data, compagni di scuola a detta di entrambi, anche se la cosa non mi convinceva del tutto poiché non ne sentii mai parlare da parte della mia compagna.
Decisi comunque di stare al gioco e feci finta di crederci.
Facemmo così colazione assieme, parlando del più e del meno approfondendo la nostra conoscenza.
Durante il nostro parlare, si rivelarono due bellissime persone, molto simpatiche e alla mano. Non mancavano, tra un discorso ed un altro, spiritose battute esplicitamente a fondo sessuale.
Rivelare la loro natura libertina soprattutto di fronte a me, un estraneo, donava alla compagnia quel non so chè di piccante e, tutti e quattro diventammo a breve molto amici.
Nel contempo Alessia osservava le mie reazioni con sguardo complice, allungando la propria mano di tanto in tanto sotto al tavolo, tra  le mie gambe e stuzzicandomi giocosa. Sarah e Luca, vedendo tutto, non sembravano imbarazzati, anzi, era come se la cosa fosse del tutto naturale.
Il loro vivere la propria sessualità in modo così aperto, mi portavano ad essere completamente rilassato e senza filtri.
Io non sapevo cosa pensare di Alessia. Fino ad allora non l’avevo mai vista così disinibita al di fuori della nostra vita “matrimoniale” anche perché, quei giochetti e gli sguardi maliziosi che ricevemmo rendevano il tutto molto divertente.
Dopo colazione ci dirigemmo al molo.Venni a sapere che Alessia e Sarah  avevano organizzato un giro in barca con aperitivo prima del pranzo.
Luca aveva noleggiato un natante per farci ammirare le varie scogliere dei dintorni. La barca, molto spaziosa per quattro persone aveva incorporato un piccolo bancone da bar, coperto da una tettoia libera ai lati da dove si poteva ammirare il mare circostante stando comodamente seduti a sorseggiare drink.
Salimmo a bordo e in poco tempo raggiungemmo il largo dirigendoci verso un’insenatura troneggiata da  alti scogli tutt’intorno  a noi.
Luca ne approfittò per gettare l’ancora e Sarah fece gli onori di casa preparando un aperitivo per tutti.
Con i drink in mano ci sedemmo su due divanetti, uno di fianco all’altro, con un basso tavolino di vetro di fronte sul quale potevamo appoggiare i bicchieri.
“Un brindisi” disse Sarah avvicinandosi a noi “a questa giornata e a voi, Alessia e Stefano, per averci onorato della vostra stupenda compagnia!” aggiunse avvicinandosi a me talmente tanto che riuscivo a sentire il profumo delicato della sua pelle liscia che sfiorava la mia.
I nostri bicchieri tintinnarono e ci guardammo negli occhi. Il suo sguardo ardente mi lasciò inquieto e spostai velocemente gli occhi colpevoli su Alessia, intenta a brindare con Luca.
Lei mi stava osservando sorridendo languida, mentre i loro bicchieri brindavano.
Luca era veramente vicinissimo alla mia donna con la mano appoggiata pericolosamente al suo fondoschiena voluttuoso.
Lei lo lasciava fare e la cosa mi fece imbestialire in un primo momento ma, a giudicare dalla sua espressione, cominciai a capire il senso di quella conoscenza inaspettata e rimasi interdetto…
Con lo sguardo fisso su di me, Alessia prese la mano di Luca, se la portò su una coscia e divaricò leggermente le gambe.
Lui non si fece pregare e cominciò ad accarezzarla con decisione spingendola sempre di più verso l’interno.
Ero pietrificato, non sapevo cosa fare. Provai una sensazione discordante dentro di me, vedendo la mia compagna toccata così da un altro uomo.  Ero allibito e nello stesso tempo eccitato e curioso di vedere fino in fondo il proseguirsi dell’azione.
La mia attenzione fu però interrotta da Sarah, che prendendo delicatamente il mio viso tra le sue mani, mi voltò verso di lei e mi mise la lingua in bocca. Con la coda dell’occhio sentivo lo sguardo di Alessia su di noi, mentre le nostre lingue turbinavano folli tra di loro, in una danza ricca di desiderio.
Uno sguardo rapido alla mia compagna diede conferma dei suoi piani per la giornata e mi lasciai andare.
Un brivido di piacere percorse il mio corpo, quel genere di fremito alla base del ventre che fa immediatamente liberare i propri istinti animaleschi.
Le mie mani si spostarono automaticamente sui bottoni del candido vestitino di Sarah, che aprii senza esitazione lasciandola nuda di fronte a me. Sotto non portava biancheria intima. Un seno piccolo e sodo si materializzò di fronte a me, sul quale svettavano turgidi, due capezzoli scuri e appuntiti.
Appoggiai le mani sul suo petto, accarezzandolo calorosamente. Erano anni che non sentivo il calore del corpo di un’altra donna e il fatto di farlo li, con una sconosciuta e per giunta sotto gli occhi di Alessia, mi fece eccitare all’inverosimile. Avevo una voglia matta di scoparmi Sarah e volevo che la mia compagna vedesse!
Sarah armeggiò poi con la patta dei miei pantaloni e liberò il mio cazzo dai boxer, eretto come non mai e grondante di umori grazie a quella situazione particolare.
“Uuuhh, vedo con piacere che la cosa non ti dispiace” disse Sarah.
“Anche Alessia sembrerebbe gradire” aggiunse voltando lo sguardo alle mie spalle.
Mi girai, cercando con gli occhi la mia donna e la vidi.
Luca seduto sulla poltroncina e Alessia, china su di lui, intenta a succhiarlo animatamente.
Lo lasciò giusto il tempo necessario per mandarmi un bacio, facendomi l’occhiolino.
“Ma che cazzo” pensai tra me e me, eccitato dalla visione della mia compagna così porca.  Sapevo come lavorava di bocca ed ero geloso di Luca che si stava godendo quel meraviglioso trattamento, ansimando calorosamente.
Sarah si riempì la bocca con il prosecco e posò il bicchiere sul tavolino. Senza farsi attendere prese in bocca il mio cazzo eccitato, e cominciò a pomparlo, rinfrescandolo col la bevanda ancora in bocca.
Succhiava sapientemente senza sosta, passando agile la lingua dalle palle e lungo tutta l’asta di fronte a lei. Gemiti di piacere sconquassavano il suo corpo mentre faceva sparire il mio cazzo nella sua bocca, fino alle palle.
Muovendo la testa a ritmo delle onde, andava su e giù con abili movimenti, e lo faceva con piacere.
Intanto alle mie spalle, Alessia si era messa carponi sul divanetto e, con gli shorts abbassati, stava prendendo in fica il cazzo pulsante di Luca,  che la penetrava ritmicamente da dietro. Lei stava godendo di gusto grazie a quello stantuffare potente e intanto mi lanciava sguardi di intesa dicendomi: “Amore mio, mi sta spaccando tutta, guarda”.
Sorridendole di rimando, scostai il cazzo dalla bocca di Sarah e la posizionai a pecora sul nostro divanetto, in modo che fosse esattamente di fronte ad Alessia.
Avvicinai la bocca alla fica rasata di Sarah e la leccai abbondantemente, anche se non sarebbe stato necessario visto che era già particolarmente bagnata…il mio cazzo duro era già al limite del piacere dopo aver gustato i suoi dolci succhi.
La penetrai e la sbattei vigorosamente,  mentre Alessia e io ci guardavamo soddisfatti a vicenda.
Luca gemeva di piacere scopando forte la fica del mio amore, e io scopavo a più non posso la sua donna. Le ragazze, ansimando, avvicinarono i loro volti e presero a baciarsi vogliose mentre prendevano all’unisono i nostri cazzi.
Luca mi sorrideva soddisfatto e non potei fare a meno di ricambiargli uno sguardo di intesa.
Eravamo al culmine di piacere, sentendo che le ragazze stavano godendo all’inverosimile, mentre prendevano ogni singolo centimetro dei nostri pezzi di carne.
I loro orgasmi bagnati risuonarono sulla barca fino a infrangersi sugli scogli attorno a noi.
Noi maschietti invece, dovevamo ancora finire, perciò ci staccammo a malincuore dalle loro fiche pulsanti e doloranti e le facemmo stendere sui divani, l’una di fianco l’altra…
Io su Sarah a sinistra, Luca e Alessia a destra.
Le ragazze giocavano con le proprie vulve,  impazienti di ricevere il frutto dei nostri corpi, baciandosi e guardandoci negli occhi vogliose.
Luca venne per primo. Massaggiandosi velocemente il cazzo, esplose sulla mia compagna che attendeva il seme a bocca spalancata, con la lingua di fuori come una cagna assetata. Il getto la raggiunse poco dopo. Lo schizzo abbondante le ricoprì interamente il viso, colandole lento sui seni prosperosi e raggiungendo la sua fica gocciolante.
Vedere un altro uomo ricoprire di sperma Alessia provocò in me un’eccitazione tale che non seppi più trattenermi.
Affondai il mio cazzo pulsante nella bocca di Sarah che, ingorda di piacere, chiuse la sua bocca sul mio cazzo, pompando e succhiando ogni liquido del mio corpo, assieme a buona parte del mio cervello…
La riempii letteralmente, talmente tanto che si staccò da me con un conato di piacere, sorprendendosi della quantità di sperma uscita dal mio cazzo..
Colava, quasi infinito, dagli angoli della sua bocca, e quello che non era riuscita ad ingoiare, lo raccolse col le mani portandosele assetata alla bocca.
Restarono ansimanti per qualche minuto, gustandosi la sborra donata da noi quel giorno e mandandola giù, accompagnata da qualche sorso di vino.
Esausta e con lo gote arrossate,  Alessia si avvicinò a me eccitata e si appoggiò al mio corpo nudo, ancora in tensione. Qualche residuo di sperma si spalmò tra di noi, mentre ci baciavamo appassionatamente, come non capitava da molto…
“Ti è piaciuta la sorpresa amore mio? Farmi scopare per te è stato meraviglioso….” notando la mia soddisfazione  “E non è ancora finita.. la tua cagna è tornata e ha bisogno della sua dose di cazzi”

Quella vacanza stava dando i suoi frutti……..

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Scambio di Coppia

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