“Volevo solo controllare se tua moglie racconta balle ……”
Elsa è la moglie del mio amico Diego. Mi piaceva molto già
da ragazza, ma alla fine Diego me l’ha soffiata. Mi ci è voluto molto tempo per smaltire la delusione. Poi ho incontrato Giulia, la mia attuale moglie, e dopo un fidanzamento lampo ci siamo sposati. Essendo comunque Diego il mio miglior amico, in tutti questi anni ci siamo ritrovati spesso con le nostre mogli per qualche cena, per qualche capodanno o a ballare.
Una sera di queste che stavo ballando con Elsa, mentre eravamo allacciati ho avuto un momento di debolezza e le ho sussurrato che non l’avevo mai dimenticata, che la desideravo come tanti anni prima.
“Elsa, mi sei sempre piaciuta … adesso poi ti trovo anche più bella e desiderabile“.
Lei per tutta risposta ha abbassato furtivamente una mano sulla mia patta stringendomi il cazzo come avrebbe fatto un’amante. Si è sfogata:
“Diego è solo lui e il suo lavoro … i primi anni facevamo l’amore di frequente …. adesso fa le sue sveltine, e buonanotte ai suonatori!“.
Stando attento acchè nessuno ci vedesse, le davo dei bacini furtivi sul collo; lei intanto sentiva il cazzo impennarsi e con una coscia premeva per sentirlo meglio. Mi sono tanto arrapato che sino dovuto correre in bagno a tirarmi subito un segone.
Quella sera è finita lì. Da quello sfogo erano passati diversi mesi. Un giorno, incontrandoci del tutto casualmente, abbiamo bevuto un caffè ed io sono tornato alla carica:
“Sai, Elsa, come mi piacerebbe trascorrere un weekend con te per fare l’amore… “.
Lei è rimasta in silenzio un attimo, poi mi ha fatto:
“Gianni, lo dici sul serio o stai scherzando?“.
“Ma quale scherzo! Lo sai bene che mi sei sempre piaciuta, che ti ho sempre desiderata…. ma tu hai scelto Diego “.
“E tu non hai perso tempo a sceglierti Giulia… e, a sentire lei, il cazzo non glielo fai mancare!”
“Sì, ma devo dirti che lei non è porca come vorrei …. Più di una volta ho pensato che ci vorrebbe qualcosa di nuovo per stimolarla…. Ma non so cosa.”
Il nostro discorso era finito lì. Poi un giorno, a sorpresa, mi
ha telefonato chiedendomi se ero disponibile ad accompagnarla da sua madre che era malata ed abitava in un’altra città, doveva assisterla e si sarebbe fermata qualche giorno.
“Tesoro mio, lo sai, per te farei tutto e volentieri … decidi tu quando vuoi partire“.
Attendevo una telefonata con l’ansia del ragazzino il giorno della partenza. Poi finalmente …
”Ciao Gianni, sei disponibile per lunedì prossimo? Magari glielo chiedo io a Giulia, pregandola di lasciarti libero un paio di giorni“.
Detto fatto. Il lunedì mattina siamo partiti. Finalmente Elsa era tutta per me. In macchina ci siamo scambiati un bacio appassionato…l’ho ammirata, indossava una gonna al ginocchio ed una camicetta con vista panoramica…. ha accavallato le gambe, ho allungato una mano accarezzandola tra le cosce, ho sfiorato la figa, ma dovevo guidare. Ci siamo fermati per fare colazione:
“Andiamo nei bagni “.
Elsa ha capito al volo che non resistevo e, chiusa la porta, ci siamo stretti baciandoci frementi dal desiderio, ho fatto scorrere lo zip ed il cazzo è svettato fuori prepotente. Ci siamo stretti in un bacio interminabile, ho cercato la figa, Elsa ha allargato le gambe gustandosi un ditalino veloce e violento, tutto il suo corpo era scosso da fremiti incontrollabili.
Si è impadronita del cazzo infilandoselo nella figa calda fremente, muovermi in lei velocemente è stato meraviglioso; tenendoci per i fianchi e ci siamo scambiati una chiavata violenta, lussuriosa, animalesca . Il viso di Elsa era sfigurato dal piacere, un violento orgasmo l’ha scossa tutta, ho sentito la sborra salire prepotente nel condotto. Elsa ha sentito le contrazioni e mi ha bloccato con il cazzo in figa:
“Lascialo sfogare nel mio utero “.
Ho continuato a penetrarla per poi sparare il getto del mio seme. L’ho stretta per sorreggerla, godeva e smaniava così violentemente che credevo crollasse per terra. Si è rilassata mentre ci scambiavamo un bacio interminabile.
“Ti è piaciuto Elsa?“
“ … E me lo domandi ?“.
Dopo esserci puliti, le ho infilato lo slip e siamo risaliti in macchina. ” Grazie Gianni, hai fatto bene …. Anch’io avevo proprio bisogno di sfogarmi un pò … ma, senti, perché non ce ne andiamo per i cazzi nostri? …. mia madre non sta tanto male …. È una scusa …. volevo solo controllare se tua moglie racconta balle ….”
E lo ha detto dandomi una gran palpata ai coglioni.
“Come sai, abbiamo una casetta in campagna, accendo la caldaia e in un paio d’ore è calda…. che ne dici?“.
“E’ proprio quello che speravo ….“.
Il viso si è illuminato, era felice come una ragazzina alle prime esperienze.
Arrivati a destinazione ho avviato il riscaldamento, siamo usciti per fare acquisti e, dopo una passeggiata nei dintorni, siamo tornati a casa. C’era già un bel tepore, l’ho abbracciata.
Che furia! mi baciava da affamata infilandomi la lingua in bocca, mi palpava dappertutto e, come ha sentito il cazzo rigido, l’ha cercato. Ho slacciato la cintura dei pantaloni, avevo il cazzo in supertiro e l’ha stretto in mano:
“ Che bel tarello Gianni ….. ma quella scopata nel cesso di poco fa mi resterà nella memoria …. quando l’amore è rubato è indimenticabile “.
Mentre ci baciavamo me lo scappellava e la mia lingua saettava cercando la sua. L’ho spogliata ammirandola:
“ Ti ricordi quando noi quattro da morosi andavamo al mare? ti ammiravo e ti desideravo, sei bella come allora, ma adesso sei solo mia “.
Le ho fatto appoggiare il culo su un divano, le ho spalancato le gambe, che bello quel suo boschetto di peli neri arruffato!
“Tieni aperta la figa….“.
Con le dita l’ha aperta ed ho infilato il cazzo quasi con rabbia, ha avuto un sussulto, ha spalancato la bocca:
“Ooohhhh Gianni, finalmente sei nella mia passerotta …. cerca di stare fermo che me lo voglio gustare… “
Dolce Elsa! sentivo la figa stringermi il cazzo convulsamente ed io lo facevo vibrare, le ho messo le mani sulle chiappe muovendomi lentamente. Elsa collaborava magnificamente, abbiamo preso un ritmo indiavolato: che chiavata! che montata!
Elsa ha chiuso gli occhi. Il mio povero cazzo sentiva gli spruzzetti di piacere, si dimenava sempre più velocemente , voleva parlare ma non riusciva. Poi è esplosa:
“ Vengoooo Gianni, vengooo ….. ahh che bel cazzo! sììì Gianni mio …. sììì vengooo “.
Sentivo i nostri corpi sudati sbattere rumorosamente:
“Vengo anch’io, vengoooo….. ti sborroooo!!! “.
Mi sono schiacciato contro il suo ventre sparando caldi lanci, si è fermata imprigionandomi con le braccia, respirava a fatica:
“ Aaahhh Gianni, che bella giornata! è già la seconda chiavata!… grazie, grazieeee!!!!“
L’ho presa in braccio adagiandola sul letto. C’è voluto un po’ perchè si calmasse, si è stesa su di me strusciando le tette, le ho fatto scorrere un dito nel solco anale e si è contratta.
Eravamo stanchi e ci siamo concessi un po’ di riposo. Quel breve sonno ci ha ristorato, Elsa aveva messo una gamba tra le mie, l’ho palpata … le ho fatto scorrere di nuovo un dito nel solco anale pigramente, si è svegliata e girandosi:
“ Non mi dire che vorresti anche il culo …. “
“Solo se ti piace e se lo desideri…. “.
Si è messa in ginocchio sul mio addome muovendo il corpo su e giù …sentivo la sua figa sfregare .
“ Non ridere, sarebbe la prima volta, ho sempre temuto di sentire dolore …. però proviamo “.
Che piacere gustarmi Elsa tutta nuda solo per me…. e baci, baci, slinguate…
Ben presto il cazzo ha reagito, lei ha riso divertita….mi sono fatto mettere la figa sulla bocca facendo scorrere dentro la lingua …
” La vuoi ancora?“
“ Sì, ma questa volta a 69, se non sei stanca“ .
“Con questo ritmo mi farai fare indigestione di cazzo… “
Si è girata offrendomi la figa. Smanacciandolo l’ha preso in bocca baciandolo e succhiandolo, le mie leccate e lappate sul clito l’hanno ben presto eccitata e si è scatenata in un pompino favoloso: che risucchi! che slinguate!….Ha preso in mano la sacca dei testicoli, sembrava volesse spremerli… mano e bocca erano instancabili e quando ha sentito il cazzo riempirsi di sborra l’ha stretto tra le labbra menandolo fino a godersi una bella sborrata.
Quando ci siamo calmati ho sollevato le coperte e al calduccio ci siamo baciati e coccolati:
“ Come sei dolce Gianni, queste coccole mi fanno rilassare “.
Abbiamo gustato il calore dei nostri corpi … ci siamo fatti una corroborante doccia…. era ora di pranzare. E dopo pranzo, stanchi del viaggio e delle chiavate, ci siamo concessi un riposo ristoratore.
Mi sono svegliato quando Elsa ha preso in mano il cazzo che ha reagito come si deve: baci, bacini… i suoi occhi imploranti sembravano dire ‘dammelo , dammelo’:
“Hai voglia, amore? “.
Povera cappella! l’ha strapazzata. L’ho fatta stendere e l’ho infilato tra le grandi labbra con un colpo deciso. Ha spalancato le gambe, mi stimolava il cazzo che si è impennato, con profonde penetrazioni le manovravo il cazzo in figa. A furia di spingere mi sono trovato con i coglioni contro il suo ventre:
“Ti piace, gioia mia?“
“Sì, adesso però montami, voglio solo godere “.
Mi sono messo a braccia tese penetrandola. Elsa collaborava da gran chiavatrice, ben presto la figa si è bagnata spruzzando il suo piacere. Mi sono fermato baciandola a lingua in bocca e muovendo il cazzo in figa. Ho rallentato un momento per rifiatare, sentivo la figa stringermelo e pulsare :
“Dai Gianni, dai, spingi , montami, spingiii … fammi venire ancora “
L’ho montata con tutta la passione possibile finchè è partita una bella sborrata:
“ Vengoo … Elsa vengooo “.
Mi ha imprigionato contro il suo corpo:
“ Vieni, tesoro vieni, vieniii !!!“.
Ha messo le mani sulle mie chiappe per schiacciarmi i coglioni contro lei e gustarsi il “liquido vizioso“. Sentivo gli spasmi della figa…siamo stati un momento in silenzio, ansimanti, le ho fatto scorrere un dito nel solco anale titillando il buco nero… stava godendo così tanto che si è lasciata mettere nello sfintere due dita, le rigiravo dentro, sentivo lo sfintere fremente ….
La voglia era quella d’incularla, ma non sapevo la sua reazione e non volevo rovinare i momenti di piacere per un mio capriccio. Abbiamo esplorato i nostri corpi palpandoci , baciandoci. Elsa ha cercato il cazzo che sotto le sue abili mani ha dato segni di risveglio….ha girato il viso sorridente baciandomi , accarezzandomi:
“Lo so che sei un porco, ma se fai piano vorrei provare a prenderlo in culo “.
E’ buona regola, se un culo è vergine, prepararlo bene. Sono sceso dal letto recuperando dalla sua borsetta un tubetto di crema per il viso. Elsa ha riso divertita:
“Con questa pomatina non lo sentirai neanche entrare “.
Si è inginocchiata baciandomi con grande passione:
“ Ti voglio Gianni, in questi giorni voglio fare scorta di sborra, di cazzo e di piacere … “.
Si è messa bene in ginocchio alzando il culo, le ho cosparso di crema il buco, penetrandola per lubrificarla…. poi ho appoggiato la cappella sull’ano:
“ Elsa, ora fai un bel respirone … che io arrivo “
Che fatica sfondarle il culo!…inconsciamente opponeva resistenza, ma che lussuria sentire il cazzo entrare in quel bel culo….. Ho cercato di fare tutto delicatamente, le accarezzavo le tettone, ho infilato la cappella e poi l’ho fatta solo pulsare per abituarla; sentivo lo sfintere cedere piano , piano. Anche se la voglia era di sfondarla con forza, mi muovevo con circospezione ma era lei che cercava di arretrare; ormai i nostri corpi erano attaccati, più mi muovevo e più arretrava.
E’ stata un’inculata lunga, focosa, la tenevo per le chiappe sbattendola sempre più velocemente. Elsa se la godeva ansimando, ha puntato le braccia arretrando con forza, tutto il suo corpo vibrava sotto i miei colpi:
“Spingi bello, spingiii ….dai spingiiii …. sborrami dentrooo“.
Le ho scaricato una bella sborrata. L’ho stretta contro me, il suo corpo era scosso da fremiti incontrollabili, ho preso in mano le belle tettone smanacciandole, l’ho sfilato dal culo ed è colata parte della sborrata.
Alla fine si è lasciata cadere sul letto, l’ho lasciata tranquilla a rilassarsi, poi mi è venuta a cavallo:
“E’ la prima volta che lo prendo dietro, ero timorosa e temevo di sentire dolore …. ma mi è piaciuto e voglio farlo ancora“.
Ci siamo rilassati parlando, baciandoci, coccolandoci…. era ormai tardi. Abbiamo fatto le telefonate di rito ai familiari per tranquillizzarli; poi, nudi e abbracciati, ci siamo addormentati .
La mattina ci ha svegliato il sole che filtrava dalle finestre. Dopo aver baciato e coccolato Elsa, le ho chiesto se il buco del culo le faceva male. Si è stesa su di me baciandomi e sorridendo sorniona:
“Non ho capito bene se mi è piaciuto …. dovrai fare il bis “.
Nuotando tra il suo bosco nero le ho fatto un bel ditalino, ha cercato il cazzo e ci siamo scambiati il piacere anche se solo manuale.
“Elsa, dovrei fare la doccia, mi lavi la schiena ? “
“ Io dovrei lavarmi bene anche il buco del culo, è sporco da ieri sera …. ma se preferisci lavarmelo tu …“.
Sotto il getto caldo della doccia ci siamo lavati, le ho fatto appoggiare le mani su una parete ed ha aperto le gambe….miglior messaggio non poteva darmi, le ho toccato il buchetto magico:
“ Mi sbaglio o lo vuoi dentro ancora ?“
“ Certo, adesso poi si è ben scaldato con l’acqua calda …. chissà come entrerà bene “.
Avevo il cazzo duro e vibrante, mi sono abbassato e tenendo le belle chiappe aperte l’ho penetrata analmente. Mentre la penetravo è indietreggiata:
“ Sììì Gianni , sììì … com’è bello caldo …. che piacere lussurioso …. montami e sborrami dentro ancora … “.
Data la posizione le ho afferrato i seni palpandoli, schiacciandoli. Elsa gridava dal piacere e m’incitava ad incularla, ero fresco e riposato: che lussuria penetrare quel suo culo caldo! E’ stata una bellissima inculata ed una altrettanto bella sborrata. Se possibile, ha goduto meglio della sera precedente e, quando glie l’ho chiesto, mi ha detto che la prima volta era un po’ timorosa:
“ .. Ma stavolta è stata una gran bella inculata… ”
Ed ha aggiunto che ora si sentiva tanto dilatata che nel camminare ancheggiava meglio.
Felici e appagati siamo usciti per fare colazione ed acquisti vari. E’ squillato il suo cellulare.
“ Ciao Diego, tutto bene?… “, gli ha detto che l’avevo lasciata da sua madre e che sarei andato a riprenderla il giorno dopo. “…Appena torniamo a casa ti darò la pipetta, se la vuoi …..“.
Chiusa la conversazione mi ha baciato:
“Sono stata brava a dirgli così?….“
Dopo averla baciata e palpata:
“Voi donne ne sapete una più del diavolo…. “
E mano nella mano siamo tornati nella nostra alcova.
I due giorni sono volati, ho ritrovato la mia Elsa che avevo desiderato e perso tanti anni prim .
“ Gianni, adesso che ci siamo ritrovati non perdiamoci di vista …“, e spremendomi il cazzo, “… questo bel gingillo mi piace e mi ci devi far giocare ancora …“.
Le ho risposto che l’ho aspettata tanti anni, figurarsi se ora l’avrei voluta mollare! Le ho solo fatto osservare che Diego se ne sarebbe potuto accorgere.
“Non ti preoccupare -mi ha risposto tranquilla- so io come tenerlo a bada … piuttosto stai attento tu a Giulia … quella mi dice tutto, anche quante volte te la chiavi a settimana ….. non vorrei che non le tornino i conti ….”.
Poi, con un lampo negli occhi accompagnato da una piccola smorfia, ha aggiunto:
“A meno che….”
“A meno che?….”, le ho chiesto sinceramente confuso.
Elsa ha fatto un lungo sospiro, mi ha rivolto uno sguardo malizioso e ha sganciato il siluro:
“E se riuscissimo a combinare qualche situazione per lasciare soli Diego e Giulia?…. Chissà, forse tua moglie me lo sveglia un poco!”
Diabolica Elsa! All’improvviso mi si spalancava la mente:
“E magari Giulia diventa un po’ più porca come piace a me!”, pensai in quel momento tra me e me.
“Siamo amici, no?… e gli amici si vedono proprio quando possono essere utili!”
La grassa risata con cui Elsa concluse la frase mi faceva già prefigurare, e pregustare, la nuova geometria delle nostre coppie.
E’ proprio vero. Chi trova un amico…. meglio ancora, chi ritrova un’amica …..
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